veramente interessante.
Comunque sulla due anche io dico la folgore
veramente interessante.
Comunque sulla due anche io dico la folgore
complimenti a scutum per aver imbeccato la n.5 e la n.8 (anche se poteva leggere i msg riguardanti la 4 e la 9...); a completamento ricordo che il razzo dello sturmtiger portava una carica derivata da una bomba di profondità capace di far saltare un intero isolato (in un caso, nel gennaio 1945, un singolo colpo di sturmtiger distrusse ben 3 sherman...); la sua corazza lo rendeva pressochè invulnerabile dai carri alleati, per cui i mezzi furono quasi tutti distrutti dall'equipaggio, una volta finita la benzina o per guasti meccanici. Info e foto su:
http://www.corazzati.it/scheda_sturmtige r.htm
http://www.achtungpanzer.com/sttig.htm
http://www.sturmtiger.com/
Per la n. 7 invece non ci siamo, la tattica non è quella (cioè, Heinrici fece così a Berlino, ma la sua tattica difensiva prevedeva anche altro; fu affinata nel corso delle battaglie intorno a Smolensk...)
Ronin ha scritto lun, 22 agosto 2005 alle 14:31
1: nei film si vedono sempre i prigionieri alleati fuggire dai campi nazisti, ma quanti prigionieri tedeschi riuscirono a fuggire dai campi di concentramento degli alleati?Spoiler:Il solo tedesco che riuscì a fuggire dalla prigionia fu Franz von Werra, pilota d'aereo (me109) abbattuto e catturato il 5/9/40. Dopo numerosi e rocamboleschi tentativi di fuga dall'inghilterra ( http://en.wikipedia.org/wiki/Franz_Von_W erra leggetelo, ne vale veramente la pena, una volta fu arrestato mentre era già salito su uno spitfire facendosi passare per pilota olandese...), fu trasferito in canada a montreal nel gennaio 1941, e messo su un treno per l'ontario, dal quale fuggì riuscendo a oltrepassare il confine con gli USA (30 km a piedi nel nulla dei grandi laghi, in pieno inverno).
La sua vicenda ebbe vasta eco sui giornali dell'epoca (anche per le caratteristiche di spaccone del tipo, che tanto per dirne una si faceva chiamare barone pur non essendolo; il titolo gli verrà concesso al suo ritorno in germania...) e contribuì a ritardare l'entrata in guerra degli USA.
Tornerà a casa nell'aprile del 1941, e sarà decorato con la croce di ferro; tornato in servizio, precipiterà in ottobre sul mare del nord, probabilmente per un guasto.
Dalla sua vicenda è stato ovviamente tratto anche un film, The One that Go Away (in italiano, sfida agli inglesi, 1957 http://www.imdb.com/title/tt0050803/)
Ronin ha scritto lun, 22 agosto 2005 alle 14:31
11: (conclusione in bellezza) quali furono le due unità che servirono sotto la bandiera di tutte e tre le potenze dell'asse (germania, italia e giappone)?
Spoiler:Le due unità in questione sono i sommergibili italiani Cappellini e Torelli; in particolare la storia del Cappellini è assai tragica e avventurosa.
Dopo aver affondato oltre 30.000 Ton di navi alleate in atlantico, nel settembre 42 fu inviato per recuperare i superstiti dell'affondamento della motonave Laconia, che costò la vita a 1400 prigionieri italiani, con gravissime responsabilità degli inglesi (vedasi: http://www.cronologia.it/battaglie/batta 108.htm per la storia di un episodio tanto terribile quanto misconosciuto).
In seguito fu trasformato in sommergibile da trasporto e inviato in giappone, e lì si trovava l'8 settembre; l'equipaggio italiano fu arrestato e il mezzo consegnato ai tedeschi, per i quali operò con il nome di U-IT-24; dopo la resa della germania, il sommergibile fu inquadrato nella marina nipponica come I-503, nome col quale operò fino al termine del conflitto.
Idem per il Torelli, che divenne dapprima U-IT-25 e poi I-504.
Info sul cappellini: http://www.trentoincina.it/dbsomm2.php?s hort_name=Cappellini
Info sul torelli: http://www.trentoincina.it/dbsomm2.php?s hort_name=Torelli
Bien, sono rimaste la 2 (ci avete preso, naturalmente, era fin troppo facile una volta saputo che era italiana: ma io volevo di più...) e la 7 (ne riparliamo domani)
Uhè, mica insinuerai che ho letto le risposte della 4 e della 9?!
