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  1. #1
    Veterano del Backstage L'avatar di Karat45
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    Predefinito Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    La bustina di Minerva di Umberto Eco

    Il Codice colpisce ogni giorno

    Tutti i libri che vogliono denunciare i falsi di Dan Brown contribuiscono a farli circolare ancora di più

    Ogni giorno mi capita tra le mani un nuovo commento al 'Codice da Vinci' di Dan Brown. Parlo solo dei libri in italiano, perché non sarei in grado di fornire una bibliografia di tutto quello che appare nel mondo. Solo in Italia potrei citare José Antonio Ullate Fabo, 'Contro il Codice da Vinci' (Sperling), Bart Ehrman, 'La verità sul Codice da Vinci' (Mondadori), Darrell L. Bock, 'Il Codice da Vinci. Verità e Menzogne' (Armenia), Andrea Tornielli, 'Inchiesta sulla Resurrezione' (Il Giornale), Dan Burstein, 'I segreti del Codice' (Sperling). Ma certamente trascuro qualcosa. D'altra parte se volete un'informazione aggiornata su tutti gli articoli in materia, andate al sito dell'Opus Dei. Vi potete fidare, anche se siete atei. Caso mai, come vedremo, la questione è perché il mondo cattolico si dia tanto da fare per smantellare il libro di Dan Brown, ma quando da parte cattolica vi si spiega che tutte le notizie che contiene sono false, fidatevi.

    Intendiamoci. Il 'Codice da Vinci' è un romanzo, e come tale avrebbe il diritto di inventare quello che vuole. Oltretutto è scritto con abilità e lo si legge d'un fiato. Né è grave che l'autore all'inizio ci dica che quello che racconta è verità storica. Figuriamoci, il lettore professionista è abituato a questi appelli narrativi alla verità, fanno parte del gioco finzionale. Il guaio comincia quando ci si accorge che moltissimi lettori occasionali hanno creduto davvero a questa affermazione, così come nel teatro dei pupi gli spettatori insultavano Gano di Maganza.

    Per smontare la presunta storicità del 'Codice' basterebbe un articolo abbastanza breve (e ne sono stati scritti di ottimi) che dica due cose: La prima è che tutta la vicenda di Gesù che sposa la Maddalena, del suo viaggio in Francia, della fondazione della dinastia merovingia e del Priorato di Sion è paccottiglia che circolava da decenni in una pletora di libri e libretti per i devoti di scienze occulte, da quelli di de Sède sur Rennes-le-Chateau al 'Il santo Graal' di Baigent, Leigh e Lincoln. Ora che tutto questo materiale contenesse sequele di panzane è stato detto e dimostrato da tempo. Inoltre, pare che Baigent, Lincoln e Leigh abbiano minacciato (o realmente iniziato) un'azione legale contro Brown per plagio. Ma come? Se io scrivo una biografia di Napoleone (raccontando eventi reali), poi non posso denunciare per plagio qualcuno che di Napoleone scrive un'altra biografia, sia pure romanzata, raccontando gli stessi eventi storici. Se lo faccio, allora lamento il furto di una mia originalissima invenzione (ovvero fantasia, o frottola che dir si voglia).

    La seconda cosa è che Brown dissemina il suo libro di numerosi errori storici, come quello di andare a cercare informazioni su Gesù (che la chiesa avrebbe censurato) nei manoscritti del Mar Morto - i quali non parlano affatto di Gesù, bensì di faccende ebraiche come gli Esseni. È che Brown confonde i manoscritti del Mar Morto con quelli di Nag Hammadi.

    Ora accade che la maggior parte dei libri che appaiono sul caso Brown, anche e specialmente quelli ben fatti (e cito l'ultimo, molto documentato, appena apparso presso Mondadori, 'Inchiesta sul Codice da Vinci', di Etchegorn e Lenoir), per poter durare il numero sufficiente di pagine a fare un libro, raccontano tutto quello che Brown ha saccheggiato, per filo e per segno. In tal modo questi libri, in qualche misura perversa, benché siano scritti per denunciare delle falsità, contribuiscono a far circolare e ricircolare tutto quel materiale occulto. Così (assumendo l'interessante ipotesi - che qualcuno ha veramente avanzato - che 'Il codice' sia un complotto satanico), ogni sua confutazione ne riproduce le insinuazioni, a cui fa da megafono. Come complotto è ben riuscito, non c'è che dire.

