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  1. #51
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    sandman ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 17:45
    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 14:16
    sandman ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 13:51
    non so a milano, ma un ragazzo qua ha sviluppato un codice di dinamica molecolare e montecarlo innovativo e con elevate prestazioni. e lo sta rilasciando sotto GPL. il mio lavoro (ahime' non altrettanto buono?), pagato da tre pharma, verra' con ogni probabilita' rilasciato anch'esso (codici e idee) nel pubblico dominio, perche' essendo ricerca fondamentale le aziende che han pagato sanno che la maggiore circolazione di idee favorisce il loro sviluppo.
    Tu e quel ragazzo siete stati pagati per fare quel lavoro?
    io e quel ragazzo siamo stati pagati per studiare il problema. abbiamo prodotto dei codici per affrontarlo. e questi codici verranno messi a disposizione di chiunque voglia studiare lo stesso argomento, e portarlo avanti. ma se fossimo stati pagati, non ci verrei nulla di male, e se fossi stato pagato da una entita' 'statale' o simile, vorrei che il frutto del lavoro venga ri-trasferito alla comunita' che mi ha finanziato.

    il sw professionale si trova oggi nella stessa situazione in cui si trova la medicina privata. c'e' lo stato (che siamo noi) che finanzia ospedali pubblici dove si puo' ottenere un livello di cura paragonabile a quello un tempo fornito dalle cliniche private. questa possibilita' e' offerta a tutti. con gran detrimento dei possibili guadagni delle cliniche. chi vuole e puo' permetterselo, continuera' ad andarci, se ritiene che il servizio che offrono sia migliore. altrimenti, andra' negli ospedali pubblici.
    idem per la programmazione. ci son programmi free/open che fanno quel che basta alla persona comune. non vedo perche' lui/lei dovrebbe sobbarcarsi l'onere di finanziare qualcuno che non offre niente di piu'.
    Visto? Sei stato pagato, e da professionista ha svolto il lavoro, producendo documenti e software.
    Tutto a posto.
    Credi che il lavoro che hai sarebbe stato fattibile da una qualunque persona con del tempo libero? rispondi sinceramente.

  2. #52
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    StM ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 17:09
    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 16:59
    apoking ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 16:19
    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 11:57


    Quindi chi rilascia software completamente opensource e gratuitamente, evidentemente sta facendo qualcosa che ha già fatto qualcun altro, senza aggiungere nulla.

    Che io ricordi il primo client mail ad implementare un filtro bayesiano è stato il defunto mozilla mail. Un programma libero.
    Che ha implementato una tecnologia già nota e stranota in un ambito puramente ozioso.
    Attenzione, val la pena di sottolineare la differenza tra invenzione e innovazione, secondo il Schumpeter

    Invenzione: creazione di nuove conoscenze a prescindere dalla loro effettiva utilizzazione
    Innovazione: l’effettiva utilizzazione a scopo produttivo di conoscenze per fare le cose in maniera diversa

    L'utilizzo degli stranoti filtri bayesiani nell'ambito del filtraggio dello spam all'interno dei client di posta elettronica è innovazione.
    Va bene, ammettiamolo, abbiamo un caso in cui un software opensource gratuito e sviluppato per la maggiore senza alcuna retribuzione ha saputo innovare.
    PErsonalmente non sono nemmeno certo di questo (siamo sicuri che non ci sia un software tipo Eudora che lo facesse prima, o qualche servizio per i server?), ma consideriamo che sia così.
    Uno.