Scherzi a parte, volendo e avendo il tempo, su internet c'è tutto ma non me ne sono servito (non ho tempo, altrimenti avrei risposto a tutte! )
Per Heinrici ho capito male la domanda; in virtù del tuo riferimento alla Battaglia di Berlino pensavo che la domanda fosse riferita alla stessa... Rispondendo adesso: non ne ho idea.
Gustosa la vicenda del pilota tedesco, non ne conosco il film, se ben fatto vedrò di reperirlo.
In merito alle unità italiane sotto diversa bandiera avevo pensato fossero dei som. (in particolare per il riferimento alla vicenda Laconia) ma, come detto, non ho avuto il tempo/voglia ( ) di fare una ricerca in rete (nonchè sui miei testi sulla II g.m.).
Da qualche parte ho anche letto del numero di carri distrutti dalla Folgore ad El Alamein ma non ricordo dove (per la ricerca idem come prima )
La carica che sparava lo Sturmtiger era, in qualche modo (tecnicamente si basava su principi diversi, anche se era proggettata per esplodere ad una certa altezza dal suolo), la "mamma" delle moderne "Daisy cutter", era, insomma, una carica da demolizione.
Saluti!
Diego
Rieccoci, e scusate il ritardo, ma ogni tanto devo anche lavorare...
dunque, sono rimaste giusto un paio di domande:
Ronin ha scritto lun, 22 agosto 2005 alle 14:31
7: come si chiamava e in cosa consisteva la tattica difensiva usata da Gottard Heinrici (che guidò il gruppo d'armate della Vistola nella fase decisiva della battaglia per Berlino)?
Spoiler:
La tattica difensiva di Heinrici era detta del sacco vuoto (adesso mi sfugge il nome tedesco...) e contava sul fatto che gli ufficiali russi utilizzavano abitualmente tattiche da prima guerra mondiale: pesantissimi bombardamenti preparatori di artiglieria, seguiti da assalti frontali condotti in grande superiorità numerica.
La tattica consisteva nel ritirare dietro le prime linee la maggior parte delle truppe giusto alla vigilia del bombardamento, di modo che la violenza dell'attacco si sgonfiasse, proprio come quando si tenta di colpire un sacco vuoto: al termine di esso le truppe rientravano sulle proprie posizioni pressochè intatte, pronte a sostenere l'assalto frontale che sarebbe seguito; inoltre, avendo già individuato con precisione il punto dell'attacco, era possibile far affluire le riserve per respingere il nemico.
E' ovvio che questa tecnica (che può sembrare ovvia al giorno d'oggi) richiede di SAPERE con precisione il momento dell'attacco, cosa che all'epoca non era proprio facile, e in cui Heinrici era maestro, utilizzando sapientemente ricognizioni aeree, rapporti del servizio segreto e pattuglie in avanscoperta.
Tale tattica permise ad Heinrici e alla sua quarta armata di resistere per 10 settimane ai contrattacchi russi del gennaio 42 davanti a Mosca, combattendo anche 1 contro 10 in certi frangenti.
La tecnica fu via via affinata nel corso delle varie (e sanguinosissime) battaglie di Rzhev (sempre nella zona http://en.wikipedia.org/wiki/Battles_of_ Rzhev ), in cui i russi, in quattro grandi operazioni tra il gennaio 42 e il febbraio 43 (compresa l'operazione marte, in contemporanea con l'operazione urano di stalingrado) persero oltre 2.000.000 di uomini senza compiere alcun apprezzabile passo avanti (tanto è vero che nei piani sovietici urano doveva essere di supporto a marte: il corso degli avvenimenti invertì la situazione e fece sì che invece urano si trasformasse nella disfatta tedesca che decise la guerra); un massacro di proporzioni spaventose, tanto che i sovietici tentarono sempre di oscurarlo, e che ispirò al grande poeta Aleksandr Tvardovsky l'opera "Sono stato ucciso nei pressi di Rzhev".
