-Anche questo volume, come i due precedenti, è caratterizzato da una narrazione che non procede per nulla per la maggior parte del testo, salvo concentrare quasi tutti gli avvenimenti importanti alla fine. E' un peccato, perchè davvero in certe parti si rischia la noia...tutti quei capitoli in cui i tre (poi due) porcellini vagano per la Gran Bretagna senza concludere nulla si potevano accorciare un po'.
-E' invece comune a tutti e 7 i romanzi la sindrome del "mistico c*lo del protagonista": come ben dice Voldy all'inizio, Harry si salva più per errori dell'oscuro signore che per meriti propri. E anche stavolta che più spesso del solito rischia una morte Urenda, si salva quasi solo grazie ad aiuti esterni e botte di c*lo: durante la trasvolata da casa degli zii all'inizio la scampa solo grazie al pasticcio delle bacchette e perchè Voldy arriva proprio all'ultimo secondo (oltre che alla protezione di Snape); a Godric Hollow in gran parte per merito di Hermione (e poi ha il coraggio di incacchiarsi perchè si è rotta la bacchetta...meno male che almeno non l'ha fatto notare più di tanto, perchè altrimenti la maghetta ben avrebbe fatto a mandarlo affangù), a casa Lovegood guarda un po' c'era un corno esplosivo (ed Hermione soprattutto...questa ragazza la faranno santa), quando finiscono a casa Malfoy (PER COLPA DELLA SUA STUPIDITA'!!!) arriva Dobby che crepa pure al posto suo, alla Gringott c'era un drago insolitamente amichevole solo con loro...e in generale senza il mantello dell'invisibilità sarebbe morto a pagina 20 circa. Salvo solo l'incursione al ministero,c*lo anche lì ma almeno per una nobile causa. Anche se nello scontro finale contro Voldy finalmente il nostro ha avuto modo di mostrare tutto il suo coraggio.
-Snape: il capitolo dedicato ai suoi ricordi è forse il più bello di tutta la serie, l'ho letto e riletto tantissime volte. Che in realtà fosse una spia dei Mangiamorte al servizio di Dumbledore, che l'avesse ucciso su suo ordine, era una teoria che molti sospettavano, me compresa...che avesse amato Lily, idem...ma vederlo raccontato così, sapere che i due erano amici d'infanzia, (a proposito: se odiavo James e Sirius prima, ora più che mai), vedere che dopo tanti anni lui ancora l'amava, che l'ultima cosa che ha fatto è stato cercare di guardare Harry negli occhi, gli stessi occhi di sua madre...questo amore non ricambiato è di gran lunga più bello, intenso, poetico e commovente delle "vere" romance della storia. "Dopo tutto questo tempo?" "Sempre". Riposa in pace, Severus...e grazie, Harry, per aver dato il suo nome a tuo figlio. (Lì sono scoppiata in lacrime, ahimè perc*latemi pure!)
-La storia di Dumbledore: molto bella, insieme al capitolo dedicato al passato di Snape la cosa che più mi è piaciuta del libro. Il preside, che già dalla fine del quinto libro si è dimostrato non essere quel saggio assoluto superiore a tutto dei primi quattro libri, viene ora illustrato nei suoi difetti e debolezze; e sapere che in gioventù ha commesso un errore fatale, vedere come la sua tendenza a mantenere certi segreti, per quanto in buona fede, abbia ferito altre persone, vederlo cedere alla tentazione di usare l'anello per riportare in vita la sorella, lo rendono più umano e fallibile, più interessante per il lettore (forse soprattutto per i lettori più giovani, che dovranno giudicare da soli questo personaggio e le sue manipolazioni, per quanto fatte a fin di bene, e per quanto rimorso egli abbia provato.
-Buona anche la digressione su Lupin e famiglia, fa ammenda per l'assurda dichiarazione di Tonks davanti al cadavere di Dumbledore alla fine del sesto. Peccato che poi crepino entrambi...la Rowling è fissata con i neonati orfani!
