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  1. #1
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    Predefinito A cosa porta la gratuità?

    Buondì.

    Ieri un moi collega ha detto:
    "Tutti i nostri prodotti a pagamento esistono già gratis".

    Allora ho pensato: la professione del programmatore diventerà sempre meno una professione e sempre di più un hobby?

    I programmatori dovranno sempre di più sottostare alle politiche imposte da dei ragazzi che sviluppano gratis perchè mantenuti dai genitori?

    Riflettiamo, riflettiamo.

  2. #2
    Il Puppies L'avatar di arunax
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Ne dubito fortemente... E' probabile che (se il free software si diffonderà di più) la maggior parte delle aziende farà pagare per i servizi (manuali, assistenza, ecc.) anzichè per il programma in sè, come fanno già oggi timidamente società come Red Hat.

    Però mi sembra molto più probabile che il free software rimanga un'alternativa, magari diffondendosi, ma senza mai superare in diffusione il software proprietario. Il software libero non è adatto per la maggior parte degli utenti e non lo sarà, finchè esisterà una opzione più comoda: Windows. E con free software non intendo solo Linux e tutta i suoi programmi, ma anche sistemi più user-friendly (lo spesso citato BeOS, ad esempio).

  3. #3
    Jack Malmostoso
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    "timidamente"... RedHat ha un fatturato della madonna

    Dream, io non so se te ne sei accorto, ma gli informatici sono gli schiavi del terzo millennio: scrivono del software che nessuno sa usare, assistono clueless users passo passo, rispondono al telefono ("ma il cavo e' collegato? Ecco, appunto..."), e il sempremitico NN VAAAAA!!!

    La programmazione non e' piu' una disciplina esoterica come poteva essere 10 anni fa (non sto dicendo che qualunque minchione possa scrivere programmi, ma di sicuro le possibilita' sono aumentate), oggi ogni azienda puo' permettersi di assoldare (meglio, trattare a pane e acqua) un programmatore, spesso esperto in almeno 3 linguaggi diversi. I veri soldi oggi si possono fare solo e soltanto assistendo i clienti corporate: gli utenti casalinghi il software lo copiano o lo prendono gratis, punto.

  4. #4
    Shogun Assoluto L'avatar di terrornoize
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Jack Malmostoso ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 09:40
    "timidamente"... RedHat ha un fatturato della madonna

    Dream, io non so se te ne sei accorto, ma gli informatici sono gli schiavi del terzo millennio: scrivono del software che nessuno sa usare, assistono clueless users passo passo, rispondono al telefono ("ma il cavo e' collegato? Ecco, appunto..."), e il sempremitico NN VAAAAA!!!

    La programmazione non e' piu' una disciplina esoterica come poteva essere 10 anni fa (non sto dicendo che qualunque minchione possa scrivere programmi, ma di sicuro le possibilita' sono aumentate), oggi ogni azienda puo' permettersi di assoldare (meglio, trattare a pane e acqua) un programmatore, spesso esperto in almeno 3 linguaggi diversi. I veri soldi oggi si possono fare solo e soltanto assistendo i clienti corporate: gli utenti casalinghi il software lo copiano o lo prendono gratis, punto.

    Verissimo... Io lavoro in una banca, dove non paghiamo più i prodotti (o se li paghiamo, li paghiamo veramente poco), ma ci bastonano un bordello sulle consulenze e sull'assistenza...

  5. #5
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource


    CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE


    Sta uccidendo la professione del programmatore?

  6. #6
    Shogun Assoluto L'avatar di terrornoize
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
    Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource


    CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE


    Sta uccidendo la professione del programmatore?
    Secondo me non la uccide ma la evolve...

  7. #7
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
    Secondo me non la uccide ma la evolve...
    beh, tenuto conto che evoluzione significa selezione e selezione significa morte di ciò che ha una bassa fitness col nuovo ambiente...allora uccidere o evolvere, siam sempre là...

  8. #8
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
    Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource


    CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE


    Sta uccidendo la professione del programmatore?
    Secondo me non la uccide ma la evolve...
    Cioè non più programmatori ma...

    Boh, gente che lavora gratis?

    Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
    Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.

    Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.

  9. #9
    Banned L'avatar di Vurdak
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Non è vero. Fai un pò i conti di quante aziende usino Gimp o Photoshop. Poi, di quante usino sui desktop, windows (o mac) o linux. E videogiochi opensource ne esistono?

  10. #10
    Jack Malmostoso
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Ucciderla no, la sta trasformando.
    Guardiamoci in faccia: sono passati i tempi del programmatore solitario che faceva un gioco da solo nella sua cantina. EA e altre compagnie sono forti alla stregua delle major di hollywood, e non e' semplice retorica.

