Ahh, finalmente! Dopo una trepida attesa da parte di molti, tra cui il sottoscritto, è stata finalmente rilasciata la versione 2.0 definitiva della più famosa suite da ufficio gratuita e open source. Openoffice rappresenta un'alternativa al ben più noto e diffuso Office di Microsoft, ma offre diversi indubbi vantaggi: innanzitutto non costa un centesimo, dato che si può scaricare e distribuire in modo totalmnente libero e legale. Questo da solo è un aspetto in grado di far gola a molti, ma non è finita qui: OO permette nativamente di esportare i documenti in formato PDF senza alcuna installazione (e spesa) aggiuntiva.
Naturalmente da alcuni punti di vista è ancora preferibile lo strumento di Office, soprattutto per grandi aziende e utenti avanzati che hanno scritto molte macro (la cui conversione è possibile, ma ovvaimente non priva di inconvenienti). In ogni caso è supportata l'apertura/scrittura dei classici formati .doc, .xls e in generale più o meno tutto quanto prodotto dal 98% degli utenti medi come me.
Infine, un ultimo aspetto merita attenzione: il formato originario di OpenOffice si chiama (guardacaso) Open Document e, a differenza del buon vecchio .doc, è totalmente "aperto". In altre parole, la sua struttura interna è stata resa pubblica ed è nota in tutti i particolari: questo non solo assicura la compatibilità con altri prodotti, ma anche la durabilità nel tempo dei documenti prodotti. Figuratevi che lo stato del Massachussets richiederà obbligatoriamente il suo uso a partire dal 2007, rifiutando i .doc! Questo naturalmente è stato un gran colpo per Microsoft, che nel timore di rimanere tagliata fuori ha timidamente aperto alla possibilità di supportare l'Open Document a partire dalla prossima versione di Office. Questo però si potrebbe rivelare un'arma a doppio taglio, perché indebolirebbe la sua salda presa sul mercato, basata appunto sullo standard .doc. Come finirà?