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Risultati da 51 a 75 di 129
  1. #51
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Per prima cosa ci devi dire le tue preferenze raziali.
    Dopo di che ti faremo un riassunto sulle particolarità della razza, al meglio delle nostre possibilità.
    Per il momento l'unica cosa che posso fare e fornirti un quadro culturale delle nazioni:

    Umani Impero: Sacro romano impero, quello dei successori di Carlo magno e idolatrato da Dante, ma senza il cristianesimo.
    Il gotico nella sua interezza.
    Umani Bretonia: re Artù e la tavola rotonda,o i film l'ultimo cavaliere, dragonheart ecc.http://bretonnia.m4d.it/storia.htm
    Elfi silvani: a metà tra le leggende delle foreste incantate con spiritelli folletti , alberi che si muovono e una versione più sporca più attaccata alla terra degli silvani Tolkeniani (più celtica).
    Elfi Alti:arroganti spocchiosi egocentrici(non ne so molto)
    Nani: come quelli di Tolkien, ma più cattivi, chiedi ad Harlan.


  2. #52
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    ecco qualcosa preso dalla guida fatta per l shard Bretonnia

    Quote:

    “Ci son solo due cose sicure nella vita:
    il brillare dell’oro
    e la falsità degli Elfi!”
    - antico proverbio nanico

    Che cos’è un Nano su Warhammer?
    Pensa ai nani che conosci sulle altre ambientazioni. Pensa ai tappetti nerboruti che affollano i Forgotten Realms, pensa al Balinor di Terry Brooks, pensa al Gimli di Tolkien e anche al Gimli di Peter Jackson. Prendi tutte queste figure nella tua testa, visualizzale.
    Fatto?
    Bene, ora butta tutto nel cestino, che si parte.
    Warhammer è l’ambientazione che più ha dato a questa razza, fornendo la caratterizzazione che manca in tutte le altre. Finalmente abbiamo sottomano un mondo dove il Nano non è relegato a scialbi stereotipi di barbe ruttanti macellagoblin, ma hanno uno spirito e una psicologia che una volta scoperta a fondo non può che affascinare. E’ solo capendo questo che si afferra quello sfondo di tristezza dietro alla corazza di tenacia che sono questi piccoli carroarmati con le (corte) gambe. Perché il Nano su Warhammer dovrebbe essere già estinto da molto tempo. Se siamo ancora qui è perché siamo aggrappati alla nostra esistenza con una tenacia che nessuno, NESSUNO, è in grado di eguagliare.
    Ci hanno decimato, ci hanno attaccato e depredato. Tutto si è messo in mezzo fra noi ed il nostro diritto alla vita: pelleverde, Skaven, Elfi, la natura stessa con le sue eruzioni vulcaniche che distrussero il nostro impero... ma non c’è niente da fare.
    NOI SIAMO ANCORA QUI!


    Lo spirito Nanico
    Cosa fa di un nano un VERO nano?
    Difficile dare una risposta in poche parole. Prova ad immaginare... prima vennero le orde del Caos, quando la terra era ancora giovane. Bestie di rara ferocia, Demoni che rasentavano l’onnipotenza... spazzarono il mondo come un rutto spazza la schiuma su un boccale di birra! Per lunghi anni resistemmo nelle nostre roccaforti, assediati e ingabbiati, probabilmente destinati ad una lunga morte solitaria. Ma resistemmo, e ci alzammo di nuovo dalle ceneri della guerra pronti a ricominciare da capo, senza aver nemmeno il tempo di piangere i nostri morti.
    Poi vennero gli Elfi col loro vile tradimento. Si servivano della tecnologia che gli avevamo insegnato, mangiavano nelle sale che noi gli avevamo costruito, adornavano le proprie figlie con i gioielli che noi avevamo strappato al cuore della terra... ma tutto questo non bastò ad evitare il più sordido dei tradimenti, l’apoteosi dell’ingratitudine... e si venne alla Grande Guerra della Vendetta, o Guerra delle Barbe come usiamo chiamarla noi. Per mezzo millennio la guerra imperversò violenta, e molte sono le vite di nani che ancora piangiamo di quel periodo. Non c’è nemmeno bisogno di dirlo, vincemmo noi, e tutt’ora Re Thorgrimm Portarancori è custode dell’antica corona degli Elfi, trofeo che sancì la fine della guerra. Ma il prezzo pagato fu assai alto...
    Poi vennero i Pelleverde. Quanti non se ne possono numerare, un numero che nemmeno esiste nella matematica, una vera e propria ORDA che ha invaso le nostre roccaforti erette con immensa fatica e sudore in migliaia di anni. Hanno invaso le nostre case, hanno deturpato la nostra arte, hanno banchettato con le budella dei nostri avi, hanno violentato la nostra cultura e decimato la nostra popolazione, hanno usato le nostre sale sacre come latrine e le nostre officine come stalle. Molte furono le roccaforti cadute, ancor di più gli inestimabili e sacri tesori che caddero nelle mani del nemico.
    E insieme ai Pelleverde che ci assediavano dall’esterno, fummo invasi dagli infidi Uominiratto, gli odiosi Skaven, che dal sottosuolo irruppero nelle nostre città dilagando peste e malattie, decimando ancor di più la nostra razza che sfiorò la totale estinzione.
    E infine, come se tutto ciò non fosse bastato, la natura stessa si mise contro di noi con ostinata determinazione nel distruggerci. Tutte le cime lungo i Monti ai Confini del Mondo esplosero in eruzioni vulcaniche, esattamente come la testa di un goblin può esplodere sotto una buona martellata nanica. Le poche roccaforti rimaste furono rase al suolo e bruciate dal magma incandescente. I pochi sopravvissuti vissero isolati per moltissimi anni, e tutt’ora esistono comunità di nani completamente isolate dal resto del mondo da centinaia di anni. Tutta la porzione orientale della catena montuosa divenne un immenso deserto di cenere, e ora le chiamano le Terre Oscure, dove i Pelleverde e chissà che altra diavoleria vivono e prosperano sui resti del nostro glorioso Impero.
    Hanno provato in tutti i modi ad eliminarci. A stuprare la nostra cultura e la nostra religione, a dividerci e disperderci. Ma siamo ancora qui, uniti come il buon Grungni ha comandato, indistruttibili come la roccia stessa che forma la terra, incrollabili nelle nostre tradizioni che ci hanno preservato da cose che avrebbero distrutto tutte le altre razze messe insieme.
    Questo significa essere nano. Esser consapevole di quanto è grande e gloriosa la razza a cui apparteniamo. Esser sicuro più di qualsiasi altra cosa che qualsiasi cosa accada un nostro fratello sarà li pronto ad sorreggerci, pronto a combattere al nostro fianco e a dare la vita se necessario per difenderci. Esser aggrappato alla propria esistenza con una tale tenacia che nessuno fra le grandi potenze a noi avverse riesce ancora a capacitarsi del nostro semplice esser vivi.
    Questo significa essere un nano, ora te lo dico, e apri bene le orecchie: esser nano significa essere come la roccia e l’acciaio.



