Buona parte della giornata di ieri se ne è andata all'ambasciata ucraina, dove mi sono recato per ottenere un visto per poter partecipare al press-tour di presentazione di S.T.A.L.K.E.R. Oblivion Lost, atteso FPS della GSC Game World che parecchie attenzioni sta attirando su di sè in quest'ultimo periodo. Buona parte della giornata, dicevo, perchè tra file, code, scioperi e pratiche da sbrigare le ore volano che è un piacere (si fa per dire). Ho avuto la prima "delusione" visitando l'ambasciata stessa, ben diversa da qualsiasi di quelle viste in milioni di film di spionaggio (dal recente "Bourne Identity" in giù): un comunissimo palazzo milanese come ce ne sono milioni, indistinguibile dagli altri.
Ma è stato vedere l'addetta ai visti al lavoro che mi ha maggiormente colpito: sarà che noi siamo abituati bene, tra computer e diavolerie elettroniche di ogni tipo, ma assistere ad un'impiegata che perde interi minuti a trascrivere minuziosamente su un grosso registro i dati del mio passaporto, con una precisione certosina, una calligrafia da maestra, tenendo la giusta distanza dalla riga precedente, mi ha fatto un po' tenerezza. Più che altro perchè so che tutto quanto si sarebbe potuto risolvere in pochi secondi, avendo a disposizione un PC e un database da riempire, e penso a quanto tempo "sprechi" quella e - come lei - tantissimi impiegati lì dentro. In tutta onestà, vi devo confessare che ritenevo improbabile che qualcuno potesse ancora, a 2004 ormai iniziato, svolgere ancora un simile lavoro da amanuense, ma a quanto pare mi sbagliavo. Secondo voi, o secondo la vostra esperienza, quello del burosauro dell'ambasciata ucraina è un caso isolato, una bestia in estinzione, o ce n'è ancora parecchie in circolazione?