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  1. #1
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito [Mage the ascension] The Mage.

    Nella letteratura antica esisteva un unico genere.
    Il teatro tragico.
    Storie che iniziano bene e terminano male con la morte e distruzione dei protagonisti.
    La morte in sé non era sufficente.
    Doveva cambiare l'intero punto iniziale; perché non erano gli eroi che agivano nella tragedia quanto il cieco fato.
    Rappresentato dal coro che non era comprensibile, nè al pubblico, nè agli attori stessi.
    Il fato non era nè la dimensione umana, nè quella divina, ma comprendeva entrambe e attraverso il Momento Fatico entrambe esistevano e acquisivano senso nella loro morte, metamorfosi o superamento.
    Il prezzo dell'immortalità è sempre stata la morte.
    Tratto da la fonte segreta

    Sto velocemente precipitando da un sistema alla Schopenauer Nietzchiano, a un sistema tradizionale Aristotelico Platonico.
    Rimane integra la metateoria di una concezzione della magia come anti scienza . o forse anti tecnologia.
    Trittico scientifico: ragione scienza tecnologia
    teologia
    Trittico irrazionale: misticismo Magia
    filosofia
    Però rimango del parere che Dio non abbia posto, se non come archetipo.
    sacramente vostro, per così dire, autore ignoto

    Chiedere perchè la magia non esista è sbagliato.
    La domanda è perchè l'uomo ha bisogno della magia?

    Sai che ti dico?
    Lascia andare, come è andata è andata, evolviamoci *****.
    Tyler Durden fightclub parafrasato a memoria.


    Studiare dai testi, le fonti è come aprire una finestra con gli autori.
    Si inizia veramente a parlare con l'autore come se ci fosse accanto.
    Ermeneutica