    Società, cultura, religione e psicologia
    La cultura nanica è solida e consolidata lungo i millenni, e furono i primi Dei (Grungni, Grimnir e Valaya) ad imprimerla nelle nostre teste dure quando la razza era ancora giovane, e poi la nostra testardaggine e attaccamento alle tradizioni han portato questi valori immutati fino ad oggi...
    Dunque, quali sono questi valori fondamentali? Presto detto: l’ètà, la ricchezza, l’abilità, la reputazione e la tradizione.
    L’età è il metro di misura di ogni nano, ma anche di qualsiasi cosa inanimata. Qualsiasi cosa o persona... più e vecchia e migliore è. Un nano invecchiando acquista forza e saggezza, non come gli umani che si lasciano andare e si arrendono alla caducità della propria esistenza mortale. Un oggetto con lo scorrere del tempo acquista affidabilità. Tutto è commisurato all’età e all’esperienza. E il metro di misura dell’età, e quindi della saggezza, di un nano è la sua barba. Per questo le nostre barbe van curate come qualcosa di sacro, e per questo dovrai solo chinare il capo di fronte alle parole di una barba più lunga e più bianca di te.

    Ricorda il vecchio proverbio nanico...

    La prova di uno scudo
    è quanto a lungo resiste in battaglia
    La prova di una birra
    è il gusto che acquista invecchiando nella botte
    La prova di un edificio
    è quanto a lungo si erge senza crollare
    La prova di un individuo è quanto a lungo vive




    La ricchezza, la ricchezza... che razza di persona sei se muori di fame e non hai l’abilità nemmeno di ritagliarti un angolo di vita decente? Ascolta ciò che ti dico ora, la ricchezza è il vero metro di misura del successo. Avere una casa solida, un camino che ti tiene caldo d’inverno, una buona dispensa colma di birra e buon cibo, la pipa sempre carica di ottima erba... non sono cose per cui vale la pena vivere? E non ascoltare le malelingue che ci descrivono come gretti e avari, la nostra non è avarizia, è amore per la ricchezza. Gli umani, quelli sono avari... certa gente abbietta che venderebbe pure sua madre per un nichelino. Ma chiedi al più “avaro” dei nani dei soldi perché sei in difficoltà... e per il proprio cugino il ricco nano si ridurrà a camminare per le strade in mutande, pur di soccorrerlo.
    Ricorda il vecchio proverbio nanico...

    Non avere oro è come non avere un puntello in una frana dentro una grotta
    Non avere oro è come non avere un largo scudo contro una salva di frecce



    L’abilità è un’altro valore fondamentale. Le nostre abilità in svariate forme d’arte e di manifattura è famosa in tutto il Vecchio Mondo, e solo un’ottima birra può dare soddisfazioni simili a quelle che prova un buon artigiano nell’osservare il lavoro delle proprie mani. Guarda, impara, studia, applicati... impara l’arte, l’arte che preferisci, e fanne tesoro.
    Ricorda il vecchio proverbio nanico...

    Le lame del nemico potran rubare i tuoi lunghi anni
    I ladri potran rubare il tuo oro
    Le malelingue potranno rubare la tua reputazione
    Ma l’abilità, una volta imparata, te la tieni per sempre



    La reputazione è una colonna portante della nostra cultura. La reputazione è tutto, il nostro onore è ciò che ci rende nani! Le ricchezze vanno e vengono, ma una buona reputazione si guadagna con una vita di sacrifici e non è semplice da perdere. Bada a non macchiarla, a non perdere il tuo onore di nano, o non sarai più uno dei nostri. Potrai avere sangue di un nano, ma senza l’onore... non sei semplicemente uno di noi. Una volta perso l’onore, se sei un codardo non puoi che nasconderti dalla vista di quelli che chiamavi “cugini”... ma se ancora un briciolo di sangue nanico ti scorre nelle vene, dovrai rasarti il capo e cercare una morte onorevole che lavi i tuoi peccati e ti restituisca la tua reputazione. Perché solo con la morte si può lavare le proprie macchie.
    Ricorda il vecchio proverbio nanico...


    L’oro non può ricomprare il tuo onore perduto
    e le tue abilità non possono ripararlo



    La tradizione, ed il rispetto per essa, conclude il quadro. E’ la tradizione che ci ha permesso di preservare tutto ciò che abbiamo di buono lungo questi millenni di guai e sventure. E’ la tradizione a fare la nostra identità di razza, chi saremmo senza le grandi azioni dei nostri avi, senza la nostra storia?
    Ricorda il vecchio proverbio nanico...