  3. #53
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 18:49
    StM ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 17:09
    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 16:59
    apoking ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 16:19
    Che io ricordi il primo client mail ad implementare un filtro bayesiano è stato il defunto mozilla mail. Un programma libero.
    Che ha implementato una tecnologia già nota e stranota in un ambito puramente ozioso.
    Attenzione, val la pena di sottolineare la differenza tra invenzione e innovazione, secondo il Schumpeter

    Invenzione: creazione di nuove conoscenze a prescindere dalla loro effettiva utilizzazione
    Innovazione: l’effettiva utilizzazione a scopo produttivo di conoscenze per fare le cose in maniera diversa

    L'utilizzo degli stranoti filtri bayesiani nell'ambito del filtraggio dello spam all'interno dei client di posta elettronica è innovazione.
    Va bene, ammettiamolo, abbiamo un caso in cui un software opensource gratuito e sviluppato per la maggiore senza alcuna retribuzione ha saputo innovare.
    PErsonalmente non sono nemmeno certo di questo (siamo sicuri che non ci sia un software tipo Eudora che lo facesse prima, o qualche servizio per i server?), ma consideriamo che sia così.
    Uno.
    Eudora credo di no. Ma troverei logico che sui server la cosa fosse stata sperimentata prima (anche se non ho notizie di ciò).



    Sulla tua ultima risposta a sandman: ecco, vedi, a sandman hanno pagato il lavoro, non il prodotto. E in effetti, internamente le software house pagano i programmatori per il loro lavoro. A progetto, a tempo, non lo so, ma mi pare che non sia MAI il programmatore a fare il buono e il cattivo tempo.

    Sbaglio o il tuo cruccio è che i soldi delle fondazioni e compagnia si fermino ai livelli alti dei progetti open source, e che quindi non arrivi nulla ai livelli più bassi? Io credo che chi lavora gratuitamente lo faccia perché quello che sta creando gli serve

  4. #54
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    StM ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 19:40
    [Sulla tua ultima risposta a sandman: ecco, vedi, a sandman hanno pagato il lavoro, non il prodotto. E in effetti, internamente le software house pagano i programmatori per il loro lavoro. A progetto, a tempo, non lo so, ma mi pare che non sia MAI il programmatore a fare il buono e il cattivo tempo.

    Sbaglio o il tuo cruccio è che i soldi delle fondazioni e compagnia si fermino ai livelli alti dei progetti open source, e che quindi non arrivi nulla ai livelli più bassi? Io credo che chi lavora gratuitamente lo faccia perché quello che sta creando gli serve
    Uhmmm... quello che dici non è banale, ma nemmeno sempre vero.
    Devo riflettere sulla risposta da darti, poichè sento che quello che dici è vero, ma c'è qualcosa che non va.

  5. #55
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 18:42

    Visto? Sei stato pagato, e da professionista ha svolto il lavoro, producendo documenti e software.
    Tutto a posto.
    Credi che il lavoro che hai sarebbe stato fattibile da una qualunque persona con del tempo libero? rispondi sinceramente.
    non ci siamo capiti. il mio lavoro non era sviluppare il software in quanto tale, ma testare una nuova metodologia. il software e' venuto fuori come prodotto secondario. il prodotto primario e' il mio Dottorato, e gli articoli scientifici (la conoscenza) che verranno tratti dal lavoro. tant'e' che il software vien messo a disposizione di chi lo desideri, nel mio come in tantissimi altri casi. e' vero che c'e' chi poi racchiude il software in una scatola carina e decide di venderlo, ma questo e' un altro discorso...

  6. #56
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    sandman ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 12:38
    DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 18:42

    Visto? Sei stato pagato, e da professionista ha svolto il lavoro, producendo documenti e software.
    Tutto a posto.
    Credi che il lavoro che hai sarebbe stato fattibile da una qualunque persona con del tempo libero? rispondi sinceramente.
    non ci siamo capiti. il mio lavoro non era sviluppare il software in quanto tale, ma testare una nuova metodologia. il software e' venuto fuori come prodotto secondario. il prodotto primario e' il mio Dottorato, e gli articoli scientifici (la conoscenza) che verranno tratti dal lavoro. tant'e' che il software vien messo a disposizione di chi lo desideri, nel mio come in tantissimi altri casi. e' vero che c'e' chi poi racchiude il software in una scatola carina e decide di venderlo, ma questo e' un altro discorso...
    Credi che il lavoro che hai sarebbe stato fattibile da una qualunque persona con del tempo libero? rispondi sinceramente.