    Quando ero giovane nel cielo di notte c'era un innumerevole numero di stelle, tanto numerose da non poter essere contate.
    Il cielo era senza limiti.
    Ora non guardiamo più il cielo.
    Tutto si è trasformato in una gabbia d'acciaio, senza più senso nè finalità.
    Qualcosa dentro di noi è morto.
    Susan Lebruk stava bevendo un martini drive in un abito costoso.
    Era irritata e nervosa.
    Odiava i rinfreschi si sarebbe strappata un braccio pur di fuggire a questa uhmm "festa".
    Ma per una serie di motivi doveva rimanere dov'era , in piedi isolata, lontana dai suoi liberi impachettata in un impudente caricatura di vestito.
    "Dio.sono praticamente nuda."pensava cercando con lo sguardo un qualche conoscente .
    Non si accorse che un uomo alto dal viso scavato e dagli occhi tristi le si stava avvicinando.
    era vestito con abiti sciupati di un nero ormai tendente al grigio, tutto in lui dava l'impressione di essere un artista distratto una tragicomica figura alla Byron, inghiottita in una aristocratica miscela di disperazione e tragedia, ma senza eleganza.
    Le tocco una spalla con una mano sottile e delicata.
    Susan piroettò di scatto versando il martini sullo sconosciuto.
    "Argh , mi dispiace"
    L'uomo sorrise appena, mentre gli occhi brillavano giocosi intensi, mentre si tamponava la macchia con un fazzoletto di seta sporco.
    "Suvvia non si preoccupi è solo un macchia, nulla che una lavatrice non possa cancellare"
    "Ma rimarrà un alone" , balbetto Susan che invidiava gli abiti consumati dello sconosciuto.
    il sorriso del uomo si accentuò,
    "in quel caso il vestito diventerrà vissuto intriso di storia.
    Lei è la dottoressa Lebruk vero?
    Mi permetta una domanda: perchè in due mila anni la filosofia non è stata in grado di creare Dio?"
    "Come prego?"
    Susan sbatte rapida gli occhi ecco che risuccedeva la mente continuava a fare la birbante, sicuramente non aveva capito nulla.
    Il signore aveva un che di famigliare, forse uno studente, o adirittura un collega?
    Non riusciva a metterlo a fuoco, ma era sicura di averlo già incontrato.
    "mi deve scusare , ma devo confessarle di essere venuto a questo party solo per porgerle questa domanda.
    Spero che non mi consideri sfrontato."
    Sfrontato? e perchè mai?
    Susan avrebbe voluto abracciarlo , finalmente non si sentiva più in alto mare ostaggio di gente gentilissima e sconosciuta, ma con i piedi ben fissi sulla terra ferma.
    Finalmente una domanda sensata e l'apertuura per una vera discussione.
    "Bhe uhmm vediamo..
    La filosofia sapeva di dover creare Dio?"
    Il signore fece un inchino veloce da maestro di danza.
    Poi si alzò ed esplose in una risata fresca e gioisa.
    "temo proprio di no, Dio c'era il compito era quello di trovare una via che conducesse a lui"
    "Dio: il bene, la bellezza, la verità?
    Forse fino a Nietzche , ma da Nietzche in poi trovare una strada come dice lei non basta più.
    "Ma in questo modo Dio cessa di esistere diventa un golem"
    "Un golem? che strana analogia me la può spiegare?"
    "Vediamo.... i Golem sono esseri creati dal uomo quindi oggetti dotati di anima trammite la parola di Dio, o in termini moderni Automi, robot la natura morta a cui si dia vita autonoma trammite leggi scientifiche.
    O in termini non fantascientifici l'idea stessa di obiettivo trammite il consenso delle soggettività . ciò che è , non è ciò che il singolo vede, ma ciò che tutti concordono di vedere"
    Susan sorrise che ragionamento bizzarro e quanta amarezza nelle sue parole.
    "Per lei quindi l'umanità sta cercando di ricreare Dio come una propria creazione?
    Non possono esistere due Dei , deve accettare che il pensiero umano è sempre e solo un limite, non entriamo nella cosa ma solo nella superfice, il suo Golem sarebbe un effige di Dio ."
    "una manifestazione , ma non uno svelamento rimarremo sempre in una teologia negativa , il miglior modo per dire ciò che è, è dire ciò che Dio non è e accennare al fatto che sia qualcosa di superiore.
    Non sostanza , ma ipersostanza."
    Susan chiuse gli occhi annuendo con la testa .
    "Se la ragione è cieca , c'è comunque l'altra via
    ,la via delle piccole sensazioni confuse, l'intuizione mistica, alla fine tutto si riduce alla fede"
    Il volto del uomo si contrasse in un espressione orribile, di pena risentimento e ira.
    Solo un attimo solo per un attimo.
    La vista di Susan si sdoppio.
    si trovava in due luoghi diversi nella hall de Hotel Hilton di Boston nel ballo per la raccolta di fondi della società internazionale di etica e stava parlando con un perfetto sconosciuto.
    E allo stesso tempo sentivale piastrelle bianche di un bagno, sotto il suo corpo nudo in preda a convulsioni, stringendo spasmodicamente in mano un tubetto vuoto di tranquillanti e psicofarmaci.
    Con un veloce strappo la vista tornò normale .
    L'estraneo le aveva risposto.
    Confusa e con un leggero capogiro la ragazza si portò una mano tremante alla fronte.
    Sorrise.
    "Mi dispiace devo essermi distrattra"
    "L'avevo notato mi dispiace, dopo tutto tutti noi ci siamo addormentati sui libri di testo una volta o l'altra.
    Per riassumere dicevo che l'intuizione, le piccole e confuse sensazioni , l'inconscio son un vicolo cieco abbandonato dalla ricerca contemporanea.
    Come dicevo prima è difficile dimostrare l'esistenza di un qualcosa che solo una persona è in grado di vedere.
    Questa è sostanzialmente la pazzia come tale, il mondo senza ritorno , al di là della logica, delle parole e della realtà.
    Di cui come lei sostiene la fede è solo il primo passo , una vestigia dell'era sciamanica. "
    Susan ora era tremmendamente imbarazzata.
    "Io non ho mai detto nulla di simile!"
    L'uomo sembrò confuso.
    Poi annui.
    "è vero mi scusi non l'ha ancora detto , ma prendiamo per buona questa mia tesi , non crede che esista una terza via?
