La mossa del matto affogato - Roberto Alajmo
Mondadori | euro 17.00 pagg 241 | ISBN 978-88-04-56854-4
Quando l'ho visto da Mel Book's ( quel pomeriggio con Nevade, lui m'è testimone ) è stato subito amore, poi Lully se l'è comprato dopo che ne avevamo parlato via messenger .... cosa altro potevo fare? Lasciarmi convincere dal detto: un libro non si giudica dalla copertina? Noooooooooooo.
La copertina, appunto, mi ha subito colpito in maniera tale che la trama, seppur interessantissima ovviamente, è quasi passata in secondo piano, figuriamoci! ( questa frase vince il premio: Periodo piu' zeppoassje di perifrasi, intercalare e avverbi inutili e difficilmente comprensibili all'interno del significato nucleare della frase stessa 2008 e 2009 ! ) Quest'uomo vestito di tutto punto camicia e cravatta con la 24h che sta per affogare ha in qualche modo toccato dei tasti del mio subconscio letterario incuriosendomi non poco su una storia a metà tra "Un pomeriggio di ordinaria follia" e "Il ciclone" ... invece:.
La voce narrante è la "coscienza" del protagonista, impresario teatrale, da sempre abituato a vivere di espedienti per sbarcare il lunario, o meglio per continuare a vivere al di sopra delle sue possibilità. Ville, ristoranti 5 stelle, macchinone ( volevo scrivere porche, ma ero sicuro avreste equivocato ), viaggi, escort ( appunto, equivocate ), moglie ricca a coprire ogni, o quasi , malefatta ... fin quando...una serie di nodi verranno al pettine, purtroppo per il ns antieroe, contemporaneamente, mettendolo di fronte ad un lungo flash-back sulle sue responsabilità che è appunto il fulcro del romanzo.
Sempre la coscienza, che a modo suo giustifica il protagonista, ci guida, come in una partita di scacchi, mossa dopo mossa, allo scacco del matto affogato, situazione per la quale sacrificando tutti i suoi pezzi, l'avversario ti chiude fra i tuoi senza piu' possibilità di scappare dall'inevitabile epilogo. Micidiale. Assistiamo all'inarrestabile disceva verso il baratro della classica pallina sul piano inclinato, sempre piu' veloce, sempre piu' drammatico!
Questo romanzo è avvincente!
Scritto con uno stile diretto che mette subito in luce le incoerenze del protagonista, ci porta tra le pieghe mentali di questo disgraziato infame parassita nel suo inutile opporsi al corso degli eventi che lui stesso ha contribuito, e continua a contribuire anche durante lo svolgimento dei fatti, a creare. Convinto che il suo sia l'unico modo di saper vivere, convinto che tutti i suoi conoscenti siano dei mediocri nei quali non si riconosce, ma anzi buoni per essere sfruttati all'occasione, questo racconto ci mette di fronte alle nostre imperfezioni esasperandole, facendoci odiare il protagonista ma anche facendoci provare per lo stesso una singolare forma di empatia. Siamo tutti fallibili, abbiamo tutti i nostri nei... ma questo è davvero il mondo dei piu' furbi?
Allo stesso modo in cui l'impresario continua a sprofondare nei suoi insuccessi, cosi' noi siamo trascinati nella lettura, scoprendoci sorpresi di come l'essere umano riesca davvero ad essere idiota, la sensazione poi che quell'idiota potessi essere io è stata traumatizzante! Da quando ho iniziato questo romanzo non sono piu' riuscito a separarmene motivato nella lettura nemmeno fosse un thriller o quanto meno potesse avere un finale davvero ( sperato ??? ) differente da quanto anticipato già nel significato stesso del titolo. Eh già, nonstante questo, m'è piaciuto! Chissà perchè... pero' in fondo mi ha lasciato davvero qualcosa, mi ha emozionato!
Accosterei questo scritto per certi versi a "Il lercio" ( protagonista? ) per altri a "Come Dio comanda" ( atmosfere a tinte scure? ), pur rimanendo un gradino sotto questi due capolavori mi sento serenissimo nel consigliarlo a chi queste letture le ha già affrontate e le ha trovate "stimolanti".
GIUDIZIO FINALE
PRO:
+ bella storia, cinica e crudele come i tempi che corrono.
+ un pugno nello stomaco.
CONTRO:
- corto? ( ma poi neanche tanto, si parla di un SOLO personaggio e viene eviscerato in toto, va bene cosi' )
grafica ( copertina ): ***** ( se non s'era capito mi è molto piaciuta! )
giocabilità ( stile di scrittura ): **** ( perfetto per questo tipo di racconto! )
longevità ( storia vera e propria ): **** ( prevedibile e drammatico come il Titanic che va incontro al suo iceberg )
globale: ****
Configurazione minima ( cosa ci somiglia ): come già accennato sopra direi: "Come Dio comanda" di N. Ammaniti e "Il lercio" di I. Welsh.
Configurazione consigliata ( dello stesso autore ): sono molto curioso di leggere "E' stato il figlio", la trama sembrerebbe micidiale alla pari di questa "Mossa del matto affogato", in piu' ha pure vinto qualche premio!