  7. #57
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 13:25
    Credi che il lavoro che hai sarebbe stato fattibile da una qualunque persona con del tempo libero? rispondi sinceramente.
    beh, no. ma il punto che volevo portare a segno non era che non e' necessario essere capaci per poter guadagnare scrivendo software (anzi, il contrario). era che talvolta, il software deriva dalle necessita' particolari delle persone che lo scrivono, ed una volta che e' li' scritto, perche' non farne dono alla comunita'? non fosse altro per ringraziare delle cose che si son prese in prestito. e' questo lo spirito della GPL, o meglio, cosi' lo intendo io. lascia il mondo un attimino migliore di come l'hai trovato. motlo boy scout, devo ammetterlo.

  8. #58
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    NO.

    quello che dici è lo scopo di tutte le licenze Opensource, non della GPL.

    Lo scopo della GPL è diffondersi come un morbo.
    Ha scritto moltissimo su questo argomento sul forum, ma ti basti sapere che la FSF non difende il tribunale un software GPL usato in contesti non GPL se prima questo non dona i copyright alla free software foundation.

    No, la GPL non lascia un mondo migliore, lascia un mondo dove la Resistenza E' Futile.
    (citazione).

  9. #59
    Il Nonno L'avatar di sandman
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 19:17
    NO.

    quello che dici è lo scopo di tutte le licenze Opensource, non della GPL.

    Lo scopo della GPL è diffondersi come un morbo.
    Ha scritto moltissimo su questo argomento sul forum, ma ti basti sapere che la FSF non difende il tribunale un software GPL usato in contesti non GPL se prima questo non dona i copyright alla free software foundation.

    No, la GPL non lascia un mondo migliore, lascia un mondo dove la Resistenza E' Futile.
    (citazione).
    so come la pensi da questo punto di vista. io non concordo molto con los copo che tu dici la GPL abbia. d'altro canto, se non vuoi nessuno ti obbliga ad usare sw GPL. ma di questo son sicuro hai gia' discusso ad nauseam con stm e soci... la cosa che io apprezzo della GPL e' che, a differenza della BSD license. tutela l'autore da 'furti' intesi come societa' commerciali che inseriscono codice rilasciato nel pubblico dominio nei loro prodotti senza renderlo noto. personalment,e credo che la LGPL, se non ho capito male, sia un buon compromesso fra i due estremi, che consente l'utilizzo di parti GPL in software che non lo e'. a meno che non abbia preso fischi per fiaschi...

  10. #60
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    sandman ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 19:45
    DreamPainter ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 19:17
    NO.

    quello che dici è lo scopo di tutte le licenze Opensource, non della GPL.

    Lo scopo della GPL è diffondersi come un morbo.
    Ha scritto moltissimo su questo argomento sul forum, ma ti basti sapere che la FSF non difende il tribunale un software GPL usato in contesti non GPL se prima questo non dona i copyright alla free software foundation.

    No, la GPL non lascia un mondo migliore, lascia un mondo dove la Resistenza E' Futile.
    (citazione).
    so come la pensi da questo punto di vista. io non concordo molto con los copo che tu dici la GPL abbia. d'altro canto, se non vuoi nessuno ti obbliga ad usare sw GPL. ma di questo son sicuro hai gia' discusso ad nauseam con stm e soci... la cosa che io apprezzo della GPL e' che, a differenza della BSD license. tutela l'autore da 'furti' intesi come societa' commerciali che inseriscono codice rilasciato nel pubblico dominio nei loro prodotti senza renderlo noto. personalment,e credo che la LGPL, se non ho capito male, sia un buon compromesso fra i due estremi, che consente l'utilizzo di parti GPL in software che non lo e'. a meno che non abbia preso fischi per fiaschi...
    Ricordi bene: LGPL è un compromesso parziale, anche se, personalmente, odio talmente tanto Stallman da non poter tollerare nemmeno quella.
    Personalmente ritengo che la sua influenza nello sviluppo del software sia cento volte più nefasta di quella di Bill Gates.