    come la scienza è il parto tra ragione e teologia, così cosa può dare alla luce il parto tra intuizione e teologia?
    Ovviamente intendo teologia nel senso di Giscard El' Halmut , teologia come la sofia teofilosofica lo studio di tutto ciò che è, ."
    Susan aveva perso totalmente il filo del discorso e iniziava ad arabbiarsi.
    "Ora state delirando , L'intuizione è il primo stadio del inteletto la semplice percezione pre categoriale, non un intuizione a priori.
    E non ho mai sentito parlare di questo El'Halmut."
    "Ma come fa a pretendere che l'intuizione non sia più di un semplice sommarsi di fatti? o meglio che questi fatti non siano già organizzati in un certo modo interno alla creazione e che quindi Dio si manifesti nelle relazioni?
    Non starà tornando al compartamentismo, spero? o peggio al cognitivismo che ci vorebbero macchine, semplici meccanismi pre o auto programmabili di input o output?"
    Mentre parlava gesticolava veloce con rabbia , la sua voce si era fatta profonda e insistente, sembrava voler investire fisicamente e intelletualmente la sua interlocutrice, finchè non avesse cambiato idea.
    I suoi occhi ora erano spiritati, la sua energia che prima era repressa era esplosa come una fornace.
    Chi era questo pazzo?
    E pensare che al inizio sembrava così inocuo , ora invece si sentiva aggredita dalla sua impertinenza e orripilata dalla sua mancanza di coerenza.
    "Lei è una persona molto confusa."
    L'uomo la guardò sorpreso d'un tratto calmo.
    "confuso! io sarei confuso?
    Ma non siamo ridicoli le sue posizioni sono paralogismi vuote tautologie circolari senza fondamento se non il principio d'autorità!
    Alla fin fine siete solo dogmatici la cui Ragione è solo una reazione a ciò che non potete capire o non volete capire! "
    La mano di Susan si era alzata prima ancora di pensarlo, lo schiocco dello schiaffo risuonò nella sala, ma nessuno degli ospiti semnbrò farne caso.
    Susan era troppo furente per farci caso.
    La testa del uomo girò di scatto, poi sospirò e tornò a guardala senza emettere fiato.
    Susan aveva il cuore che batteva forte sul petto , a suo modo la rabbia la stava facendo diventare bella gli occhi scuri mandavano scintille e il corpo si era irrigidito in una posa mobile e energica.
    Sembrava una spadaccina al duello.
    E le spaccature facevono vedere porzioni di pelle altrimenti invisibile.
    Ma lo spettacolo era del tutto perso per i due.
    Lo schietto cameratismo accademico del tutto dimenticato ,
    Susan freddamente disse.
    "Limitiamoci a concordare di non concordare.
    Questa conversazione finisce qua, la prego di allontanarsi e di non farsi più vedere."
    Si girò e cerco di farsi strada tra la folla.
    L'uomo mal vestito la guardò andarsene accigliato.
    "Donne", sussurò tra sè.
    L'errore era stato agredirla e metterne in dubbio le proprie convinzioni a un livello troppo personale.
    Bruciava come più dello schiaffo, Susan era una sua eroina, come Platone , Plotino, Il pseudo Dionigi o come lui e gli altri lo conoscevano Andropaulos della doppia via, Giordano Bruno, el'Halmut dello specchio riflesso, Laibnitz, Kant e ovviamente Il Magister Andronicos Clemens l'ultimo erede della sapienza segreta Platonica.
    Susan l'ultima dei Betsoniani però aveva sempre avuto un posto particolare nel suo cuore e nella sua mente.
    Prima di tutto perchè era una bellissima ragazza, secondariamente perchè lei aveva quasi capito l'equivoco pur non avendo mai studiato dalla fonte segreta.
    Aveva speso così tante energie per creare questo tempo e luogo.
    Aveva pensato per giorni a quale domanda porle e quali termini usare per farsi capire.
    Invano a quanto pareva.
    Ed era arrivato così vicino.
    Ma lei non poteva accettare la risposta alla domannda che esisteva una terza via , che l'intuizione non era un vicolo cieco ma una porta .
    E che c'era metodo nella pazzia e che questa si chiamava magia.
    opposta ma non contrapposta alla scienza razionale, ma anzi vibrante e sempiterna.
    Aspettò che Susan uscisse dalla sala alla ricerca del rettore di Harvard e poi si girò , ad ogni passo la figura goffa , stralunata e leggermente gibbosa mutava Si radrizzò mentre gli abiti cambiavano forma trasformandosi in un mantello di seta blu oltremare formato da segni uniti tra loro che cambiavano forma muovendosi come serpenti , il vapo si coprì da un turbante dello stesso colore una sottile rete intrecciata d'oro argento ed oricalco a coprirli il volto destro.
    Strofinandosi sul suo corpo Ajaf , il pseuodo drago, era agrappato allo spalaccio sinistro mentre la testa spuntava sul lato sinistro e la coda sinuosa lo teneva stretto con fare prottetivo e di possesso.
    L'uomo non si girò un ultima volta , non vide Susan girarsi di scatto e vedere un ombra azzurra entrare in uno pseudo arco stranamento buio in quel salone illuminato.
    Passò sotto il falso architrava e si trovò in una calle di Venezia, quel enorme intreccio di strade viuzze e canali che sembrano cambiare disposizione ogni notte creando strani disegni arcani e dove a volte esistono porte che non conducono in alcun luogo, dove tutte le strade, i luoghi e i tempi si congiungono in modo segreto.
    Perchè Venezia racchiude un segreto , che sotto il mare brucia un sole al cui centro brucia immoto il grande globo di oricalco frammento di un'altra era, e cuore pulsante di una storia che non si trova nei libri di testo e che solo pochi hanno intuito.
    Susan si mordicchiò il labro inferiore con la mano sulla maniglia della porta.
    Non aveva chiesto a quel individuo come si chiamava, era un tipo strano , ma pursempre un collega.
    Tuttavia non riusciva a vederlo da nessuna parte, imprecando aprì la porta .
    Per tornare al pavimento sotto di lei mentre i crampi si trasformavano in convulsioni e la bava scorreva dalla bocca aperta in grida d'agonia non udibili.
    Così è la vita.
    Così è la morte.


