Agire tempestivamente non é una cosa che si possa definire in modo preciso ed univoco. Dipende dal singolo caso. Credo che peró possiamo tutti pacificamente concordare che l'utente non deve essere abbandonato in balia dei malfunzionamenti/falle di sicurezza. Comunque non vedo perché ti debba impuntare su questo punto che non era il nocciolo della mia critica (la frase "Non voglio criticare..." mi sembrava abbastanza chiara), quello che ho scritto é che questi problemi possono capitare, perché puó sempre saltare fuori qualcosa di imprevisto peró a quel punto il produttore deve risolvere il problema il prima possibile.ge-hunter ha scritto mar, 23 settembre 2003 alle 20:29
il problema è che il concetto di "condizioni normali" è estremamente relativo e manipolabile. Uno potrebbe definire "condizioni normali" ciò che gli fa maggiormente comodo ed intentare causa ad una software house per qualsiasi motivo.
Comunque sia, Windows, giusto per fare un esempio, in "condizioni normali" funziona correttamente.
Riguardo alle patch poi, cosa intendi per tempestivamente? Grandi società come la Microsoft fanno di tutto per rilasciare patch il più presto possibile, ma anche le patch richiedono i loro tempi di sviluppo. Inoltre sappiamo tutti quali siano i problemi legati a sistemi automatici come l'auto-update, che paradossalmente può essere sfruttato come vettore per diffondere virus.
Il fulcro della mia critica é che in qualsiasi licenza di qualsiasi programma c'é scritto che il software te lo prendi cosí com'é. Il programma potrebbe anche non funzionare in toto ed il consumatore non ha il diritto di avere giustizia per i danni subiti ma neanche di essere rimborsato per l'acquisto del programma. Se compro un aspirapolvere che scopro senza motore ho diritto al rimborso, se acquisto un software che non fa ció che promette, come per magia, visto che si tratta di un software, devo solamente subire e basta?
Mi pare che il tuo senso di giustizia sia opinabile e discutibile. Forse bisogna far inchinare il diritto e la giustizia alla ragion del software? Chi subisce un torto non ha diritto ad avere giustizia perché c'é di mezzo un programma? Rifletti sul fatto che l'uso dei programmi é praticamente ovunque. Pensiamo, per fare un esempio, al settore dei trasporti, se per qualsiasi ragione un errore di programmazione comporta degli incidenti, chi ha commercializzato quel software non ne dovrebbe essere responsabile? Io stesso ho partecipato alla realizzazione di un software che operava per il funzionamento di un traforo autostradale. Se un mio errore avesse permesso a troppe macchine o camion di essere contemporaneamente dentro il tunnel e questo avesse provocato un incidente con molti morti, oltre che averli sulla coscienza, non dovrei forse essere processato per questa mia negligenza? Oppure posso provocare una strage colposa senza subire nulla perché fare un programma perfetto é impossibile?Quote:
Secondo me, dare il via libera a meccanismi giudiziari contro le software house degenererebbe comunque nel caos più totale. Diversamente dalle automobili che potrebbero potenzialmente costituire un pericolo di vita per gli utenti, è estremamente difficile stabilire secondo parametri assoluti quale sia la soglia minima di qualità per il software commerciale.