    Perché, anche a confutarlo, 'Il codice' si autoriproduce? Perché la gente è assetata di misteri (e di complotti) e basta che gli offri la possibilità di pensarne uno in più (e persino nel momento in cui gli dici che era l'invenzione di alcuni furbacchioni) ed ecco che tutti incominciano a crederci.

    Credo sia questo che preoccupa la chiesa. La credenza nel 'Codice' (e in un altro Gesù) è un sintomo di scristianizzazione. Quando la gente non crede più in Dio, diceva Chesterton, non è che non creda più a nulla, crede a tutto. Persino ai mass media. So di esprimere soltanto una sensazione, ma sono stato colpito dalla figura di un giovane imbecille che in piazza San Pietro, mentre una folla immensa attendeva la notizia della morte del Papa, col telefonino all'orecchio e il volto sorridente faceva ciao ciao alla telecamera. Perché era lì (perché tanti altri come lui, mentre forse milioni di veri credenti stavano a casa propria a pregare)? Nella sua attesa di un soprannaturale mediatico, non era forse pronto, lui, a credere che Gesù avesse sposato la Maddalena e fosse unito dal legame mistico e dinastico del Priorato di Sion a Jean Cocteau?

    ---------------------------------------- ---------------------

    ora faccio bannare Umberto Eco perché offende i lettori del Codice... ecco.

  2. #2

    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Non mi pare dica niente di nuovo.

  3. #3
    Lo Zio L'avatar di grizzly.13
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Karat45 ha scritto lun, 01 agosto 2005 alle 10:38

    Oltretutto è scritto con abilità...
    Questa affermazione di Eco mi meraviglia ed inutile dire che non sono d'accordo.
    Per me l'aspetto più irritante del Codice da Vinci non è stato tanto l'imprecisione e la superficialità nel trattare le sue discutibili fonti (che peraltro non ero in grado di scovare, in quanto non me ne intendo di manoscritti ed esoterismo) nè il il fatto che attingesse a piene mani ad un reportorio vecchio e stantìo (ma per i più, chiosa alquanto fastidiosa, nuovo ed entusiasmante) bensì la banalissima, standardizzata, scrittura. L'abuso di una suspance cercata e prevedibile (per la serie interrompiamo sul più bello e riprendiamo l'altra faccenda; quando si fa per una quarantina di volte comincia francamente a stufare) per il resto trovo la critica di Eco molto incisiva.

  4. #4
    The Puppet Master
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    grizzly.13 ha scritto lun, 01 agosto 2005 alle 16:16
    Karat45 ha scritto lun, 01 agosto 2005 alle 10:38

    Oltretutto è scritto con abilità...
    Questa affermazione di Eco mi meraviglia ed inutile dire che non sono d'accordo.
    Per me l'aspetto più irritante del Codice da Vinci non è stato tanto l'imprecisione e la superficialità nel trattare le sue discutibili fonti (che peraltro non ero in grado di scovare, in quanto non me ne intendo di manoscritti ed esoterismo) nè il il fatto che attingesse a piene mani ad un reportorio vecchio e stantìo (ma per i più, chiosa alquanto fastidiosa, nuovo ed entusiasmante) bensì la banalissima, standardizzata, scrittura. L'abuso di una suspance cercata e prevedibile (per la serie interrompiamo sul più bello e riprendiamo l'altra faccenda; quando si fa per una quarantina di volte comincia francamente a stufare) per il resto trovo la critica di Eco molto incisiva.
    quoto, ha uno stile abbastanza anonimo, per non dire banale

  5. #5

    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Conoscendo lo stile di Eco, probabilmente con la frase: "Oltretutto è scritto con abilità", intendeva dire che lo stile di scrittura è funzionale a quello che vuole ottenere, cioè un libro piuttosto semplice e comprensibile a tutti.

  6. #6
    Lo Zio L'avatar di pierleo
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    anche a me lo stile non è piaciuto affatto.
    Certo, all'inizio prende ma, come dice giustamente Grizzly, dopo la quarantesima interruzione in dieci pagine, stanca.

    E poi... ma c'è davvero qualcuno che crede che i fatti siano esattamente come riportati nel romanzo (soffermarsi sulla parola romanzo)

  7. #7
    Veterano del Backstage L'avatar di Karat45
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    pierleo ha scritto mar, 02 agosto 2005 alle 21:40
    anche a me lo stile non è piaciuto affatto.
    Certo, all'inizio prende ma, come dice giustamente Grizzly, dopo la quarantesima interruzione in dieci pagine, stanca.

