Premetto che non ho letto il libricino da cui é stata estrapolata la frase, quindi nell'opera é possibile che siano presenti delle argomentazioni che esplicano meglio il concetto. Inoltre io non ne so nulla di filosofia. Detto questo vorrei farvi leggere un pensiero di Arthur Schopenhauer tratto dal volume "l'arte di avere ragione".
"Suscitare l'ira dell'avversario, perché nell'ira egli non é più in condizione di giudicare rettamente e di percepire il proprio vantaggio. Si provoca la sua ira facendogli apertamente torto, tormentatandolo e, in generale, comportandosi in modo sfacciato".
Secondo me é una tattica discutibile. Porto due esempi a testimonianza della bontà della mia tesi.
es A.
In un gruppo di 6 persone x e y iniziano a discutere. x decide di mettere in pratica quanto scritto dal filosofo. Di conseguenza trova il punto debole dell'interlocutore, colpisce e continua su questa via. Y incassa i colpi, perde tranquillità e lucidità, necessarie per controbattere validamente e o esplode in un colpo d'ira o cmq non riesce ad essere costruttivo nell'esplicare la sua tesi.
In questo caso il restante del gruppo molto probabilmente vedendo la calma di x (sempre che non abbia attaccato insultando ma colpendo il punto debole con autorevole fermezza) e la difficoltà di y tenderà a spalleggiare x. Eppure questa che ragione é? Direi una ragione popolare.. di "gruppo"... di certo y che é il diretto interessato continuerà a pensarla a modo suo.. anzi sicuramente ora il suo punto di vista sarà ancora più saldo.
es B.
Non ci sono gruppi ma é solo una discussione a due. Solita storia, x usa lo stesso metodo e y si altera. In mancanza di possibili sostenitori l'unica persona da convincere é il benedetto y. Generalmente quando si litiga non si arriva da nessuna parte.. in particolare quando ci si sente attaccati e ridicolizzati. Forse l'unica via praticabile é la discussione pacata e civile alla ricerca eventualmente di un punto d'incontro.
Sbaglio?