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Discussione: [GdR] Nar Shaddaa

  1. #1
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito [GdR] Nar Shaddaa

    L'iperspazio appariva come al solito, piatto e privo di movimento. La nave sulla quale Valir si trovava era di una foggia a lui sconosciuta, tondeggiante ed allungata, quasi modellata sui grandi incrociatori Mon Calamari MC-80, immensi capodogli che scivolavano placidi su un infinito oceano, immobile ed afono. La cabina nella quale si trovava il Sith era una sfera si sviluppava nella sua quasi totale interezza, eccezion fatta per quella porzione che invece si allungava orizzontalmente per cinque metri circa, da una parte e dall'altra, la cui parte finale, terminante in una brusca linea diagonale, pareva essere stata mozzata da una lama, tanto era in antitesi con le altre linee della navetta. Che, per misurare in tutto sei metri o poco più, aveva dei buoni motori, e una non disprezzabile iperguida di classe 2, che generalmente non veniva montata su trasporti così piccoli. Forse l'ex-monaco lo aveva montato di sua iniziativa. Che gentile, adesso sarà stato sicuramente distrutto dalla fatica... Un sorrisetto malvagio increspò le labbra di Valir. Ma poi una fitta al volto lo distolse dai suoi oscuri pensieri... Aveva quasi perso l'occhio e la ferita gli faceva ancora un male dannato. Il navicomputer aveva ormai il pieno controllo della navetta, era perciò pressochè inutile continuare a restare in plancia. Valir raggiunse quindi la stanzetta adibita a dormitorio, si sdraiò sul duro lettino e lasciò che il droide medico gli allungasse le sue pinze verso la faccia, al fine di medicare al meglio la lunga ustione che gli attraversava il viso. Il fatto che quella minuscola navicella potesse contare addirittura su un droide medico, sebbene fosse di ridotte dimensioni e non possedesse un gran database, era sorprendente. Evidentemente, il suo Maestro aveva preparato un piano di riserva nel caso la missione di recupero fosse fallita. E questa eventualità si sarebbe potuta verficare solo a causa di una battaglia che il Sith aveva perduto, riportando dunque delle ferite. Perciò, un droide medico non era poi così fuori posto. I numerosi clicchettii e ronzii emessi dal droide inizavano a rendere nervoso Valir, ma, dal momento che ad ognuno di quei tediosi suoni corrispondeva una diminuzione del dolore, l'apprendista decise di pazientare e di non distruggere subito il droide. Dopo un'ora, grossomodo, il droide ritrasse i suoi strumenti al proprio interno, per poi estrarre uno specchio rettangolare dove comparve il volto del Sith: la cornea dell'occhio era stata ricostruita ed il taglio medicato, nonostante la cicatrice fosse rimasta. Il Sith aprì l'occhio in precedenza ferito: la luce della cuccetta, sebbene permettesse appena di guardarsi intorno, lo acceccò. Si sentì come se gli avessero puntato addosso un intero faro. Richiuse l'occhio con una smorfia. Passato qualche minuto, lo riaprì: il faro era diventato un riflettore. E così via fino a che l'occhio non ritornò quello di un tempo. Ma c'era ancora la cicatrice. Certo, un rapido bagno nel bacta e tutto sarebbe sparito, ma ora bisognava arrangiarsi con quello che si aveva a disposizione. Meglio: un'occasione per odiare con più forza il Jedi, guadagnando ancora più potenza. Non avrebbe avuto scampo la prossima volta, Valir ne era certo e bramava lo scontro con lui. Poi, il rumore del motivatore lo distrasse. Stava uscendo dall'iperspazio.

    Raggiunta la cabina di controllo, il giovane Sith diede un'occhiata al pianeta che gli stava di fronte: Nar Shaddaa, la... "Luna del Contrabbandiere". Bah... Un mondo composto al novanta per cento da derelitti senza spina dorsale (o qualunque cosa avessero al suo posto), deboli diseredati e vigliacchi ladri di gizka. Nemmeno cento di loro avrebbero potuto competere con un Sith. Valir già pregustava gli squarci che quei poveri corpicini straziati avrebbero avuto addosso, quando la sua mente venne travolta da un'ondata di dolore, come se la Forza stessa la stringesse in una morsa micidiale:

    Lord Traitus: "Si... sei forte... Ho ucciso molti di coloro che ti hanno preceduto solo entrando in contatto con loro tramite la Forza... Erano deboli, fragili foglie in balia del vento che le ha stracciate. Ma ora, vediamo meglio..."

    Una voce, bassa e roca, risuonò nella mente dolorante di Darth Valir. Non c'erano dubbi: era Darth Traitus, il Signore dei Sith che avrebbe dovuto incontrare. E anche prima di guardarlo in faccia, lo stava mettendo alla prova.

    Lord Traitus: "Fammi vedere cosa nascondi nella tua mente... mettimi a parte dei tuoi segreti... rendimi partecipe dei tuoi orrori più reconditi e delle tue brame più inconsce... si... sento rabbia in te... odio, molto, molto, molto odio... per un Jedi... lo hai affrontato e lui ti ha... ferito... ora desideri più di ogni cosa sentire il rumore della sua carne che si apre, si squarcia, si strappa, mentre il suo dolore la imputridisce e la infetta... si... bene, molto bene... hai una rabbia non comune in te... si... ma anche... anche... ambizione... di bene in meglio... ma... non te ne rendi conto... neanche adesso... l'hai repressa, invece di dirigerla contro colui che desideri spodestare... forse... mikeli?... ancora meglio... la voglia di potere è importante per un Sith... ora, ho informazioni sufficienti per riportarti dal tuo Maestro e raccontargli ogni cosa, lasciandoti in sua balia... ma... se ti dimosterai un Sith... allora... potrei anche aiutarti... il ricatto è un'arma che un Sith, ricordatelo, non deve mai mettere da parte... raggiungimi... apprendista... e forse avrai l'onore di partecipare al mio grande sogno... si... forse... potresti diventare... il mio nuovo araldo..."

    Il dolore alla testa se ne andò così come era venuto, liberando dal dolore il cranio di Valir, ma non il resto del corpo: il Sith non riusciva a respirare, aveva una terribile nausea e una gran voglia di vomitare, mentre tutto girava ad una velocità incredibile intorno a lui... Valir cadde in ginocchio, appoggiando le mani a terra per evitare in ogni modo di svenire... Ma inutilmente. L'ultima cosa che sentì prima di venir meno fu il rumore del navicomputer che stava elaborando qualcosa...

    Poi il buio.

    Un colpo di tosse lo svegliò. Valir aprì gli occhi e si guardò intorno. Tutto era di nuovo immobile. La testa non gli doleva, la nausea era sparita, e... il Sith si chiese come aveva fatto a non rimettere. Beh, era sicuramente meglio così. Il suo addestamento mirava a controllare il corpo anche in condizioni critiche. Una riprova del fatto che era davvero un Sith. Passato qualche secondo, si rimise in piedi. Nessun problema. Lo sguardo si diresse subito verso la mappa tridimensionale della Luna: cinque punti erano stati evidenziati su di essa, ma l'apprendista non ricordava affatto di averli segnati in precedenza... forse, il contatto con Lord Traitus... forse era stato lui a ordinare al suo inconscio di evidenziare quelle zone...
    Un segnalatore a fianco prese a lampeggiare: era arrivato un messaggio. Valir pigiò un bottone rosso e sullo schermo sottostante la mappa apparve una scritta:

    "Una persona normale o un Sith debole ora sarebbe morto. Ma sento che sei vivo, apprendista. Me ne compiaccio. Avrai sicuramente perso i sensi, succede sempre quando uso la Forza per sondare in profondità pensieri... Ti sarai sentito come se ti avessero svuotato delle viscere. Per adesso, limitati a raggiungermi... Io, mi trovo presso una delle cinque località che sono segnate sulla mappa che hai attivato... Il "Karrakka", un locale malfamato nella parte ovest di Nar Shaddaa, il "From Dusk Till Dawn", un hotel a ore ad un centinaio di chilometri dal Karrakka, la "Chiesa di Nostra Dama di Convenia", una specie di luogo di ritrovo degli adepti di uno di quei culti misterici che tanto vanno di moda adesso, specie nelle "sfere alte" della società (ti divertirai laggiù, vedrai), nella parte sud della città. Poi c'è il "Mussafad", un ritrovo legale per scommettitori e giocatori di sabacc, pazaak e vari altri giochi d'azzardo, a sud-ovest della "Chiesa". Infine, la prova più difficile: uno sperduto avamposto nella più remota parte nord del pianeta, in apparenza abbandonato. Ma solo in apparenza... Anche li, credo, ti divertirai, apprendista... Decidi pure in quale ordine visitarli... Hai cinque ore per rintracciarmi, poi... credo che il tuo Maestro riceverà delle... spiacevoli notizie. Spiacevoli per te, ovviamente..."

    Sotto, il nome "Lord Traitus". A quel punto, Valir poteva solo cercare di trovare il mittente del messaggio in tempo...


    [GdR Off]

    Grazie per il complimento, Bleada . Come puoi vedere, ho pensato io al tuo "arrivo".

    [GdR On]



  2. #2
    L'Onesto L'avatar di Bleada
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    GDR ON NAR SHADDAA

    Più passava il tempo e più questo Lord Traitus mi affascinava...la padronanza che aveva con la forza, il potere che riusciva a scaturire.
    Il tempo non era dalla mia parte quindi la mia prima scelta sul luogo dove poteva essere il Lord Sith doveva essere accurata.Provai a concentrarmi usando la forza per cercare di localizzarlo ma nulla...solo piccole forme di vita e nulla più.
    Passarono alcuni minuti e decisi:


    Valir:Credo che per un Lord Sith, il posto perfetto dove cui stare sarebbe un luogo lontano da occhi indiscreti e ben protetto.Credo che andrò a sud-ovest della "Chiesa".

