Siete mai stati costretti a cambiare monitor per aver installato un nuovo sistema operativo, o per aver comprato un film? Ovviamente no, l'idea in sè fa ridere solo a pensarci.
Ma le cose potrebbero presto cambiare, grazie all'ultima trovata di qualche consorzio dedicato allo studio di standard per i nostri amati computer. Lo standard in questione si chiama Protected Video Path - Output Protection Management, detto anche PVP-OPM, una bizzarra sigla dietro la quale si nasconde l'ennesimo meccanismo di protezione che svolge sostanzialmente due funzioni: in primis, verifica le capacità del monitor attaccato al computer. Ha un'uscita DVI?
Supporta l'HDCP - High-bandwidth Digital Content Protection, già utilizzato nei televisori? In seconda battuta, decide cosa possa essere inviato o meno a suddetto monitor, e come.
Nella fattispecie, se il monitor "non ce la fa" perchè non rispetta gli standard di protezione richiesti dal video che si vuole riprodurre, o semplicemente perchè ha un'uscita analogica (la "vecchia" VGA, per intenderci) quello che si ottiene nel migliore dei casi è un filmato dalla risoluzione ridotta via software; nel peggiore, uno schermo nero.
L'OPM verrà implementato in Longhorn, il prossimo sistema operativo di Microsoft, ma è già stato adottato anche da Toshiba per il suo HD-DVD (supporto ottico di nuova generazione) e con ogni probabilità finirà anche nei dischi Blu-Ray di Hitachi.
Quindi cosa succede? Facciamo un esempio pratico: potreste comprarvi un film su HD-DVD o scaricarvi un filmato da internet. Supponiamo che il produttore del disco o del filmato (è lui che decide il livello di protezione, ovviamente) abbia deciso che la proiezione debba avvenire solo su sistemi con OPM: se il vostro monitor non è tra questi, vi ritrovate con lo schermo nero oppure con un'immagine dalla qualità pessima.
La cosa di per sè non costituirebbe poi tutto 'sto gran problema: Microsoft aveva inserito un meccanismo analogo chiamato COPP (Certified Output Protection Protocol), e non se ne è accorto nessuno. Il punto è che attualmente sono davvero pochi i monitor in commercio che rispondono ai requisiti richiesti da Longhorn, HD-DVD e Blu-Ray (e altri, immagino). Saranno sicuramente molti di più quando lo standard diverrà operativo, ma quanti di noi a quel punto vorranno cambiare monitor? La spesa non è certo delle più contenute, di solito un monitor costituisce un "investimento", lo si compra per tenerlo fino a consunzione... E non prendiamocela solo con la "solita" Microsoft: dov'erano i produttori degli LCD quando si trattava di aggiornare i propri prodotti? Difficile non essere maligni, e non pensare ad una mossa preventiva che spinga l'utente medio ad un ennesimo "upgrade" forzato...
Se volete approfondire gli aspetti tecnici della cosa, c'è una pagina dedicata sul sito Microsoft con tanto di link al white paper, e la sempre interessante discussione su /.