    E poi... ma c'è davvero qualcuno che crede che i fatti siano esattamente come riportati nel romanzo (soffermarsi sulla parola romanzo)
    moltissimi a quanto pare... troppi. ad essere in pochi sono quelli che lo hanno preso solo come un romanzo...

  8. #8
    Il Puppies L'avatar di Futebol D. Juan
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    pierleo ha scritto mar, 02 agosto 2005 alle 21:40
    anche a me lo stile non è piaciuto affatto.
    Certo, all'inizio prende ma, come dice giustamente Grizzly, dopo la quarantesima interruzione in dieci pagine, stanca.

    E poi... ma c'è davvero qualcuno che crede che i fatti siano esattamente come riportati nel romanzo (soffermarsi sulla parola romanzo)
    Le continue interruzioni per creare pathos non le sopporto neanche io, e riguardo alla veridicità dei fatti o delle teorie non è che me ne importi poi tanto... io l'ho letto come un normale romanzo e lo considero così anche adesso, che poi per giunta non mi sia nemmeno piaciuto è un'altra cosa...

    Mi ha preso di più Angeli e demoni, pur soffrendo degli stessi snervanti difetti del Codice e di una parte finale che chiamarla assurda è poco

  9. #9
    Lo Zio L'avatar di sgrizzo
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Karat45 ha scritto lun, 01 agosto 2005 alle 10:38
    La bustina di Minerva di Umberto Eco

    Il Codice colpisce ogni giorno

    Tutti i libri che vogliono denunciare i falsi di Dan Brown contribuiscono a farli circolare ancora di più

    Ogni giorno mi capita tra le mani un nuovo commento al 'Codice da Vinci' di Dan Brown. Parlo solo dei libri in italiano, perché non sarei in grado di fornire una bibliografia di tutto quello che appare nel mondo. Solo in Italia potrei citare José Antonio Ullate Fabo, 'Contro il Codice da Vinci' (Sperling), Bart Ehrman, 'La verità sul Codice da Vinci' (Mondadori), Darrell L. Bock, 'Il Codice da Vinci. Verità e Menzogne' (Armenia), Andrea Tornielli, 'Inchiesta sulla Resurrezione' (Il Giornale), Dan Burstein, 'I segreti del Codice' (Sperling). Ma certamente trascuro qualcosa. D'altra parte se volete un'informazione aggiornata su tutti gli articoli in materia, andate al sito dell'Opus Dei. Vi potete fidare, anche se siete atei. Caso mai, come vedremo, la questione è perché il mondo cattolico si dia tanto da fare per smantellare il libro di Dan Brown, ma quando da parte cattolica vi si spiega che tutte le notizie che contiene sono false, fidatevi.

    Intendiamoci. Il 'Codice da Vinci' è un romanzo, e come tale avrebbe il diritto di inventare quello che vuole. Oltretutto è scritto con abilità e lo si legge d'un fiato. Né è grave che l'autore all'inizio ci dica che quello che racconta è verità storica. Figuriamoci, il lettore professionista è abituato a questi appelli narrativi alla verità, fanno parte del gioco finzionale. Il guaio comincia quando ci si accorge che moltissimi lettori occasionali hanno creduto davvero a questa affermazione, così come nel teatro dei pupi gli spettatori insultavano Gano di Maganza.

    Per smontare la presunta storicità del 'Codice' basterebbe un articolo abbastanza breve (e ne sono stati scritti di ottimi) che dica due cose: La prima è che tutta la vicenda di Gesù che sposa la Maddalena, del suo viaggio in Francia, della fondazione della dinastia merovingia e del Priorato di Sion è paccottiglia che circolava da decenni in una pletora di libri e libretti per i devoti di scienze occulte, da quelli di de Sède sur Rennes-le-Chateau al 'Il santo Graal' di Baigent, Leigh e Lincoln. Ora che tutto questo materiale contenesse sequele di panzane è stato detto e dimostrato da tempo. Inoltre, pare che Baigent, Lincoln e Leigh abbiano minacciato (o realmente iniziato) un'azione legale contro Brown per plagio. Ma come? Se io scrivo una biografia di Napoleone (raccontando eventi reali), poi non posso denunciare per plagio qualcuno che di Napoleone scrive un'altra biografia, sia pure romanzata, raccontando gli stessi eventi storici. Se lo faccio, allora lamento il furto di una mia originalissima invenzione (ovvero fantasia, o frottola che dir si voglia).