    Così misi le cordinate e partii...."non vedo l'ora di incontrare questo Sith e di dimostrargli di che pasta sono fatto!"pensai.

    GDR OFF
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  3. #3
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Il Mussafad era un grosso locale che, se visto dall'alto, assumeva la forma di un trapezio, con alcuni lati in ombra ed altri invece in piena luce, luce che proveniva dai molti riflettori sparsi alla rinfusa su ogni lato. Gli effetti di luce si sprecavano, insieme ai faretti colorati intermittenti e ad ogni altra cosa che poteva divertire, o almeno quella era l'intenzione. Una cosa era però certa: il Mussafad non era certo sprovvisto di clientela. Una folla di gente era assiepata davanti alla sala dei divertimenti, esseri di ogni razza concepibile, vestiti nei modi più disparati. Stavano aspettando l'apertura ed ingannavano l'attesa parlottando a gruppi di tre: qualcuno tirava amichevoli pacche sulla spalla al vicino, altri ancora si sbracciavano come volessero richiamare l'altrui attenzione o per spiegare meglio un concetto. Molti si guardavano in giro, estraevano dalla tasca interna del vestito (aderente, lungo, pieno di perline, luccicante, succinto, colorato, nero, fasciante, cadente...) un portadocumenti, davano una rapida occhiata al suo contenuto e poi sorridevano, sfregandosi le mani e pregustando la serata di bagordi che li attendeva dopo aver rimesso a posto l'importante fagottino. Una band di ragazzini non più grandi di quindici anni suonava degli strumenti musicali a lato del capannello, urlando come degli ossessi per far si che la loro voce ancora "acerba" non prendesse il sopravvento sulla loro "performance". Sembravano comunque piuttosto bravi.
    Nel mentre, la navetta di Darth Valir aveva rallentato in vista di quello che sembrava un vero e proprio parcheggio per gli airspeeder o le navi di piccole dimensioni, proprio quello che faceva al caso del Sith. Atterrato nell'area di "ricevimento mezzi", Valir scese dal trasporto e subito un twi'lek gli si avvicinò sorridente. Vestiva con una uniforme rossa con bottoni in ottone, le cui maniche erano attraversate da una riga verticale dello stesso colore dei bottoni. A dire il vero, il parcheggiatore (o tale sembrava) era decisamente buffo, anche perchè il completo che gli avevano dato era di un paio di taglie più grosso di lui, il che si traduceva in maniche perennemente più lunghe delle braccia e in pantaloni che lo facevano incespicare ad ogni piè sospinto.

    Posteggiatore: "Buonasera signore e benvenuto al Mussafad, il locale più "cool" di Nar Shaddaa e, probabilmente, dell'intera galassia. E non si preoccupi, avrò la massima cura della sua nave, la stessa cura che ho per i miei lekku. Si chiederà perchè noi garantiamo un tale servizio senza un formale invito. Ma perchè noi siamo iiiilllll Mussafad! E non ci curiamo di queste banali sottigliezze! E poi ci sono i nostri droidi a mantenere l'ordine. A loro non si sfugge! Comunque... Il nostro parcheggio è ampio, il nostro buffet sempre pieno, i nostri divertimenti sempre a portata di mano! Le nostre ragazze sempre disponibili... se capisce cosa intendo. E tra l'altro vendiamo anche cosmetici all'interno del locale! Non ne ho mai capito il perchè, ma non importa. A proposito se vuole le posso consigliare un prodotto molto interessante per la cura della pelle (è ottimo, me lo ha confermato mio cognato) che può trovare in vendita nel nostro locale al modico prezzo di...".

    Valir gli gettò uno sguardo tale che il logorroico posteggiatore smise non solo di parlare, ma anche di respirare. Il Sith fece qualche passo, ma a quanto pareva l'occhiataccia di prima non era stata sufficiente. Il tizio gli si era praticamente piantato davanti, con un sorriso idiota in faccia. Sapeva farsi i suoi affari, il twi'lek, visto che ovviamente era una mancia quella che voleva. A quel punto Valir lo prese semplicemente per la collottola, piantandogli addosso uno sguardo assassino. Il posteggiatore sbiancò.

    Posteggiatore: "Mancia? Ho forse detto mancia, signore? Nessuna mancia, mi guarderei bene dal chiedergliela. Si vede subito che lei non è uno che ha bisogno di dare mance. Ha un'ottima presa sa? Ma ha le mani un po' screpolate, me lo lasci dire. No, perchè c'è un prodotto che noi vendiamo che è veramente ottimo contro le mani screpolate..."

    Valir mise a testa in giù il tizio e lo infilò nel vicino cassonetto dell'immondizia. Un cadavere avrebbe atttirato troppa attenzione. Ne richiuse il coperchio e si avviò a passo deciso verso l'entrata distante pochi metri. Quella macchietta ambulante dopotutto aveva ragione, il Mussafad si presentava come uno dei locali più "in" di Nar Shaddaa. Era incredibile notare quanto quel pianeta si fosse... nobilitato rispetto al periodo dell'Impero e ancor prima della Vecchia Repubblica. Da semplice porto per relitti galattici a capitale del gioco d'azzardo. "Il fiore al neon dell'Orlo Intermedio". Molto probabilmente erano quasi tutte attività di copertura, ma un locale come quello poteva forse reggersi in piedi con il solo aiuto delle sue slot-machines truccate. Che fosse comunque uno dei locali più in vista del posto era ovvio, come testimoniava la fila di speeder di lusso che facevano gara ad entrare. Chissà perchè un Signore dei Sith avrebbe voluto incontrarlo proprio li. Certo, dopotutto era un locale dove era piuttosto difficile dare nell'occhio, con tutte quelle pettinature che sfidano la gravità e quei vestiti fluorescenti intorno. Il problema era entrare. Quasi sicuramente serviva un invito e Valir non lo aveva. A quel punto c'erano due strade: una porta che lasciava intravedere una scala anticendio, sull'estremo lato sinistro dell'entrata, oppure... l'entrata principale. In quel momento, infatti, il Mussafad aveva aperto e la folla, urlante ed eccitata, puntò decisa verso il buttafuori, un armadio a tre ante, che presidiava l'ingresso insieme a due droidi da guerra, dei Mark IV armati fino ai denti e più corazzati di un incrociatore stellare. In ogni caso, il Sith si sarebbe dovuto inventare qualcosa.

    "Entrate signori, il regno del piacere ha aperto!", recitava un omino all'entrata. "Accomodatevi, il Mussafad è qui per soddisfare ogni vostro desiderio! Entrate signori, la notte è ancora giovane ed è tutta vostra!".

  4. #4
    L'Onesto L'avatar di Bleada
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    GDR ON NAR SHADDAA

    Interessante questo locale , mi ricorda un po il locale "L'artiglio del Rancor" che frequentavo a Dathomir quando era un semplice pilota e non conoscevo le vie della forza..."ricordi che devo assopire"pensai.
    Mi diressi verso l'entrata principale e facendomi largo tra la folla andai davanti a tutti ed arrivato davanti al buttafuori alzai le dita della mano sinistra e feci un movimento orrizzontale davanti alla suo viso e dissi con tono fermo:


    Darth Valir:Tu mi farai entrare, guarda sono nella lista.

    Ed aspettai una risposta duiel buttafuori

  5. #5
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    "Lei può entrare signore, lei è sulla lista", disse la voce priva di emozione del buttafuori. La Persuasione di Forza aveva funzionato ancora una volta. Valir fece qualche passo oltre l'entrata, ammirando per la prima volta l'immenso salone che introduceva nel Mussafad: due grandi scaloni, sorretti da statue dai muscoli tesi, che salivano verso il soffitto girando su sè stessi, i cui mormorei scalini erano coperti da tappeti porpora ricamati con motivi dorati, disegnando motivi floreali e cornucopie, conducevano al piano alto di quello che era in realtà un casinò, suddiviso dalle suddette scale in due zone, quella di "gioco" e quella di "spettacolo". La prima si snodava fra slot-machines, innumerevoli tavoli di sabacc e pazaak, qualche roulette, una specie di "Ruota della Fortuna", una sorta di "Bingo" e un tavolo che permetteva di acquistare i famosi "prodotti per la cura personale": questi ultimi andavano dalla lacca per capelli alle creme per il viso e il corpo, insieme a qualche medicinale. Chissà perchè vendere roba del genere in quel posto...
    Quel piano era decisamente affollato, infatti Valir camminava a fatica attraverso la concentrazione di genti provenienti da ogni parte della galassia. Dando invece un'occhiata in alto, si poteva scorgere il livello "rialzato" del locale, decisamente più tranquillo e... intimo, per così dire. C'erano infatti parecchi tavolini rotondi, coperti da una tovaglia del medesimo colore dei tappeti di poco prima. Ciascuno di essi aveva un vasetto con dei fiori freschi e numerose cameriere in abiti il più possibile corti ed aderenti facevano la spola fra i tavoli ed una doppia porta più lontana, la cucina probabilmente. Molti ospiti alternavano infatti agli applausi delle generose porzioni dei ricercati cibi che si trovavano nei loro piatti. Di fronte ai tavolini c'era anche un palco. Là si trovava quello che, in teoria, doveva essere un comico: non faceva che sputacchiare battute penose e già sentite, ma al pubblico sembrava piacere.
    L'aria era densa del vociare delle persone e di una musichetta strana: a dire il vero, più che una musica sembrava che qualcuno avesse registrato la giornata di un'officina droidi. Se non altro la riproduzione era di ottima qualità, sembrava proprio che i droidi della motivetto fossero accanto al Sith...

    ...anzi, erano accanto al Sith.