Dopo essersi rifiutato di distruggere Smolensk (solo la logica militare della sua giustificazione "se avessi dato la città alle fiamme, le mie truppe non avrebbero potuto ritirarsi attraverso essa" lo salvò dalla corte marziale), Heinrici fu posto in riposo forzato, e in seguito richiamato a causa del precipitare degli eventi: la sua strenua difesa della Cecoslovacchia costò ai sovietici ancora perdite elevatissime (e aggiunse le fronde di quercia alla sua croce di ferro). Sulla battaglia di Berlino è già stato detto tutto, altri interessanti dettagli sulla vita e sulle tattiche di Heinrici (generale "atipico", inviso alla gerarchia, per la sua abitudine di cantarle chiare piuttosto che obbedire ai folli ordini di Hitler, ma adorato dai suoi soldati, che lo chiamavano "Unser Giftzwerg", ovvero "il nostro piccolo ba***rdo") si possono trovare qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Gotthard_He inrici
http://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_B erlin
Ho tenuto per ultima questa domanda perchè nonostante lunghe ricerche non sono riuscito a trovare su internet nessuna conferma dell'episodio da me letto in un libro di memorie (che non ho sottomano; prima o poi lo ricupererò). Pertanto, la domanda viene annullata e la sostituirò con un'altra (l'ultima).Ronin ha scritto lun, 22 agosto 2005 alle 14:31
2: quale reparto (si tratta di un reggimento, in effetti, ma va bene anche un'indicazione della divisione) ha il record di carri armati nemici distrutti in un solo giorno di battaglia?
Spoiler:
Come ho già anticipato, per quanto mi risulta il record è appannaggio del 185° reggimento artiglieria paracadutista della folgore; l'episodio dovrebbe essere avvenuto nella notte tra il 24 e 25 ottobre (ma non ne ho trovato traccia nei vari siti che riporto più sotto): durante quella notte gli inglesi attaccarono in forze tentando di sfondare il fronte a sud, nella zona occupata dalla folgore; peccato che i folgorini si fossero resi conto dell'attività nella zona (con conseguente apertura, da parte delle truppe di terra, di un corridoio attraverso i campi minati). Poichè la folgore non disponeva di artiglieria abbastanza potente, un reparto del 185° ottenne il permesso di tendere un'imboscata trasportando in prima linea due (!) pezzi di artiglieria da 120, posizionandoli in modo da colpire il corridoio con tiro incrociato ad alzo zero.
Quando gli inglesi arrivarono nella notte coi loro carri, il passaggio aperto era così stretto che potevano procedere al massimo in due affiancati; una volta entrati nel "budello" gli artiglieri fecero saltare i primi due carri, creando un gigantesco imbuto senza via di scampo (bisogna pensare che i carri dell'epoca in retromarcia non potevano procedere a più di 6-10 km/h); nel tiro a segno che ne seguì gli inglesi persero ben 120 carri armati (ed è qui che la cosa non mi torna, perchè le fonti su internet parlano di 56 carri per la giornata del 25).
Siti interessanti:
http://www.folgore.it/el_alamein/el_alam ein.htm
http://www.storico.org/folgore.htm
http://www.uomofolgore.it/la_Folgore.htm
http://digilander.libero.it/lacorsainfin ita/guerra2/42/alamein2.htm
Qualora non trovassi conferma, il record per una sola giornata, per reparti non corazzati, rimane comunque all'artiglieria italo-tedesca di El Alamein, al seguito delle divisioni trieste, trento e 164a tedesca (difficile attribuire con più precisione, visto che l'artiglieria non era inquadrata in unità proprie, e Rommel aveva disposto le truppe mischiandole, mediante il sistema dei capisaldi (raum), in modo da compensare con reparti tedeschi le insufficienti dotazioni italiane).
All'alba del 2 novembre l'artiglieria italotedesca in poche ore distrusse quasi completamente (ben 102 carri persi su 123) la 9a brigata corazzata britannica sulla strada per Rahman, ritardando l'operazione supercharge quel tanto che bastava a sganciarsi, impedendo così la distruzione totale dell'armata italo-tedesca.
Viceversa, per reparti corazzati il record di carri avversari distrutti dovrebbe appartenere alla divisione Liebsstandarte Adolf Hitler, nella battaglia di Prokhorovka (durante l'operazione Zittadelle, nei pressi di Kursk, 11 e 12 luglio 1943); anche se la storiografia postbellica, basandosi su dati gonfiati dai sovietici, ha ingigantito la battaglia (creando il mito della cosiddetta "corsa della morte dei panzer", con scontri tra centinaia di panther e tiger e migliaia di carri sovietici), a Prokhorovka
i tedeschi distrussero o misero fuori uso in due giorni ben 260 carri sovietici, perdendone solo una 30ina (e questo pur disponendo di soli 110 carri, di cui soli 4 tiger e nessun panther, contro oltre 400, di cui 200 T-34).
