OK OK ho sbagliato il congiuntivo...e per questo mi fustigo da solo. Grave,gravissimo,ma a volte in dialetto le cose mi vengono mejo.
A Napoli si dice CA SJ MIO NONN TENEV'E ROT,A CHEST'OR ER'NU TRAM!!!
OK OK ho sbagliato il congiuntivo...e per questo mi fustigo da solo. Grave,gravissimo,ma a volte in dialetto le cose mi vengono mejo.
A Napoli si dice CA SJ MIO NONN TENEV'E ROT,A CHEST'OR ER'NU TRAM!!!
Ma,se mi piaceva tanto l'italiano...LETTERE e non Biologia.
Dici tu,forse era meglio.
Ok OK hai ragione.
Chiedo Perdono.
State calmi eh
Tranquillo; Vazkor, che ha incominciato tutto, ci ha rinunciato e se ne è andato.Vincenzo86 ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 00:43
State calmi eh
(peccato però, volevo fargli vedere il mega quote delle sue offese velate.)
e se aveva tre palle era un flipper...d.d.t.1976 ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 00:00
OK OK ho sbagliato il congiuntivo...e per questo mi fustigo da solo. Grave,gravissimo,ma a volte in dialetto le cose mi vengono mejo.
A Napoli si dice CA SJ MIO NONN TENEV'E ROT,A CHEST'OR ER'NU TRAM!!!
E se aveva lo stomaco trasparente era una lavatrice..alternat ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 17:59
e se aveva tre palle era un flipper...d.d.t.1976 ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 00:00
OK OK ho sbagliato il congiuntivo...e per questo mi fustigo da solo. Grave,gravissimo,ma a volte in dialetto le cose mi vengono mejo.
A Napoli si dice CA SJ MIO NONN TENEV'E ROT,A CHEST'OR ER'NU TRAM!!!
Friz33 ha scritto mar, 22 novembre 2005 alle 11:52
E se aveva lo stomaco trasparente era una lavatrice..alternat ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 17:59
e se aveva tre palle era un flipper...d.d.t.1976 ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 00:00
OK OK ho sbagliato il congiuntivo...e per questo mi fustigo da solo. Grave,gravissimo,ma a volte in dialetto le cose mi vengono mejo.
A Napoli si dice CA SJ MIO NONN TENEV'E ROT,A CHEST'OR ER'NU TRAM!!!
sarebbe:
"Se c'aveva 'n'oblò 'n panza era 'na lavatrice"
Ma se ha un oblò sull'esofago non diventa una nave?Aragorn ha scritto mar, 22 novembre 2005 alle 12:23
Friz33 ha scritto mar, 22 novembre 2005 alle 11:52
E se aveva lo stomaco trasparente era una lavatrice..alternat ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 17:59
e se aveva tre palle era un flipper...d.d.t.1976 ha scritto mar, 15 novembre 2005 alle 00:00
OK OK ho sbagliato il congiuntivo...e per questo mi fustigo da solo. Grave,gravissimo,ma a volte in dialetto le cose mi vengono mejo.
A Napoli si dice CA SJ MIO NONN TENEV'E ROT,A CHEST'OR ER'NU TRAM!!!
sarebbe:
"Se c'aveva 'n'oblò 'n panza era 'na lavatrice"
Un altro post spammoso e chiudo
a dire il evro io non ho ancora capito come si manifesta questo attacco di panico qualcuno me lo spiega pls ?
ho una mia compagna di classe che dice di averli
Zerg010 ha scritto sab, 26 novembre 2005 alle 12:31
a dire il evro io non ho ancora capito come si manifesta questo attacco di panico qualcuno me lo spiega pls ?
ho una mia compagna di classe che dice di averli
che io sappia le "crisi di panico" hanno vari "livelli" diversi causate da situazioni diverse
possono esserci crisi di panico dovute a fobie personali, oppure dovuti a situazioni a cui non si è abituati
per esempio, può venirti una crisi di panico dopo un'incidente perchè non sai cosa fare
poi ovviamente bisogna vedere se non sono solo manie o semplicemente un pò di stress
però non so bene il meccanismo che scaturisce questi fenomeni
L'ho scritto prima.
