Giusto qualche giorno fa scrivevo del desiderio (mio personale) di ritrovare la formula del telefilm - brevità nella fruizione, contenuti originali e una certa dose di serializzazione - anche nei videogiochi, e non solo negli spin-off dalle serie TV più famose. Senza alcuna correlazione con tutto ciò, la Davilex ha annunciato giusto oggi un paio di nuovi titoli tratti da telefilm "storici" come Miami Vice e Supercar (Knight Rider), che solo a sentirne il nome scende una lacrimuccia lungo la guancia. Si tratta forse di un'anticipazione di quello che sarà il trend per i prossimi mesi? Perchè se è così, c'è poco da stare allegri.
Discorsi nostalgici a parte, potremmo assistere all'equivalente videoludico di quello che il cinema sta facendo negli ultimi anni con il fumetto: un saccheggio incontrollato di ogni possibile personaggio Marvel e DC Comics e relativi comprimari (passino Spider-Man e Hulk, ritorna Superman ma già Daredevil ha stufato - CatWoman, Electra e Nick Fury sono forse troppo). La versione digitale dell'A-Team la posso anche accettare, potrebbe essere divertente pilotare la Countach al neon di Automan o la Ferrari di Magnum P.I., ma le metamorfosi di Manimal o le scorribande della moto hi-tech di Street Hawk causerebbero più che altro un moto di repulsione nei confronti degli spin-off televisivi. Se confermata, la tendenza prefigurerebbe un (ulteriore) drammatico calo di idee e progetti a lungo termine che - lo confesso - non mi entusiasma: in un videogame tratto da un telefilm d'azione degli anni ottanta c'è già tutto, compresi i seguiti. E il lavoro di un game designer cosa diventa? Passare le giornate a guardare le vecchie puntate di Simon & Simon in cerca di ispirazione?