Occhi a mandorla e involtini primavera popolano ormai allo stesso modo chiacchiere da bar e telegiornali. Così mentre affrontiamo le cene estive in canotta davanti a basle di spaghi al pomodoro, ci tocca subire l'ombra oscura di una minaccia e una preoccupazione crescenti e i nostri sguardi iniziato timidamente a guardare verso est.
È notizia di questi giorni che entro la fine del mese (30 Giugno) vadano presentati alla Autorità di Pubblica Sicurezza i siti e i blog in cerca di approvazione (e dunque di vita digitale); tutto il resto sarà considerato fuorilegge. Comequandodove? Nella Repubblica Popolare Cinese, naturalmente; ma non è detto che qualcuno da queste parti non ci faccia un pensiero. Dopotutto il problema del controllo di quel mostro mutante dagli infiniti tentacoli che è Internet è sempre attuale.
Prendete il discorso Palladium, ad esempio. Ne abbiamo parlato anche tra le pagine di TGM, Microsoft ha glissato e il risultato è questo: a fine Giugno il progetto ha compiuto un importante passo in avanti nel più assoluto riserbo. Intel ha infatti presentato i processori della serie Pentium D 820, 830 e 840 dual core, che implementano un protocollo di Digital Rights Management nonché un sistema di Active Management Technology. In sostanza il controllo dei contenuti via hardware e la possibilità di amministrare da remoto indipendentemente dal sistema operativo. Nondimeno il chip sarebbe progettato per "andare oltre" ma Intel non ha voluto essere più specifica in merito e peraltro è arrivata anche qualche mezza smentita.
Insomma, qui si inizia a ledere quasi di sottecchi qualche nostra libertà acquisita e data per scontata, il processo è in atto e viene venduto come necessità di sicurezza. Ma allora chi ci può trarre d'impaccio, Batman? Nossignore, gli inquilini della Grande Muraglia! Avete capito bene, nel paese che continua a fare tanto discutere in tema di libertà è previsto un boom allucinante dell'industria dei microprocessori entro gli anni a venire. E quando si parla di boom si parla di mercato mondiale, con grandi scossoni, riduzioni di prezzi e quant'altro. In questo contesto è facile supporre che il consorzio Palladium possa avere qualche grattacapo a imporre il proprio standard. E poi chi vi garantisce che qualche imprenditore dagli occhi a mandorla non decida di saltarsene fuori con il proprio processore libero da vizi di sicurezza?
Il cerchio si chiude e si intravedono i chiaroscuri dello yin e dello yang.