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  1. #1
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    Predefinito [Racconto] Una giornata particolare

    L'ho scritto a Dicembre, e ci ho dato una revisionata ora, dato che mi sono ricordato dove lo avevo cacciato
    Sono ben accette critiche costruttive. Spero che il linguaggio usato sia consono al forum.



    Una giornata particolare

    Si, e` stata proprio una giornata particolare..
    Ero in un bar, un bar molto fuori dagli schemi, uno di quei posticini che assomigliano un po` ad un incrocio tra un club prive` e la stanza di un criminale di un manicomio. Forse il barista era maniaco del bianco, o forse aveva voluto scegliere un arredamento tale che la memoria non poteva fare a meno di rispolverare le sceneggiature ultra-comode e spaziose dei punti di ristoro dell'astronave madre in 2001 Odissea nello Spazio, o forse gli erano avanzati svariati galloni di vernice. Questo termopolio era uno spazio bianco, che un po` ti incute terrore, ti fa un po insospettire, e riempe l'aria di deja-vu al punto tale che ti aspetti di trovare da un momento all'altro un tale vestito da spermatozoo o da particella di calcare come nelle due note pubblicita`. La cosa non mi preoccupava, ero in buona compagnia.
    Ero al mio solito, squattrinato e un po` pensieroso, avendo quasi di fronte a me, seduta nell'unico sofa` di tutto il bar LEI!!!, si, lei, la donna dei miei sogni. La morbidezza di quel divano mi procurava una piacevole estasi, interrotta soltanto dalle preoccupazioni riguardo alla dolce fanciulla, che si guardava in giro come a cercare qualche viso noto, senza mai incrociare il mio, cosa che alimentava i travasi di bile delle mie paranoie.
    Il sofa` sara` stato lungo 3 metri, e la disposizione era questa: io in una delle punte, lei in centro, ed un suo vicino parente nell'altra estremita` di quell'ammasso di comfort di colore bianco fosforescente. Il suo parente era zitto, immobile, con le braccia incrociate a fissare un punto nel vuoto, crucciato, inutile come un capolavoro di arte moderna, con il fascino che si possono trovare solo in attori del grado di Brad Pitt e Leonardo di Caprio dopo una serie di pere. Lui fissava ancora quel punto, non curante della ragazza e di me. “Poco male”, pensai.
    La dolcezza che emanava quel viso femminile mi attraeva sempre di piu`, era da un bel pezzo che ci provavo con lei, ma non riuscivo ad ottenere risultati concreti, tutto si limitava a trovarsi una volta ogni tanto (che in questo caso faceva rima con “anno”), un po` di saluti, i due bacini di rito, un po` di squilli insignificanti sul cellulare, un paio di sms quando capitava, forse durante le mestruazioni, e sorrisi fugaci quando ci si incrociava per strada, evento lo stesso assai raro. Io ero perso di lei, ammaliato dal suo sorriso e dai suo grandi occhi...azzurri? Marroni? Neri? Fucsia a pois verdi?
    Poco importa descriverla, immaginatevi un viso dolce ed una capigliatura che ti puzza di retro`, e l'avrete immaginata. E` un po` bassuccia di statura, e ricorda molto il prototipo di ragazza ferrarese. Niente di particolare, ma con una carica di tenerezza da far accaponare la pelle. Gli occhi grandi, i classici occhi grandi che sembrano ispirati da qualche manga giapponese, con la preoccupazione di genitori e la gioia degli oculisti per le migliaia di euro spese per gli eventuali occhiali, con delle lenti a contatto cosi` grandi da poter essere usate anche come poncio nei giorni di bufera. La bocca di lei era piccolina, con le labbra sottili, i denti bianchissimi al punto tale che quando rido devo coprirmi la bocca per la vergogna, o devo per forza voltarmi per evitare riflessi incontrollati che potrebbero bruciare le retine dei malcapitati, la faccina innocente ed altre menate degne di un romanzo Harmony (ad esempio...i capelli neri come la notte - o pececarboncorvino come fantasticava la Grotta dell'Eco Michael Ende nel suo Jim Bottone - che riflettevano romanticamente i raggi della luna).
    Contenti ora? Riprendiamo...
    Ad un certo punto, con mio gaudio, i sguardi si incrociano..poco importa se per insistenza mia o per casualita` (o volonta` sua), ma ora potevo guardarla intensamente e tentare di dire qualcosa di intelligente per attaccar bottone.
    E mentre penso.. Lei mi sorride, e ne rimango affascinato, estasiato, fulminato ed accecato, e mi sento come un bambino nella culla che ha appena ricevuto il biberon dalla mamma, con una sensazione di pace che riesce a pervadere tutto il mio corpo ed a posare in un angolo tutte le escoriazioni delle paure, insensate o meno, di prima, pronte a riprendere cio` che era loro al minimo segnale di fallimento o di dubbio.