    Si arroga addirittura il diritto di oltraggiare i team di sviluppo che scelgono librerie non GPL.
    Esempio? KDE.

    Noto che metti "furto" tra virgolette. Ovvio, dico io, visto che chi sceglie la licenza BSD, VUOLE, SPERA, che venga usato in progetti di tutti i tipi.
    Prendiamo ad esempio ODE, oppure anche i prodotti con licenza zlib.
    Possiamo usare quei prodotti anche in ambiti non Opensource.
    Quindi cos'è la libertà?

    Penso che a questa domanda io abbia dedicato anche troppo tempo della mia vita, cercando di spiegare il mio punto di vista.
    Pertanto potrei riassumere così: per me la libertà è poter fare ciò che si vuole.
    Dover regalare il mio software alla FSF per me non è libertà.

  11. #61
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    (oh, è uscito miranda 0.4, a proposito... lo voglio anche su linux, è troppo bello - a parte che non salva i log in formato ascii, e questo non mi va)

    In effetti la GPL è una licenza potente, la scelta di adottarla non va presa alla leggera. Va bene se sei molto geloso del tuo codice ma vuoi anche approfittare dell'aiuto altrui.

  12. #62
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 20:55
    [
    Ricordi bene: LGPL è un compromesso parziale, anche se, personalmente, odio talmente tanto Stallman da non poter tollerare nemmeno quella.
    o son molto piu' pragmatico. di stallman a me, importa poco o niente. la LGPL mi va bene cosi'.
    Quote:
    Personalmente ritengo che la sua influenza nello sviluppo del software sia cento volte più nefasta di quella di Bill Gates.

    Si arroga addirittura il diritto di oltraggiare i team di sviluppo che scelgono librerie non GPL.
    Esempio? KDE.
    io uso QT tutti i giorni. per cui, ancora una volta, non sto certo ad ascoltare quel che dice Stalmann. per me, qualunque 'personalita' forte' e' un ostacolo.
    Quote:

    Noto che metti "furto" tra virgolette. Ovvio, dico io, visto che chi sceglie la licenza BSD, VUOLE, SPERA, che venga usato in progetti di tutti i tipi.
    a me andrebbe bene che il mio codice venga usato in ambiti non open source, ne sarei felicissimo, perche' significherebbe che e' buono. nella scienza, la bota' di un modello si giudica dalla sua diffusione. pero', pretendo che mi venga riconosciuta la paternita'. e pretendo che se una ditta usa i miei algoritmi almeno riconosca cio' pubblicamente. tutto qua. e questo, la BSD non lo garantisce. per cui, non pubblichero' il mio codice sotto BSD. di nuovo, andrebbe contro i miei interessi, che son di vedere il mio lavoro riconosciuto. sarebbe come se uno creasse una nuova teoria della relativita' e non citasse i lavori di einstein. solo che mentre in una pubblicazione si verrebbe distrutti dai peer-reviewers, in un sw la cosa e' piu' difficile. specie quando il sorgente non viene dato... mi son spiegato bene?
    Quote:

    Prendiamo ad esempio ODE, oppure anche i prodotti con licenza zlib.
    Possiamo usare quei prodotti anche in ambiti non Opensource.
    Quindi cos'è la libertà?

    Penso che a questa domanda io abbia dedicato anche troppo tempo della mia vita, cercando di spiegare il mio punto di vista.
    Pertanto potrei riassumere così: per me la libertà è poter fare ciò che si vuole.
    Quote:

    si', ma fintanto che non infrange la liberta' altrui. appropriarsi del lavoro altrui senza darne merito e' furto. se esiste la proprieta' intellettuale, esiste anche il furto intellettuale. ecco, questo e' un caso.
    Dover regalare il mio software alla FSF per me non è libertà.
    concordo.


