Tralasciando il multiplayer, a mio avviso il trio composto da Half-Life, XIII, Vietcong.
Spiego perché.
- Half-Life: Valve ha creato un capolavoro; fino al 1998 gli FPS non erano altro che sparatutto senza cervello e senza profondità, tech-demo incapaci di fornire un'esperienza ludica sopraffina. Si può dire che l'avventura di Gordon Freeman abbia allargato - e di molto - il dominio di esistenza del genere, facendogli contemplare un gameplay maggiormente eterogeneo (in quanto a situazioni di gioco) senza per questo rinunciare all'azione.
- XIII: uno dei pochi titoli in cui si sia vista una ricerca grafica differente dalla norma, volta a conferire una sensibilità estetica peculiare per avvicinare l'opera alla fonte d'ispirazione originaria.
- Vietcong: penso che Pterodon abbia dato un senso al termine "realismo", anche se sarebbe più corretto usare la parola "verosimiglianza", o comunque "plausibilità"; nella maggior parte delle ricostruzioni, si bada alla coerenza visiva piuttosto che a quella emotiva; Vietcong riesce nell'una e nell'altra impresa.
A voi la parola.