Aaron Sorkin è un piccolo dio. Quest'uomo è riuscito a tenere incollati milioni di spettatori parlando delle quinte di uno studio televisivo senza annoiare mai, anzi. Supportato da un grande cast (in cui spicca un fantastico Mattewh Perry) è riuscito a creare qualcosa che, ne sono sicuro, rimarrà negli anni.
Turn off your TVs, do it right now, go ahead.... A struggle between art and commerce. Well, there’s always been a struggle between art and commerce. And now I’m telling you art is getting its ass kicked. And it’s making us mean, and it’s making us bitchy.
Questo è il pretesto, questo il crocevia.
Questa è una serie che non avrei nessun dubbio a catalogare come art, lasciando poco spazio al commerce.
E' forse proprio questo il motivo per cui questa serie è stata chiusa alla prima stagione ed è forse proprio per questo motivo che non verrà mai trasmessa in Italia.
Diverte, emoziona, fa appassionare.
Consigliata.
EDIT: c'è un refuso nel titolo. ovviamente è "on the". se qualche moderatore passa e vuole modificare ne sono grato.
Mah, Sorkin ha già creato quello che rimarrà negli anni come la sua opera vera, le prime quattro stagioni di The West Wing.
Questo Studio 60 è stato importante perchè ha confermato Sorkin nella sua straordinaria fissità: il più grande dialoghista della TV e qualche difficoltà invece nella struttura e nella ripetizione di sè. In un certo senso ha "liberato" alcune delle peculiarità più interessanti di TWW grazie al setting che ha permesso di esplicitare in molti casi le evidenti allegorie di TWW.
Hai ragione, maestose le prime puntate, serrate, dense, veramente una goduria. Poi però sbraca pesantemente nella seconda metà della stagione per via di sospensioni dal palinsesto, risistemazioni, cambi di rotta, ascolti pessimi che hanno portato a una virata sensibile nella scrittura e poi alla chiusura definitiva.
In definitiva consigliato assolutamente, io lo porto nel cuore, ma sapendo che non è quello che poteva e voleva essere. Uno straordinario fallimento, e hai ragione, un fallimento che ha ceduto, aldilà ora della retorica arte/commercio, a se stesso. Gli spettatori hanno cominciato ad abbandonarlo da subito, quando era al suo meglio, scrittura televisiva come forse non ce n'è altra.
E' un vero peccato che non sia stata premiata dal pubblico perché poteva diventare veramente una serie culto. Mi mancano le ultime puntate, ma sebbene sia visibile una sorta di calo (penso sia dovuto al fatto che Sorkin abbia cercato di tirare le fila e chiudere l'intreccio prima di chiudere baracca e burattini) devo dire che riesce comunque a tenermi incollato allo schermo.
TWW è già da un po' tra le serie che vorrei vedere, ma vista la mole di puntate significa che ci metterò davvero tanto a seguirlo tutto.
Me ne avevano parlato molto bene, ma prima di buttarmi in un'avventura di 7 serie (piccolo ot: parli delle prime quattro perché poi si perde?) volevo testare la scrittura di Sorkin con Studio60 e, devo dirlo, ne sono rimasto entusiasta.
EDIT: ho visto la season final e non posso che confermare quanto detto sopra.
Parlo delle prime quattro perchè Sorkin ha condotto lo show in modo totalitario (come suo solito) per quattro anni ma poi se n'è andato, quindi visto che parlavamo di lui ti citavo solo le prime quattro.
Anche io, ripeto, amo Studio60, magari più per quello che poteva essere (a metà stagione le storyline cambiano di brutto e vengono dirottate da eventi "facili", storie d'amore bambini, per non parlare del finale e di fratelli lontani - se ti guardi TWW capirai come tutto ciò non è che una ripetizione per Sorkin, che quando non sa che fare si rifugia sempre nelle solite tre cose ).
Ti consiglio assolutamente la prima stagione di TWW, capisco quanto ti sia piaciuto Sorkin e non c'è altro posto dove guardare, anzi di solito la situazione è rovesciata, ai nostalgici di Sorkin si dice "beh, ti potresti guardare le poche puntate di Studio60....", tu sei fortunato, hai ancora la sua opera principale da vedere.
Studio60 on the Sunset Strip
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