    La tradizione merita il massimo rispetto
    essa è la voce dei nostri antenati



    Questi sono i valori che fanno di un nano un VERO nano. Questi hanno portato la nostra società alla conformazione attuale. Siamo divisi in grandi Clan e famiglie, ed ogni Clan è generalmente legato ad una particolare Gilda. Ah, si, le gilde! Tutta la nostra struttura sociale gravita intorno alle gilde, ovvero corporazioni di artigiani maestri nelle varie arti, che tramandano la propria sapienza di generazione in generazione per preservare tutto dell’antica gloria.
    Le principali Gilde sono: Gilda dei Fabbri, Gilda degli Artigiani, Gilda dei Mastri Birrai, Gilda degli Ingegneri, Gilda dei Pastori e Contadini, Gilda dei Guaritori, Gilda dei Gioiellieri, Gilda dei Mettallurgi, Gilda dei Minatori, Gilda dei Mastri Forgiarune, Gilda dei Muratori, Gilda dei Guerrieri.
    A proposito di famiglie, come avrai già capito nella nostra cultura più un nano è vecchio e più è importante. Beh, ci sono vari titoli a seconda dell’età e della lunghezza della barba. In gioventù ogni nano viene istruito sui principi e le tradizioni, imparando la propria genealogia, imparando il rispetto per le barbe anziane, imparando le gesta dei grandi eroi e degli Dei, e sopratutto viene iniziato a una delle tante arti in cui noi nani eccelliamo, solitamente all’arte della gilda alla quale è legata il proprio Clan. La cosiddetta maggiore età arriva al compimento del 30° anno, e qua inizia a camminare con le proprie gambe come individuo indipendente, costruendosi da solo la propria reputazione. A 70 anni si può diventare ufficialmente una “Vera Barba”, ovvero si ha accesso alle cariche ufficiali all’interno di Clan e famiglie, se sono state debitamente meritate. Ma il vero rispetto arriva a 120 anni, col titolo di “Lunga Barba”, quando il nano ha raggiunto ormai una notevole esperienza, e la sua parola è ascoltata col massimo della riverenza. Le Lunge Barbe guardano con ammirazione solamente gli Anziani, detti anche “Barbabianca”, che hanno più di 150 anni... delle vere e proprie colonne portanti del Clan, riconosciuti per la propria infinita saggezza ed esperienza. La vita media di un nano si aggira sui 200 anni, e i pochi che superano tale età vengono chiamati “Grandi Barbe”, venerabili vecchietti le cui candide barbe cadono a terra e le cui parole sono legge. A questa sorta di gerarchia fanno eccezione solamente i cosiddetti “Antenati Viventi”, nani appartenenti alla stessa stirpe degli Dei che sono dotati di innaturale lunga vita, guadagnandosi tale titolo dopo il compimento dei 400 anni, e non si sa quanto a lungo possan vivere (alcuni dicono che non trovan la pace della morte finché non hanno ripagato i propri rancori personali... come ad esempio Re Kragg l’Arcigno che visse fino a 1620 anni).
    Le nane sono tenute in altissima considerazione da tutti. Le motivazioni sono sia culturali che religiose: primo, sono considerate un’incarnazione della Dea Valaya; e, secondo, è grazie a loro che la razza può sopravvivere e riprodursi. Sono infatti molto rare, il rapporto statistico fra nani e nane è di 3 a 1, e quindi la loro fertilità è un dono santificato anche a livello religioso. Unendo la scarsa presenza femminile alla
    naturale poca fertilità della razza e alla lenta e inesorabile decimazione, non ne esce un quadretto incoraggiante. Le nascite son rare e son lieti giorni di festa, e per incoraggiare la riproduzione nella società nanica è permessa la bigamia, ma solo da parte femminile (ovvero, è permesso solo di avere due mariti, e non due mogli, e solo se i mariti sono fratelli carnali fra di loro). Questa estrema considerazione per il sesso femminile sfocia in complicatissimi e formali riti di corteggiamento, dove il nano sostanzialmente si umilia e si trasforma in uno zerbino pur di conquistare il matrimonio con la propria amata. Tutti questi fatti portano a gonfiare a dismisura l’ego delle nane, che vengono servite e riverite persino dai saggi e dagli anziani. Addirittura è incoraggiata la presenza di una nana presso i vari Consigli delle Barbe perché la loro semplice presenza impedisce che la seduta finisca in una scazzottata fra i partecipanti. Facendo due più due, si capiscono facilmente i motivi per le strane attitudini sessuali dei nani all’infuori dei propri domini. La maggioranza dei poveri nani rimane vergine fino alla morte, e proprio per questo motivo nei territori umani riescono a guadagnarsi una discreta fama di assatanati e puttanieri.
    L’ultimo aspetto di cui ti devo parlare è la religione. Tutti noi nani esistiamo grazie ai tre Dei principali, che guidarono di persona le grandi migrazioni alla nascita della nostra razza. Grungni, padre di tutte le arti, suo fratello Grimnir, padre dell’arte della guerra e del coraggio, e la loro sposa Valaya, protettrice di tutti i nani. Ma non sono gli unici Dei che adoriamo, vi sono infatti i loro quattro figli: Gazul, Dio del sottosuolo e del regno dei morti, Smednir il Forgiaoro, Dio di ogni arte legata alle pietre preziose, Thungni, Dio protettore dei Forgiarune e Mogrim, Dio dell’Ingegneria. Ma ricorda che tutti i nostri antenati sono da adorare: è grazie a loro che ora siamo qua.

  3. #53
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    ed ancora


    nomi da nano
    Bene, ora non resta che scegliere il tuo nome, e che sia un nome degno di un nano!

    Ovviamente per i Nani Espatriati possono non valere le seguenti indicazioni... magari se la famiglia del nano vive da generazioni in territori umani i genitori potrebbero dare al figlio un nome umano... o peggio ancora potrebbero aver cambiato il loro cognome! Come quella cecchetta sbarbata di Fabrice, l’oste alla Locanda di Therese a Bordeleaux... che schifo!
    Anche i Nani Vichinghi potrebbero avere nomi diversi, alcune loro tribù sono rimaste di tipo molto selvaggio, e magari hanno pure nomi presi dai gambelunghe vichinghi... beh, fatto sta che ora ti becchi le indicazioni per farti un VERO NOME NANICO!

    Il nome completo di un Nano è composto da tre o quattro elementi: nome, cognome e nome del Clan. Quasi tutti usano pure un soprannome guadagnato da amici parenti e compari. Vi è una complessa etichetta che regola l’utilizzo dei nomi, ma per motivi pratici si può ridurre a questa norma: più la circostanza è importante più lungo sarà il nome usato. In alcune occasioni, la bravura di un nano in qualche lavoro entrerà a far parte del nome, come per esempio “Mastro Birraio”.
    Se non hai molta fantasia a trovare un nome di battesimo abbastanza “nanico”, eccoti una lista dei più comuni:

    Maschili: Alaric, Algrim, Alrik, Baragor, Bardin, Belegar, Belegol, Borgin, Borm, Bradni, Brogar, Brokk, Brond, Bronn, Burlok, Cranneg, Darbli, Dargo, Dern, Dimrond, Dimzad, Dorin, Drong, Drumin, Durak, Duregar, Durgin, Dwimbar, Elmador, Enlag, Fenni, Fimbur, Finn, Furgil, Garil, Goddi, Gomrund, Gorazin, Gorim, Gorm, Gotrek, Gottri, Grim, Grimli, Grindol, Grom, Grond, Groth, Grum, Grumdin, Grundi, Grung, Grunni, Guttri, Haakon, Hadra, Harek, Hargin, Hargrim, Harok, Heganbor, Hergar, Hugnir, Hurgar, Kadri, Kadrin, Kallon, Kargun, Katalin, Kazadar, Kazgar, Kazran, Kazrik, Ketil, Kettri, Kragg, Krudd, Kurgan, Largs, Logan, Logazor, Lunn, Mendri, Mordin, Morek, Morgrim, Mundri, Norgrim, Oldor, Ragni, Rogni, Rorek, Rungnir, Skag, Skaldor, Skalf, Skalli, Skorri, Sindri, Snorri, Strommi, Storri, Sundrim, Sven, Thingrim, Thori, Thrund, Thungni, Thurgrom, Thyk, Ulfar, Ulther, Vikram, Vragni, Yadri, Yorri, Zamnil