    Il modello economico in cui viviamo premia l'idea geniale e solitaria nel breve, ma per fare davvero qualcosa di duraturo serve un'organizzazione diversa.
    E nel particolare caso del software, poiche' le esigenze e le macchine sono diventate sempre piu' complesse (mentre gli utonti sono sempre piu' utonti) c'e' bisogno che chi produce un software si metta a disposizione dell'acquirente (opensource o no non ci interessa) e fornisca il supporto necessario.

    Che poi sia una tristezza infinita craccare uno shareware da 10$ vabbe', ma questo non e' certo colpa dei
    Quote:
    ragazzi che sviluppano gratis perchè mantenuti dai genitori
    ma della semplice ingordigia e ignoranza della gente.

  11. #11
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:50
    Non è vero. Fai un pò i conti di quante aziende usino Gimp o Photoshop. Poi, di quante usino sui desktop, windows (o mac) o linux. E videogiochi opensource ne esistono?
    Questo perchè Gimp in confronto a Photoshop è il Paint, e come ambiente desktop windows ha una penetrazione elevatissima.


    Vogliamo parlare dei server web? Ti rendi conto che la barriera in ingresso in quell'ambiente è infinitamente elevata, a causa di Apache?
    Quindi, o Apache o IIS o niente. Non vedremo molti server web professionali in futuro, e questo ci obbliga a dipendere da uno solo.

  12. #12
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Questo capita a fagiuolo:

    Politecnico di Milano
    Lunedì 16 maggio, ore 17.00
    “lezioni aperte”
    Opensource: brevettabilità e libero accesso allo sviluppo tecnologico.
    Relatori Avv. Riccardo De Ponti e Filippo Carone.

    Io il 16 ho l'esame di "Formal methods in Concurrent and Real-time Systems", quindi direi che passo di brutto

    Magari a qualcuno di voi può interessare, L'e-mail per prenotarsi agli eventi è: [email protected]

  13. #13
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Non parliano di Opensource, ma di GRATIS.

    Due ambienti che troppo spesso si sovrappongono.

  14. #14
    Shogun Assoluto L'avatar di terrornoize
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:48
    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
    Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource


    CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE


    Sta uccidendo la professione del programmatore?
    Secondo me non la uccide ma la evolve...
    Cioè non più programmatori ma...

    Boh, gente che lavora gratis?

    Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
    Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.

    Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
    Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior... se uno è bravo, si adegua e cambia...
    Se poi vedono che "tizio" pagato non rende come "tizio" gratis è un'altra cosa...


  15. #15
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:04
    Non parliano di Opensource, ma di GRATIS.

    Due ambienti che troppo spesso si sovrappongono.
    Lo so, però rimane comunque interessante e non volevo aprire un altro topic

    terronoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 15:06
    Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior
    In genere questo è falso, te ne accorgi in maniera evidente quando lo sei un ragazzino che impara a programmare da solo, e poi decidi di passare al livello superiore (ricorda di alzare la classe armatura), ci sono limiti che l'autodidatta non oltrepassa mai del tutto, per quanto possa essere un coder della madonna...e che se vuole superare dovrà passare per la tipologia d'istruzione (anche se fatta in autonomia) del programmatore senior.

  16. #16
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:06
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:48
    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
    Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource


    CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE


    Sta uccidendo la professione del programmatore?
    Secondo me non la uccide ma la evolve...
    Cioè non più programmatori ma...

    Boh, gente che lavora gratis?

    Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
    Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.

    Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
    Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior... se uno è bravo, si adegua e cambia...
    Se poi vedono che "tizio" pagato non rende come "tizio" gratis è un'altra cosa...

    Hai due software, uno gratis ed uno no.
    Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
    Cosa scegli?

  17. #17
    Shogun Assoluto L'avatar di terrornoize
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Mithrandir81 ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:15
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:04
    Non parliano di Opensource, ma di GRATIS.

    Due ambienti che troppo spesso si sovrappongono.
    Lo so, però rimane comunque interessante e non volevo aprire un altro topic

    terronoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 15:06
    Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior
    In genere questo è falso, te ne accorgi in maniera evidente quando lo sei un ragazzino che impara a programmare da solo, e poi decidi di passare al livello superiore (ricorda di alzare la classe armatura), ci sono limiti che l'autodidatta non oltrepassa mai del tutto, per quanto possa essere un coder della madonna...e che se vuole superare dovrà passare per la tipologia d'istruzione (anche se fatta in autonomia) del programmatore senior.
    Mith, è vero, ma il mio pensiero era rivolto al "talento" di un programmatore, non alla sua conoscenza...