L'attacco di panico è caratterizzato da una paura improvvisa associata ad una sensazione di morte imminente o di perdere il controlle delle proprie azioni. Si associa a tachicardia, vertigini, vampate di calore o di freddo, tremore, sudorazione, calo della salivazione e difficoltà a respirare per una durata non superiore ai 30 minuti.
Per un breve periodo della mia vita ne ho anche sofferto, fra l'altro, attacchi di panico con agorafobia per la precisione
Non confonderla con le crisi d'ansia acute perchè sono due cose completamente diverse.
Comunque la soluzione è :
*Vazkor* ha scritto lun, 14 novembre 2005 alle 21:59
Vedo che hai un disperato bisogno di averla vinta quindi mi ritiro dalla discussione anche se non capisco cosa tu voglia dimostrare ...
Io ti ho già risposto prima. Se non capisci (l'hai detto tu, eh ), cerca almeno di deciderti su qualcosa:
Quote:
*Vazkor* ha scritto lun, 14 novembre 2005 alle 14:09
Gli attacchi di panico fanno parte della categoria dei disturbi d'ansia.
L'ansia si definisce come una risposta psicosomatica ... .
L'ansia può essere di stato...o di tratto.
*Vazkor* ha scritto sab, 26 novembre 2005 alle 16:06
Non confonderla con le crisi d'ansia acute perchè sono due cose completamente diverse.
Ma all'università fai qualcosa oltre a dormire sui banchi oppure ... ?
vediamo di non ricominciare
forse avete entrambi ragione perchè magari parlate di due cose diverse e non ve ne siete accorti
però basta, ognuno esponga la sua tesi magari comprovata da documentazione senza sti battibecchi se non chiudo
me l'ero proprio persa.*Vazkor* ha scritto lun, 14 novembre 2005 alle 14:09
Non obietto la preparazione di biologo di ddt ma come psichiatra può fare di meglio.
Dunque.
Gli attacchi di panico fanno parte della categoria dei disturbi d'ansia.
L'ansia si definisce come una risposta psicosomatica ( cioè che coinvolge sia la sfera emotiva sia quella fisica con tachicardia, sudorazione, salivazione alterata, ecc. ) ad una situazione di pericolo o di stress in cui l'organismo si prepara ad attaccare o a fuggire.
L'ansia può essere di stato ( in risposta ad un evento contingente ) o di tratto ( cioè caratteriale, un soggetto tende a mettere in atto una risposta stereotipata di tipo ansioso di fronte ad ogni stimolo ).
Gli attacchi di panico si accompagnano spesso al disturbo d'ansia generalizzato quindi ne condivide i sintomi come riportato dal DSM, si dividono in con e senza agorafobia a seconda se gli attacchi vengono scatenati da una situazione in cui ci si sente persi oppure si può difficilmente ricevere soccorso. La caratteristica peculiare dell'attacco di panico, che lo distingue dal disturbo d'ansia acuto è proprio la sensazione imminente di morire o di impazzire che paralizza il soggetto, situazione che culmina in genere nell'arco di pochi minuti dopo l'inizio della crisi.
Gli attacchi di panico possono essere legati ad una fobia o una fobia sociale e sono sempre caratterizzati da ansia anticipatoria e condotte di evitamento. Si tratta di un disturbo di tipo nevrotico, non compromette seriamente quindi il rapporto del soggetto con la realtà ma può essere notevolmente invalidante.
Le considerazioni "da bar" sui 'ggiovani d'oggi sono decisamente fuori luogo, è vero però che ogni epoca storica ha i suoi disturbi e se oggigiorno soprattutto alcune sintomatologie isteriche sono quasi scomparse è anche a causa del rapporto totalmente diverso con le pulsioni sessuali della nostra società.