    Femminili: Alrika, Askima, Astrid, Berta, Boria, Breda, Brondra, Derna, Dorbi, Duree, Fenna, Freda, Friga, Gerta, Gottra, Grondi, Grunna, Harga, Helga, Helgar, Hunni, Kalea, Karelia, Karga, Karstin, Katrin, Kettra, Lakin, Lenka, Magda, Menni, Modra, Morga, Olka, Sifna, Sigrid, Sigrun, Skorina, Solveig, Sunni, Tarni, Tharma, Thindra, Thoda, Throlin, Trunni, Ulla, Vala, Valma, Vanyra, Zylra

    cognomi
    I cognomi dei nani sono formati dai nomi dei genitori, il nome della madre è usato per le femmine e il nome del padre per i maschi, usando l’appropriato suffisso dopo il nome del genitore. Il suffisso maschile è “son” (figlio), e quello femminile è “dottir” (figlia). Spesso prima del suffisso si antepone una “s” per farlo suonare meglio, il Khazalid non è mica una lingua semplice, sbarbatello!
    Gotrek Gunnisson, per esempio è Gotrek figlio di Gunni, mentre Katrin Sifnasdottir è Katrin, la figlia di Sifna.
    Gli orfani sono accuditi dai parenti più vicini, il loro cognome riflette questo: ad esempio Thorri Yadrisnev è Thorri il nipote di Yadri, ed è stato cresciuto dall’affetto dello zio. Sigrid Valasniz è stata cresciuta dalla zia Vala, invece.
    Nell’estrema e rara ipotesi che un nascituro è un trovatello dalle origini sconosciute viene utilizzato nelle cerimonie ufficiali il termine Khazadson, che significa “figlio di un nano”. Informalmente il cognome utilizzato è formato dal nome del patrigno più il suffisso “find”, che significa “trovato da”. In questo caso, Grim Khazadson, trovato da Morek Skalfsson, usa il cognome Moreksfind nel quotidiano per indicare a quale famiglia appartiene.

    sprannomi
    Molti nani inoltre hanno soprannomi, che possono avere origine da notevoli imprese o aspetti della loro personalità. Nelle situazioni di vita quotidiana, un sopranome può essere usato al posto del cognome. Pensa a quel pazzo di Snorri Pollice Bruciato, pochi lo conoscono col suo vero nome... Snorri Bardinsson. Il suo soprannome è stato creato al tempo in cui era apprendista ancora giovane e senza cervello prese una spilla appena forgiata che era ancora rovente di forgia. Un nano non può darsi il proprio sopranome, questo viene scelto e dato dal suo Capomastro. Questa è una delle molte ragioni del perché i nani ci mettono molta attenzione su ciò che fanno... nessuno vorrebbe essere chiamato per tutta la vita con un nome imbarazzante o poco lusinghiero!
    I sopranomi maschili spesso si basano su l’aspetto fisico, forza, o bravura in battaglia. Esempi di questi sopranomi sono:
    Grandemartello, Pugnodipietra, Occhiomorto.
    I sopranomi devono essere unici il più possibile, infatti non si può usare il sopranome di un nano più anziano, specialmente di un grande re o di un eroe.

    I sopranomi femminili non sono cosi esclusivi come quelli dei maschi, e tendono a essere ispirati al temperamento più che all’aspetto fisico o a qualche impresa. Quindi molte femmine nane hanno come sopranomi “la Luminosa” o “la Bella”; con il passare dei secoli questi sopranomi hanno perso valore per il troppo utilizzo, e sono caduti in disuso negli ultimi secoli. Comunque, sopranomi come Capellidoro, Occhizaffiro, Manodelicata rimangono popolari, e sempre più appellativi adulatori vengono dati dai corteggiatori nella speranza di conquistare il cuore dell’amata. È un segno di grande privilegio quando una fanciulla nana accetta un sopranome dato da un pretendente.

    il clan
    Il nome del clan viene dato allo stesso modo dei sopranomi. Questo può essere il sopranome personale del antenato fondatore, oppure potrebbe essere anche un sopranome dato all’intero clan all’inizio della sua fondazione. Per esempio, la tradizione vuole che il clan Durazklad o “Armatura di Pietra” di Karaz–a–Karak, porta questo sopranome dal tempo delle divinità ancestrali, quando Kargun Gromsson, incapace di costruire un’armatura di metallo, utilizzò le sue arti di lavoratore della pietra per costruirsi un elmetto ed un corpetto di granito. Il sopranome che guadagno da questa impresa divenne il nome del clan che fondò, e il corpetto che costruì rimane ancora nelle sale del tesoro del clan a Karaz–a–Karak.





    parlare come un Nano

    Eccoti un po’ di frasi tipiche e modi di dire dei nani...

    Mangiarsi la barba
    Addolorarsi eccessivamente, affliggersi, deprimersi, autocommiserarsi.
    Es. “Piantala di mangiarti la barba, c’è del lavoro da fare!”

    Infiocchettarsi la propria barba
    Avere un indecoroso livello di orgoglio e autostima per il proprio aspetto, essere fastidiosamente vanitosi.
    Es. “Piantala di infiocchettarti la barba di fronte a quella nana!”

    Infiocchettare la barba altrui
    Essere leccaculo.
    Es. “Il suo oro viene dal suo infiocchettare la barba del Re...”

    Si riprodurrà
    L’espressione “si riprodurrà” è comunemente usata quando un nano è costretto a trattenersi dall’uccidere un pelleverde. E’ usato come una giustificazione che indica che i discendenti del pelleverde salvato saranno abbastanza numerosi da provvedere un più giusto numero di morti. Questo modo di dire è nato durante la grande Guerra dei Goblin.

    E’ andato a salvare la birreria
    Significa che il soggetto della frase è andato ad ubriacarsi in compagnia. L’espressione deriva dalle celebrazioni successive alla riconquista della Birreria Bugman.

    Crollo, frana in una grotta
    1) Disgrazia, maledizione.
    Es. “Questa giornata è successo di tutto... è stata un vero crollo!”

    2) Cadere in profonda depressione.
    Es. “Mi si è rotta l’ascia... mi sta crollando la grotta addosso...”

    Va bene per un Goblin
    Il soggetto della frase è un oggetto di qualità pessima.

    Non va bene per un Goblin
    Il soggetto della frase è un oggetto di qualità incredibilmente pessima.

    Appendere il martello al chiodo
    Morire in pace e serenità.

    Sono sull’orlo del precipizio
    Ho voglia di birra.

    Ritornare alla pietra
    Esser seppelliti. La forma completa dell’espressione è “ritornare alla pietra dalla quale siamo nati”.

    Radere
    1) Esser soggetti ad una schiacciante sconfitta o umiliazione. Es.
    “Abbiam rasato quei pelleverde!”

    2) Fare la cosa peggiore possibile ad un nano. Es.
    “Radimi se sto mentendo!”

