Quote:
Il Times stupito: come si fa a votare Romano?
Come può un noioso professore universitario, insipido e senza personalità
( tanto da guadagnarsi i soprannomi di Mortadella,
becchino e pretone democristiano) con alle spalle un mandato come
presidente della Commissione europea giudicato
fallimentare dalla stampa continentale e un biennio da premier che gli è
valso un odio ecumenico per la stretta
fiscale che ha sì garantito l'ingresso nell'area Euro ma anche un aumento
dei prezzi senza precedenti - come può
uno così riuscire a diventare di nuovo capo del governo in un Paese
europeo? Facile, non ha che da candidarsi in Italia.
Questo, in sintesi, il ritratto che Ben Macintyre, giornalista e scrittore
del Times, ha dedicato ieri a Romano Prodi
sulle pagine del quotidiano londinese. Ritratto beffardo con momenti
esilaranti come la descrizione delle reazioni
del pubblico al comizio- tipo del Professore: gente che chiacchiera di
nascosto, altri che si grattano
o guardano il soffitto. Persino i carabinieri perdono compostezza e si
mettono a giocherellare con la tastiera
dei loro cellulari mentre Romano arranca in un discorso che cerca di
risultare rassicurante attraverso
l'ottusità più estrema: « Dobbiamo essere uniti per andare avanti... » .
L'ex presidente dell'Iri (altra bella
storia che nessuno ricorda) esce distrutto dalla penna di Macintyre: il
Professore, per superare Berlusconi,
non ha pensato due volte a formare una « coalizione di strabiliante
eterogeneità » , che va dai cattolici
ai comunisti duri e puri passando per verdi, radicali, no- global e
pensionati. E per mostrare quanto
bizzarra sia l'Unione, il giornalista britannico fa due esempi: Rosa
Calipari e Marco Ferrando.
Nel carrozzone di Prodi - spiega ai lettori inglesi - coabitano la vedova
di un agente segreto ucciso
in una sparatoria dai soldati americani e un trozkista che sostiene il
diritto dei ribelli iracheni
a sparare contro le truppe italiane in Iraq. D'accordo, poi Ferrando ha
rinunciato alla candidatura
(o meglio, lo hanno tolto dalla lista..), ma il punto è che nel
centrosinistra sembra poterci entrare chiunque:
ogni membro della coalizione, continua l'articolo del Times, è in
disaccordo con gli altri su quasi ogni argomento,
dalle politiche matrimoniali alla difesa dell'ambiente, e le 300 pagine
del programma prodiano sono un
trionfo di contorsionismo politico, ambiguità e incoerenza. Per il
Cavaliere è stato perciò facile sbattere
in faccia l'avversario queste contraddizioni: il Professore è ostaggio
dell'estrema sinistra e non potrà fare
altro che aumentare il peso dello Stato su economia e società con nuove
tasse. Macintyre ricorda la fine ingloriosa
del precedente esecutivo Prodi, crollato per l'assenza del supporto da
parte dei comunisti; Romano sa bene quanto
il suo potere dipenda dai comunisti e non ha esitato a stringere con loro,
scrive l'inglese, un « patto faustiano »
( cioè con Faust Bertinotti che però qui fa anche la parte del diavolo).
Niente di nuovo per i nostri lettori,
ma certo una novità per la stampa estera che, come ha raccontato domenica
su queste pagine
Nicholas Farrell, è schierata contro il Cavaliere. Anche ieri sul parigino
e conservatore Le Figaro
si poteva leggere la celebrazione del programma « serieux » del
Professore. E la Frankfurter Allgemeine Zeitung
ha dedicato a Prodi un'intera pagina - e alla polemica sui Trottel ( «
stupidi » ) ,
come ha pudicamente tradotto il « citroni » di Silvio. Per tacere
dell'Economist che oggi esce con l'invito agli italiani
perché « licenzino Berlusconi » .
Chissà perchè di quest'ultimii pareri invece i giornali abbondano in
riferimenti e citazioni..
Il Times invece, citando la promessa prodiana di ripristinare la tassa di
successione
a accennando al cuneo fiscale ( sul cui funzionamento anche Oltremanica
non ci sanno dare sufficienti chiarimenti),
completa la fotografia desolante del capo dell'Unione che rischia di
diventare premier. Certo, si dirà, perdere
con questo avversario solleva dubbi sulla qualità dello sfidante
Berlusconi. Ma a scegliere sono gli elettori.
E se gli italiani preferiranno il grigiore di Prodi - sembra dire il
perfido Times - lo faranno perché
sono masochisti. O « citroni »