    La seconda cosa è che Brown dissemina il suo libro di numerosi errori storici, come quello di andare a cercare informazioni su Gesù (che la chiesa avrebbe censurato) nei manoscritti del Mar Morto - i quali non parlano affatto di Gesù, bensì di faccende ebraiche come gli Esseni. È che Brown confonde i manoscritti del Mar Morto con quelli di Nag Hammadi.

    Ora accade che la maggior parte dei libri che appaiono sul caso Brown, anche e specialmente quelli ben fatti (e cito l'ultimo, molto documentato, appena apparso presso Mondadori, 'Inchiesta sul Codice da Vinci', di Etchegorn e Lenoir), per poter durare il numero sufficiente di pagine a fare un libro, raccontano tutto quello che Brown ha saccheggiato, per filo e per segno. In tal modo questi libri, in qualche misura perversa, benché siano scritti per denunciare delle falsità, contribuiscono a far circolare e ricircolare tutto quel materiale occulto. Così (assumendo l'interessante ipotesi - che qualcuno ha veramente avanzato - che 'Il codice' sia un complotto satanico), ogni sua confutazione ne riproduce le insinuazioni, a cui fa da megafono. Come complotto è ben riuscito, non c'è che dire.

    Perché, anche a confutarlo, 'Il codice' si autoriproduce? Perché la gente è assetata di misteri (e di complotti) e basta che gli offri la possibilità di pensarne uno in più (e persino nel momento in cui gli dici che era l'invenzione di alcuni furbacchioni) ed ecco che tutti incominciano a crederci.

    Credo sia questo che preoccupa la chiesa. La credenza nel 'Codice' (e in un altro Gesù) è un sintomo di scristianizzazione. Quando la gente non crede più in Dio, diceva Chesterton, non è che non creda più a nulla, crede a tutto. Persino ai mass media. So di esprimere soltanto una sensazione, ma sono stato colpito dalla figura di un giovane imbecille che in piazza San Pietro, mentre una folla immensa attendeva la notizia della morte del Papa, col telefonino all'orecchio e il volto sorridente faceva ciao ciao alla telecamera. Perché era lì (perché tanti altri come lui, mentre forse milioni di veri credenti stavano a casa propria a pregare)? Nella sua attesa di un soprannaturale mediatico, non era forse pronto, lui, a credere che Gesù avesse sposato la Maddalena e fosse unito dal legame mistico e dinastico del Priorato di Sion a Jean Cocteau?
    ha perfettamente ragione.
    per me il discorso si chiudeva qui (grassettato).

    quelli che dicono che è scritto male sbagliano:
    1. perchè non hanno mai letto angeli e demoni. questo sì vera e propria "monnezza".
    2. perchè per far leggere un libro a centinaia di migliaia di persone in italia, deve essere proprio scorrevole.

  10. #10
    Olengard
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    sgrizzo ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 00:20

    quelli che dicono che è scritto male sbagliano:
    1. perchè non hanno mai letto angeli e demoni. questo sì vera e propria "monnezza".
    2. perchè per far leggere un libro a centinaia di migliaia di persone in italia, deve essere proprio scorrevole.
    Infatti. Un conto è essere letteratura di buona qualità, un altro conto è essere semplicemente scritto con abilità.
    Se si è fatto leggere da così tanta gente significa per forza che è scritto nella maniera giusta per il pubblico a cui si rivolge.

  11. #11
    Lo Zio L'avatar di pierleo
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Olengard ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 00:36
    sgrizzo ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 00:20

    quelli che dicono che è scritto male sbagliano:
    1. perchè non hanno mai letto angeli e demoni. questo sì vera e propria "monnezza".
    2. perchè per far leggere un libro a centinaia di migliaia di persone in italia, deve essere proprio scorrevole.
    Infatti. Un conto è essere letteratura di buona qualità, un altro conto è essere semplicemente scritto con abilità.
    Se si è fatto leggere da così tanta gente significa per forza che è scritto nella maniera giusta per il pubblico a cui si rivolge.
    Credo che tu abbia ragione. In effetti basta vedere quanto siano produttivi alcuni autori (e quanto vengano letti) come Clancy o King.
    Sia chiaro, ognuno ha i suoi gusti ed il mio è quello di non disdegnare di leggere, qualche volta, libri come questi ma di preferire di gran lunga autori diversi e, secondo me, più completi

  12. #12
    Lo Zio L'avatar di sgrizzo
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    oddio, king sa scrivere. non lo paragonerei a brown.

