Vitorbaia ha scritto mer, 25 gennaio 2006 alle 11:09
Vale a dire: hanno avuto un'utilità politica le rappresaglie, e le rappresaglie alle rappresaglie, e i kamikaze, i servizi segreti, gli omicidi mirati, insomma l'interminabile, terribile catena di violenze snodatasi nei trentatré anni trascorsi dal massacro di Monaco a oggi? O non hanno ammorbato ancor più gravemente il contesto del conflitto israelo-palestinese? E' vero che rimanere inerti sotto i colpi dei terroristi non è possibile. Ma quando la spirale attentati-rappresaglie aveva ormai mostrato d'essere inarrestabile, col solo risultato d'annichilire ogni tentativo di dialogo tra le parti, non si sarebbe potuto, dovuto, mettere in discussione l'utilità e il fine di tante carneficine?
Perché la violenza - Spielberg ha ragione - distorce, ammala la mente degli individui. "All'inizio", dice nel film il capo dei giustizieri israeliani alludendo alle prime esecuzioni operate dalla squadra, "era davvero molto duro. Ma adesso posso andare ad uccidere senza farmene un problema".