Secondo me invece la traduzione dall'italiano al latino e dal latino all'italiano sono due cose completamente diverse e sviluppano abilità completamente diverse.
La traduzione dall'italiano al latino è molto molto meno stimolante, perchè (dando per scontata la conoscenza della lingua italiana, quindi analisi grammaticale, analisi logica ed analisi del periodo) si riduce a:
1) Analizza il periodo.
2) Trova ed applica le regole opportune
3) Analizza le frasi
4) Trova ed applica le regole opportune
5) Analizza le parole
6) Trova ed applica le regole opportune
7) Fine
La fase analitica è incentrata sull'italiano, mentre il lavoro sul latino si riduce ad una semplice memorizzazione di regole e ricerca sul dizionario. Insomma, serve più ad imparare l'italiano che ad imparare il latino.
Nella traduzione dal latino all'italiano invece il discorso si inverte, in quanto l'analisi si sposta sulla frase latina e la ricerca dell'espressione italiana meglio adatta a tradurla. Questo non fa memorizzare le regole come potrebbe farle memorizzare la traduzione dall'italiano al latino, però dà una conoscenza effettiva della lingua latina che non si può avere in nessun altro modo. Non solo, ma poichè le strutture latine spesso non hanno un corrispettivo immediato in italiano, questo tipo di traduzione costringe a capire il significato del latino e poi tradurlo in italiano. Così si realizza una effettiva comprensione della lingua, capisci il concetto in latino prima ancora di avere una vaga idea di come si potrebbe esprimere in italiano, il passaggio non è più latino->italiano->idea, ma latino->idea. Così si acquisisce la padronanza di una lingua.
Ora, sicuramente per la vita di tutti i giorni è più utile approfondire la conoscenza dell'italiano, però questa è una cosa che si dovrebbe fare alle scuole italiane e medie. Studiare il latino dovrebbe servire ad imparare il latino.