    I due Mark IV lo avevano raggiunto e non avevano un'aria amichevole. Gli si piazzarono di fianco, puntando il braccio, sormontato da due canne di blaster pesante, alla testa. Valir diede un'occhiata alla loro corazza: phrik. Non ci voleva, quella lega resisteva anche alle spade laser e i progettisti avevano pensato bene di coprirci ogni centimetro quadrato dei Mark IV. Si trattava bene il localino...
    Una voce elettronica, metallica e fredda come il ghiaccio fuoriuscì dalla "bocca" del droide a destra:

    Mark IV: "Un momento, signore. Il mio database dice che lei non è sulla lista. Favorisca subito l'invito, o dovrò eliminarla".

    Tombola!
    Valir era in ballo e doveva ballare...

  6. #6
    L'Onesto L'avatar di Bleada
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    GDR ON NAR SHADDAA

    I due droidi non avevano un'aria amichevole e le loro armature erano immuni alla mia spada laser,ciò nonostante non voleva dire che erano immuni alla forza!Guardai i due droidi e dissi:

    Darth Valir : Finalmente un po di azione.

    Feci un rapida capriola all'indietro e mi ritrovai i due droidi davanti a me , poi usando la Spinta di Forzascaraventai i due droidi al piano superiore sperando di averli distrutti.

    GDR OFF
    Jalus nei combattimenti contro gli png va bene se me li invento io o devo fare come i combattimenti contro gli utenti del forum che devo postare attacco e difesa?

  7. #7
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Il Sith si disimpegnò rapidamente e fece ricorso ad un Spinta di Forza verso l'alto per allontanare i droidi, nel tentativo di guadagnare almeno un po' di spazio per respirare, ma quella dannata lega li rendeva più pesanti di un rancor e l'attacco di Valir risultò quindi inefficace. I Mark IV si librarono in aria per qualche metro, ma poi ripiombarono a terra con terribile un frastuono metallico, riuscendo anche a restare in piedi. Alzarono di nuovo le braccia armate e si prepararono a fare fuoco contro il Sith, la cui mano aveva già impugnato, sotto il mantello, la doppia lightsaber, pronto a vendere cara la pelle...

    Ma non fu necessario.
    Un uomo basso, secco e dall'aria unticcia, vestito però con un impeccabile frac, sbucò fuori da una porticina che Valir non aveva visto e puntò una specie di interruttore contro i drodi. Subito, i due smisero di funzionare, le braccia micidiali ricaddero lungo i loro fianchi metallici e la loro testa si abbassò, priva di vita ed energia. L'ometto raggiunse poi a grandi passi il Sith e, quando si trovò ad un metro da lui, si girò verso la folla smarrita, spaventata e basita. Da come parlava si sarebbe detto il direttore del locale:

    Direttore: "Niente signori, non è nulla, non c'è niente di cui preoccuparsi!".

    Disse a voce alta e un sorriso a trentadue denti. Poi si avvicinò ad uno dei Mark IV e gli diede un paio di colpetti in testa.

    Direttore: "Questa stupida ferraglia va in corto ogni tanto ed il chip che sovrintende al controllo del database è il primo fondersi. Ma non dovete temere nulla, come vedete siamo perfettamente in grado di far fronte a questi inutili inconvenienti! I nostri tecnici si prenderanno una bella lavata di capo e non è escluso che io li licenzi per aver spaventato così tanto lor signori. Se può farvi sentire meglio, sappiate che citerò in giudizio anche la ditta produttrice e poi mi rivolgerò altrove. Questo e altro per i miei clienti! E..."

    Facendo il gesto di presentare Valir alla folla:

    Direttore: "...facciamo un bell'applauso al nostro amico, che non si è scomposto minimamente! Che sangue freddo! Avanti signori, rincuoriamolo in po'!"

    Valir venne applaudito dagli ospiti e dal direttore per una decina di secondi, poi tutti tornarono ai propri giochi. Nel mentre, l'omino prese sottobraccio il Sith e gli sussurrò qualcosa all'orecchio:

    Direttore: "Hai scatenato un bel casino dannazione, avrei dovuto lasciare che quei droidi ti ammazzassero, ma poi la mia reputazione ne avrebbe risentito. Uno sconosciuto che entra in un locale senza invito è già abbastanza, anche se i droidi riescono poi ad ucciderlo. Maledetto me quando ho deciso di... vabbè, lasciamo perdere. Vediamo un po'..."

    Scostò leggermente il manto del Sith, quel tanto che bastava per lasciare intravedere la punta dell'arma di Valir. Il Sith gli afferrò la mano, stringendola il più forte possibile. Ma anzichè spaventarsi, il tizio si mise a ridacchiare:

    Direttore: "Ah, sei proprio tu! Prova a farmi ancora male e come scodella per la colazione userò il tuo cranio. Ricordati dei droidi... E poi, io so una certa cosetta riguardo te. Un affaruccio che, se continui così, ti potrebbe creare molti problemi..."

    Valir lo lasciò, anche se dovette obbligarsi a farlo.

    Direttore: "Bravo, amico mio... Ora, ascoltami bene. C'è un tizio che ti vuole incontrare, ma sono io che decido quando e se farlo entrare. Prova a organizzarmi ancora uno scherzetto simile e ti scordi incontro e possibilità di uscire di qui, vivo almeno. Chiaro?"

    Mentre parlava continuava a gettare ampi sorrisi a destra e a manca ora a quel cliente ora a quell'altro. Ogni tanto agitava anche la mano per salutare qualche amico o socio in affari. Valir avrebbe tanto voluto decapitarlo subito, ma a quanto pare quello era l'intermediario che Lord Traitus si era scelto per contattarlo. Un'ottima scelta, disonesto e servile al punto giusto.
    Continuando a camminare, il Sith e il suo provvisorio compare si erano avvicinati alla porticina dalla quale era fuoriuscito il direttore. Vi si fermarono davanti e l'ometto si girò verso il giovane Darth:

    Direttore: "Dopo di te, socio".


    [GdR Off]

    No, li descrivi tu Bleada, senza usare il Postat. Sarò poi io a dirti a cosa succede al termine.

    [GdR On]


  8. #8
    L'Onesto L'avatar di Bleada
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    GDR ON NAR SHADDAA

    Non mi fidavo di quel tizio , ma non avevo altra scelta così lo seguii.Mentre ci facevamo strada tra la folla uno strano presentimento mi fece rabbrividire la schiena ,come una sottile lama di ghiaccio che ti trapassa le spalle.
    Arrivammo davanti una porticina dove poco prima era uscito "l'intermediario" , mi disse di entrare per primo.Presi la mia saber con la mano sinistra per tenermi pronto ancora fosse stata una trappola e lo guardai e gli dissi:


    Darth Valir:Se è una trappola TU muorirai prima di me.

    Così entrai.Non sapevo che cosa mi aspettasse davanti al mio cammino ma non avevo paura ....la forza sarebbe stata dalla mia parte.

  9. #9
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Direttore: "Tzè, malfidente".

    Valir oltrepassò la porta che dava su una piccola scala a chiocchiola, la quale si perdeva nel buio. Non si riusciva a vedere niente, l'unica luce lì presente era quella che proveniva dalla sala esterna. L'omino varcò a sua volta l'uscio e chiuse dietro di sè la porta. Valir era già pronto ad accendere la doppia spada laser, quando una luce proveniente da una vicina lampada a muro squarciò la densa tenebra che lo circondava.

    Direttore: "Paura del buio? Beh, adesso ho fatto un po' di luce. Prego, sali pure".

    Il tizio aveva montato un sistema di illuminazione a distanza, che sfruttava un telecomando per accendere le luci di quello che, con ogni probabilità era il suo ufficio. Si attardò a pigiare qualche bottone sulla pulsantiera posta a fianco della porta, inserendo evidentemente un codice di blocco, poi seguì il Sith che aveva già cominciato a salire i gradini della stretta scaletta che, attorcigliandosi su sè stessa, permetteva di raggiungere il piano rialzato.

    Direttore: "Ah, perdona la scarsa agibilità dell'entrata, ma sai, quando lo spazio è poco... vedi, io voglio che il mio locale lasci spazio ai clienti, non a me, in modo tale che, poi, le mie tasche lasciano spazio... ai loro soldi!"

    Al termine della scala si trovava un'ampia stanza, molto grande e splendidamente arredata, con alcuni dei più moderni mobili in circolazione, tutti sicuramente di gran marca. Vasti divani di pelle nera di rancor si trovavano poco lontano dalla scala d'accesso, occupando la parte più a sud-ovest dell'ufficio. Fra di essi si trovava un tavolino di cristallo, nero a sua volta, sul quale erano poggiate diverse riviste, ritraenti mobilio, famose cantanti e anche... discinte signorine...
    Ma ciò che colpiva e l'oggetto verso il quale l'architetto che aveva progettato l'arredamento intendeva convogliare gli sguardi degli ospiti, era la grande scrivania d'ebano massiccio, con rifiniture in oro bianco ed un piano d'appoggio in vetro di Garasn (il più pregiato e caro dell'intera galassia), di forma allungata e con forme dolci, che troneggiava quasi al centro dell'ufficio. L'idea era che chiunque sarebbe entrato in quella stanza si sarebbe subito... "reso conto con chi aveva a che fare". Ma l'unica parola che tutta quella sciccosissima messa in scena suggeriva a Valir era "inutile", come l'ometto.
    Sul muro a sinistra del bel tavolo si trovava un mobiletto bar dello stesso materiale della scrivania, staccato da terra di circa un metro e fissato al muro con dei tasselli. Le pareti ovest dell'ufficione erano invece, alla stegua della moquette che ricopriva il pavimento nella sua interezza, di color prugna. Lampade alogene che somigliavano a triangoli tondeggianti inframmezzavano regolarmente i muri del locale privato, illuminando di una luce avvolgente ed intima la stanza. Su tutta la parte est del locale si allungava invece un vetro fumè, una di quelle trovate che permettevano a chi era dentro di vedere fuori, ma a chi era fuori di non vedere dentro. Si poteva vedere l'intero Mussafad da lì.