    Mi sorride e si ritrae in se`, un po` imbarazzata, manco a farlo apposta per accrescere la mia voglia di tenerezza. Ad uno sguardo cosi` ad una non le chiedi di mettersi con te, ma di poterla usare come peluche per la notte...Le ricambio volentieri il sorriso e dico la mia frase intelligente:
    “Ciao”
    La risposta e` secca ma musicale, e mi vedo danzare un valzer seguendo il suo timbro vocale..
    “Ciao”
    Mi vergogno di me stesso quando sento uscire dalla mia bocca delle frasi che sembrano dette da un bambino, senza alcuna serieta`, senza una voce un po` grossa, maschile, virile. Mi sento una femminuccia isterica, o un disperato che non sa cosa dire. Come in effetti e`.
    “Dai, cosa fai li`? Avvicinati qua che parliamo un po`!”
    Voglio una dose di stricnina. Una sola, poi smetto.
    Lei mi sorride di nuovo, si ritrae ancora, e si avvicina tranquillamente, come se nulla fosse, senza l'imbarazzo iniziale, sospettando che la dose di stricnina forse non l'ho presa io, e posa la sua testa nel mio petto, ed ho la strana ma benefica sensazione di un ragazzo che guarda il suo amore dormire.
    Ho l'adrenalina a mille, un surrogato di emozioni buone ormai non mi fa piu` ragionare, e non riesco a riorganizzare i pensieri ormai, disorganizzati come le note in un album Industrial. E mentre gli Einsturzende Neubauten cantano il loro Tanz Debil nel mio cuoricino che si sta avvicinando al suo primo infarto, il mio cervello, che nel frattempo si avvicina all'ictus, riesce a canticchiare qualcosa di piu` romantico e tranquillo, ed a mo` della cantante dei Decadence sento l'eco di una voce: "Sono tuo...sono tuo...".
    La dolcezza in persona, il momento ideale per ogni uomo che conosca il significato del termine "romanticismo", rovinata da un piccolo particolare forse...il suo viso nascosto dai suoi capelli neri. Faccio per spostarglieli e, timidamente, li accarezzo...non per provarci, lungi da me farlo in quello stato psicologico, ma solo per avere una conferma, una prova sul fatto che lei possa essere minimamente interessata a me o no. Ho rischiato molto in passato con modi di fare del genere, ma l'abitudine non l'ho mai persa purtroppo.
    L'accarezzo per un po`, fino a prenderci gusto...era troppo orgasmica la sua pelle liscia e delicata...mi sento morire...
    ...E sul piu` bello, quando ormai avevo preso confidenza con quella massa di capelli, lei alza il suo visino verso di me, e scattando in avanti mi bacia.
    Oddio.
    Panico.
    Ma anche no.
    E` bello, vero?
    Certo ma...
    Ho un problema.
    Quando bacio una ragazza...di solito smette di piacermi...
    Perche`?
    Perche` scopro e capisco tutto di lei: se e` porca, se e` una santarellina, se ha l'alito che puzza, se bacia bene, e tante altre cose, che non fanno altro che far calare di centinaia di punti l'idea/ideale che mi sono fatto della persona.
    E difatti cosi` e` anche sta volta.
    Bacia in modo strano, volgare, senza alcun ritegno. Sembra quasi che stia baciando una lastra di vetro. Una cosa simile l'ho vista mio malgrado in uno di quei video giapponesi, quelli per li Otaku, che, dopo essersi ammazzarsi di pippe e di donne di volgari costumi, quando vogliono fare i romantici noleggiano il video e si godono la limonata con il televisore.
    Mi sento inglobare da quelle labbra, quasi mi voglia mangiare, ma dopo un po` smette, e ricomincia in una maniera cristiana. Per fortuna.
    Non tira fuori la lingua, altri 150 punti in meno (su 12).
    Ma poco importa. Mi sento nuovo, vittorioso, un Gugliemo Tell che ha beccato la mela, un Robinson Crusoe che e` tornato a casa,un Paperino che vede Gastone morire dentro l'autolavaggio, Robert Moore che riesce a fare la 5a elementare.
    Ho vinto. Io ho vinto.
    Ma il premio... me lo godo poco, anche se...
    Beh, sono un uomo, no? Certe cose fanno certi effetti. Sono un 19enne, e sono ancora nel fior fiore della maturita` sessuale appena acquisita, quindi certe cose possono far diventar dur...ehm..risvegliare parti del corpo con una certa sensibilita`.
    Lei se ne accorge, smette di baciarmi e mi guarda. Ha una faccia infastidita, seccata da qualcosa, forse dal mio arnese che si e` appena ricordato che ha le pile caricate da ormai troppo, TROPPO tempo.
    Un suo “Bah...” fa finire quel momento di perdizione, e riprende a baciarmi.
    Ma...che fa?
    Ma si sta strusciando su di me?!?!?!