  2. #2
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Spoiler:

    Per farla breve ci sono tre tipi di metaparadigmi chiamati per consuetudine pensiero classico, pensiero medioevale, pensiero moderno.
    Noi siamo costretti a ricostruire il pensiero medioevale dal'ottica moderna, e il pensiero classico dal'ottica medioevale, come risultato del pensiero classico non sappiamo nulla.
    Siamo costretti a leggere i testi classici come se fossero in opposizione con il pensiero medioevale ed entrambi comunque alieni al pensiero moderno.
    Ma più nello specifico che cosa cambia?
    Dalla cosa come forma e materia , sostanza e accidente.
    Al Dio sostanza e creatio accidente.
    Fino al dualismo Onto e logico moderno: Il pensiero e il mondo oltre il pensiero.
    Ci sono state molte interpretazioni su queste fasi del flusso del pensiero, ma in generale possiamo vederlo come un progresso dal semplice al complesso, dal primitivo al pensiero logico Scientifico tecnico.
    Da un mondo animistico al mondo teofontico, al mondo razionalmente regolato e quindi umanamente operabile.
    La magia si colloca in funzione della nostra interpretazione come una fase necessaria per raggiungere il pensiero scientifico.
    Dalllo sciamanesimo, al filosofico iniziatico, alle religioni monoteistiche (il prete), al mago, al filosofo razionale fino allo scienziato.
    Molti sospettano che questo processo storico, sia anologicamente riscontrabile anche nello sviluppo della mente.
    I bambini partono da una concezzione egocentrica In cui esiste solo lui e l'universo è un unica struttura mentale corporea, per passare a una concezzione animistica del mondo (le montagne vengono create dai giganti), per poi giungere al pensiero logico scientifico.
    Dal confuso al chiaro, dalla "pazzia" alla chiareza razionale.
    Il mago è un protoscienziato perchè utilizza la filosofia e la religione, i grandi sistemi metafisici (superstizione), per agire qualitivamente sul mondo.
    Il mondo è in un rapporto di relazioni personali con il mago.
    La magia da un ottica evoluzionistica razionale.


