Come me, credo che molti di voi giudichino di una noia a tratti mortale l'attesa del boot del PC. Questo problema nasce, come ho avuto modo di dire più volte, dalla nostra sempre minore tolleranza ai tempi morti e alle attese, figlia di una tecnologia che ci permette di correre sempre più veloci.
Quasi rispondendo ad un mio desiderio recondito ed mai espresso pubblicamente, la produttrice di hardware di Taiwan Giga-byte ha presentato una scheda PCI chiamata iRam da infilare nella scheda madre (costo sui sessanta dollari), da riempire di moduli di DRAM e da utilizzare come un disco fisso. Quattro slot DDR per un massimo di quattro giga complessivi di memoria.
Non tantissimi, ma sufficienti a stiparci dentro il sistema operativo o un po' di videogame; i moduli di RAM vengono alimentati dallo slot PCI, il che garantisce che i dati non si perdano allo spegnimento del computer (come avviene con la RAM vera e propria), mentre le informazioni vengono trasferite con un comune cavo Serial ATA. Tutto questo casino per che cosa? Diversamente da un disco fisso, i dati in RAM viaggiano ad una velocità fino a sessanta volte superiore: se Windows si carica normalmente in due minuti, possiamo quindi ragionevolmente aspettarci un tempo di boot di una manciata di secondi.
E così un nuovo capriccio è pronto per essere assecondato, che la caccia ai vecchi moduli di DRAM abbia inizio!
Almeno fino a quando anche cinque secondi non ci sembreranno troppi...