Automatic Jack ha scritto lun, 31 luglio 2006 alle 20:11
volevo scrivere "c'ho l'ITERizia" ma poi mi avreste giustamente randellato ché me lo meritavo pure
Ora, come quelli di voi che mi conoscono sanno bene, sono un sostenitore del nucleare, sia fissile che fondibile, fondente e al cioccolato, nonché presidente unico del circolo degli alcoolici radionuclidi.
Ma c'ho un dubbio. Ma anche dippiù. Non sono sicuro di aver capito due cose.
La prima. ITER è previsto che utilizzi la reazione deuterio trizio, che come i più scafati maneggiatori d'atomi tra di voi sanno essere pericolosa, ché emette neutroni incazzatissimi che della reazione si portano via ben 14 MeV. Visto che c'è un bel daffare già a fermare i neutroni di fissione che, essendo di scambio termico, sono più rilassati e disponibili al dialogo, come si riesce a fermare neutroni dotati di cotanta tracotanza sparati a curvatura 6 da un reattore come ITER? Dopotutto il goal della fusione era togliersi di mezzo queste brutte abitudini di scorreggiare radiazioni in ogni dove. Avete lumi?
La seconda. M'interessava sapere, dal lato teorico ma anche tecnico, se possibile, quali sono le difficoltà tecniche nel realizzare sistemi che usino la catena protone protone come reazione di fusione. Da qualche parte ci dev'essere l'inghippo, ma non ho mica capito dove...
Ai primi dieci che rispondono, regalerò un bosone con il mio autografo sopra