    Vi trovate su una spiaggia di marmo azzurro sgretolato.
    L'aria è densa e umida , crepitante si potrebbe dire.
    Davanti a voi si ergono imponenti mura di marmo bianco intarsiate da un continuo basso rilievo , di cui voi riconoscete qualche scena , una tempesta e mille imbarcazioni che si inabissano al istante.
    Una città spezzata in fiamme e il combattimento tra uomini in armatura gli stendardi seppure chiari sono irriconoscibili .
    Dietro di voi il cielo e il mare si uniscono in una cascata di imponenti dimensioni tanto da soffocare ogni suono.
    Alla vostra sinistra la spiaggia continua circondando le mure , a intervalli irregolari si ergono ruderi di costruzioni classicheggianti, alla vostra destra un pontile di legno si protrae verso la cascata.
    Sulla banchina un uomo guarda verso la cascata .
    I vostri abiti sono asciutti , ma avete sete e fame per di più avete un brutto mal di testa.
    E la vista vi fa brutti scherzi, vedete sbalzi di colore e ombre che non esistono.
    Vi sembra perfino di sentire una musica leggera flautata .
    Non avete idea di come siate arrivati fin qua e i vostri stessi ricordi sono torbidi.
    Il cielo è di un azurro brillante senza nuvole , il sole è un cerchio rosso pallido.
    Ultima modifica di oniecoioni; 14-03-07 alle 13:11:11

  3. #3
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Kryštof Kafka: "ma in che strano luogo siamo finiti? tsk.... ho anche un mal di testa allucinante"

    guardo gli altri tizi insieme a me mentre mi passaggio le tempio, osservo distrattamente le mura poi vado verso l'uomo sul pontile

    Kryštof Kafka: "ehi voi... scusate, sapete dirci che luogo è questo?"

  4. #4
    Lo Zio L'avatar di Mafetapaz
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    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Mi sento come se fossi appena uscito da una scazzota nei bassi fondi di new york... eppure il panorama che mi si staglia davanti non ha niente a che vedere con i maleodoranti vicoli della città.

    cavolo, non ricordavo si potesse provare una così forte sensazione di disorientamento!

    La vista mi tira brutti scherzi, eppure sono convinto di trovarmi di fronte a delle bianche e splendenti mura.
    Mi do un'occhiata attorno, cerco qualche indizio o elemento che mi permetta di capire come sono arrivato qua... o meglio, "SIAMO" arrivati...

    Noto un tizio che rivolge la parola ad un uomo su di un pontile, cercando di ascoltare il loro discorso...
    Ultima modifica di Mafetapaz; 18-03-07 alle 12:00:36

  5. #5
    oniecoioni
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    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Un leggero tremore scuote la terra.
    In un lampo il cerchio rosso del sole si contrae per poi espandersi in un acecante lampo.
    Il cielo si fa latteo e la cascata colore del sangue.
    L'uomo sul molo si gira sorpreso guardando verso il sole che a poco a poco viene divorato da un eclisse.
    Sol est Niger!
    L'uomo urla in preda al panico per poi precipitarsi verso le porte della mura.
    La spiaggia ora incustodista si riempie di tenebra mentre il cielo si fa plumbeo senza stelle.
    C'è qualcosa ora con voi nella spiaggia ombre brullicanti vi circondano , un uomo dal lungo soprabito in nero vi si avvicina.
    è un uomo sulla quarantina, caucasico dalla carnagione pallida e dai capelli neri.
    Il suo viso ha tratti delicati da intelletuale, sebbene scavati come da una malattia.
    I suoi occhi sono di un bruno tendente al nero nell'oscurità.
    Pax sit vobis advenae, quod fatum ducit vos ad aetatis finem?
    Ultima modifica di oniecoioni; 20-03-07 alle 10:31:50

  6. #6
    Lo Zio L'avatar di Mafetapaz
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    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Sento l'uomo pronunciare una frase in latino, ma le mie scarse reminescenze scolastiche e il concerto rock che ho dentro la mia testa non mi permettono di capire il significato della frase, soltanto parole indistinte disperse nell'aria, e tutto l'ambiente circostante è ormai un quadro di Dalì...

    mi rivolgo al mio compagnio di follia...
    hai capito qualcosa???