    Direttore: "Carina la baracchetta, no!? Se penso ai soldi che ho dovuto spendere... Ma nella vita certe cose non bisogna farsele mancare, tipo un bell'ufficio e... una bella segretaria! No, ragazzo?"

    Con un sorriso beota stampato in faccia, l'ometto diede una gomitata a Valir, il quale ricambiò con una gelida occhiata.

    Direttore: "No eh? Vabbè...
    Adesso siediti, io devo sistemare alcuni affari, compreso quello del nostro ospite".

    Il tizio raggiunse la poltrona di pelle nera, corredata di un ampio poggiatesta, e vi si sedette. Aveva appena toccato il morbido schienale, quando una specie di comlink per la chiamate private prese a trillare. Il direttorucolo lo afferrò, lo portò all'orecchio e dopo qualche minuto lo rimise dov'era.

    Direttore: "Il tuo amico è arrivato. Beh, quasi. Tra qualche minuto sarà da noi..."

    Fece una pausa. Poi si girò con la poltrona verso il finestrone.

    Direttore: "...Naaaaa, non ho voglia di lavorare adesso, non dopo tutto il trambusto che mi ha tirato su. Sono stanco dannazione, dovrei andarmene a dormire, ma questo stramaledetto posto non mi permette di staccare la spina neanche per un secondo. Almeno ci sono i soldi... ma dopotutto non sono moltissimi. Beh, più o meno... diciamo che sono molti, ma rischiosi. Perchè vedi, socio, con le sole macchinette mangiasoldi non si arriva da nessuna parte. Si, certo, qualche credituccio, una casetta in centro, la pensione tranquilla... Ma non si vedono i veri soldi, non quelli che ti permettono di avere un ufficio e una casa di lusso, una nave consolare con iperguida di Classe 1, Mark IV tappezzati di phrik all'entrata del proprio locale, vestiti firmati e, sopratutto, il sedere coperto in ogni situazione. Insomma, sai quanto ti chiede oggigiorno un politico per chiudere un occhio sui tuoi affari? Coruscant non è più quella di una volta... Quelli si che sono sciacalli, non gente come me, che ha l'unico difetto di voler far divertire la gente. Con il sabacc, il pazaak e... anche qualcos'altro. Sai... quegli affaretti... si, insomma... quella robetta che ti fa sballare... com'è che si chiama...? No, perchè io mi guardo bene dal prenderla, sia chiaro. Insomma... ti brucia tutti i neuroni quella roba... ma si smercia che è un piacere, va via come l'acqua su Tatooine!
    "Spaccacervelli", ecco come si chiamano! Siano benedetti! Perchè è da quando li faccio circolare che ho visto i soldi, quelli veri, non la miseria che tiri su dai rimbambiti che continuano a scommettere su partite truccate".

    L'omuncolo si alza dalla sedia e si avvicina all'ampia finestra, indicando la zona del Mussafad dove si vendono i "prodotti per la cura personale".

    Direttore: "Li vedi quelli? Quelle stupide cremine? Beh, non crederai certo che mi sia messo a vendere veramente cosmetici e scemenze varie nel mio locale? Quelli sono solo dei contenitori, ottimi contenitori. Devi sapere ragazzo che quegli adorabili bastoncini sono illegali in tutta la Repubblica. Ma come si può, dico io, non rendere legale qualcosa di così piacevole? Piacevole per me ovviamente! Dovresti vedere quanta gente si svena per quella porcheria, perchè il bello è che danno assuefazione! Ed è così che io guadagno! Loro si fanno una bella dose, stanno tanto bene ed io intasco tanti bei soldini. E se poi gli si fonde il cervello... beh, siamo in una galassia libera, no!? E se quegli imbecilli si vogliono ammazzare con le loro mani... ben vengano, se pagano così bene!
    Eeeehhhhh, quanto mi diverto! Però c'è sempre il problema della Repubblica. Ogni tanto arrivano e ti controllano il locale, così, senza preavviso. Ma io li ho fregati, sempre con le mie adorate cremine. Perchè sai, io, i miei amichetti rompitesta, li metto direttamente nelle cremine, in un bel sacchettino, così non si rovinano. E a nessuno di quei controllori repubblicani è mai venuto in mente di controllare dentro i vasetti! Certo, se mi beccano sono guai, ma non credo proprio che succederà. Ohè, naturalmente quelli esposti sono "prodotti di bellezza" che non hanno niente dentro, così chi si vuole comprare solo quella scemenza lo può fare. Sono uno democratico io! Mentre invece... chi lo vuole, può richiedere i "prodotti specifici". E noi glieli diamo, ovviamente! Lo scemo paga i suoi bravi mille crediti e noi glieli diamo, i suoi "prodotti specifici"! Ha, ha, ha, ha, ha...!"

    Il ricevitore suonò nuovamente. Il tizio lo accostò all'orecchio e, dopo un breve ascolto, rispose.

    Direttore: "Fallo entrare.
    E' arrivato il tuo amico, socio".

    Dal fondo della stanza una porta nascosta nella parete scivolò di lato e un uomo avvolto in un ampio mantello nero, che lo avvolgeva completamente, entrò con passo pesante nell'ufficio. Il cappuccio del manto era calato sul suo volto, il quale era totalmente in ombra. Sul fianco sinistro dell'individuo era distinguibile un rigonfiamento lungo e sottile... simile a quello creato dalle spade laser quando vengono coperte dalle proprie vesti...

    A quanto sembrava, Valir aveva trovato il suo Signore Oscuro dei Sith.




  10. #10
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

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    Le chiacchere del direttore incominciavano a farmi innervosire e se non fosse stato lui da tramite con il Lord Sith l'avrei già ucciso.Il tempo passava ed io diventavo sempre più impaziente , ma per fortuna il Lord Traitus era arrivato così con il suo permesso avrei potuto uccidere quell'essere insignificante che continuava a blaterare.
    Si aprì la porta e dissi:


    Dart Valir : Finalmente ci incontriamo Lord Traitus...

  11. #11
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Direttore: "Ottimo, quando avete finito di baciarvi potete anche uscire, io me ne voglio andare a dormire".

    L'odio di Valir per quell'essere privo d'utilità era pari solo alla sua emozione nell'incontrare finalmente Lord Traitus. Ne era rimasto affascinato, sin da quando ne aveva "fatto conoscenza" sulla navetta ed ora lo poteva finalmente conoscere di persona. Sogni di potere e vendetta vociavano all'unisono nella mente dell'apprendista, mentre guardava verso il buco nero che costituiva il volto del Signore Oscuro, a causa del pesante cappuccio che ne nascondeva i connotati. A dire il vero neanche la più piccola parte del suo corpo era visibile sotto l'ampio manto nero come la notte che lo ricopriva dalla testa a piedi. Anche guardandolo da lontano lo si sarebbe detto un Signore dei Sith. Quanto fascino oscuro in quella misteriosa figura...
    Una voce bassa, roca e piuttosto metallica uscì un attimo dopo dallo spietato manto:

    Lord Traitus: "Si, sei tu. Non pensavo saresti riuscito a trovarmi così in fretta, apprendista. mikeli ti ha insegnato bene, forse troppo... Ma per questo non c'è problema... noi... sapremo... ehr, saprò ridurti al silenzio, se dovessi divenire troppo forte. Ora, vieni con me".

    Traitus si voltò quindi verso la porta dalla quale era venuto, oltre cui era visibile un'altra scala a chiocciola che scendeva in basso, forse verso un'uscita posteriore, seguito dal giovane Sith. Una volta raggiunto il piccolo uscio, si voltò verso Valir:

    Lord Traitus: "Ma prima elimina il nostro sciocco amico, sento che lo vuoi fare. Poi raggiungimi fuori di qui".

    E cominciò a discendere la scaletta. Ma il direttore si era ben guardato dal farsi i fatti propri, visto che aveva sentito ogni parola...

    Direttore: "COSA!? Come sarebbe a dire!? Maledetti! Non mi fregherete così! C'era un dannato accordo con il... NOOOOO!"

    Senza neanche finire la frase, l'omino estrasse dalle tasche interne della giacca due piccoli fulminatori, con i quali prese a bersagliare di colpi Valir.
    Ma il Sith aveva intenzione di eseguire il volere del proprio Maestro...


  12. #12
    L'Onesto L'avatar di Bleada
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

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    Guardai il mio nuovo maestro e dissi:

    Darth Valir:Grazie Maestro , sarà un piacere.

    Finalmente avevo l'occasione di uccidere quel insignificante essere.Accesi la mia spada laser e dissi:

    Darth Valir:CREDI CHE DEGLI STUPIDI COLPI DI BLASTER POSSANO FERMARMI!!????

    Detto ciò feci un grande balzo in avanti verso il mio avversario e diedi un colpi dall'alto verso il basso contro la testa del mio nemico, così da dividerlo in due come il burro.

  13. #13
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Il corpo crollò, tagliato in due pezzi, esanime a terra. Lasciatosi alle spalle il cadavere del viscido direttore, Valir scese a tutta velocità la scala a chiocciola, verso un rettangolo luminoso che costituiva l'uscita posteriore, o meglio "d'emergenza" dell'ufficio dell'ormai cadavere. Un lembo del mantello di Lord Traitus era visibile nella parte destra del riquadro della porta, evidentemente il Signore Oscuro stava dando un'occhiata nei paraggi per evitare che qualcuno li vedesse. Passato l'ultimo gradino, Valir si girò attraversò la porta e si girò a dritta, verso la nera cappa che aveva intravisto, ma il problema era che dentro quella veste non c'era nessuno, fatta eccezione per l'aria.