    un piccolo appunto a STM: i brevetti sui software e i brevetti sui farmaci son fondamentalmente diversi... la ricerca farmaceutica costa una spropositata quantita' di denaro(ragionevolmente, molto piu' che non quella del software), posso attestarlo visto che lavoro nel campo. non ci si puo' ragionevolmente aspettare che una ditta si sobbarchi tutto il costo di ricerca e sviluppo di un farmaco, specie considerando il failure rate altissimo(90% e piu', in alcuni campi - non credo che il 90% dei vgames o altri software muoia in fase avanzata, quando ormai i soldi per lo sviluppo son stati spesi), per poi vederselo soffiato dalla prima industrietta furba che aspetta che la molecola venga pubblicata e disegna una sintesi alternativa o addirittra sene frega e usa quella brevettata. a meno che il lavoro di ricerca e sviluppo non venga sollevato dalle mani delle aziende, e posto completamente in quelle statali... ma non credo che a tutt'oggi sia una prospettiva realistica.

  13. #63
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    sandman ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 12:03
    DreamPainter ha scritto sab, 07 maggio 2005 alle 20:55
    [
    Ricordi bene: LGPL è un compromesso parziale, anche se, personalmente, odio talmente tanto Stallman da non poter tollerare nemmeno quella.
    o son molto piu' pragmatico. di stallman a me, importa poco o niente. la LGPL mi va bene cosi'.
    Quote:
    Personalmente ritengo che la sua influenza nello sviluppo del software sia cento volte più nefasta di quella di Bill Gates.

    Si arroga addirittura il diritto di oltraggiare i team di sviluppo che scelgono librerie non GPL.
    Esempio? KDE.
    io uso QT tutti i giorni. per cui, ancora una volta, non sto certo ad ascoltare quel che dice Stalmann. per me, qualunque 'personalita' forte' e' un ostacolo.
    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.

  14. #64
    Banned L'avatar di Vurdak
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!

  15. #65
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di StM
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Vurdak ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 21:33
    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!
    Veramente mi pare che sandman non sia ancora perseguitato

  16. #66
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Vurdak ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 21:33
    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!
    Davvero? Il suo software è presente in molte distribuzioni ed utilizzato da un buon 50% degli utenti Linux?

  17. #67

    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Dico la mia da utente "normale", il software GRATIS, che spesso è anche open-source, dà la possibilità agli utenti di usare dei programmi, nell'ambito dell'uso quotidiano, di buon livello senza doversi sporcare le mani dovendo rubare qualche serialz sulla rete, faccio qualche esempio, mi serve un word-processor per scrivermi un curriculim vitae o un foglio elettronico per stilarmi un paio di fatture, che faccio pago 200 euro di office XP o mi accontento delle feature di openoffice, che nel caso vanno più che bene? l'utonto usa una copia non legale di office suppongo, ma io che il pacchetto office lo userei solo per quelle cosine mi rivolgo ad openoffice e sto tranquillo che non arriverà la finanza a suonarmi alla porta. Oppure, voglio cimentarmi nello scrivere qualche riga di codice in c++, devo sobbarcarmi 600 euro di spesa per visual studio o magari Dev-c++ fa al caso mio? certo potrei prendere una licenza personal a un centinaio di euro, ma nel caso in cui volessi pubblicare un programma scritto da ME per uso commerciale...NON LO POSSO FARE!!! e stiamo qua a dire che stallman è un dittatore? che la GPL è un morbo? che il software open-source rovina i programmatori? no, semplicemente il free-software è perfetto per iniziare, se poi si ha bisogno delle caratteristiche avanzate di un tale programma si è liberissimi di pagarne la licenza, ma stare a crucciarsi perchè qualche ragazzino scrive codice ottimo con un editor di testo piuttosto che con un RAD che scrive il codice al posto tuo mi sembra eccessivo...

  18. #68
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 00:57
    Vurdak ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 21:33
    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!
    Davvero? Il suo software è presente in molte distribuzioni ed utilizzato da un buon 50% degli utenti Linux?
    Ops...avevo letto male..


