keiser ha scritto mar, 24 gennaio 2006 alle 11:43
Non so voi, ma a me capita sempre più di rado di prendere in mano una penna e un foglio di carta per scrivere. Mi è successo durante la recente trasferta in quel di Vancouver, quando prendevo appunti durante la presentazione di Scarface. Più di frequente, scrivo la lista della spesa per il supermercato e firmo le ricevute degli acquisti con la carta di credito. E non molto altro.
Non vi dico la fatica, il dolore alla mano dopo una mezz'ora di scrittura rapida, ma soprattutto i risultati pietosi, una grafia da gallina che neanche in prima elementare.
Semplice deformazione professionale, probabilmente: passare tutto il giorno a digitare sulla tastiera porta inevitabilmente a questa situazione. Un po' come con la calcolatrice e i fogli elettronici, che ci rendono estremamente complicato fare una somma a due cifre, per non parlare di moltiplicazioni o divisioni.
A parte chi lavora come me davanti al computer tutto il giorno, che probabilmente costituisce non l'eccezione ma una ristretta minoranza rispetto al resto della popolazione, è probabile che in futuro sempre più gente scriverà sempre meno con carta e penna.
La domanda è: ci dobbiamo preoccupare di questo andazzo? La "perdita" della capacità di scrivere a mano (così come quella di far di conto a mente) è così grave come mi appare in questo momento?
Oppure fa parte dell'ordine delle cose, del cosiddetto "progresso", e dobbiamo solo accettare ciò che per le generazioni future sarà probabilmente la norma?