No, poichè di fianco allo sbarramento, e da ambo i lati, un muretto di aspra terra rossa occupa una trentina di metri circa per direzione. Questo ostacolo non è alto più un metro, ma lo speeder non sarebbe in grado di saltarlo, passarvi oltre, o altro. Certo, oltre questo si estendono delle alte dune, ma è probabile che anche queste impediscano al tuo mezzo di correre via senza indugi. Inoltre, per quel che ne puoi sapere, dentro la tenda potrebbero trovarsi altri controllori, o delle armi e su Tatooine nessuno hai mai avuto difficoltà ad usarle...
Anche per affari di scarsa rilevanza...
Seconda Stella a destra...Poi dritto fino al Mattino...
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Re: [GDR]Tatooine, Mos Espa.
L'occhio di Melchi analizzò il terreno circostante e capì che con il suo speeder non sarebbe riuscito a sopraffare la guardia e superare lo sbarramento.
Riprese il suo colorito normale, poi rimase qualche attimo a pensare al dà farsi.
Prese la sua decisione.
"Sai guardiano - disse - mi avevi quasi convinto a pagarti il dovuto, ma vedo che tarda è l'ora e stretta è la via... penso che tornerò a casa."
Detto ciò derapò all'indietro e lanciò lo speeder a tutta velocità in direzione della villa di Ruusan.
Mentre si dirigeva verso casa, accarezzava il cruscotto , pianificando una serie di modifiche al sistema di propulsione per poter dare maggiori impulsi di spinta verso l'alto.
L'alta velocità iniziò a sollevare polvere in scia allo speeder, sempre più, sempre più...
Le basse colline sabbiose arretravano con sempre maggior celerità oltre il bagagliaio del trasporto a mezz'aria, mentre la destinazione si ingrandiva placidamente dritta davanti al muso. La notte aveva raggiunto il fondo e stava cominciando la sua risalita verso la luce, troppo lontana per potersi già vedere, ma abbastanza vicina per poter prendere atto della sua prossima venuta. Per qualche momento la notte sembrava ancora più buia, ma non appena le stanche palpebre di Melchi si rialzavano sugli occhi, l'oscurità perdeva subito la coltre in più di sè stessa, causa del suo repentino infittirsi. Affrontando più e più volte le staffilate improvvise del sonno, il ragazzo ritornò alla sua sistemazione; ripose il mezzo nella rimessa e, una volta uscitone, si guardò attorno ritenendo possibile di riuscire ad incontrare il suo agente, ma l'invito ultimo ad andarsene a letto gli pervenne proprio quando non vide nessuno, al di fuori di egli stesso, sulla calma polvere del deserto. La porta era aperta, un gran rischio su Tatooine, non è mai dato sapere cosa possa trovarsi su quel pianeta, quali intenzioni abbia e quanto distante sia dalla propria casa, ma almeno il giovane potè entrare senza rumore. Si infilò a letto pochi minuti più tardi e dormì senza sognare, similmente a chi riposa un corpo tanto stanco da non aver neanche la pretesa di voler proiettare qualcosa nel suo sonno.
Quando i luminosi fratelli del pianeta brillarono al loro primo manifestarsi, un passo frenetico poco fuori la sua stanza lo svegliò e, senza che Melchi potesse scendere dal letto, lo rintracciò per poi mostrare il suo accompagnatore: l'ithoriano apparve sulla porta entusiasta, come fosse stato ripulito dai segni della malinconia.
Ithoriano: "Ma prima ancora di prepararti, devi dirmi se lo speeder è a posto. C'è la Boonta oggi e dobbiamo gareggiare, perciò se quel ferro non è più che nelle migliori condizioni, ci scordiamo anche solo di uscirne vivi. Tu perchè vedresti il mondo da molto in alto ed io perchè quello è l'unico modo che ho per mangiare giorni. Beh, che aspetti? Ci dobbiamo ancora sporcare con il grasso del motore o possiamo anche solo guidarlo?"