Maggiori informazioni (e la smentita a molti luoghi comuni) qui: http://www.uni.edu/~licari/citadel.htm
Dicevo che la domanda viene annullata, per cui la sostituisco prontamente con questa:
2bis) E' noto che il film "La grande fuga" è ispirato a un fatto storico ( http://en.wikipedia.org/wiki/Stalag_Luft _III o http://www.historyinfilm.com/escape/real 1.htm ), ma non tutti sanno che molti dei trucchi che si vedono nei film (tipo i canti per coprire i lavori di scavo) in realtà furono utilizzati in un'altra "grande fuga". Quale?
Ciao! Sono nuovo e quindi mi introduco immezzo nel fitto del discorso.
Per quanto riguarda il panzer più potente (domanda nr., beh, a mio avviso si può considerare tutta quella famiglia di carri russi aventi in dotazione il potente pezzo da 152mm in torretta, quale il kv2.
Se poi parliamo di semoventi, beh, assolutamente più potente dello Sturmtiger abbiamo il Karl, un mortaio semovente da 600mm, prodotti in soli 7 esemplari dalla stupenda velocità massima di 2km orari.
Chiamato Karl o Thor dal nome che di solito aveva dipinto sul fianco della torretta.
Da notare che per introdurre il colpo in camera di esplosione la canna dello stesso veniva portata ad alzo 0, e i colpi venivano portati da un carro supporto (un pz2 modficato se non erro) in numero di 6 e montati sul mortaio con una gru.
Spero di non aver sbagliato troppe cose...
il thor non si può considerare però un mezzo corazzato, primo perchè non era corazzato, secondo perchè non era autonomo (come dici) e terzo perchè non era nemmeno mezzo (le sue capacità di movimento servivano solo per il puntamento, non potevano certo essere utilizzate per spostarsi di uno spazio significativo).
Rimane aperta l'ultima domanda (cui domani darò la risposta)
ok, concludiamo il nostro quizzone svelando l'ultima risposta:
Spoiler:Piuttosto ironicamente, svariati dettagli del film "la grande fuga" sono tratti dal tentativo di evasione organizzato da prigionieri tedeschi (tra cui molte SS), rinchiusi nel campo di detenzione di Island Farm, nel galles: la notte del 10 marzo 1945 fuggirono in 70, venendo però ripresi tutti. Altre info su:
http://en.wikipedia.org/wiki/Island_Farm
tutto molto interessante.
Unio dei due fratelli del barone rosso comandava (non mi ricordo con quale grado ) l' aviazione tedesca nella guerra civile spegnola
A dire il vero quello nella foto è il Dorablackwolf45 ha scritto mar, 18 gennaio 2005 alle 20:25
Vediamo se sapete come si chiamava questo cannone tedesco
Per quanto riguarda il carrarmato più potente credo sia il Mauser; tedesco. Venne impeigato nelle ardenne e, vista l'impossibilità d'essere attaccato da parte degli alleati, fu isolato dal resto del mondo e una volta finite le munizioni nn potè più far nulla. Lo si vede in blitzkrieg.
In realtà il MAUS -Topo, qualcuno aveva ancora voglia di scherzare tra i tedeschi...- (non il Mauser, la Mauser era una fabbrica di armi leggere, vedi il KAR 98 e la famosa pistola C/96 1912) non partecipò ai fatti bellici delle Ardenne; i programmatori di Blitzkrieg si son presi una "licenza videoludica".
In effetti il carro in questione non ebbe, sostanzialmente, vita operativa.
Si sa di una sola azione in cui gli esemplari "V1 e V2" furono utilizzati contro i russi, negli ultimissimi giorni di guerra e in zona che, almeno io, non conosco.
L'azione terminò brevemente in quanto i due mezzi si bloccarono (non chiaro se per ragioni tecniche o per il fuoco dei russi) e furono abbandonati.
Saluti.
Diego
Avete visto questo cannone?
Aveva una gittata superiore ai 100km!
E dopo 60 colpi era da buttare, la bocca da fuoco si scioglieva!
Credo dipendesse dalla frequenza; non a caso tutti i grandi cannoni e mortai (Dora, Karl,ecc.) per essere ricaricati dovevano tornare il posizione di riposo; inoltre sparavano pochi colpi, più o meno 5, poi venivano ritirati.Me stesso ha scritto mer, 14 dicembre 2005 alle 17:36
E dopo 60 colpi era da buttare, la bocca da fuoco si scioglieva!
