All'inizio di Ocean's Eleven, George "Danny" Clooney recupera Brad Pitt in un locale "cool" dove sta insegnando i segreti del poker a giovani attorucoli con un sacco di soldi da buttare via (tra cui il simpatico Joshua Jackson, che si è prestato al gioco).
Prendete la stessa cosa, e portatela di peso nel mondo dei videogame: alcuni gamer professionisti (tra cui un bambino cinese di sette anni... no comment sull'argomento) offrono lezioni online di videogioco a chi desidera imparare in fretta a padroneggiare le tecniche "base" dei titoli o dei generi più richiesti. Prezzo medio di una lezione, circa trenta dollari all'ora.
La cosa è paradossale: è vero che giocare è diventato sempre più "complesso", se non difficile, e ci sono molti giochi - penso soprattutto ai MMORPG - nei quali saper tenere in mano un mouse non basta per comprendere a fondo le dinamiche del gameplay. Ma alla fine giocare è anche questo: sbatterci la testa, provare e riprovare, "imparare".
A chi si rivolge questo "servizio"? A persone con soldi da buttar via, che vogliono bullarsi con gli amici di quanto sono bravi a giocare, o si vergognano di essere biffati nelle arene multiplayer... Gente che secondo me, dell'idea stessa di divertimento (elettronico, in questo caso) ha un concetto piuttosto distorto.
Detto questo, adesso possiamo aprire un Gaming Telethon per raccogliere un po' di denaro e pagare qualche lezione per giochi di guida all'Elvin...