Nuova versione riveduta e corretta!
Un grigio giorno di pioggia una ragazzina di nome Damiggella, non potendo uscire con i suoi amichetti per via dell'acquazzone, decise di iscriversi al forum che tanto pubblicizzava su una celebre rivista di videogiochi (della quale Damiggella custodiva gelosamente tutti i ben duecento numeri); liquidate le pratiche e sceltosi un soprannome confacente entrò nel vivo dell'azione ed iniziò a conoscere tante belle persone (alcune belle dentro, altre belle fuori) che impararono a volerle bene ed a ricoprirla di affetto. Passò qualche tempo che una ragazza di nome Clostutander decise anch'essa di iscriversi allo stesso forum. Anche quel giorno pioveva, e il suo fidanzato lo frequentava già da diverso tempo, descrivendolo alla giovine come un covo di bucanieri assetati di sangue. Nonostante il quasi futuro consorte fosse assai preoccupato per l'amata e tentasse con ogni mezzo di dissuaderla Clostutander (con una spalla lussata e guercia da un occhio)ebbe la meglio sull'energumeno e poté così compiere il grande passo: divenne membro di quella abbacinante comunità. Ivi Damiggella e Clostutander s'incontrano per la prima volta, rimanendo affascinate ciascuna dalla personalità dell'altra, condivisero opinioni, gusti, segreti scabrosi, discepoli adoranti e sostanze spettacolose (non stupefacenti, badate!); un bel giorno Clostutander propose in uno dei suoi suoi soliti torridi ed equivoci messaggi privati a Damiggella di incontrarsi "Ché debbo mostrarti una cosa
"... Damiggella titubò ma presta si risolse ed acconsentì. La fantasia della povera Damiggella iniziò a galoppare come fa lo stallone colpito da un proiettile vagante, e si figurò dinnanzi agli occhi surreali unioni contro natura, Fede, Stato e -perché no?- buonsenso. Nei giorni che precedettero l'appuntamento si costruì una solida cultura sulle forme dell'amore saffico: cosa comporti, come tenerne all'oscuro parenti e amici e quali oggetti stranoidali* procurarsi per ottenere grendi risultati nella mitologica pratica, e acrobatica. Clostutander da parte sua continuava a spassarsela col suo promesso e le di lui gioie, ignara di quanto turbinasse *2 nell'encefalo della telematica amica.
Giunto che fu il dì dell'incontro tanto atteso le due pulzelle si sarebbero incontrate alla stazione, Clostutander attendeva ansiosa il treno della fantasticante amica, la quale seduta nel summenzionato vagone metallico tremava in preda all'emozione tipica di chi è conscio di essere in procinto di fare qualcosa di bellissimo ma terribilmente sbagliato e peccaminoso*3. Damiggella suda, non sta ferma un attimo, si tricotilla (se volete sapere che voglia dire cercate in Babele
), aggiusta il trucco, aggiusta la gonna, toglie la gonna e mette i pantaloni, toglie i pantaloni e indossa il kilt, abbandona il kilt per la tuta da lavoro, la tuta per la salopette e questa per una comoda tenuta da esploratore della Compagnia delle Indie di fine'800. Tutt'a un tratto il treno si ferma. Clostutander sulla pensilina non sta più nella pelle, tocca nervosamente ciò che desidera follemente mostrare all'amica che una grande distanza solitamente separa, mentre gli ignari passeggeri in attesa la fissano straniti; ciò che Clostutander ha in serbo per Damiggella non lo si vede per strada tutti i giorni, e una ragazza che lo tocchi lo coccoli e lo strapazzi così sfacciatamente in pubblico non può che essere presa per matta! Nel treno il cuore di Damiggella sobbalza, le sale fino in gola, scende alla caviglia sinistra, trasla nella destra per poi risalire lungo la gamba all'usa ubicazione: dietro l'orecchio.
Damiggella si alza, le gambe non la reggono, Clostutander è eccitata, non sta più nella pelle, finalmente può fare vedere alla sua amica del cuore quella bella cosa che ha e che le piace tanto coccolare *4, Damiggella si avvicina alla porta, afferra la maniglia, vede attraverso il vetro Clostutander che si avvicina con un sorriso smagliante, arrossisce, si ritrae per un istante, si fa forza, allontana una vecchia che la stava incitando ad aprire la porta e che cade a faccia in giù scoperchiandosi la calotta cranica, a pre la porta col cuore di nuovo in gola, la apre fino in fondo, vede Clostutander davanti a sé, Clostutander vede Damiggella davanti a sé e sorride se possibile ancora di più, il suo viso è quello ci un angelo strafattone mentre quello di Damiggella pare un tizzone ardente, fiammeggia pel rossore, gli occhi bassi*5 scende gli scalini e giunge di fronte all'amica. Non la guarda, non riesce, non sa che dire, si guarda i piedi, guarda i piedi di Clostutander con un calzino giallo e uno verde e quelle scarpe che fanno tanto Heidi, guarda la gonna svolazzante di Clostutander che sembra una tovaglia della peggior trattoria di Caracas, guarda il cartello delle partenze... Insomma guarda tutto tranne Clostutander stessa, la quale abbraccia di colpo Damiggella squittendo "Sono tanto tanto felice che sei arrivata! C'ho una cosa che ti volevo fare vedere e adesso che ci sei qua te la faccio vedere e tutta intera! Guarda! Che ti piace il mio coccodrillo?"
Damiggella appena Clostutander le si era avvinghiata era trasalita, si sentiva venire meno, i suoi occhi erano come impazziti, si guardava intorno inebriata dal profumo di cipolla dell'affettuosa amica, i capelli di Clostutander le erano finiti negli occhi quasi accecandola... Era tutto perfetto! L'emozione la stava lacerando finché... "Coccodrillo?" chiede all'amica, "Coccodrillo! Té, 'sto qua! Che, non lo vedi?" risponde la ragazza della tovaglia.
Damiggella divenne di ghiaccio, si staccò da Clostutander, scese sul binario ed un treno di passaggio la travolse in pieno, sparpagliando interiora per ogni dove... il coccodrillo ne fece banchetto con gran lena, Clostutander si interrogò sull'accaduto; in quel preciso istante ecco giungere dal cielo*6 il consorte della giovane, il quale però venne aggredito e dilaniato e divorato ed in parte rigurgitato perché poco gustoso dal coccodrillo. Non differente morte trovò la povera Clostutander, insieme ad altre molte persone in stazione, finché non giunse Gàbrivi a mettere la parola fine alla vita del rettile con una poderosa Gorilla Press.
Il nome del coccodrillo era Bessy. Riposa in pace.
Fin.