    Oh no, lo fa sul serio!
    La salivazione mi aumenta, non capisco piu` nulla, sono perso tra l'amor piu` spietato ed il sesso piu` rozzo.. Mi gira la testa, ma realizzo ancora qualcosa.
    Sentire questo pezzo di figliuola che ormai sembra aver confermato l'ipotesi avanzata da antichi come Plutarco riguardo alla quale “Piu` sono sante e piu` sono...” (questa e` un'altra battuta NdA), e fa crollare tutte le mie speranze e le mie storie fantasticate su me e lei di un amore platonico o cavalleresco, della ragazza pura e vergine, senza alcuna macchia, che magari si concede dalla notte di nozze in poi e scopre quanto e` bello farlo con te. Solo con te. Ed e` forse quest'ultimo il sogno piu` irrealizzabile, almeno secondo l'ISTAT.
    Ho l'adrenalina che ha superato ogni travaso di bile mai provato prima! "Sto impazzendo" lo avro` pensato una decina di volte...tutto cosi` in fretta, tutto cosi` rapido..."Sto impazzendo"
    Intanto il parente di lei era ancora fermo a fissare nel vuoto, forse aspettava l'apocalisse.
    Per me era ormai gia` arrivato, e poco me ne importava..
    Lei si struscia ancora, e ancora, e sento chiaramente il suo inguine, coperto dai jeans, sfregare il mio, mentre le nostre labbra continuano ad assaggiarsi,a gustarsi, a scoprirsi, a denudarsi... Il cibo degli Dei e` l'amore, me ne sono convinto.
    Ad un certo punto stacca le labbra e, con fare da pornostar, socchiude la bocca e si mette a guardare in cielo, in posa estatica da far invidia al Buddha, sempre continuando quel dolce su e giu`. Vederla curvata verso l'alto come una contorsionista era divertente, sebbene in quel momento mi attraversava per il pen..ehm...per la mente tutt'altro.
    Chiudeva gli occhi mentre guardava il soffito, entrambi noncuranti del mondo attorno a noi. Non esisteva niente. Nulla. Ed ogni tanto mi guardava, con una faccia fredda, senza malizia, uno sguardo che era un pugno nello stomaco, con un fare degno di una attrice tedesca, di quelle che interpretano i ruoli sadomaso, che guarda la sua vittima con un disprezzo, ed io che godevo di quell'odio che in realta` era un piacere puro ma complesso, normale ma depravato. Non ragionavo piu`.
    Si avvicina sempre di piu` a me, e mi arrivano quasi i suoi seni in faccia. Sembrano perfetti. Si, lo sono. Tipo quelli che stanno nei bicchieri da champagne. Graziosi, artistici, da copertina di un Playboy di 30 anni fa.
    Sto per avvicinarmi ai seni per baciarli, estasiato, quasi colmo di morfina o di chissa` quale altra droga di cui passero` volentieri a fare uso, mentre il suo profumo mi inebria, come mi inebria la sua bocca ansimante, come mi inebriano i suoi occhi chiusi, come mi inebriano i suoi piccoli gemiti.
    Non e` la ragazza che stavo per amare, ma e` una ragazza che mi scoperei per tutta la vita. Vorrei sapere se ci ho guadagnato o perso..
    Le bacio i seni, bacetti leggeri e veloci, quasi a volerla mangiare, farla mia per sempre nel mio stomaco evitando a tutti i costi la digestione con chili di limone, e comincio a spogliarla con la mentre, sedurla in posizioni che farebbero rabbrividire il povero sig. Kamasutra, peccati che mi assicurerebbero la suite imperiale nel girone dei Lussuriosi, e che risuonerebbero negli altri dell'inferno al punto che i signori di quel girone verrebbero spostati in quello degli Invidiosi, coiti che mi permetterebbero di ricevere un attestato firmato da Rocco Siffredi, con urla e gemiti da raggiungere il rumore di due Boeing 747. E mentre fantastico, sempre baciandola in ogni parte che riuscivo a raggiungere, sento lei sussurrarmi, tra un gemito e l'altro, degnandomi di uno sguardo da essere superiore, fredda e distaccata, la frase semi-magica:
    “Ma******mi”
    Non aspetto altro. Senza pensare troppo la prendo e giro le posizioni; ora e` lei sotto di me, in mio potere.
    Mia.
    Sottomessa.
    Ora i ruoli sono invertiti. E vedrai chi e` il padrone qui, vedrai chi sapra` condurre il gioco... Ti faro` urlare, bambina, ringrazierai Dio per questo uomo e poi diventerai atea. Vedrai chi sono veramente, il mio potere nascosto, il significato di Virilita`... le mie dita d'oro le adorerai per tutta la tua vita!
    L'accarezzo velocemente in tutto il corpo, esitando di raggiungere quel punto. Ma il desiderio vince sul corpo, e la mano scivola si posiziona li`. Le sbottono i pantaloni, fissandola negli occhi, senza perdermi questa volta, mi avvicino per baciarla e per farle toccare il Paradiso..
    .
    .
    Adesso...
    .
    .
    DRIIIIIN
    DRIIIIIIN
    DRIIIIIIIIIN
    .
    .
    .
    .