  19. #69
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DarK_SkulL ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 02:35
    Dico la mia da utente "normale", il software GRATIS, che spesso è anche open-source, dà la possibilità agli utenti di usare dei programmi, nell'ambito dell'uso quotidiano, di buon livello senza doversi sporcare le mani dovendo rubare qualche serialz sulla rete, faccio qualche esempio, mi serve un word-processor per scrivermi un curriculim vitae o un foglio elettronico per stilarmi un paio di fatture, che faccio pago 200 euro di office XP o mi accontento delle feature di openoffice, che nel caso vanno più che bene? l'utonto usa una copia non legale di office suppongo, ma io che il pacchetto office lo userei solo per quelle cosine mi rivolgo ad openoffice e sto tranquillo che non arriverà la finanza a suonarmi alla porta. Oppure, voglio cimentarmi nello scrivere qualche riga di codice in c++, devo sobbarcarmi 600 euro di spesa per visual studio o magari Dev-c++ fa al caso mio? certo potrei prendere una licenza personal a un centinaio di euro, ma nel caso in cui volessi pubblicare un programma scritto da ME per uso commerciale...NON LO POSSO FARE!!! e stiamo qua a dire che stallman è un dittatore? che la GPL è un morbo? che il software open-source rovina i programmatori? no, semplicemente il free-software è perfetto per iniziare, se poi si ha bisogno delle caratteristiche avanzate di un tale programma si è liberissimi di pagarne la licenza, ma stare a crucciarsi perchè qualche ragazzino scrive codice ottimo con un editor di testo piuttosto che con un RAD che scrive il codice al posto tuo mi sembra eccessivo...
    Temo che tu non abbia capito una singola parola di quello che ho detto.Non chiedermi di ripetermi: al massimo rileggi.

    Sono troppo frustrato per rimettermi a spiegare.

    Solo una cosa: Stallman E' un dittatore. Leggi le sua cose: a me ricorda Benito Mussolini.

  20. #70
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 00:57
    Vurdak ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 21:33
    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!
    Davvero? Il suo software è presente in molte distribuzioni ed utilizzato da un buon 50% degli utenti Linux?
    di certo no.

    non son neanche sicuro che il mio software verra' mai distribuito. ma se verra' distribuito, lo sara' coi sorgenti... anche perche' in casi di sw cosi' specialistico, non dare la possibilita' all'utente finale di metterci le mani per modificare le cose a suo bisogno e' un po' folle. a meno che, ovvio non vogliano pagarmi un piccolo post-doc per farlo io... ma preferirei pssare ad altro... appunto perche' io non son un programmatore scientifico, ma uno scienziato(parolone! diciamo apprendista stregone) che programma... tra l'altro, a leggere il contratto che firmai all'inizio del dottorato, credo che il codice prodotto non sia di 'mia' proprieta', ma dell'universita', con usufrutto(?) perpetuo e gratuito da parte delle industrie finanziatrici...

  21. #71
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    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:41

    Stallman E' un dittatore. A me ricorda Benito Mussolini.
    in firma dritta dritta

  22. #72
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    sandman ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:44
    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 00:57
    Vurdak ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 21:33
    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!
    Davvero? Il suo software è presente in molte distribuzioni ed utilizzato da un buon 50% degli utenti Linux?
    di certo no.

    non son neanche sicuro che il mio software verra' mai distribuito. ma se verra' distribuito, lo sara' coi sorgenti... anche perche' in casi di sw cosi' specialistico, non dare la possibilita' all'utente finale di metterci le mani per modificare le cose a suo bisogno e' un po' folle. a meno che, ovvio non vogliano pagarmi un piccolo post-doc per farlo io... ma preferirei pssare ad altro... appunto perche' io non son un programmatore scientifico, ma uno scienziato(parolone! diciamo apprendista stregone) che programma... tra l'altro, a leggere il contratto che firmai all'inizio del dottorato, credo che il codice prodotto non sia di 'mia' proprieta', ma dell'universita', con usufrutto(?) perpetuo e gratuito da parte delle industrie finanziatrici...
    Visto? Nemmeno tutte le industrie. Queste hanno pagato ed hanno avuto un prodotto.
    Quello che hanno chiesto, l'hanno avuto, esattamente come in tutti i contesti lavorativi. In molti ambienti, i sorgenti non servono a nulla, mentre in altri sono indispensabili.

