Siamo nel bel mezzo del secondo giorno di fiera, la confusione è totale e gli stand (ivi comprese le varie figure che lo popolano) cominciano ad accusare i primi segni di stanchezza, così come l'intera struttura del Convention Center: gadget, sacchetti e volantini abbandonati dovunque, gente accasciata sul pavimento cercando di far riposare un attimo le gambe. Eppure, in mezzo a tutto questo, nonostante i mille problemi di questi giorni, la fiera mi sta piacendo, mi sta entusiasmando. Il turbinìo incessante di colori, luci, musica a tutto volume, schermi che sparano immagini di giochi di cui ti sei dimenticato non appena voltato l'angolo, alla fine sembra quasi cullarti, accoglierti in un mondo talmente diverso da quello di tutti i giorni, che farsi rapire anche solo per qualche ora è un'esperienza davvero bella. Perchè alla fine, quando esci da un booth e ti prepari ad entrare in quello successivo, ritorna a galla - forte e intensa - quella vecchia e troppo spesso dimenticata passione per i videogiochi, l'amore per un mondo così diverso da tutto il resto, e chissenefrega del mainstream e del mass market, qui è pieno di videogiochi e io ho una gran voglia di mettere le mani su tutti quanti, belli o brutti che siano.