Tuttavia bisogna ricordare che stiamo parlando di disturbi psichiatrici e non del semplice "logorio della vita moderna" ... a proposito, per queste patologie non si va dallo psicologo che è un semplice laureato in lettere e filosofia, senza offesa per quest'ultimo chiaro
Si va un medico.
allora, prima di tutto, condivido la aprte iniziale di vazkor sul disturbo di panico.
vorrei pero dire a vazkor che dimostra veramente una grande ottusità mentale (nel senso di ristrezza delle vedute) a dire che lo psicologo "è un semplice laureato in lettere e filosofia, senza offesa per quest'ultimo chiaro "
purtroppo questo è il problema dei medici, che chissa per quale assurda ragione, ce l'hanno con gli psicologi.
lo psicologo è un professionista MOLTO più competente di un qualsiasi medico per le patologie mentali, e mi dispiace sentire queste parole da vazkor, che in futuro sarà un medico... mi dispiace per i suoi pazienti, che al primo segnale di ansia saranno imbottiti di pastiglie, senza nessuna cura di tipo psicologico che indaghi e risolva le CAUSE della patologia.
inoltre leggo che nel post dopo scrive
azz, detto da te in questo contesto è comico....*Vazkor* ha scritto lun, 14 novembre 2005 alle 15:58
Non scendo nei particolari visto che sarebbe superfluo, è evidente che non avete la più pallida idea di quello di cui stiamo parlando.
Un minimo di umiltà quando si esce dal proprio campo del sapere sarebbe d'obbligo.
probabilmente vazkor, dall'alto delle sue sicurezze, non si è informato minimamente degli studi di efficaci riguardo all'attacco di panico, io sì (anche perchè ho fatto la tesi di laurea su questo).
la PSICOTERAPIA è il trattamento d'ELEZIONE per la cura del Disturbo di Panico.
alucne psicoterapie utilizzano i farmaci (fluoxetina in su tutti), ma non tutte; il fattore TERAPEUTICO, quello ceh va ad "estirpare" le cause della sofferenza, è la psicoterapia.
e basta inoltre dire che i servizi psicologici siano qualcosa di "lieve": ci sono i corsi sull'autostima che sono molto "leggeri" (ma che servono tantissimo per chi li frequenta), ci sono le terapie per tutti i disturbi inseriti nel DSM, ci sono gli interventi di psicologia dell'emergenza (che vazkor forse ignora ora sono inseriti come necessari nei protocolli di intervento per i disastri naturali al pari della croce rossa).
gli attacchi di panico vengono curati con la psicoterapia, punto.
uno si può prendere tutto la xanax che vuole, ma quando smette, gli ritornano.
si può anche pensare che la causa sia esclusivamente biologica, ma si deve ricordare che la MENTE influenza il CERVELLO e tutti i suoi processi CHIMICI.
consiglio la lettura (molto impegnativa) del libro "Mente, Cervello e sistema immunitario" di massimo biondi (toh, giusto per far vedere che al contrario di quello che potra epnsare vazkor non l'ha scritto raffaele morelli http://w3.uniroma1.it/bersani_biondi_pan cheri/biondi.htm )
per finire, la cosa è molto semplice: se hai una patologia di tipo "mentale", vai dallo psicoterapeuta; il semplcie medico ti darà soltanto delle pastiglie (uno dei possibili strumenti coaudiuvanti alla cura, per carità) ma NON risolverà il tuo problema nel medio-lungo termine.
se volete una disanima accurata del disturbo di panico con agorafobia, vi posto parti della mia tesi.
Ben
PS
per chi non lo sapesse, sono laureato in psicologia.
sulla questione riguardo i disturbi d'ansia tr vazkor e banan joe.
tutta la questione è inutile.
la classficazione è stata fatta arbitrariamente da i tipi del dsm... gia se si prende l'icd 10 hanno classificazioni diverse...
la classificazione puo avere un senso a livello diagnostico, addirttura flmmare in un topic sulla definizione del DAP riguardo a che asse dovrebbe comprenderlo mi sembra esagerato...
No no, calma : mi hai messo in bocca parole che non penso.
