arguile66 ha scritto mar, 16 maggio 2006 alle 14:08
A mio parere si tratta di uno -stratagemma- per far sì che Harry vada incontro al suo destino (ricordatevi la Profezia!). Come scritto nelle pagine finali del libro, Harry ora è -solo al mondo-. Va bene ha perso i genitori molto presto, ma appena entrato nel mondo magico ha avuto subito la confortante figura di Silente a guidarlo e consigliarlo. Silente è inoltre il Deus Ex Machina che organizza la resistenza contro Voldemort. Ovvio che togliere di mezzo un punto di riferimento così importante, oltretutto in maniera brutale, può lasciare un attimo spiazzati. Ma io sinceramente condivido questa scelta. Alla fine Harry deve camminare con le sue gambe, non può -stare attaccato alla sottana di Silente- (cit.) per tutta la vita. Ora deve prendere in mano lui la situazione, fare ciò che la Profezia dice e di conseguenza guidare l'Ordine della Fenice. In tutta sincerità non mi sarebbe piaciuto un settimo libro in stile -Karate Kid- in cui il pulcino bagnato si fa addestrare dal maestro onniscente e onnipotente e poi fa il mazzo all'avversario. Così Harry viene messo di fronte ad un problema apparentemente insormontabile, un compito schiacciante per un mago con le sue capacità. Il bello sta proprio qui. Io non sono sicuro che Harry sopravviverà. Nella maggior parte dei casi quando stai leggendo un libro o guardando un film la situazione può precipitare finché si vuole ma alla fin fine sei tranquillo, perché sai già che -tanto i buoni vinceranno-. Questa volta non è così. La saga si è incupita, può succedere qualunque cosa. E se Harry morisse nel compiere il suo destino... Bè non dico che ne sarei contento, ma sarebbe un finale grandioso che consegnerebbe alla storia e all'immortalità il protagonista della miglior saga che abbia mai letto insieme a ISDA.