kingbove ha scritto gio, 17 marzo 2005 alle 17:01
Il bove entra nell'aula che rimane gremita anche dopo 7 ore di esame.
l'assistente donna si alza, prende il registro e ad alta voce scandisce:
"il signor kingbove è presente?"
"comandi!"
con passo fiero e baldanzoso mi avvicino ad ampie falcate alla cattedra, faccio per sedermi e l'occhio mi cade sull'assistente.
Un raro esemplare di "figas giuresprudensis" meglio nota come "colei che è assistente perchè l'ha data al professore, ma di diritto amministrativo ci capisce quanto okazaky". L'aula puzza di sudore, fuori 22° C, dentro riscaldamento misteriosamente a palla e 100 esseri vestiti come il 4 gennaio. Le tette dell'assistente mi guardano e io ricambio lo sguardo; stanno gridando "tirateci fuori da qui". La figassistente si deterge il sudore con un fazzoletto sulla fronte e sul petto.
Si siede pure lei, impettita e fiera. Io nel frattempo ho perso di vista il motivo per il quale mi trovo in quell'aula e non in mezzo a quei 2 caldi globi di carne bianca che ormai mi hanno ipnotizzato. Lei se ne accorge e arrossisce. Io me ne accorgo e rido. Inizia l'interrogazione. Prima domanda: facile. Seconda domanda: facile.
Lei si piega leggermente in avanti per l'ultimo affondo. Io, uomo debole, cedo e l'occhio mi cade nuovamente nella scollatura.
Mi vergogno, difficilmente sono così sfacciato. Mi ripete la domanda che io non avevo capito. Rispondo, buttando ogni tanto lo sguardo alle tette. Mi dice il voto, ma non lo sento. Sono completamente inebetito. Rispondo di sì comunque, avrei accettato pure 18
Mi prende il libretto, scrive la data, firma.
29
La media del 27 è salva.
Come materia opzionale sceglierò diritto amministrativo - avanzato così la ritrovo ancora
Sintesi smilesca dell'esame per chi non ha voglia di leggere:
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