    Ferro e acciaio
    Gli elementi dai quali son nati i Nani, secondo la tradizione. Ora è usato come metafora delle virtù naniche di resistenza e determinazione. “Per il ferro e l’acciaio!” è un’esclamazione comune.

  4. #54
    Lo Zio L'avatar di Colas
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Fantastico, anche se un pochino prolisso

  5. #55
    Shogun Assoluto
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni



    Mappork...

    Sentite, ne sapete più voi di me, siamo sicuri che sia adatto a fare il master? Cioè io di Codex non ne ho nemmeno l'ombra, eoni fa comprai Warhammer (il gioco da tavolo), diedi una letta ai manuali qui e lì, giusto per fare. Qua c'è gente che sa a memoria i nomi che si danno ai Nani quando nascono, i suffissi, i prefissi, i prolissi, ecc. Mi viene un attimo di timore, ecco! Io del Vecchio Mondo ho visto una sola mappa in tutta la mia vita, non mi ricordo neanche bene come è fatto, ho letto la descrizione del manuale base di MdG. Ehm...


  6. #56
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    arguile66 ha scritto lun, 21 novembre 2005 alle 12:16


    Mappork...

    Sentite, ne sapete più voi di me, siamo sicuri che sia adatto a fare il master? Cioè io di Codex non ne ho nemmeno l'ombra, eoni fa comprai Warhammer (il gioco da tavolo), diedi una letta ai manuali qui e lì, giusto per fare. Qua c'è gente che sa a memoria i nomi che si danno ai Nani quando nascono, i suffissi, i prefissi, i prolissi, ecc. Mi viene un attimo di timore, ecco! Io del Vecchio Mondo ho visto una sola mappa in tutta la mia vita, non mi ricordo neanche bene come è fatto, ho letto la descrizione del manuale base di MdG. Ehm...


    guarda che ho fatto copia/incolla da un PDF

  7. #57
    L'Onesto L'avatar di Vampiro
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Non ti preoccupare, la qualità i un Master non sta nella sua conoscenza delle regole (se così fosse i migliori Master sarebbero i computer...), ma nella sua capacità di inventare storie e raccontarle, descrivere le ambientazioni e dare un tocco di interpretazione ai suoi png. Noi vogliamo un Master umano, non un freddo libro stracarico di regole.


    PS: Harlan, non hai niente sugli Elfi?

  8. #58
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Esatto, specie via forum dove regole macchinose vengono messe da parte.
    Vogliamo una bella storia!
    Ultra intricata che ci faccia urlare , ma che caz#o sta succedendo?

  9. #59
    Lo Zio L'avatar di BiBop
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    io ho visto una scheda già fatta e da lì ho preso il cognome e la città...se vuoi ti cerco una scheda già fatta di un elfo!


    Lo so che non si fa...ma non mi è venuto in mente nient'altro!

  10. #60
    Harlan draka
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Vampiro ha scritto mar, 22 novembre 2005 alle 15:03

    PS: Harlan, non hai niente sugli Elfi?

    solo questo

    Quote:

    Elfi Silvani
    "Gli elfi sono gente meravigliosa. Vivono nelle profondità delle foreste del vecchio mondo e solo raramente hanno contatti con la societa' umana."