    Proprio così, il mantello era appeso ad un sottile tubo di metallo piegato in modo tale che formasse un approssimato angolo retto, che fuoriusciva dal muro dell'edificio, oscillando al vento. Neanche il tempo di soprendersi ed ecco che la gelida canna di un DL-44 si pianto nella nuca del Sith...

    Individuo: "Allora non sei poi tanto furbo. Peccato, sembravi meglio da fuori. Beh, un lavoro - e sta' fermo - dicevo, un lavoro semplice, ben pagato... e divertente, soprattutto divertente. Sai, era comodo quell'affare che mi portavo addosso, quasi quasi dopo che t'ho ammazzato me lo tengo... Prima che tu muoia voglio che tu sappia che sei stato ucciso dal miglior assassino presente sulla piazza, altrimenti quello che mi ha ingaggiato per mandarti all'altro mondo non mi avrebbe riempito così tanto di crediti... Sai, in teoria avrei semplicemente dovuto aspettare che passassi per la porta, ma poi mi è venuto in mente che era meglio se ti facevo girare dall'altra parte. Così ho appeso il mantello a quel tubo e ho controllato se si vedeva dalla porta, così ero sicuro che ti saresti voltato proprio di là, dandomi le spalle e garantendomi la buona riuscita del lavoretto... Furbo, no? A dire il vero non ci speravo molto, ma a quanto pare i fatti mi hanno dimostrato il contrario.
    Beh, adesso crepa..."

    Sembrava proprio giunta la fine per il giovane Sith...


  14. #14
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

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    Astuto-pensai- mi aveva ingannato ed io come uno stupido non mi ero accorto che egli non era il Lord Sith che cercavo.Non avevo paura di lui e l'avrei potuto schiacciare quando volevo, ma prima volevo sapere il mandante così da vendicarmi in futuro.
    Dovevo dargli corda.


    Darth Valir : Mi hai fregato,sei veramente un ottimo assassino .Ma prima che tu mi uccida vorrei sapere chi ti ha incaricato di uccidermi dato che non ho nemici.in quel momento dissi una grossa bugia




  15. #15
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Individuo: "L'ultimo desiderio del condannato, eh? D'accordo... Allora ti dirò...
    E che ne so io? Non l'ho mai visto, ho ricevuto solo un suo messaggio vocale. Mi ha solo detto di dire quella roba, vestirmi in quel modo, ficcarmi un piccolo tubo di trenta centimetri sotto i vestiti e presentarmi in questo locale ad una certa ora. Poi mi ha versato i soldi sul conto e mi ha detto che mi avrebbe straziato se non avessi fatto come voleva, bla, bla, bla. Ma io rispetto sempre i voleri dei miei clienti, in tutto e per tutto! E' anche per questo che sono il migliore! Poi quando sono arrivato qui è arrivato quel tizio e mi detto di stare dietro la porta dalla quale sono uscito. Ad una certa ora gli avrei dovuto telefonare, poi dovevo aspettare qualche minuto ed entrare a fare quello che dovevo. Basta. Per quanto riguardava la tua morte non mi hanno detto niente, la fregatura che ti sei preso è tutto merito mio!

    Certo non mi immaginavo che mi sarei divertito tanto! Addio...!"

    E si apprestò a premere il grilletto...

  16. #16
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

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    L'omuncolo mi aveva detto quello che volevo sentire anche se,e dalla descrizione del mandate sembrava fosse il Lord Sith che stavo cercando.Ma perchè cercava di uccidermi?Forse voleva mettermi alla prova o forse non era lui.
    Il tempo scorreva tiranno e dovevo agire per non perderne altro.


    Darth Valir:Bene , grazie per l'informazione ...ora puoi morire.

    Così con grande velocità mi abbassai prendendo la mia saber e diedi un colpo in orrizontale cercando di colpire il nemico e di dividerlo in due.

  17. #17
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Con un'ultima espressione di disgusto, il Sith abbandonò il corpo straziato di quello che doveva essere "il miglior assassino sulla piazza"... Chissà gli altri, allora... Valir fece qualche passo nella direzione opposta, quando un distinto e sonoro "blip" gli si insinuò nelle orecchie. Si girò e vide che una luce di colore rosso lampeggiava sul corpo del criminale. Pensando ad una bomba che l'assassino aveva attivato durante la colluttazione (anche se l'apprendista non si spiegava come avrebbe potuto farlo), il Sith si nascose dietro l'angolo dell'edificio ed attese la detonazione...

    Ma non successe nulla. Anzi, la luce continuava a lampeggiare. Sembrava quasi che lo stesse aspettando. Valir si avvicinò con cautela alla cintura che reggeva la piccola fonte luminosa e la staccò dal suo supporto si ritrovò in un mano un oggetto che appariva in tutto e per tutto come un comlink, magari solo un po' più grande del normale, forse a causa del fatto che montava un segnalatore di chiamata così grosso. Pigiò il pulsante che permetteva di accettare la chiamata ed ecco che un'altra figura vestita di un manto nero da capo a piedi si materializzò sulla piastra olografica. Il Signore Oscuro che stava cercando, forse?

    Lord Traitus: "Notevole apprendista, i pochi giovani Sith che, dopo la mia sonda mentale, avevano avuto a che fare con quel killer non erano sopravvissuti. Forse sarai proprio tu il mio araldo nella galassia, ma è ancora troppo presto per dirlo. Prima devi trovarmi ed hai ancora altri luoghi da esplorare. Il tempo stringe la sua mano intorno alla tua gola, Valir... Non mi deludere, dimostrami che sei forte. Sbrigati ora."

    L'olocomunicatore si spense. Ma era davvero Lord Traitus quello? Oppure si trattava di un altro impostore? E la sua vita sarebbe stata di nuovo messa a repentaglio? Il Sith non poteva rispondere alle sue prime domande, ma all'ultima si. E la risposta era affermativa. Quasi sicuramente i luoghi nei quali doveva ancora rintracciare il Signore Oscuro si sarebbero rivelati pericolosi e quei pericoli non andavano affatto sottovalutati, a meno di non voler vedere l'inferno da vicino.
    Valir provò a premere più volte il bottone di "ripetizione messaggio", ma non serviva a nulla. Evidentemente, il ricevitore era stato programmato per cancellare il messaggio immediatamente dopo la sua prima lettura. La possibilità di ottenere qualche, seppur minuscola, informazione circa la posizione di Traitus era sfumata. Il Sith buttò a terra l'olocomunicatore e si diresse con passo deciso verso il parcheggio di prima, sperando che il parcheggiatore ci fosse ancora. Aveva bisogno di scaricare ancora un po' la tensione dopo quella disavventura. Ma poi si rese conto che doveva veramente sbrigarsi: tra una cosa e l'altra era già passata quasi un'ora e gli restavano ancora parecchi posti da visitare: il Karrakka, la Chiesa di Convenia, il "From Dusk Till Dawn" e quel posto abbandonato.

    A Valir restava poco tempo...



  18. #18
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    La nave uscì con un sordo boato dall'iperspazio, a poca distanza dal pianeta che presto avrebbero visitato. Prima delle guerre dei cloni, quel posto era quello che il Maestro Kenobi avrebbe definito "un covo di feccia e di malvagità" secondo solo, con ogni probabilità, allo stesso Tatooine. Ora, invece, sembrava piuttosto una sorta di "copia in scala" di Coruscant: più piccolo del "Gioiello dei Mondi del Nucleo", ma ugualmente scintillante. La città aveva infatti interamente, o comunque al novanta per cento, ricoperto la Luna, ma se questo fosse avvenuto un paio secoli fa, Nar Shaddaa avrebbe avuto l'aria di una grossa palla di metallo, brulla e triste, anzichè l'aspetto di mondana e lussuosa città del piacere.

    All'interno del modesto trasporto, Nukassa e Devil stavano armeggiando con gli strumenti della navetta. Il Maestro Jedi tirò qualche leva e attivò una serie di interruttori, poi inserì le coordinate del luogo di atterraggio nel computer di bordo e, mentre attendeva che quest'ultimo le elaborasse, si appoggiò con il gomito destro sulla cloche, in modo tale da sorreggere la testa posta sulla mano chiusa a pugno e guardò corrucciato il pianeta:

    Nukassa: "Eccola qui. Siamo arrivati Devil. Sai, questo era un postaccio senza eguali nella galassia. Rapitori, assassini, ricattatori, grassatori, psicopatici, tutti quanti convergevano qui, il posto migliore per nascondersi dalla Repubblica e per cercare nuovi modi con i quali trascinare la loro misera e malevola esistenza. Potevano sparire senza alcun problemi, come se non fossero mai nati, cambiare identità, lavoro, persino faccia se volevano. Nar Shaddaa li avrebbe ingoiati e digeriti, tenendoli al sicuro da sguardi indiscreti all'interno del suo putrido stomaco. Ovviamente, gli Hutt imperversavano. Capi supremi di ogni traffico, spaccio e crimine in generale. Nessuno respirava senza che fossero loro a dirglielo. Avevano stuoli di guardaspalle e soldati al loro servizio, chiunque avesse cercato di arrestarli mentre si trovavano in una delle loro roccaforti private sarebbe stato ucciso all'istante, ancora prima di entrare con la punta del naso nella porta principale. La Repubblica si guardava bene dall'affrontarli, visto che potevano contare su un arsenale e risorse tali da potersi chiudere nei loro bunker per interi mesi senza risentirne, fronteggiando un vero e proprio assedio se si fosse reso necassario.
    Ma naturalmente la torta era troppo grossa perchè fosse uno solo a mangiarci: quasi tutti i clan manfiosi dello Spazio Hutt e, probabilmente, dell'intera galassia conversero così sul pianeta che abbiamo di fronte. Ma, ti chiederai, perchè tutto questo interesse per un misero pianetucolo? Ed eccoti la risposta: Nar Shaddaa rappresentava per gli Hutt una vera e propria terra di conquista. Un posto abitato solo da poveri che non potevano permettersi un alloggio decente in una qualsiasi altra parte della galassia ed erano così allo sbando, oppure da delinquenti che volevano sparire dalla circolazione. In ogni caso, due tipologie di persone che potevano essere tranquillamente sfruttate, i primi perchè erano così disperati che avrebbero fatto qualunque cosa, qualunque, pur uscire dalla situazione nella quale si trovavano, mentre gli altri... beh, non aspettavano altro che un modo per fare soldi contando sulla loro "reputazione". Fu così che si scatenò quella che viene chiamata "Gang Bang", una guerra fra cosche. E solo i clan più forti riuscirono a spuntarla, spartendosi letteralmente il territorio della Luna e creando una specie di "trattato" che imponeva regole come "non sconfinare nel territorio vicino", "non ammazzare gli amici dell'altro", "non mettere il naso nei traffici altrui" e cose simili. Gli Hutt trasporarono tutti i loro beni su Nar Shaddaa, i soldi e crearono nei pressi delle loro residenze laboratori per il raffinamento e il taglio della droga, per la produzione delle armi, le agenzie di assassinio su commisione e molto altro. Poi, iniziò il reclutamento. Ciascuno nei propri territori prese a "donare" dei soldi a qualsiasi persona passasse per strada, illudendola con facili e redditizi guadagni, ottenibili in cambio dei servizi da prestare ai capimafia. Tu dirai: "Ma non avranno accettato, sapevano che era una cosa illegale". Ed io, ragazzo, ti rispondo dicendoti che la moralità e l'onestà sono le prime cose di cui una persona si dimentica, quando si trova in una situazione simile a quella nella quale versava la maggior parte degli abitati di quel posto. E soprattutto se ciò che gli permette di alzarsi dal fango non "richiede" virtù tali. I criminali avevano invece solo trovato un nuovo, e ben remunerato, lavoro. Gli Hutt avevano già fatto parecchi soldi altrove ed erano perciò arrivati sulla Luna con un consistente patrimonio alle spalle, pronto ad essere speso in attività tanto lucrose quanto illegali. Fu così che il novanta per cento degli abitanti del pianeta finì alle dipendenze delle varie cosche e un grande impero del crimine si consolidò su Nar Shaddaa.
    Spaccacervelli, Spezia, Cenere di Agrassax, tutte le droghe venivano raffinate laggiù, o questa era comunque una tappa obbligata. Lo spaccio delle stesse sia su Shaddaa che negli altri sistemi rimpinguò ulteriormente i già grassi conti in banca degli Hutt. Per non parlare delle centinaia di contratti per la vendita di armi ai vari gruppi rivoltosi che nascevano ad ogni piè sospinto per perorare ora questa ora quella causa. Che fosse patriottica o venale non importava, bastava che si vedessero i soldi, poi gli Hutt si disinteressavano completamente dell'uso che i compratori facevano di quei folgoratori. Ad un certo punto, alcuni clan iniziarono ad occuparsi di altri traffici, come ad esempio la più discreta truffa. Il bello è che le truffe erano fatte su commissione: quando un'azienda voleva mettere sul lastrico un concorrente, si rivolgeva al loro "ufficio contabilità" e loro, che potevano contare su dei veri e propri specialisti in materia, permettevano al cliente di ottenere il monopolio di quella merce. Il tutto sotto lauto compenso ovviamente. Ma quei non servivano solamente a comprare belle danzatrici twi'lek, no: servivano anche ad ungere per bene le tasche di parecchi senatori, in modo tale che la Repubblica "guardasse dall'altra parte", mentre loro "rubavano il portafoglio" a qualcuno. In un certo senso, quello che si faceva chiamare Darth Sidious aveva ragione: anche in Senato qualcuno non dorme la notte e neanche lì vige la totale pulizia, nè ora, nè mai. Ma ad un certo punto, le cose cambiarono: lo strapotere hutt cominciava a preoccupare non solo la Repubblica, ma anche gli altri gruppi mafiosi esterni alla loro cricca. Stavano diventando troppo forti e andavano fermati. Fu il Senato a ricevere un messaggio contenente le indicazioni per quello che sembrava una specie di "incontro al vertice" con i capi delle cosche di contorno ed i senatori di spicco e che, soprattutto, non erano sul libro paga degli Hutt. L'accordo era questo: se la Repubblica garantiva di non intervenire nei loro confronti, lasciando quindi loro campo aperto, i clan avrebbero eliminato gli Hutt, spodestandoli dal loro trono di signori del crimine della Luna del Contrabbandiere e dell'intera galassia. Loro, naturalmente, si sarebbero ben guardati dal "diventare come loro", portando solamente avanti le "cosucce" di cui si occupavano già da tempo. Ed i grandi capi del Senato accettarono, anche perchè avevano le mani legate: cercare di incastrarli per spaccio e detenzione di stupefacenti era come cercare di entrare nella camera da letto di uno di loro: impossibile. Non con i battaglioni di avvocati che erano pronti a sguinzagliare contro la pubblica accusa.
    Ne seguì così una nuova "Gang Bang". Ma gli Hutt stavano per sorprendere tutti. Dopo una rapida riunione, i capi delle cosche mafiose contattarono a loro volta la Repubblica, promettendogli di chiudere con il loro "impero del crimine" se il Senato non gli avesse più dato loro la caccia. In cambio, loro si sarebbero comportati da perfetti "pentiti", facendo in nomi di tutti coloro che, in un modo o nell'altro, erano entrati in contatto con le loro casate: i prestanome, tutta la clientela, la maggior parte dei loro eserciti e, soprattutto, i nomi e le prove che dimostravano il coinvolgimento dei boss secondari nei loro traffici e che, ora, stavano per attaccarli. Il tutto, corredato da una bella deposizione firmata sulla carta più costosa che ci fosse. E non era un trucco: quei maledetti si erano messi abbastanza soldi da parte per garantire a sè e alle prossime tre generazioni una pensione ben più che tranquilla. Volevano veramente chiudere, la cosa si era fatta troppo pericolosa e gli Hutt sono vigliacchi.
    Così, con un colpo di mano degno di Palpatine, la Repubblica chiese alle gang con le quali aveva preso precedentemente accordi di ritrovarsi nuovamente per stabilire un efficace piano di battaglia: ma quella era solo una scusa. Non appena i mafiosi arrivarono vennero arrestati e, con le prove fornite dagli Hutt, non trovarono scampo. Poi toccò alle aziende: case farmaceutiche come la Slazan co., la Dyuba Inc. o la Chemical Fitthor vennero denunciate e citate in giudizio e i dirigenti e proprietari incarcerati. Li avevano aiutati nelle produzione delle droghe. E la lista è ancora lunga. Darrrdd'ion s.p.a, Marag Communication perfino la famosa compagnia di trasporti Republic Airlines era invischiata. Gli Hutt avevano le mani dappertutto, stavano veramente prendendo il controllo della galassia e il loro quartier generale era proprio Nar Shaddaa.

    Dopo il loro "pentimento", i capimafia vollero dimostrare a tutti che avevano chiuso con la vecchia vita e la prima cosa che fecero fu quella di cambiare completamente il volto della loro "casa". Con una parte dei loro risparmi finanziarono opere di ristrutturazione edile, crearono quartieri e, con un'ottima liquidazione, si disfarono anche di quasi tutti i loro soldati, dando loro anche una casa nella quale vivere. In un certo senso, avevano fatto una buona azione: tutti i poveracci che avevano dovuto diventare dei delinquenti senza esserlo potevano tornare a condurre una vita normale. Ai veri criminali diedero invece ottime referenze.
    Ma la cosa non finiva lì, il restyling era appena cominciato: gli Hutt volevano che Nar Shaddaa divenisse un vero e proprio "pianeta del divertimento". Investirono ingenti quantitivi monetari in casinò, sale da gioco e chi più ne ha più ne metta. Continuavano così a fare soldi, ma stavolta era tutto legale. I posti abbandonati diventarono quartieri residenziali di lusso, i vecchi edifici cadenti hotel a cinque stelle, insomma la "Luna del contrabbandiere" era diventata un posto per vip o gente piena di soldi che non aspettava altro che una novità come quella. La mafia, come spesso succede, aveva messo il doppiopetto.

    Nar Shaddaa divenne così la capitale di tutto ciò che è più "fashion" e "glamour" nella galassia: casinò nei quali puntare barche di soldi e uscire ancora più ricchi. Club privati dove passare notti brave in compagnia delle donne più belle della galassia. E ancora: hotel, alberghi lussuosi, saloni di bellezza, solarium, boutique costosissime, pub, ristoranti fra i più rinomati.
    Nar Shaddaa capitale della moda: ogni giorno sfilate d'alta moda, ad opera degli stilisti più in voga del momento.
    Nar Shaddaa capitale della bellezza e dell'apparenza: pettinatrici, beauty-farm, palestre, saune, studi di chirurgia estetica.
    Nar Shaddaa capitale della musica: centinaia di concerti, di ogni tipo, negozi di musica e almeno tre case discografiche nelle quali chiunque poteva inviare un demo per diventare il cantante adorato dalle folle. Gli Hutt volevano che tutti avessero grandi possibilità e, se la cosa ne valeva la pena, erano in grado di sottoscrivere un contratto un minuto dopo che i loro esperti gli avevano comunicato il nome del bravo musicista o cantautore.
    Nar Shaddaa capitale dello sport: eventi, manifestazioni, partite a scopo benefico, anche gli sportivi abitavano su Nar Shaddaa.
    Nar Shaddaa capitale persino della cultura e dell'arte: tutti i giorni mostre, convegni, presentazioni di best-seller, incontri con i critici d'arte più famosi ed affermati, gli scrittori più noti, le firme più prestigiose. Anche qui gli Hutt promuovevano senza difficoltà gli artisti emergenti, aprendo atelier senza difficoltà o contattando gli editori più selettivi perchè pubblicassero il libro del bravo scrittore.