  13. #13
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    King è un narratore eccezionale, secondo me...però il canovaccio è sempre quello, situazione apparentemente statica/critica/senza uscita...lui ne tira fuori 300 pagine e tu ti chiedi: "ma come 'cazz...in una situazione del genere mica mi sarebbe venuto in mente di far succedere tutto sto popò di bordello?"
    Però dopo un po', sopratutto ultimamente, il genere scassa le balle...romanzi diversi, idea base sempre la stessa.
    Ha il pregio di esser durato più (e di ricomparire tra le mie letture di tanto in tanto) dell'altro nominato, Clancy, che dopo due romanzi m'ha sfracassato come pochi...

  14. #14
    Lo Zio L'avatar di pierleo
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Mithrandir81 ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 16:35
    King è un narratore eccezionale, secondo me...però il canovaccio è sempre quello, situazione apparentemente statica/critica/senza uscita...lui ne tira fuori 300 pagine e tu ti chiedi: "ma come 'cazz...in una situazione del genere mica mi sarebbe venuto in mente di far succedere tutto sto popò di bordello?"
    Però dopo un po', sopratutto ultimamente, il genere scassa le balle...romanzi diversi, idea base sempre la stessa.
    Ha il pregio di esser durato più (e di ricomparire tra le mie letture di tanto in tanto) dell'altro nominato, Clancy, che dopo due romanzi m'ha sfracassato come pochi...
    infatti è questo il punto. E' vero che ogni autore ha un suo stile ma, secondo me, quando è uno stile "dozzinale", "comune", allora o ci metti qualcosa di più o stanca (almeno, credo, chi legge spesso ed ha una certa varietà. Certo è che se uno legge un libro ogni sei mesi non gli verrà mai a noia)
    Ci sono altri autori (e sono tanti) che hanno uno stile assolutamente trascinante e che, di conseguenza, non devono usare questi artifici per andare avanti.
    Di King, personalmente (e a parte la scarsa qualità degli ultimi libri) non sopporto quel suo essere logorroico, quel suo eccessivo descrizionismo di minimi particolari che poi non c'azzeccano nulla con la storia

  15. #15

    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    pierleo ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 15:45
    Olengard ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 00:36
    sgrizzo ha scritto gio, 04 agosto 2005 alle 00:20

    quelli che dicono che è scritto male sbagliano:
    1. perchè non hanno mai letto angeli e demoni. questo sì vera e propria "monnezza".
    2. perchè per far leggere un libro a centinaia di migliaia di persone in italia, deve essere proprio scorrevole.
    Infatti. Un conto è essere letteratura di buona qualità, un altro conto è essere semplicemente scritto con abilità.
    Se si è fatto leggere da così tanta gente significa per forza che è scritto nella maniera giusta per il pubblico a cui si rivolge.
    Credo che tu abbia ragione. In effetti basta vedere quanto siano produttivi alcuni autori (e quanto vengano letti) come Clancy o King.
    Sia chiaro, ognuno ha i suoi gusti ed il mio è quello di non disdegnare di leggere, qualche volta, libri come questi ma di preferire di gran lunga autori diversi e, secondo me, più completi
    Concordo pienamente... sto leggendo "Angeli e Demoni" (fortunatamente l'ho trovato in versione ultra-economica). Oltre al fatto che venga spesso spacciato come nuovo quando in realtà è precedente al codice, all'inizio sono rimasto sconcertato di come sia praticamente uguale lo svolgersi della storia, basterebbe cambiare i nomi ai personaggi e si otterrebbe quasi lo stesso libro. D'altra parte l'ho comprato per verificare la mia idea su Brown, e l'ha confermata!

  16. #16
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Il Codice ha avuto successo non certo perché è un bel libro. è l'aura di mistero che lo circonda e la pretesa che sveli chissà quale segreto nascosto che lo hanno reso così famoso. Purtroppo non è sbagliato affermare che molti di quelli che lo hanno comprato e letto lo hanno preso quasi come un libro di storia, quando ormai è risaputo che contiene tali e tante ca.zz.ate che solo dei fessi completi possono considerare come vere. Purtroppo si sà che gli intrighi, soprattutto quelli a sfondo mistico religioso, attirano i sempliciotti...