    Quindi cos'èè un avventurriero elfico? Innanzitutto un esiliato, abbandonato dal suo popolo, anche se tale esilio può essere autoinflitto. Sempre che si sia lasciato dietro i suoi rozzi amici non-elfi, questo "figliol prodigo" può essere di nuovo accolto nelle verdi profondità delle foreste, ma per tutto il tempo che trascorre nella società umana, non ha famiglia, nessun amico d'infanzia (a meno che uno di questi non divida con lui l'esilio) e nessun contatto con la gente con cui è cresciuto. Per un umano questa potrebbe sembrare una perdita non troppo grave, ma pochi immaginano cosa significhi tutto ciò per un elfo.
    Il fattore piu' importante nella psicologia degli elfi è la longevità della propria razza. Con la durata media della vita di circa 200 anni, hanno il tempo di fare moltissime esperienze. Questo fatto li porta ad una visione della vita intrinsecamente diversa dalla maggior parte delle altre razze. Un "giovane" elfo che inizia a conoscere il mondo, equivalente ad un umano nella fase adolescenziale, ha un età di circa 65 anni.
    Non sono un popolo dall'intelligenza limitata. In realtà, per molti versi, sono il popolo più intelligente del mondo. Sicuramente usano tale abilità per imparare qualcosa, ma cosa?
    Riguardo all'educazione degli elfi, è importante notare che questa non e' rivolta principalmente al semplice apprendimento dei fatti, quanto a come usare la mente per ottenere i migliori risultati. questo accurato addestramento fornisce loro un intelligenza ed una freddezza fuori del comune che le razze "inferiori" spesso interpretano come una mancanza di emozioni.
    Dopo che le loro menti sono state accuratamente addestrate, gli elfi possono imparare a parlare con proprietà la loro lingua. La lingua degli elfi è tutta una questione estremamente complessa di tonalità. Pochi umani la parlano fluentmente, e coloro che ci riescono sono studiosiche hanno dedicato al problema tutta la vita. La lingua che molte razze pensano essere Elfico e' in realtà una versione corrotta, un linguaggio per bambini usato dalle razze che vivono poco e dai giovani elfi.
    Le arti elfiche sono ugualmente gusti acquisiti: pochi non elfi possono comprenderle, e nessuno che non sia un elfo può apprezzarle appieno. Immaginate gli effetti prodotti da un arco di vita di due secoli sulle forme d'arte sviluppate: potrebbero sembrare simili agli stilizzatissimi, intricati lavori delle società cinesi e giapponesi, con livelli di significati nascosti da scoprire tramite la contemplazione dell'opera d'arte e la sua rappresentazione.
    Entrare a far parte della civiltà umana sarebbe come rinunciare al tuo palco alla Scala per emigrare in una terra dove l'unica forma di intrattenimento è un idiota quiz televisivo.
    Parte integrante del loro addestramento consiste nell'ìmparare a controllare i propi sogni. Gli elfi dopo che hanno appreso tale disciplina, non dormono più nel vero senso della parola, ma devono naturalmente dare riposo al loro corpo come chiunque altro. Poichè cioe' richiede solo che siano comodamente seduti, questo fa di loro delle ottime sentinelle. Tuttavia una notte su tre (se non piu' spesso) devono "sognare" per otto ore. Si tratta di un ri-esame subconscio del tempo trascorso dall'ultima volta che anno "sognato". E' uno stato talmente simile alla trance profonda che non si destano nemmeno se l'accampamento viene attaccato o se vengono aggrediti fisicamente.
    In questo stato loro esaminano la loro memoria a breve termine, piu' o meno come fanno gli esseri umani durante il sonno, e rimuovono tutto quello che non desiderano ricordare. I ricordi così rimassi vengono totalmente dimenticati. Un elfo non riesce realmente a ricordare cosa ha preso con il te' mercoledì scorso, e nemmeno se stava piovendo.
    Usano tale opportunità per riesaminare le memorie a lungo termine e, allo stesso modo, per cancellare il disordine dalle loro menti. Gli elfi dimenticano quello che, al tempo, sembrava importante, ma che poi si è rivelato di scarsa utilità. La data di un appuntamento viene ricordata fino a che questo non si è verificato, la cognizione di una persona conosciuta viene mantenuta solo finchè sembra probabile che l'elfo abbia la possibilità di incantrarla di nuovo, e così via. Solo le cose veramente importanti vengono ricordate permanentemente. Il genere di evento per cui l'elfo ha lasciato la sua casa (grandi avventure contro le forze del Caos) sono mantenute con cura accanto a una magistrale narrazione di un poema epico o del nome della madre. Questa "pulizia" della memoria è necessaria a causa della struttura eidetica della memoria degli Elfi. Lo "spazio" disponibile nel cervello di un elfo e' sufficente a stivare solo la memoria eidetica di qualche decennio, percui bisogna evitare assolutamente inutili imgombri. Un effetto collaterale di questo è il caratteristico carattere "frivolo" degli elfi. Poiche sanno che gli avvenimenti del giorno verranno dimenticati subito dopo, non temono ne l'imbarazzo ne i cattivi ricordi, percui vivono la loro vita in pieno, cogliendo ogni opportunità di divertirsi. Se il risultato non e' tutto quel divertimento che avvano sperato, può essere dimenticato. Se lo è possono rifarlo il giorno seguente! Lontani dalla loro gente, poichè tradizionali (e più ristretti) piaceri dell'arte non sono disponibili, gli elfi tendono a diventare leggermente fanatici nella loro ricerca del piacere.
    Un altro elemento di questa selezione dei ricordi e' meno desiderabile: rinforza le fobie degli elfi. Ricordi importanti di casa vengono costantemente rivisti e rafforzati. Gli elfi, a parte gli elfi di mare, sono nati e cresciuti nelle foreste, vivendo in stupende case aeree sulle cime degli alberi. Ciò significa che a dispetto delle loro menti finemente addestrate, sono spesso soggetti sia a un lieve claustrofobia, non essendo mai vissuti in luoghi piccoli e oscuri, che ad una leggera agorafobia, non avendo ai visto spazi aperti piu' grandi di una radura. Rimuginando continuamente con le memorie del loro passato, costodendole gelosamente, gli elfi non fanno che rafforzare i loro schemi di comportamento. Quando una situazione può rilevare tale debolezza gli elfi si sentono un po' a disagio. Gli elfi hanno anche altre fobie, propio come gli umani, grazie alla natura introspettiva della analisi della memoria e alla tendenza a dimenticare esperienze spiacevoli.
    Di solito una persona può superare le propie paure ritrovandosi ripetutamente davanti alle propie paure in piccole dosi, ma per gli elfi di solito questo non accade. Ogni piccola esposizione alle loro fobie è una spiacevole esperienza che viene di solito rimassa dalla propia memoria. In questo modo ogni volta che un elfo si trova davanti alla propia paura deve ricominciare tutto da capo.
    Queste fobie hanno origine in alcune brutte esperienze giovanili, quando gli elfi non ancora addestrati a questa pratica non hanno saputo immagazinare in modo corretto e percui sono estremamente difficili da rimuovere o manipolare durante la meditazione. La combinazione di baldorie volte alla ricerca del piacere e le fobie dà agli elfi la reputazione di scarsa affidabilità. Accade spesso che un elfo accetti un compito e poi non riesca a portarlo a termine. Duecento anni di vita garantiscono una prospettiva differente e le priorità secondo gli umani possono essere viste come facezie per un elfo, una missione (per missione non si intende necessariamente le palesi "quest" di gdr) può essere rimandata a beneficio di una opportunità di divertimento, o addirittura rimossa dalla memoria se l'elfo si trova davanti a un evento a suo giudizio piu' "serio". Gli avventurrieri elfici possono avere, quindi, un problema di credibilità. Puo' benissimo succedere che persone che stanno aspettando di assoldare deglia vventurrieri per un compito importante si rifiutino di farlo con gruppi comprendenti elfi, preferendo aspettare che si faccia avanti un altro gruppo e rischiando cosi' di "arrivare in ritardo" piuttosto che rischiare di buttare via i soldi dando fiducia ad un gruppo non affidabile.
    Generalmente gli elfi non danno valora alla ricchezza. Tale popolo, nella loro società. non fa uso del denaro, ne ammassa proprietà. Se un elfo ha un bell'oggetto chiunque e' libero di guardarlo o addirittura di beneficiarne. Gli elfi non hanno bisogno della privacy: un altro elfo che scopre qualche cosa di un compagno, piccole indiscrezioni o amenità del genere, probabilmente se ne dimenticherà subito. Inoltre tra gli elfi le cose proibite, e che quindi hanno bisogno di essere realmente nascoste, sono ben poche. Gli elfi amano fare regali. Se un elfo va da un altro per ammirare un bellissimo oggetto, non e' cosa sorprendente che quest'ultimo glielo doni. Puo' darsi che lo abbia gia da qualche mese e che i suoi amici lo abbiano visto già parecchie volte quanto basta per apprezzarne le sottigliezze. Se desiderano vederlo di nuovo possono sempre richiamarlo alla propia memoria. Se scelgono di non ricordarlo, può darsi che ai loro occhi non era un gran che, e che, probabilmente, non avrebbe perso tempo ad andare ad ammirarlo di muovo.
    Agli elfi avventurrieri non vengono fatti regali veramente splendidi. L'oggetto potrebbe essere a rischio di furto per via di un non-elfo. Oltretutto, spesso si suppone che questi avventurrieri, stiano passando il loro "stadio della volgarità" e che di conseguenza nonsiano dotati della raffinatezza necessaria per apprezzare in pieno il dono. Spesso vengono spese dettimane o mesi di lavoro per un regalo che dura solo lo spazio di poche ore o minuti. Un frutto fatto crescere in modo particolare, accuratamente sagomato (mettendogli delle fasciature durante la crescita) e colorato (tramite intricate variazioni di schemi di luce mentre sta maturando) in modo da farlo assoligliare al destinatario. Tale frutto può stare al centro della tavola di una festa a sorpresa dove verrà manciato in pochi minuti. Le lunghe settimane di lavoro vengono ricompensate agli occhi dell'elfo donatore, dall'espressione del ricevente alla vista del regalo.
    Incidentalmente questa e' l'unica ragione per cui un elfo possa richiedere un po' di privacy. Agli altri elfi per esempio può essere chiesto di evitare un certo angolo del frutteto mentre la sorpresa viene preparata. Costoro rispettano tali richieste, aumentando così l'impatto quando la sorpresa verrà rivelata.
    Poichè non danno valore alle ricchezze personali, ci sono pochi elfi ladri. La maggior parte degli elfi che intraprendono questa professione di solito lo fanno semplicemente perchè è divertente.
    Nessun avventurriero elfo è mai veramente felice nella società umana, dove si sente incompreso. Sono anche dei reietti della società elfica perchè mentre vivono con le razze volgari, tendono ad acquisire il loro frettoloso stile di vita. Benchè siano molti gli elfi che attraversano una breve fase (pochi anni) da avventurriero, andando a visitare il resto del mondo, se ne stancano subito e ritornano nel loro ambiente culturale. Gli elfi tendono a riconoscere le caratteristiche dei loro simili "allo stadio della volgarità" ed evitano di frequentarli più di quanto non sia necessario, cosa che rende ancora più acuta la sofferenza per il loro esilio autoimposto.
    Gli elfi quindi sono personaggi generosi, frivoli, spesso inaffidabili, con la tendenza a soffrire di leggere fobie che spesso si manifestano nei momenti meno indicati. Sono anche soggetti a depressioni maniacali di una certa entità, derivate dal vivere esiliati dalla propria razza.