La differenza fra psicologo e psichiatra è che se un medico può SIA fare psicoterapia SIA gestire il paziente dal punto di vista farmacologico, un laureato in lettere e filosofia ( non in tutte le facoltà, fra l'altro ) non lo può fare.
Deve limitarsi ad UN SOLO ASPETTO della terapia che, per carità, può essere sufficiente e di sicuro preferibile ad un trattamento farmacologico in molti casi ma NON SEMPRE.
Sono un semplice paramedico e non ho niente contro gli psicologi anzi ho fatto contemporaneamente i test d'ammissione a medicina e psicologia ( passati entrambi ovviamente, poi ho cambiato facoltà e sono passato ad una triennale ).
Sono contento comunque che il mio 30 in psichiatria non sia andato a vuoto
( e mi sono pure giocato la lode sulla schizofrenia )
Quello che volevo dire è che un conto è classificare l'attacco di panico come disturbo d'ansia un conto è confonderlo con una crisi d'ansia acuta visto che sono due cose diverse, ovviamente la classificazione deve rendere discreto qualcosa che è invece continuo ma resto doppiamente dubbioso se Banana mi viene a dire che è proprio il suo campo quello di cui stiamo parlando
A prima vista non si direbbe proprio.
Perchè, la "mente" da cosa è definita?Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 19:24
si deve ricordare che la MENTE influenza il CERVELLO e tutti i suoi processi CHIMICI.
E' per caso qualcosa che trascende i processi chimici del snc?
vaz, guarda che psicologia non c'entra niente con lettere e filosofia...
non so dove tu basi questa idea, ma in tutte le uninversita italiane (tranne pavia ma li è un caso che non fa testo...) "psicologia" è una facolta come tutte le altre...
a sto punto potrei dire che un medico è un laureato in biologia, o un economo un laureato in matematica...
lo psicologo ha gli strumenti per operare su determinati disturbi, il medico generico NO.
quindi o vai da uno psichiatra o vai da uno psicoterapeuta se hai un disturbo, se vai dal medico generico sperando che lui ti "curi", sbagli
ben
ps
visto che vogliamo sboronare anche io ho preso 30 in psichiatria
assolutamente no.*Vazkor* ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 19:41
Perchè, la "mente" da cosa è definita?Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 19:24
si deve ricordare che la MENTE influenza il CERVELLO e tutti i suoi processi CHIMICI.
E' per caso qualcosa che trascende i processi chimici del snc?
ma sarai d'accordo con me se dico che i processi chimici influenzano lo stato mentale, giusto?
parlando terra terra, se ti pigli un fungo, la tua metne viaggia; se ti fumi una tromba, fai mille associazioni di idee, se ti tiri una striscia di cocaina sei aggressivo.
il fatto è che la cosa funziona anche al contrario: se sei depresso, ti raffreddi significativamente di più, se sei arrabbiato i tuoi processi cognitivi fanno a farsi friggere ecc ecc.
quello che io dico è che un intervento esclusivamente farmacologico non ha senso, perchè non considera una parte fondamentale del problema.
l'assunto al mio ragionamento è che modificazioni nella struttura mentale siano piu efficaci e durature di modificazioni dell'equilibrio chimico del cervello.
detto questo, prendo atto del fatto che la gente va dal medico generico, si prende il farmaco e poi "guarisce", dico pero che è un trattamento non efficiente (e non totalmente efficace, secondo me)
Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:21
"psicologia" è una facolta come tutte le altre...
a sto punto potrei dire che un medico è un laureato in biologia, o un economo un laureato in matematica...
Lo so che è una facoltà come tutte le altre ma a Parma fa parte delle lauree di Lettere e Filosofia ... a Milano è sotto Medicina e Chirurgia, se non vado errato, ma non ho affermato una inesattezza
Infatti ho parlato di psichiatra, non di medico generico.Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:21
lo psicologo ha gli strumenti per operare su determinati disturbi, il medico generico NO.