  17. #17
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Considerando che non mi è nemmeno piaciuto come romanzo...
    Spoiler:
    ho capito subito che Teabing era il capo della setta o quello che era insomma, l'ho capito appena Brown lo ha inserito nella storia


    Per far smettere le vendite lo sto disconsigliando a tutti...

  18. #18
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Karat45 ha scritto ven, 12 agosto 2005 alle 12:00
    Il Codice ha avuto successo non certo perché è un bel libro. è l'aura di mistero che lo circonda e la pretesa che sveli chissà quale segreto nascosto che lo hanno reso così famoso. Purtroppo non è sbagliato affermare che molti di quelli che lo hanno comprato e letto lo hanno preso quasi come un libro di storia, quando ormai è risaputo che contiene tali e tante ca.zz.ate che solo dei fessi completi possono considerare come vere. Purtroppo si sà che gli intrighi, soprattutto quelli a sfondo mistico religioso, attirano i sempliciotti...
    la cosa buffa (ma anche un po' inquietante, secondo me) è che tanta, ma tanta, gente che conosco (io li chiamo i lettori della domenica perchè leggono si e no 2/3 libri all'anno scegliendo quelli che fanno più clamore) si infervora a volermi convincere che quel testo è vero e non un romanzo!!!
    Ma dico, è CONVINTA che sia uno storico ad averlo scritto (con tanto, quindi, di veridicità conclamata)
    Pazzesco

  19. #19
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    grizzly.13 ha scritto lun, 01 agosto 2005 alle 16:16
    Karat45 ha scritto lun, 01 agosto 2005 alle 10:38

    Oltretutto è scritto con abilità...
    Questa affermazione di Eco mi meraviglia ed inutile dire che non sono d'accordo.
    Per me l'aspetto più irritante del Codice da Vinci non è stato tanto l'imprecisione e la superficialità nel trattare le sue discutibili fonti (che peraltro non ero in grado di scovare, in quanto non me ne intendo di manoscritti ed esoterismo) nè il il fatto che attingesse a piene mani ad un reportorio vecchio e stantìo (ma per i più, chiosa alquanto fastidiosa, nuovo ed entusiasmante) bensì la banalissima, standardizzata, scrittura. L'abuso di una suspance cercata e prevedibile (per la serie interrompiamo sul più bello e riprendiamo l'altra faccenda; quando si fa per una quarantina di volte comincia francamente a stufare) per il resto trovo la critica di Eco molto incisiva.
    Può stufare un accanito lettore ma attira le masse. Mi piace come si continui a criticare sto libro quando è indubbio che chi lo apprezza e chi lo critica stanno su due pianeti letterari moooolto distanti

  20. #20
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    pierleo ha scritto ven, 12 agosto 2005 alle 21:29
    Karat45 ha scritto ven, 12 agosto 2005 alle 12:00
    Il Codice ha avuto successo non certo perché è un bel libro. è l'aura di mistero che lo circonda e la pretesa che sveli chissà quale segreto nascosto che lo hanno reso così famoso. Purtroppo non è sbagliato affermare che molti di quelli che lo hanno comprato e letto lo hanno preso quasi come un libro di storia, quando ormai è risaputo che contiene tali e tante ca.zz.ate che solo dei fessi completi possono considerare come vere. Purtroppo si sà che gli intrighi, soprattutto quelli a sfondo mistico religioso, attirano i sempliciotti...
    la cosa buffa (ma anche un po' inquietante, secondo me) è che tanta, ma tanta, gente che conosco (io li chiamo i lettori della domenica perchè leggono si e no 2/3 libri all'anno scegliendo quelli che fanno più clamore) si infervora a volermi convincere che quel testo è vero e non un romanzo!!!
    Ma dico, è CONVINTA che sia uno storico ad averlo scritto (con tanto, quindi, di veridicità conclamata)
    Pazzesco

    lo dissi già in un altro topic su costui. Passerò per quello con la puzza sotto il naso che se la tira da intellettuale, ma secondo me sto libro ha avuto successo giusto tra i "lettori della domenica" come li chiami tu. Uno che legge molti libri, molti romanzi, classici e non ha quel bagaglio di esperienza da fargli capire immediatamente che Merda sia sto libro.
    Ripeto: degno giusto di un film TV.