    "Il fiore al neon dell'Orlo Intermedio".

    Inutile dire che una tale quantità di locali, negozi e strutture in generale, richiedeva un'enorme quantità di personale, generando così milioni di posti di lavoro che potevano venire occupati letteralmente da chiunque: quei mafiosi non richiedevano curriculum o titoli di studio, assumevano tutti, senza distinzione. Chi non trovava lavoro andava così su Nar Shaddaa, sicuro che presto avrebbe potuto permettersi di pagare una casa, visti i buoni stipendi che girano sul pianeta. Ecco perchè molte brave persone sono finite in quel postaccio, come il mio amico Hart e sua moglia Sarra.
    Quelli che un tempo erano dei criminali erano diventati dei mecenati. Sembrava che facessero tutto per il solo piacere di farlo, senza chiedere nulla indietro, ma non è così. Dietro i lustrini e le insegne scintillanti ci sono ancora grassazioni, furti, sequestri, ai danni di chi "non ha restituito il favore". Per non parlare dello spaccio di droghe: evidentemente qualcuno deve pagare la rata del castello su Coruscant, oppure non ha perso il vizio. E cose del genere succedono perchè ci sono ancora senatori compiacenti che prendono le bustarelle dai loro capi Hutt!".

    Nukassa si era quasi infuriato. Qualunque cosa si potesse dire di lui, era comunque onesto e, soprattutto, fedele agli ideali dell'Ordine Jedi. Tacque un momento, il capo chino, poi continuò:

    Nukassa: "Ora dobbiamo prepararci Devil. Prima raggiungeremo lo spazioporto dove lavora Hart, in modo tale da chiedergli bene che cosa ha visto, poi vedremo. Ma prima...".

    Il Maestro Jedi si alzò dalla poltrona per dirigersi verso uno scomparto rettangolare alto circa un metro e mezzo verso il fondo della nave. Ne trasse un gessato, raccolse i lunghi capelli bianchi sotto un cappello beige dalle ampie falde, poi fece cenno a Devil di raggiungerlo:

    Nukassa: "Praticamente tutti i locali di Nar Shaddaa impongono alla clientela l'abito scuro e la cravatta. L'eleganza prima di tutto. Ed è probabile che dovremo entrarci, in quei locali, se vogliamo trovare informazioni sul Sith. Inoltre, su un pianeta di damerini noi daremmo troppo nell'occhio con le nostre modeste vesti. Lascia perciò qui il tuo saio e mettiti uno di questi vestiti sopra la tunica. Non tengono caldo, non ti preoccupare, li ho fatti trattare apposta proprio per casi come questo. E in ognuno di essi c'è una fondina interna per la spada laser. E' dentro la giacca".

    La scelta di vestiti era inaspettatamente ampia: c'erano frac, tight, smoking, gessati grigi o neri e altri ancora, tutti abbinati con le relative ed eleganti scarpe nere lucenti. Ma anche queste ultime potevano essere scelte fra comodi mocassini e scarpe più classiche con le stringhe o la fibbia dorata. Volendo su di esse potevano essere messe delle ghette di colore bianco. E poi i cappelli, di ogni forma e grandezza, dai panama agli stetson. A quanto pareva il Maestro Nukassa sapeva come vestirsi per una serata mondana! Quel Maestro era una continua sorpresa.

    Nukassa: "Quando hai scelto e ti sei preparato dimmelo, così inzieremo l'avvicinamento allo spazioporto".

  19. #19
    devilmanga
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Alla vista di quei vestiti feci una faccia quasi preoccupata...guardai il maestro Nukassa con le sopracciglia verso l'alto e dissi

    Devil: maestro...non mi sento a mio agio con queste vesti. Io ho sempre indossato la mia tunica Jedi da quando sono entrato in Accademia

    dissi ponendo lo sguardo sulla mia tunica di pelle molto simile a quella che indossava Anakin Skywalker durante il suo cavalierato

    Devil: Dovrei indossare queste cose?! Capisco che è per la missione, ma nn l'ho mai fatto

    ma mentre parlavo mi stavo già preparando sapendo che non sarebbe servito a nulla fare tutte quelle storie. Indossai le vesti sopra la tunica e posi la saber dentro la fondina lasciando il saio sulla nave. Cercai di rendermi più comodo possibile. Non mi sentivo affatto a mio agio a farmi vedere in giro in quel modo

    Devil: Per un pianeta che quasi disperava la fame pretendonno molto riguardo all'abbigliamento maestro...

    dissi guardando le vesti

    Devil: ok sono pronto! possiamo iniziare la fase d'atterraggio!




  20. #20
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Nukassa: "Neanche a me piacciono, ma non dobbiamo far sapere che i Jedi sono arrivati su Nar Shaddaa. Sono in molti quelli che ci odiano, o che comunque non hanno buoni rapporti con la Repubblica. E che sanno come si vestono solitamente i Jedi. Se si rendessero conto di noi, potrebbero scappare, creare troppa confusione, o, peggio, attaccarci. E questa è una cosa che preferirei evitare. Ecco il perchè di quei vestiti. Dovrai resistere per un po'!".

    Il piccolo trasporto planò dolcemente verso l'apertura rettangolare che costituiva l'entrata dello spazioporto a pagamento "Parker 3". Un sordo e vibrante brontolio percosse la nave da prua a poppa, prima che i carrelli d'atterraggio fuoriuscissero dallo scafo e toccassero il metallico terreno del vasto e spoglio hangar. Il portellone si aprì e due distinti uomini d'affari, in un impeccabile ed elegante abito da sera, discesero la breve rampa. I Jedi Manga e Nukassa erano irriconoscibili con quei vestiti, tanto si era abituati a veder loro addosso le pratiche tuniche e le ampie toghe tipiche dell'Ordine. Ma era proprio quella l'intenzione: far sì che nessuno sospettasse che quelli erano un Cavaliere ed un Maestro Jedi.
    Era passato appena qualche secondo dal loro sbarco, quando un droide con una spessa corazza antiblaster e un paio di folgoratori montati sulle braccia si fece loro incontro. Quando era a pochi metri dai due, venne letteralmente intercettato da un addetto in tuta arancione e nera, sui trent'anni e con i capelli scuri. Devil riconobbe in lui il latore dell'olomessaggio che avevano visto in Accademia.

    Hart: "Sciò, testa di latta! Non è qui che devi stare. Vai piuttosto a controllare la stiva di quei trandoshani, mi sembra piuttosto strano che una nave così grossa non trsporti niente. Vai!
    Furon! Sei proprio tu? Come mai questa mascherata?".

    Nukassa: "Ti spiegherò poi. Abbiamo bisogno di restare in incognito. Lui è il Cavaliere Jedi Devil Manga, mio compagno in questa missione".

    Devil salutò un entusiasta Hart:

    Hart: "Non avevo mai conosciuto un altro Jedi. Lasciami dire che è un vero piacere per me fare la tua conoscenza... posso darti del tu, vero? Sei giovane, mi aspettavo qualcuno come Furon... Siete una continua sorpresa voi Jedi! Ma venite, andiamo nel mio ufficio".

    L'uomo guidò verso la piccola costruzione in fondo all'hangar i due Jedi, arrivati alla quale solo un paio di porte automatiche li separavano dal piccolo ufficio di Malcom. Tre sedie li aspettavano, pronte per essere occupate, come avvenne, dai tre.

    Nukassa: "Allora, Hart... se non ti dispiace salterei i convenevoli. Ti prometto che se uscirò vivo da questa missione, tornerò qui e andremo a prenderci una sbronza ciclopica nel primo locale che troviamo! Ma ora dobbiamo sapere tutto quello che ti ricordi di quella strana persona di cui mi hai parlato. Abbiamo buoni motivi per credere che quello fosse un adepto del Lato Oscuro, una persona che usa cioè la Forza per il male. Quelli che si comportano in questo modo vengono chiamati Sith".

    Hart: "Oh... capisco. Cioè, no, in realtà non ci ho capito niente, ma ho recepito il succo della faccenda. Che ti posso dire... Tutto quello che mi ricordo e che so di lui è quello che ti ho riferito nell'olomessaggio. Vestito con un mantellone nero come la notte che lo copriva completamente, una faccia anonima, niente segni particolari... anzi no... aveva una cicatrice rotonda su una guancia, non ricordo quale fosse però, comunque era una cicatrice tonda. Nient'altro però. Ha compilato i moduli, che tra l'altro dovete riempire anche voi, e quando ha alzato la testa gli occhi gli sono diventati tutti gialli. L'iride e la pupilla, mi pare, il resto era normale. Poi è andato via e da allora non l'ho più visto. Questo è stato... tre giorni fa. Mi dispiace di non averti mandato subito il messaggio, ma è che volevo essere sicuro di non allarmarti inutilmente".

    Nukassa: "Sei stato fin troppo veloce ed accorto, amico mio. Non è da tutti uscire vivo dall'incontro con un Signore dei Sith, perchè è un Lord Sith quello che si trova su questo pianeta, ne sono sicuro. E avevi ragione Devil, c'è qualcosa di terribilmente familiare nella presenza che aleggia su Nar Shaddaa... spero con tutto me stesso di sbagliarmi..."