Nel mio ambito professionale è la stessa cosa, la mia categoria si occupa ( fra le altre cose ) di strabismo, il medico oculista generalmente non capisce una mazza in materia ma possiamo operare solo in un regime di collaborazione col medesimo e sarà lui a dire "vai dall'ortottista" al paziente quando ravvisa la necessità di un determinato trattamento anzichè della terapia chirurgica.
Gli psicologi dovrebbero rivestire un ruolo simile nella sanità pubblica, no?
Ma lo xanax mica lo prescrive il medico generico e non vedo perchè la psicoterapia non si possa abbinare ad una terapia farmacologica : se il disagio ti impedisce di lavorare, di vivere una vita di relazione e ti fa stare male come un cane la situazione NON E' compatibile con i tempi di una terapia esclusivamente psicoterapeutica.Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:34
detto questo, prendo atto del fatto che la gente va dal medico generico, si prende il farmaco e poi "guarisce", dico pero che è un trattamento non efficiente (e non totalmente efficace, secondo me)
Francamente non comprendo e trovo parecchio fuori luogo questa avversione nei confronti degli psicofarmaci da parte di una categoria professionale che ha a che fare tutti i giorni con questi problemi, proprio non la capisco ...
*Vazkor* ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:35
Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:21
"psicologia" è una facolta come tutte le altre...
a sto punto potrei dire che un medico è un laureato in biologia, o un economo un laureato in matematica...
Lo so che è una facoltà come tutte le altre ma a Parma fa parte delle lauree di Lettere e Filosofia ... a Milano è sotto Medicina e Chirurgia, se non vado errato, ma non ho affermato una inesattezza
Infatti ho parlato di psichiatra, non di medico generico.Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:21
lo psicologo ha gli strumenti per operare su determinati disturbi, il medico generico NO.
Nel mio ambito professionale è la stessa cosa, la mia categoria si occupa ( fra le altre cose ) di strabismo, il medico oculista generalmente non capisce una mazza in materia ma possiamo operare solo in un regime di collaborazione col medesimo e sarà lui a dire "vai dall'ortottista" al paziente quando ravvisa la necessità di un determinato trattamento anzichè della terapia chirurgica.
Gli psicologi dovrebbero rivestire un ruolo simile nella sanità pubblica, no?
la facoltà in cattolica è "psicologia" sotto niente, in statale pure (pero non sono sicuro al 100%)
sul secondo punto, sono completamente d'accordo con te, speriamo che in futuro, per il bene del paziente, il medico generico mandi dallo psicologo chi soffre di strabismo e dall'ortottista chi ha il disturbo di panico
vazkor, sai benissimo che non la penso così.*Vazkor* ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:39
Ma lo xanax mica lo prescrive il medico generico e non vedo perchè la psicoterapia non si possa abbinare ad una terapia farmacologica : se il disagio ti impedisce di lavorare, di vivere una vita di relazione e ti fa stare male come un cane la situazione NON E' compatibile con i tempi di una terapia esclusivamente psicoterapeutica.Ben Gurion ha scritto dom, 27 novembre 2005 alle 22:34
detto questo, prendo atto del fatto che la gente va dal medico generico, si prende il farmaco e poi "guarisce", dico pero che è un trattamento non efficiente (e non totalmente efficace, secondo me)
Francamente non comprendo e trovo parecchio fuori luogo questa avversione nei confronti degli psicofarmaci da parte di una categoria professionale che ha a che fare tutti i giorni con questi problemi, proprio non la capisco ...
anche in questo topic l'ho detto e ripetuto mille volte: lo psicofarmaco ha senso se inquadrato in un trattamento globale, se usato così sono d'accordissimo nel prescriverlo laddove sia necessario.
quello che io aborro è l'uso dello psicofarmaco come unica forma di trattamento..
e questo purtroppo nella nostra società è diffussisimo.. non so tu, ma io vedo un sacco di gente che si mangia il tavor così, perchè quella sera non riesce ad addormentarsi...
non so perchè, ma un sacco di gente ha *tanti* psicofarmaci a casa