    PS: questo non esclude che possa essere (non mi spiego come comunque) piaciuto a qualche non "lettore della domenica"

  21. #21
    The Keka
    ospite

    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Io li ho regalati entrambi (Il codice e angeli e demoni) a mio fratello che li ha adorati, io non sono riuscita ad andare oltre le 10 pagine di entrambi

    Della serie: vivi e lascia leggere...e se tra i 654736070 lettori di Brown qualcuno scoprirà finalmente il piacere della lettura e vi si addentrerà fino a scoprire pagine migliori di quelle vergate dal buon Dan, qualcosa di buono egli avrà fatto

  22. #22
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Toru Watanabe ha scritto ven, 30 settembre 2005 alle 02:41
    PS: questo non esclude che possa essere (non mi spiego come comunque) piaciuto a qualche non "lettore della domenica"
    Meno male, va.

  23. #23
    Lux !
    ospite

    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Quote:
    Sulla scia dello straordinario successo editoriale, il Codice Da Vinci di Dan Brown diventa ora materia accademica. Tradotto in 44 lingue e con oltre 17 milioni di copie vendute in tutto il mondo, il romanzo sarà oggetto di un corso universitario al prestigioso Trinity College di Dublino. Il corso, che oltre ad analizzare gli innumerevoli simbolismi ed arcani contenuti nel libro, indagherà sulla controversa affermazione secondo la quale Gesù Cristo sposò Maria Maddalena con la quale ebbe una figlia i cui discendenti sarebbero sopravvissuti fino ai giorni nostri, nasce da un'iniziativa del dipartimento di teologia del celebre ateneo irlandese. Nigel Biggar, docente di religione e capo del dipartimento, ha spiegato che il bestseller è stato scelto come materia d'insegnamento perché confonde la realtà con la finzione.

    “In tutti gli aeroporti in cui sono stato - ha spiegato Sean Freyne, emerito professore di teologia e docente del corso - ho visto persone che leggevano questo libro e non vi è dubbio che solleva molti interrogativi sulla figura storica di Gesù. Quello che mi ha intrigato è come la gente fosse affascinata da quest'opera di narrativa e da tutti i misteri ed arcani che hanno caratterizzato i primordi della Cristianità. E' la prima volta che c'imbarchiamo in qualcosa del genere e vogliamo che gli studenti terminino il corso con una migliore conoscenza del senso della Cristianità e del modo in cui si è diffusa”.

    Intanto Edimburgo è presa d'assalto da lettori appassionati dal romanzo di Dan Brown che si recano a frotte a visitare la Cappella Rosslyn citata nel libro situata a Roslin, villaggio a 16 chilometri dalla città scozzese. Secondo il romanzo, questo piccolo gioiello dell'architettura del XV secolo, conterrebbe al suo interno indizi che svelano il mistero sull'ubicazione del Santo Graal. “Dieci anni fa i visitatori erano 9.000 all'anno - ha commentato Stuart Bettie, direttore della fondazione che gestisce la cappella. Due anni fa, 38.000. Lo scorso anno 68.000 e quest'anno raggiungeremo probabilmente i 100.000. Quando il film tratto dal libro uscirà a maggio, prevediamo che i visitatori balzeranno a 120.000”.

    http://www.giornaletecnologico.it/scienz a/200510/03/4315a5ff02d21/


  24. #24

    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Stavo pensando che questo libro deve aver dato da mangiare ad un bel po' di persone, visto che sono usciti almeno quattro o cinque libri di critica/analisi, oltre all'imminente film e all'aumento turistico nelle zone coinvolte.

    In definitiva però, anche se il mio giudizio sul romanzo è pessimo, preferisco che le persone leggano qualcosa piuttosto che non leggano niente.

  25. #25
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    Predefinito Re: Vediamo se questo convince i fan del Codice da Vinci

    Krenim ha scritto lun, 03 ottobre 2005 alle 10:05
    Stavo pensando che questo libro deve aver dato da mangiare ad un bel po' di persone, visto che sono usciti almeno quattro o cinque libri di critica/analisi, oltre all'imminente film e all'aumento turistico nelle zone coinvolte.

    In definitiva però, anche se il mio giudizio sul romanzo è pessimo, preferisco che le persone leggano qualcosa piuttosto che non leggano niente.
    beh, non è detto che leggere faccia sempre bene... Scientology è nata da un brutto libro...

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