forse perche' anche chi ha 5 in Italiano vive (e viene anche promosso) lo stesso? =)
qualcuno glielo avra' insegnato, ma loro avranno imparato? =)
L'inglese... come se il principe Carlo, un operaio di Liverpool e uno scozzese parlassero la stessa lingua. Per non parlare poi di inglesi ed americani...
La lingua le regole ce le ha (non conoscerle è un'altra cosa) e i professoroni si possono scannare proprio perchè sono regole e non dogmi.
L'italiano ha delle regole precise eccome, ed il fatto che siano consentite forme alternative per una stesa frase o altro costrutto linguistico significa solo che è flessibile, non che è senza regole.
Semmai risente di quel male tutto italiano, per cui se una cosa è difficile e costa la si piega in maniera che diventi comoda: le tasse sono troppe? Evado.
Scrivere decentemente costa? E io scrivo in smsese o linguaggio colloquiale, tanto a chi frega? Tanto poi le espressioni colloquiali o mutuate da altri ambiti vengono pure inserite nello Zingarelli.
Poi il risultato è la tua convinzione del fatto che l'italiano non abbia regole.
Intendiamoci, è giusto adottare neologismi di uso corrente, altrimenti sarebbe una lingua troppo statica, ma questo non ha niente a che vedere con certi orrori che si leggono anche su questo forum.
Non confondiamo l'americano e l'inglese... Sono due lingue diverse...
E comunque sia, si, uno scaricatore di porto di southampton, un montanaro scozzese, un motociclista dell'isola di Mann e il principe carlo parlano la stessa lingua... Con musicalità diverse, utilizzando vocaboli diversi, ma parlano la stessa lingua...
Io non sto parlando di errori grammaticali dati dal poco studio o dalla fretta di scrivere... Io sto parlando di dibattiti su versioni diverse e su convinzioni di certe regole e/o parole...
Esempio: in inglese si DEVE mettere sempre il soggetto prima del verbo... Aldilà dell'ignoranza di colui che commette l'errore di metterlo dopo, a nessuno verrebbe in mente di contestare sta cosa... Con l'italiano un fa un po' quel cavolo che gli pare... Non c'è una regola che dica esattamente come e dove mettere il soggetto... è soggettivo ()...
Perchè questo??? Perchè ci sono ste cose non codificate??? Poi è ovvio che nascono i casini, le versioni "personalizzate" della lingua e via discorrendo...
Sostanzialmente quoto.La maggior parte dei linguisti afferma, e io sono d'accordo, che una lingua da "conservare" o da "proteggere" è una lingua morta. La lingua, che alla fine non è altro che uno strumento per comunicare tra esseri umani, DEVE contaminarsi, altrimenti fa la fine del latino...
Mi ricorda tempi terribili in cui monopolizzavo topic interi
Sono passati, grazie agli dei.
Lo Scots in realtà è considerata lingua a sè. Ti fai un'idea della differenza prendendo due poeti, uno londinese e uno scozzese, Keats e Burns. Il primo lo riconosci come più leggibile, del secondo, per quanto simile, dici: "ehhh?"Non confondiamo l'americano e l'inglese... Sono due lingue diverse...
E comunque sia, si, uno scaricatore di porto di southampton, un montanaro scozzese, un motociclista dell'isola di Mann e il principe carlo parlano la stessa lingua... Con musicalità diverse, utilizzando vocaboli diversi, ma parlano la stessa lingua...
A parte che già all'interno della stessa Londra c'era l'inglese e c'era il cockney (non so se c'è ancora), ma ti consiglio la lettura di Trainspotting in lingua originale per capire quanto sia diverso lo scozzese dall'inglese, pur che credo sia slang.Non confondiamo l'americano e l'inglese... Sono due lingue diverse...
E comunque sia, si, uno scaricatore di porto di southampton, un montanaro scozzese, un motociclista dell'isola di Mann e il principe carlo parlano la stessa lingua... Con musicalità diverse, utilizzando vocaboli diversi, ma parlano la stessa lingua...
Poi scusami, ma tu ritieni che inglese e americano (che differiscono soprattutto per vocaboli e modi di dire o varie contrazioni) siano lingue diverse e poi sostieni che inglese e scozzese sono uguali ?
Io non sto parlando di errori grammaticali dati dal poco studio o dalla fretta di scrivere... Io sto parlando di dibattiti su versioni diverse e su convinzioni di certe regole e/o parole...
Esempio: in inglese si DEVE mettere sempre il soggetto prima del verbo... Aldilà dell'ignoranza di colui che commette l'errore di metterlo dopo, a nessuno verrebbe in mente di contestare sta cosa... Con l'italiano un fa un po' quel cavolo che gli pare... Non c'è una regola che dica esattamente come e dove mettere il soggetto... è soggettivo ()...
Perchè questo??? Perchè ci sono ste cose non codificate??? Poi è ovvio che nascono i casini, le versioni "personalizzate" della lingua e via discorrendo...
Su cosa basi la tua convinzione che "più di una regola = nessuna regola" ?
Se leggi qualche romanzo in lingua inglese, ti accorgi che esiste qualche modo in più di esprimersi rispetto a quello che ci insegnano a scuola o che si legge nei documenti tecnici.
Forse tu dici, magari la pronuncia è diversa, le espressioni formulari anche ma la grammatica no... beh, ci può stare.
Ma questo ti smentisce per buona parte: ammesso che l'inglese abbia regole grammaticali abbastanza fisse, tanto da permettere una distinzione netta tra Middle e Modern English, sulla pronuncia e la fonesi è quasi completamente anarchico. Lingua del ***** quindi?