  11. #61
    Lo Zio L'avatar di BiBop
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    ma adesso devo aspettare che il master mi dia le caratteristiche...giusto?

  12. #62
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni


  13. #63
    L'Onesto L'avatar di Vampiro
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Harlan, precisamente cosa intendevi con SOLO questo????

  14. #64
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Vampiro ha scritto mer, 23 novembre 2005 alle 14:53
    Harlan, precisamente cosa intendevi con SOLO questo????
    che su tre tipi di elfo (Asur, Asrai e Druchii) ho solo la psicologia dei silvani

  15. #65
    L'Onesto L'avatar di Vampiro
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Ah, ecco. Vabbè dai, poi semmai se trovi qualcosa sugli Alti Elfi mi fai un fischio ok?

  16. #66
    Shogun Assoluto
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Bene. Anche BiBop ha finito il suo personaggio.

  17. #67
    Lo Zio L'avatar di BiBop
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni


  18. #68
    L'Onesto L'avatar di Vampiro
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Azz, quindi mi sa che manco solo io che non ho la più pallida idea da dove cominciare... Vabbè, credo che farò l'elfottolo

    Nome: Rasuil Uriel (spero sia abbastanza elfico)
    Razza: Elfo
    Sesso: Maschio

    Che altro devo specificare?

  19. #69
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    ah se siete baciaalberi sul forum di breonnia hanno postato i clan silvani.. se volete li cerco

  20. #70
    L'Onesto L'avatar di Vampiro
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Mmmm io sono indeciso se fare il silvano o l'alto elfo spocchioso...
    In effetti se faccio l'alto elfo poi dovrei odiarti Harlan, e io non voglio odiare il mio master di mille avventure (due... )

  21. #71
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    ecco i clan dei bacialberi Asrai

    Quote:

    Clan dei Guerrieri
    Clan di Lakoys
    Dalla radice Elfica Lacoi che significa potenza, gloria e paura della morte

    I Clan dei Guerrieri costituiscono il nerbo degli eserciti di Athel Loren. Di norma includono guerrieri della Guardia delle Radure(arcieri) e talvolta anche Cavalieri delle Radure, Cavalcafalci e altre caste guerriere


    Clan dei Cavalcavento
    Clan di Sehtayla
    Dalla radice Elfica settai che significa volo, vento e urlo tra i monti lontani.

    Noto anche come Cavalieri dell’Aurora. Il clan dei Cavalcavento sono stanziati principalmente nella Forra dei Pini, dove il movimento delle loro cavalcature non è limitato dal folto intrico di alberi delle regioni inferiori di Athel Loren. I membri dei clan dei Cavalcavento sono spesso spericolati, imbaldanziti dalla consapevolezza che la velocità della propria cavalcatura consentirà loro di attraversare illesi grandi pericoli.


    Clan dei Più Giovani
    Clan d Haroith
    Dalla radice Elfica Harathoi che significa giovinezza, energia illimitata e gelosia.

    Clan che tende ad attrarre gli Elfi più giovani, tipicamente impazienti e impulsivi. Molti Elfi lasciano questo clan quando diventano più vecchi, benché altri, più selvaggi, decidano di permanere nel suo interno. Gli altri Elfi Silvani diffidano di questo clan, la maggior parte ritiene che non comprenda l’importanza dell’equilibrio e pertanto sia pericoloso. Spesso è il primo clan a reagire in modo violento.


    Clan dei Cavalieri delle Radure
    Clan di Sehenlu
    Dalla radice Elfica Senlui che significa rapidità e accuratezza.

    Noti anche come Clan di Equos (a sud-ovest), dei Signori dei Cavalli e dei Nati in Sella, i membri di questo clan addestrano fin dai piccoli i Destrieri Elfici ad agire con astuzia, in simbiosi con il proprio cavaliere, non a piegarsi totalmente al suo volere. I risultai sono dei destrieri aggraziati e pericolosi, scaltri e fedeli come pochi.


    Clan della Vendetta
    Clan di Talu
    Dalla radice Elfica Thalui che significa odio o vendetta.

    Clan molto piccolo, votato alla vendetta per atti particolarmente dannosi (perpetrati contro Athel Loren o personali). E’ un clan inconsueto, dal momento che quanti vi si uniscono lo fanno unicamente al fine di portare a termine una determinata vendetta, dopodiché tornano al proprio Clan di appartenenza. Restare troppo a lungo presso il Clan di Talui è assai pericoloso (non è possibile lasciarlo senza avete compiuto la propria vendetta) e gli Elfi diventano membri del Clan molto di rado. Gli appartenenti a questo clan sono noti con nome come Lameincrinate e Cantori del lutto.


    Clan dei Danzatori di Guerra
    Clan di Caidath
    Dalla radice Elfica Cadaith. Questa Parola Maggiore ha i seguenti significati: grazia, potere, musica delle stelle.