    Mentre Nukassa era di nuovo perso nei suoi pensieri, Hart aprì un cassetto della scrivania e ne trasse dei moduli elettronici da compilare. Al rumore dell'attivazione delle schede, l'anziano Jedi si destò:

    Nukassa: "Ah, si, i moduli... mi raccomando Devil, se qualcuno ti chiede qualcosa noi siamo i dirigenti della Mallax Enterprises, un'azienda che produce componenti base per droidi, che si trova su Coruscant. Questa azienda esiste davvero e ho qualche aggancio anche lì: è una persona fidata e che ci sa fare con i computer e le reti. Se qualcuno dovesse chiamare per una conferma, lui intercetterà la chiamata e la riverserà su una rete particolare che ha creato personalmente, parallela a quella dell'azienda, nella quale ha inserito un database modificato dei dipendenti. Al posto di quelli dei veri dirigenti, ha messo così i nostri nomi. Lui la inserisce al posto di quella "vera" il giorno della paga, così si fa dare qualche credito in più con il valore modificato del suo stipendio. Poi si disconnette subito dopo...
    Ma nonostante le apparenze è una persona fidata e io in queste cose non sbaglio mai".

    Il Maestro Jedi prese in mano il foglio elettronico di colore giallo sul quale erano visibili i caratteri neri che risaltavano efficacemente contro il luminoso sfondo, rendendosi ben leggibili.

    Nukassa: "Ascolta Devil, mentre io mi occupo dei moduli puoi chiedere qualcosa ad Hart. Se hai qualche domanda, lui potrebbe fugare i tuoi dubbi. Che ne dici, Hart?".

    Hart: "Certo. Sa hai delle domande sono a tua disposizione Devil".


  21. #21
    devilmanga
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    In effetti avevo qualche domanda da porre...fin'ora la descrizione coincideva perfettamente con il sith che avevo affrontato su Kessel...ma cosa poteva portarlo proprio a Nar Shaddaa?!

    Devil: Si avrei qualcosa da domandarvi...prima di lui è giunto qualcunaltro di sospetto?!non so...magari vestita come lui?!

    Hart fece una faccia pensierosa e poi continuai

    Devil: Insomma quel sith dev'essere venuto qui per qualche ragione e di sicuro non per giocare d'azzardo...magari prima di lui è atterrato qualcuno che trasportava qualche merce particolare che gli avrebbe poi dovuto consegnare...non vi viene in mente nessuno?!

    cercavo di capire in tutti i modi cosa avesse potuto spingere la presenza di un sith proprio su Nar Shaddaa


  22. #22
    L'Onesto L'avatar di Bleada
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    GDR ON NAR SHADDAA

    Usci dal locale e mi diressi verso la mia navicella che poco prima avevo parcheggiato....il tempo purtroppo era tiranno e mi mancavano poco più di 4 ore allo scadere del tempo.
    Arrivai dentro la mia navicella e misi le cordinate per quel luogo in apparenza abbandonato pensando che il Lord Sith dato che voleva mettermi alla prova volesse vedere la mie capacità.
    Continuavo a pensare all'errore che avevo fatto pocanzi..


    Darth Valir:Come ho fatto a farmi fregare così?Come ho fatto a non accorgemene che l'idividuo di prima non era il Lord Sith che stavo cercando ma un insetto che era pronto a farsi schiacciare!

    Diedi un pugno contro la lamiera e l'ammaccai.Ero pieno di rabbia ed il prossimo che si fosse spacciato per il Lord Sith l'avrei attaccato così da non sbagliarmi una seconda volta.

  23. #23
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Hart: "Non, non è venuto, nè prima nè dopo, nessuno vestito come quel tizio, o che fosse comunque strano come lui. Almeno in questo posto. Io purtroppo non ho contatti con i miei colleghi degli altri spazioporti. Posso chiedere, ma ci vorrebbe un po' di tempo e da quello che ho capito andate di fretta".

    Nukassa: "Si, non abbiamo un minuto da perdere purtroppo, il Sith va fermato subito. Comunque, la presenza che sento qui è particolare... mi è molto familiare, ed è... piuttosto... vecchia. Forse non si tratta del Sith che hai incontrato su Kessel... Anche io l'ho saputo Devil. Ma... non è lui, non... è una cosa diversa. Lo sento...

    Ad ogni modo, hai altre domande? Dobbiamo andare".

  24. #24
    devilmanga
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    forse il maestro Nukassa aveva ragione...forse nn era il sith che avevo affrontato, ma la descrizione del viso sembrava essere uguale...ad ogni modo avvertivo anche io qualcosa di molto più strano...ma era una cosa che mai prima di quel momento aveva scosso le mie percezioni

    Devil: no maestro non ho nient'altro da domandare...per quanto mi riguarda possiamo andare

    Ci alzammo tutti e io salutai Hart con un inchino dicendo:

    Devil: Vi ringrazio per la vostra disponibilità...non sarà dimenticata

    Detto ciò alzai il capo e attesi che il maestro Jedi salutasse il suo amico

  25. #25
    Banned L'avatar di Jalus Naon
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    Predefinito Re: [GdR] Nar Shaddaa

    Nukassa riconsegnò i moduli all'amico che si trovava dall'altra parte della scrivania.

    Nukassa: "Spero sia tutto a posto amico mio, perchè ora dobbiamo proprio andare. Quel Sith va fermato prima che possa nuocere, oppure... e questo è ciò che temo... prima che possa fare dell'altro male... Ascolta Hart, conosci qualche posto dove si possano incontrare persone... "bene informate"? Insomma, qualcuno che sappia se in questa zona è arrivata una faccia nuova. Non sappiamo da dove cominciare a cercare e un "indirizzamento" ci farebbe comodo".

    Hart: "Si, qualcuno del genere c'è. Ma ti avviso che non sono persone proprio... "in regola". Soprattutto una. Sono entrambi piuttosto ricchi e famosi, ma hanno avuto parecchi guai con la legge in passato e uno li ha ancora adesso. Soprattutto a causa di quel problema con gli alcolici..."

    Nukassa: "Cosa intendi dire?"

    Hart: "Gli Hutt vogliono dimostrare a tutti che il loro pianeta è un posto "pulito", in tutti i sensi. Così hanno imposto un divieto per quanto riguarda il consumo di alcolici. Un vero e proprio proibizionismo, insomma. Ma naturalmente qualcuno non ha... "sentito"... Lasciamo perdere, anche perchè io non ne sono molto a riguardo.
    Allora, una delle persone che puoi contattare si chiama Yamin Sighel, detto "Beagle". E' uno degli impresari più famosi di Nar Shaddaa, che si è occupato della vera e propria ricostruzione della Luna del Contrabbandiere. Il suo "Damingo" è stato il primo casinò di questo pianeta. Passa molto tempo nel suo locale e, proprio perchè è da molto tempo che si trova qui, conosce la città come le sue tasche e non mi meraviglierei certo se conoscesse anche chi entra e chi esce da questo posto. Solo una cosa: non chiamatelo con quel soprannome perchè non gli piace per niente, nonostante sia più conosciuto così che non con il suo vero nome. E' un tipo simpatico, con il pallino della recitazione. Pensate che voleva fare l'attore!
    L'altra persona invece è un tipaccio, uno dei boss mafiosi che imperversano in questo posto. Vedete, gli Hutt non si possono esporre più di tanto con i traffici illeciti e non vogliono. Questo va così a vantaggio dei delinquenti emergenti, sconosciuti alla Repubblica e sufficientemente spietati da non farsi alcuno scrupolo. Com'è che si chiama...?... Comunque, lui è uno di questi. A quanto si dice contrabbanda alcolici e poi li rivende ai gestori che vogliono... "soddisfare" la loro clientela. Il problema è che quella roba è piuttosto richiesta dalla gente ricca e viziata che frequenta questo posto, quindi lui non è stato il solo ad avere quell'idea. Ma è sicuramente il peggiore, visto che ha prima offerto e poi obbligato la maggior parte dei locali a comprare i suoi alcolici, pena... lo sai. E si dice che abbia anche fatto piazza pulita dei suoi concorrenti. Dicono abbia persino un certo seguito fra i manovali e gli scontenti, gente che è finita alle sue dipendenze o che lui ha corrotto. E fa paura. Ha ammazzato parecchia gente, ma nessuno ha mai testimoniato contro di lui. Una volta erano in sette i testimoni e hanno ritrattato uno dopo l'altro. Vi mando da lui solo perchè siete dei Jedi, altrimenti non ve ne avrei nemmeno parlato...
    Mapone. Bral Mapone, ecco come si chiama. Lo trovate al "Raider", a ovest di qui. Ma mi raccomando, è veramente un tipaccio. E ah, ancora più importante: come per Sighel, anche lui ha un soprannome, anzi due. Uno lo odia con tutto sè stesso, ed è "marface", perchè ha una cicatrice sulla guancia che si sè procurato da ragazzo a causa di un apprezzamento troppo "spinto" alla sorella di uno dei suoi "conoscenti". L'altro è "Big Bral", ed è quello che perferisce, ovviamente. Siate cauti con lui, è ancora più incattivito da quando gli hanno ammazzato il fratello. Invio comunque le coordinate delle zone dove si trovano i loro locali al navicomputer della vostra nave".

    Nukassa: "Grazie Hart, davvero. E non ti preoccupare, faremo attenzione. Salutami Sarra".

    Hart: "Contaci. A presto Furon! E a anche a te Devil! Che la Forza sia con voi!".

    L'anziano Jedi e Devil si alzarono dalle loro sedie, uscirono dalla piccola costruzione nella quale si trovava l'ufficio di Malcom e si diressero verso il trasporto. Saliti a bordo, avrebbero dovuto decidere da dove iniziare. Mentre una piccola mappa olografica di Nar Shaddaa compariva a fianco dei comandi, sulla quale erano in bella vista due punti luminosi non molto distanti fra di loro, Nukassa interpellò il giovane Cavaliere:

    Nukassa: "Allora Devil, da dove cominciamo? "Raider" o "Damingo"?


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