Sul tedesco passo, eventualmente un (tentativo infruttuoso di) dialogo tra un amburghese e un tirolese sarebbe abbastanza istruttivo. No, in genere non si capiscono granché.
Se si dibatte sulle regole e la Crusca rompe le palle, perché convengo con te che le rompe, è per la storia dell'Italiano, in sostanza una koinè da imporsi in fretta e furia in un paese linguisticamente diviso. Ma questo, e il fatto che i regionalismi siano sempre in agguato, non vedo come ne faccia una lingua più del ***** delle altre che ne sono altrettanto "minacciate". Che una stessa parola abbia una pronuncia abbastanza simile da nord a sud da consentire la comprensione reciproca è già tanto.
Beh qui entriamo in un altro discorso, ovvero quale sia il limite sottile che separa la lingua madre dal dialetto... Se vai a Monaco e poi vai a Bonn ti rendi conto anche lì di una differenza sostanziale delle due lingue... Sono dialetti diversi, non c'è che dire... L'americano lo accosterei di più a una lingua madre a parte, dato che al suo interno ci sono diversi dialetti, tra cui lo spanglish...
Effettivamente non se ne esce più...
Tra dialetto e lingua, che differenza c'è?Beh qui entriamo in un altro discorso, ovvero quale sia il limite sottile che separa la lingua madre dal dialetto... Se vai a Monaco e poi vai a Bonn ti rendi conto anche lì di una differenza sostanziale delle due lingue... Sono dialetti diversi, non c'è che dire... L'americano lo accosterei di più a una lingua madre a parte, dato che al suo interno ci sono diversi dialetti, tra cui lo spanglish...
Effettivamente non se ne esce più...
Mmh, vai avanti, mi stai convincendo...Forse tu dici, magari la pronuncia è diversa, le espressioni formulari anche ma la grammatica no... beh, ci può stare.
Ma questo ti smentisce per buona parte: ammesso che l'inglese abbia regole grammaticali abbastanza fisse, tanto da permettere una distinzione netta tra Middle e Modern English, sulla pronuncia e la fonesi è quasi completamente anarchico. Lingua del ***** quindi?
Sul tedesco passo, eventualmente un (tentativo infruttuoso di) dialogo tra un amburghese e un tirolese sarebbe abbastanza istruttivo. No, in genere non si capiscono granché.
Se si dibatte sulle regole e la Crusca rompe le palle, perché convengo con te che le rompe, è per la storia dell'Italiano, in sostanza una koinè da imporsi in fretta e furia in un paese linguisticamente diviso. Ma questo, e il fatto che i regionalismi siano sempre in agguato, non vedo come ne faccia una lingua più del ***** delle altre che ne sono altrettanto "minacciate". Che una stessa parola abbia una pronuncia abbastanza simile da nord a sud da consentire la comprensione reciproca è già tanto.
Infatti, e questo ti suggerisce che la differenza è soltanto storica. Delle regole si prende atto a posteriori.
Che per l'italiano sia un po' più incasinato che per altre lingue, è dovuto alla sua storia. Bon
OH ! era ora che si affrontassero seriamente i problemi del paese !
Solo non vorrei che, seppure importante, questo problema distogliesse l'attenizone dall'interrogazione parlamentare siu cessi per i trans, insomma un problema critico alla volta.
Direi che questo chiude definitivamente la questione
in inglese il soggetto deve precedere (non sempre ad esempio nelle frasi interrogative) il verbo per il semplice motivo che a differenza dell'italiano la coniugazione del verbo è pressocché inesistente. La mancanza del suffisso impedirebbe quindi di identificare correttamente il soggetto della frase con le relative conseguenze. Come vedi basta poco per capire una regola.Io non sto parlando di errori grammaticali dati dal poco studio o dalla fretta di scrivere... Io sto parlando di dibattiti su versioni diverse e su convinzioni di certe regole e/o parole...
Esempio: in inglese si DEVE mettere sempre il soggetto prima del verbo... Aldilà dell'ignoranza di colui che commette l'errore di metterlo dopo, a nessuno verrebbe in mente di contestare sta cosa... Con l'italiano un fa un po' quel cavolo che gli pare... Non c'è una regola che dica esattamente come e dove mettere il soggetto... è soggettivo ()...
Perchè questo??? Perchè ci sono ste cose non codificate??? Poi è ovvio che nascono i casini, le versioni "personalizzate" della lingua e via discorrendo...
Mi sono cadute le braccia...
Adesso le raccolgo e mi metto a scrivere.
Sarebbe così anticostituzionale ed assurdo pretendere che per avere la cittadinanza italiana lo straniero abbia come prerequisito quello di saper parlare correttamente (entro certi limiti) l'italiano?
Ultima modifica di caesarx; 13-12-06 alle 12:00:48
Voci di corridoio dicono che nella Costituzione a fianco alla definizione di Lingua Italiana verranno allegate le fotografie di Aldo Biscardi e Antonio Di Pietro.
m'è successo lo stesso a monaco di baviera.
è quel certi limiti che mi lascia perplesso. Anche se concordo con la proposta.Mi sono cadute le braccia...
Adesso le raccolgo e mi metto a scrivere.
Sarebbe così anticostituzionale ed assurdo pretendere che per avere la cittadinanza italiana lo straniero abbia come prerequisito quello di saper parlare correttamente (entro certi limiti) l'italiano?