    Epilogo

    Sono sudato. Nel mio letto. Solo.
    Sconfortato.
    Mi guardo intorno, non riesco a crederci, sembrava tutto vero! Ma realizzo che non poteva essere cosi`, non sara` mai cosi`.
    E mi metto a ridere, rido come un'idiota, come un disperato, come un innamorato, come un Trent Reznor, uno stolto che aveva sperato e creduto nell'impossibile, con l'incredibile desiderio di qualche kilo di autodistruzione. Forse rido per l'effetto morfina del sogno. Forse e` per via del mio sentimento. O forse e` l'effetto finale della stricnina.
    Mi alzo, accendo lo stereo, come se nulla fosse, come una giornata monotona e tranquilla, e vado a cercare una sigaretta. Magari riempita di polvere da sparo.

  2. #2
    Lo Zio
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    Predefinito Re: [Racconto] Una giornata particolare

    Mi è capitato di leggerlo per caso.
    Alcune buone cose, mi piace la descrizione dell'idea della ragazza.
    Meno certi riferimenti che sembrano urlare "ehi, questa è una citazione".
    Certi momenti scritti bene, altri con cambi di tono forse troppo accentuati (dolce-rude-romantico-quasi volgare).
    Manca forse l'idea di in un racconti scritto per un qualcosa da comunicare, sembra un racconto scritto pensando al lettore, e meno al testo.
    Gradevole, comunque.

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