Non dipendeva dalla frequenza, il proiettile per poter essere sparato doveva essere "avvitato" nella canna perchè esso potesse mantenere una traettoria dritta. Inoltre veniva usata una speciale polvere alla nitroglicerina! Su questo sito è descritto per filo e per segno! http://www.earmi.it/balistica/berta.htmdukema ha scritto mer, 14 dicembre 2005 alle 19:00
Credo dipendesse dalla frequenza; non a caso tutti i grandi cannoni e mortai (Dora, Karl,ecc.) per essere ricaricati dovevano tornare il posizione di riposo; inoltre sparavano pochi colpi, più o meno 5, poi venivano ritirati.Me stesso ha scritto mer, 14 dicembre 2005 alle 17:36
E dopo 60 colpi era da buttare, la bocca da fuoco si scioglieva!
I tiri su Parigi cessarono però rapidamente: i tecnici non avevano previsto la rapida usura dell'anima della bocca da fuoco, soggetta a straordinarie sollecitazioni; dopo una ventina di colpi la velocità cominciava a diminuire, costringendo ad aumentare la carica di polvere e dopo circa 60 colpi la bocca da fuoco diveniva inutilizzabile.
Ma quello non è uno dei cannoni che Hitler ha fatto mettere in normandia?
Se non lo è nella seconda guerra mondiale ce ne sono stati di molto simili
Probabilmente è quello, ne erano stati fatti 3 esemplari!dukema ha scritto gio, 15 dicembre 2005 alle 17:17
Ma quello non è uno dei cannoni che Hitler ha fatto mettere in normandia?
Se non lo è nella seconda guerra mondiale ce ne sono stati di molto simili
pisto84 ha scritto gio, 20 ottobre 2005 alle 21:25
Unio dei due fratelli del barone rosso comandava (non mi ricordo con quale grado ) l' aviazione tedesca nella guerra civile spegnola
Wolfran Von Richtofen, comandante del famigerato squadrone condor, che nel '37 bombardo' la citta' basca di guernica
Domanda semplice semplice: il più grande disastro navale della 2a guerra mondiale (e anche della storia) a danno di civili?
questa la so (almeno credo ): l'affondamento della nave Wilehlm Gustloff (o come si scrive), che fu affondata da non mi ricordo chi nel 1945 vicino alla costa tedesca, con la morte di 6000 e passa civili tedeschi che si erano imbarcati su questa nave durante l'evacuzione delle città della Prussia Orientale. Una tragedia immane che con mia grande sorpesa ho scoperto recentemente: ma perchè queste cose sui libri scolastici di storia non sono evidenziate, e talvolta neppure scritte?Carne Del Carnaro ha scritto dom, 28 maggio 2006 alle 20:38
Domanda semplice semplice: il più grande disastro navale della 2a guerra mondiale (e anche della storia) a danno di civili?
Spero cmq d'averci azzeccato .
C'hai azzeccato. Secondo me non vengono scritte perchè non è bello far vedere i danni che hanno fatto i vincitori ai vinti...
E si scrive Wilhelm Gustloff
http://it.wikipedia.org/wiki/Wilhelm_Gus tloff_(nave)
Uhm da studente di storia all'Università provo a mettervi alla prova (non ho letto tutte le 6 pagine, scusatemi se ripeto domande già fatte).
Quali erano i nomi in codice delle seguenti campagne Tedesche:
1- Invasione della Polonia
2- Invasione di Danimarca e Norvegia
3- Invasione di Benelux e Francia
4- Invasione della Gran Bretagna
5- Invasione dell'Unione Sovietica
Le ultime due sono facilissime, le prime 3 richiedono un'accurata lettura dello Shirer...
E sempre in tema di nomi di missioni, come si chiamava il piano di invasione dell'Austria, da quale personaggio prendeva il nome e perchè.
naaah... troppo facili, soprattutto la 1,3,4 e 5...Capitan Harlock ha scritto mer, 31 maggio 2006 alle 16:25
Uhm da studente di storia all'Università provo a mettervi alla prova (non ho letto tutte le 6 pagine, scusatemi se ripeto domande già fatte).
Quali erano i nomi in codice delle seguenti campagne Tedesche:
1- Invasione della Polonia
2- Invasione di Danimarca e Norvegia
3- Invasione di Benelux e Francia
4- Invasione della Gran Bretagna
5- Invasione dell'Unione Sovietica
Le ultime due sono facilissime, le prime 3 richiedono un'accurata lettura dello Shirer...
E sempre in tema di nomi di missioni, come si chiamava il piano di invasione dell'Austria, da quale personaggio prendeva il nome e perchè.
-Fall Weiss
-Weserubung
-Fall Gelb
-Seelowe (Leone Marino)
-Barbarossa
-questa non la so...