-La vicenda di Ron: il rossetto rosicava da 7 volumi, ci stava la sua "crisi", però...però c'è il limite della narrazione tutta focalizzata dal punto di vista di Harry, che non ci permette di penetrare nei pensieri degli altri personaggi, e il suo pentimento-ravvedimento visto dall'esterno non è convincente come lo sarebbe stato se visto attraverso gli occhi di Ron...ma tant'è. in ogni caso, Ron fa la figura del fesso per il 99% del romanzo.
-Luna ha sofferto invece della sindrome di Eta Beta...dopo essersi fatta amare nel quinto libro, l'autrice l'ha relegata a poche apparizioni per non rubare la scena ai protagonisti o, almeno, questa è la mia impressione: ogni volta che appare Luna gli altri scompaiono
Almeno non fa la spalla comica come nel sesto libro, e dimostra ancora una volta di essere il personaggio che meglio "capisce" Harry (anche questa è una mia impressione...ma davvero secondo me solo lei e Lupin hanno dimostrato di capire davvero la solitudine e le angosce del protagonista). Mi spiace molto che alla fine non sia stata citata...un po' mi piace pensare che la moglie di Draco fosse lei. O forse insegnerà a Hogwarts accanto a Neville? ^_^
-Neville è sempre stato un grande, e ha avuto il suo giusto spazio da eroe: capo della resistenza Hogwartsiana, ultimo oppositore di Voldy, e uccisore di Nagini con la spada di Gryffindor. E alla fine è diventato professore ^_^
-Harry è meno emo degli ultimi due libri, evviva! E' stata molto brava l'autrice a farci temere (o sperare
) fino all'ultimo che morisse.
-Ho adorato quando alla fine Harry dice a suo figlio (Albus Severus ;______; ) che Slytherin non è una casa malvagia di per sè, e che da essa proveniva "l'uomo più coraggioso che avesse mai conosciuto"...perchè in tutti gli altri libri non ho sopportato che di Gryffindor vigliacchi, Ravenclaw stupidi e Hufflepuff pieni di qualità ce ne fossero in abbondanza, mentre l'immagine degli Slytherin dpveva rimanere così assolutamente malvagia. Per questo apprezzo anche che Draco si sia salvato, e Slughorn abbia combattuto dalla parte dei nostri.
-Il ritorno di Percy l'avevo immaginato in un gesto eroico di ribellione al ministero, magari morendo per proteggere la famiglia...vabbò, mi sa che all'autrice non piacciono le morti epiche (forse è una sua scelta calcare più sulla drammaticità che sull' "eroismo" di una morte, e tutto sommato non le do torto).
-Ginny poteva pure crepare al posto di chiunque altro sia morto nella serie, Voldy compreso. (Era così carina nei primi 4 libri e simpatica nel quinto...poi è diventata Miss Perfezione e non l'ho più retta)
-Sette libri ad aspettare che Ron ed Hermione si mettessero insieme e poi li fa zompare l'uno addosso all'altra tre pagine prima che crepi Fred...mah!
-Le morti: superflua quella di Hedwig (vabbè che non se la potevano portare dietro, ma liberarla o regalarla a qualcuno anzichè ammazzarla?), chissenefrega di quella di Moody (preferivo Barty Crouch nei suoi panni a quello vero), poveretto Dobby ma almeno è morto eroicamente, crudeltà pura la morte di Fred (che morisse un Weasley prima della fine lo sospettavo...ma proprio uno dei gemelli?? ;____; ), di Lupin e Tonks di Snape ho già detto. In ogni caso, in HP la morte è un concetto particolare, non solo perchè viene data per certa l'esistenza di un aldilà, ma per come i morti, a volte possano comunicare con i vivi...se ho sempre trovato un po' inquietanti le vicende dei ritratti, la scena della pietra che richiama James, Lily, Sirius e Lupin al fianco di Harry è molto bella.
-Non mi ha molto convinto il passaggio della protezione di Lily in Voldy attraverso il sangue di Harry, nè la vicenda delle bacchette gemelle...
-...e ora, avremo un seguito con i discendenti? Chissà...ma mi andrebbe più che bene questo finale.
Re: Harry Potter and the Deathly Hallows [ L'ultimo attesissimo capitolo !!! ]
Originariamente Scritto da oniecoioni
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