  23. #73
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 10:15
    sandman ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:44
    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 00:57
    Vurdak ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 21:33
    DreamPainter ha scritto dom, 08 maggio 2005 alle 13:20

    Allora è bene che tu stia attento: se i tuoi progetti dovessero iniziare ad avere una grande visibilità, il buon Stall potrebbe dire la sua. E se la sua è male, avresti la comunità contro.
    Beh, è già così... IMFO!!!!
    Davvero? Il suo software è presente in molte distribuzioni ed utilizzato da un buon 50% degli utenti Linux?
    di certo no.

    non son neanche sicuro che il mio software verra' mai distribuito. ma se verra' distribuito, lo sara' coi sorgenti... anche perche' in casi di sw cosi' specialistico, non dare la possibilita' all'utente finale di metterci le mani per modificare le cose a suo bisogno e' un po' folle. a meno che, ovvio non vogliano pagarmi un piccolo post-doc per farlo io... ma preferirei pssare ad altro... appunto perche' io non son un programmatore scientifico, ma uno scienziato(parolone! diciamo apprendista stregone) che programma... tra l'altro, a leggere il contratto che firmai all'inizio del dottorato, credo che il codice prodotto non sia di 'mia' proprieta', ma dell'universita', con usufrutto(?) perpetuo e gratuito da parte delle industrie finanziatrici...
    Visto? Nemmeno tutte le industrie. Queste hanno pagato ed hanno avuto un prodotto.
    Quello che hanno chiesto, l'hanno avuto, esattamente come in tutti i contesti lavorativi. In molti ambienti, i sorgenti non servono a nulla, mentre in altri sono indispensabili.
    si', ma il metodo sara' pubblicato. alle industrie (farmaceutiche, almeno) non importa tanto tener segreto il metodo usato, quanto i dati su cui lavorano.

    programi precedenti, sviluppati allo stesso modo, mi son stati messi a disposizione. e in genere, nelle righe finali degli articoli in cui vengon presentati metodi (non commerciali), e' sempre presente qualcosa tipo "I dati e programmi utilizzati son disponibili su richiesta etc etc". non sempre i sorgenti, ma questa e' una scelta personale. ed ho gia' spiegato perche' io preferisco darli via.

    ma capisco benissimo che in altri campi la scelta dell'OpenSource sia non cosi' semplicemente percorribile

  24. #74
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    Vurdak ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:50
    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:41

    Stallman E' un dittatore. A me ricorda Benito Mussolini.
    in firma dritta dritta
    Non hai riportato tutto quello che ho scritto.

    LEGGI QUELLO CHE SCRIVE.

    L'hai fatto? Quando l'avrai letto, ti prego di dirmi se non ti ricorda quello che diceva il buon Benito, ad esempio "Credere, obbedire, combattere".
    In particolare l'articolo scritto per l'anniversario della FSF è terribile nella sua delirante sicurezza.

    LEGGILO.

  25. #75
    Banned L'avatar di Vurdak
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    Predefinito Re: A cosa porta la gratuità?

    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 11:29
    Vurdak ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:50
    DreamPainter ha scritto lun, 09 maggio 2005 alle 09:41

    Stallman E' un dittatore. A me ricorda Benito Mussolini.
    in firma dritta dritta
    Non hai riportato tutto quello che ho scritto.

    LEGGI QUELLO CHE SCRIVE.

    L'hai fatto? Quando l'avrai letto, ti prego di dirmi se non ti ricorda quello che diceva il buon Benito, ad esempio "Credere, obbedire, combattere".
    In particolare l'articolo scritto per l'anniversario della FSF è terribile nella sua delirante sicurezza.

    LEGGILO.
    Eddai, non urlare così Si che ho letto qualche articolo dell'FSF, e anche qualcosina di Stallman stesso. Ricordo ancora bene la lotta dell'fsf contro sourceforge e le citazioni "sbagliate" di Stallman..

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