  18. #18
    Shogun Assoluto L'avatar di terrornoize
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39
    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:06
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:48
    terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
    Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource


    CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE


    Sta uccidendo la professione del programmatore?
    Secondo me non la uccide ma la evolve...
    Cioè non più programmatori ma...

    Boh, gente che lavora gratis?

    Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
    Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.

    Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
    Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior... se uno è bravo, si adegua e cambia...
    Se poi vedono che "tizio" pagato non rende come "tizio" gratis è un'altra cosa...

    Hai due software, uno gratis ed uno no.
    Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
    Cosa scegli?
    Se fanno la stessa cosa... cristo santo mica pagherò per aver la stessa cosa, anche se è più difficile!

  19. #19
    Jack Malmostoso
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Mithrandir81 ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:15
    poi decidi di passare al livello superiore (ricorda di alzare la classe armatura)
    Come sei terza edizione.

    Ho perso completamente il filo del discorso.

  20. #20
    Il Nonno L'avatar di sandman
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    scusami, DP, non voglio esprimere un giudizio personale su di te, ma queste parole mi fanno meditare...

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 09:16
    Buondì.

    Ieri un moi collega ha detto:
    "Tutti i nostri prodotti a pagamento esistono già gratis".
    questo, a mio parere, evidenzia un difetto nel modello di business della tua azienda...
    Quote:
    Allora ho pensato: la professione del programmatore diventerà sempre meno una professione e sempre di più un hobby?
    mi spiego meglio. se dei programmatori dilettanti riescono a fare di meglio dei professionisti, beh,m scusami ma i professionisti son scarsi o stan sprecando il loro tempo, non impegnandosi abbastanza.
    Quote:

    I programmatori dovranno sempre di più sottostare alle politiche imposte da dei ragazzi che sviluppano gratis perchè mantenuti dai genitori?
    io non so dove tu vivi, l'ambiente che tu frequenti ed altro, ma qua, in ambiente universitario, e parallelamente nella ricerca farmaceutica, vedo che i due modelli open e closed source co-operano egregiamente e con ottimi risultati. per cose di interesse fondamentale, e semplici, basta il programmatore/scienziato occasionale, che mette a disposizione della comunita' il suo lavoro. c'e' anche chi come Warren DeLano, autore di PyMol (visualizzazione molecolare), ne ha fatto un lavoro a tepo pieno, ed adotta un doppio modello di licensing, gratuito per l'accademia e a pagamento per le industrie, che possono se vogliono richiedergli aggiustamenti e funzionalita' pareticolari. il che ci posta al secondo aso:
    per cose altrettanto fondamentali, ma di portata ben piu' ampia, c'e' il team di sviluppatori supportato da una fondazione o universita', che sviluppa e licenzia il software, sia gratuitamente che non...
    per applicazioni piu' settoriali, e di difficolta' elevata (es Docking) ci sono una miriade di floride aziende di sviluppo che spuntano prezzi elevatissimi anche solo da una decina di licenziatarii world-wide.

    immagino che altri campi siano simili...

    adesso, dimmi tu in che campo lavori. nei videogiochi. anche qua, succedera' lo stesso, via via che gli strumenti evolvono, i giochi dilettanteschi diverranno sempre piu' 'professionali' nell'aspetto e nella giocabilita', e chi si accontenta di quello fara' a meno di pagare i programmatori professionisti. che si ridurranno di numero, inevitabilmente(o forse no) fino a che solo i migliori, quelli con idee e/o capacita' tecniche superiori resteranno. ti auguro di essere in uno di quei team.

  21. #21
    Il Nonno L'avatar di sandman
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39

    Hai due software, uno gratis ed uno no.
    Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
    Cosa scegli?
    stai dimenticando di fatturare il mio tempo e quanto questo costa all'azienda.

    se vengo pagato 20€ l'ora. e la licenza di IIS costa 100 €. e per imparare ad usare Apache mi bastano nemo di 5 ore, allora scelgo Apache. altrimenti, scelgo IIS. c'e' da tenere in conto un sovrapprezzo nel caso io abbia le competenze necessarie a metter mano al codice di Apache per fixare qualcosa nel caso. con IIS, questo non posso e basta, per cui, a parita' di costi, sceglierei Apache.

    se son un ragazzino studentello, il cui tempo (libero) ha costo nullo, allora la scelta Apache e' ovvia.

  22. #22
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:01

    adesso, dimmi tu in che campo lavori. nei videogiochi. anche qua, succedera' lo stesso, via via che gli strumenti evolvono, i giochi dilettanteschi diverranno sempre piu' 'professionali' nell'aspetto e nella giocabilita', e chi si accontenta di quello fara' a meno di pagare i programmatori professionisti. che si ridurranno di numero, inevitabilmente(o forse no) fino a che solo i migliori, quelli con idee e/o capacita' tecniche superiori resteranno. ti auguro di essere in uno di quei team.
    Non conosci l'ambito videoludico.