    I Danzatori di guerra si muovono per la foresta in gruppi compatti, sfruttando sentieri che pochi altri conoscono o osano utilizzare. Sono i benvenuti nelle sale eliche e vengono trattati con il massimo rispetto, ma allo stesso tempo con una traccia marcata di timore e diffidenza. Gli altri Elfi Silvani, infatti, considerano i Danzatori di Guerra selvaggi e imprevedibili molte volte a ragion veduta.
    I Danzatori guidano gli Elfi nella musica e nei festeggiamenti ed eseguono complesse danze rituali che rievocano la storia di Athel Loren, una forma di narrazione che per gli Elfi Silvani è tanto importante quanti i metodi più tradizionali come la composizione di liriche e scritti.
    A volte i membri del Clan dei Danzatori di Guerra sono noti come Ombre Danzanti, Mastri di Cerimonia, Cantori delle Lame e Danzatori di Morte.


    Clan degli Eterni
    Clan di Selathoi
    Dalla radice Elfica Sarathai, che significa sfida inesorabile.

    Come la Guardia Eterna, anche i Clan di Selathoi rappresentano una difesa immortale e inflessibile per tutti i luoghi sacri di Athel Loren durante i mesi invernali. In genere i membri dei Clan Eterni hanno appreso la propri altre in uno dei Clan Guerrieri e hanno dimostrato in più occasioni il valore delle proprie abilità e del proprio coraggio.
    E infatti compito della Guardia Eterna difendere Athel Loren quando gli spiriti della foresta entrano in letargo durante l’inverno. Sono guerrieri dalla disciplina ferrea, motivati fino all’inverosimile, ed estremamente abili nell’utilizzo dei Saearath, i bastoni lancia che brandiscono con grande maestria, in grado da fungere sia da mezzo di difesa che di offesa.


    Clan degli Alter
    Clan di Laith-Kourn
    Il nome è dato dalla fusione della radice elfica Lathain, che significa tempesta, ira e pioggia che cade dolcemente e reca il sonno eterno, con il nome del dio elfico Kurnous.

    Noti come Alter, Mutaforme o Stirpe Selvaggia, questi Elgi possono adottare aspetti delle creature che vivono ad Athel Loren. Sono ancora più solitari di tutti gli altri Clan e benché si considerino un Clan, vivono soli ed in genere non si mescolano con gli appartenenti al proprio stesso Clan più di quanto non si mescolino con gli altri.


    Clan dei Esploratori
    Clan di Arahain
    Dalla radice Elfica Arhain che significa ombre, notte, silenzio, segreti e perfidia

    Il cammino degli Esploratori è la naturale conseguenza di quello della Guardia delle Radure. Questi operano nel fitto della foresta in piccoli gruppi , esplorandone gli anfratti per scovare eventuali gruppi di invasione.
    A volte i membri di questo clan sono chiamati Sentinelle, Viandanti e Occhidifalco.


    Clan dei Cavalieri Selvaggi
    Clan di Auryaur
    Dalla radice Elfica Oriour, che significa sangue e nascita

    I Cavalieri Selvaggi sono la guardia personale di Orion, aggressivi e impulsivi quanto lui. Sono creature fatate e pericolose, diverse dagli elfi che erano un tempo, eppure nessun elfo rifiuta mai l’onore di diventar membro di questo clan, considerato uno dei più grandi onori per un elfo.
    La loro autorità è assoluta dato che quando diventano Cavalieri Selvaggi si scindono totalmente dalla civiltà elfica, eccetto per quanto concerne l’obbligo nei confronti del loro re.
    Sono anche conosciuti come Lance di Kurnous, Confraternita di Orion e Custodi della Pira.


    Clan dei Guardiavia
    Clan di Nymraif
    Dalla radice Elfica Minaith che significa maestria con le armi, spiritualità o via perduta.

    I Guardiavia, custodi dei sentieri che conducono ad Athel Loren, sono sentinelle silenziose e letali. Maestri nel nascondersi sono talmente addestrati da poter restare invisibili e immobili per giorni e giorni, prima di passare all’azione per uccidere la preda ignara e sventurata.
    I Guardiavia, individui taciturni e solitari, possono trascorrere anni interi lontano dalle sale delgi Elfi Silvani, dal momento che si sentono perfettamente a proprio agio nella foresta in cui dimorano. Essi sopravvivono grazie alla propria intelligenza e all’astuzia, raccogliendo e cacciando quanto è loro necessario e onorando l’antico spirito di Athel Loren con le proprie azioni quotidiane. Nelle rare occasioni in cui un Guardiavia ritorna alle sale dei propri simili, si distingue da tutti gli altri, perfino dalla propria famiglia, perché è palesemente più in sintonia con la foresta che con gli altri Elfi.
    A volte di Elfi di questo clan sono chiamati Sentinelle del Bosco, Custodi dei Sentieri, Ombropassi e Raminghi della Nebbia.


    Clan dei Cantamagie
    Clan di Kel-Isha
    Dalla radice Elfica Quyl-Isha, che significa le Lacrime di Isha, dispiacere, pietà,
    sopportazione e lutto per i figli perduti.

    I maghi elfi silvani hanno un rapporto particolare con la foresta. Molti elfi pensano che facciano parte della foresta stessa, come le Driadi e gli Uominialbero, nonostante mantengano la loro identità. Questi incantatori sono capaci di comunicare con Athel Loren e i piu potenti sono in grado addirittura di farla muovere e di modificarne la conformazione.


    Clan dei Tessincantesimi
    Clan di Yenalia
    Dalla radice Elfica Yenlui che significa equilibrio, armonia e caos

    Un Clan piu piccolo del Clan Cantamagie dedito al mantenimento del giusto equilibrio all’interno di Athel Loren. I Tessincatesimi, noti a volte come Manipolatori, Cantori degli Alberi, Tessitori di Trame, Viandanti dell’Ombra, Stirpe delle Selve e Modellatori dei Boschi, sono uniti ad Athel Loren da un profondo legame e sovente fungono da emissari e ambasciatori tra di Elfi Silvani e gli spiriti più antichi della foresta stessa.
    In caso di necessità, sono gli unici elfi rispettati al tal punto dalla foresta in grado di risvegliare gli Uominialbero dal loro letargo

  22. #72
    L'Onesto L'avatar di Vampiro
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    E bravo harlannozzolo. Adesso so molte cose sugli elfi silvani, ma nulla sugli alti elfi... Attendo notizie. (io ci ho provato a cercarle ma non ho trovato nulla.)

  23. #73
    Shogun Assoluto
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Scusate se non mi sono fatto vivo in questi ultimi due giorni ma ho avuto un febbrone da cavallo...

    Ad ogni modo dovremmo essere quasi pronti per cominciare, Vampiro deve definire gli ultimi dettagli e darmi il BG, a oniecoioni invece manca solo il BG... Poi spero che le cose vadano come devono andare, vi ho già detto che non ho grandissima esperienza come master...

  24. #74
    Harlan draka
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    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    ora come stai?

  25. #75
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Martelli da Guerra] Iscrizioni

    Manca il mio bg , sono stato un po' preso.
    Sorry.

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