    Un gioco non è solo codice (Se dio vuole), ma è anche grafica, musica ed effetti sonori.

    Fare musica richiede strumentazione e tempo. La strumentazione per uno studio viene circa 100.000 euro.
    LA grafica richiede tempo, software e dati. I dati servono per le texture, per le animazioni e quant'altro. Il motion capture si fa con apparecchiature che costano molto.

    Tutti questi prerequisiti fanno si che lo sviluppo professionale e lo sviluppo amatoriale saranno sempre molto ben distinti.

    A questo punto, mi preme dirti di non dare giudizi sulle aziende da una singola frase. Personalmente non mi pare esista un solo software open che faccia quello che fa il nostro Wege.
    E Wege, per legge, è gratis, perchè è per gli enti statali. ci vengono pagati i prerequisiti (il software proprietario tipo ArcSDE e così via) ed il supporto, oltre ai corsi.

    Il fatto che ti piaccia l'idea che gli sviluppatori amatoriali siano più bravi di quelli che vengono pagati non la rende subito una cosa vera.
    Un esempio a caso? Linux. Bello il suo kernel monolitico.

  23. #23
    Banned L'avatar di Vurdak
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:54
    Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:50
    Non è vero. Fai un pò i conti di quante aziende usino Gimp o Photoshop. Poi, di quante usino sui desktop, windows (o mac) o linux. E videogiochi opensource ne esistono?
    Questo perchè Gimp in confronto a Photoshop è il Paint, e come ambiente desktop windows ha una penetrazione elevatissima.


    Vogliamo parlare dei server web? Ti rendi conto che la barriera in ingresso in quell'ambiente è infinitamente elevata, a causa di Apache?
    Quindi, o Apache o IIS o niente. Non vedremo molti server web professionali in futuro, e questo ci obbliga a dipendere da uno solo.
    Beh, vedremo se Google rilascerà il suo webserver

  24. #24
    Banned L'avatar di Vurdak
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:08
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39

    Hai due software, uno gratis ed uno no.
    Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
    Cosa scegli?
    stai dimenticando di fatturare il mio tempo e quanto questo costa all'azienda.

    se vengo pagato 20€ l'ora. e la licenza di IIS costa 100 €. e per imparare ad usare Apache mi bastano nemo di 5 ore, allora scelgo Apache. altrimenti, scelgo IIS. c'e' da tenere in conto un sovrapprezzo nel caso io abbia le competenze necessarie a metter mano al codice di Apache per fixare qualcosa nel caso. con IIS, questo non posso e basta, per cui, a parita' di costi, sceglierei Apache.

    se son un ragazzino studentello, il cui tempo (libero) ha costo nullo, allora la scelta Apache e' ovvia.
    Quoto questo discorso in pieno. Se ti conviene un software a pagamento rispetto a uno gratuito, vai su quello a pagamento. Cito i get the facts, anche se non sono pienamente veri, però di sicuro ci sarà almeno un'esempio al mondo in cui il gratuito è più costosto di ciò che si paga..

  25. #25
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 17:57
    sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:08
    DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39

    Hai due software, uno gratis ed uno no.
    Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
    Cosa scegli?
    stai dimenticando di fatturare il mio tempo e quanto questo costa all'azienda.

    se vengo pagato 20€ l'ora. e la licenza di IIS costa 100 €. e per imparare ad usare Apache mi bastano nemo di 5 ore, allora scelgo Apache. altrimenti, scelgo IIS. c'e' da tenere in conto un sovrapprezzo nel caso io abbia le competenze necessarie a metter mano al codice di Apache per fixare qualcosa nel caso. con IIS, questo non posso e basta, per cui, a parita' di costi, sceglierei Apache.

    se son un ragazzino studentello, il cui tempo (libero) ha costo nullo, allora la scelta Apache e' ovvia.
    Quoto questo discorso in pieno. Se ti conviene un software a pagamento rispetto a uno gratuito, vai su quello a pagamento. Cito i get the facts, anche se non sono pienamente veri, però di sicuro ci sarà almeno un'esempio al mondo in cui il gratuito è più costosto di ciò che si paga..
    Beh, l'Opensource gratuito non è MAI gratis.
    Consideriamo i tempi di apprendimento e la cronica carenza di documentazione. In più aggiungiamo i bug, che nel caso delle librerie non mancano mai.
    E se qualcuno ha qualcosa da dire, lo dirotto di GeoTools.

    L'opensource a pagamento (che per me è la normalità) è del tutto divero: il prodotto venduto è il sorgente. Niente di strano.

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