  7. #7
    Harlan draka
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    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    guardo lo strano uomo

    Kristhoph: "ha detto.. "La pace sia con voi stranieri, quale fato vi comduce alla fine di un'età?"

  8. #8
    oniecoioni
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    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    L'uomo vi guarda confuso.
    "Vulgar favella."
    Borbotta.
    Poi afferra la spalla di Kristof è indica l'osceno cerchio di tenebra che pochi istanti prima era un sole.
    "Obscuratio solis"
    Poi fa un ampio gesto indicando tutto ciò che vi circonda
    "Tenebrae Mundi"
    Poi indica la cinta muraria "Telos".
    "Nos Itemus ad civitatem , vos?"
    Vi guarda scettico.

  9. #9
    Lo Zio L'avatar di Mafetapaz
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    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    cerco di comprendere le parole dell'uomo, sembra che ci voglia portare verso le mura, "Telos".... cerco lo sguardo del mio compagno per vedere la sua reazione ed eventualmente decidere sul da farsi, anche se non mi sembra ci siano molte alternative...

  10. #10
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    rimuggino qualche secondo sulle parole dell'uomo e poi li rispondo

    Kristoph: "nos adeo civitatem, Telos"
    Kristoph: "vidi non alter itere"

    [spero di averlo scritto bene, non so nulla di latino]

  11. #11
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Andiamo alla città di telos ?
    Non vedo altra soluzione ?

    L'uomo scoppia in una risata fragorosa accompagnata da pacche sulla spalla.
    "Itemus, Itemus!"
    Vi incamminate sulla spiaggia sottil fino ad arrivare al molo di legno.
    Dal molo una strada dritta lastricata da squadrati massi rettangolari di marmo bianco.
    L'uomo si ferma guardando davanti a sè.
    Oltre la strada si erge una massiccia porta altrettanto lavorata e dai gusti classici oltre la porta spuntano torri.
    MNon c'è nessuno negli spalti , ma forse sono nascosti dalle tenebre onipresenti.
    L'uomo sorride.
    E vi guida verso la porta.
    Sotto i vostri piedi la strada è scivolosa.
    La porta è un autentica opera d'arte linee d'acciaio oro argento e rame si intrecciano insieme come una ragnatela .
    Non riconoscete il disegno, potrebbe essere una astratezza geometrica o semplicemente un arabesco .
    Il vostro accompagnatore mette le mani sulla porta e vi indica di fare lo stesso.
    Insieme spingete e a poco a poco la porta, si apre.

    Fine del ciclo del nuovo anno accademico.





    Atto primo: Epicuro re, o il fato di Epicuro.

    Come nubi al pascolo.


    Ciò che vide Josh McLogan oltre la porta.

    Il tuo accompagnatore è alla tua destra insieme state spingendo la pesante porta dallo strano disegno.
    Dietro di voi il francese vi sta guardando come congelato e dietro di lui un enorme ondata di tenebra come se la cascata e le ombre si fossero congiunte.
    Un immenso esercito di morte dalla forza inarrestabile pronto a sepellire la città per sempre.
    La porta è spalancata.
    Lo strano uomo che ha aperto l'altro battente si immerge nelle tenebre.
    Sei solo ora, totalmente solo lontano dalla tua città, dal tuo paese separato perfino da quegli strani e inaspettati compagni di viaggio.
    Scorgi più che vedere il contorno di un 'ombra, una voce in inglese dice.

    -Ho estinto il mio debito con te te l'ho portato.
    -: non avevi alcun debito con me. Stai solo tranciando ogni rapporto con l'umanità.

    La seconda voce ha un che di famigliare sebbene più matura ed autorevole, ti ricorda qualcuno.
    Un volto compare nelle tenebre ...... Julia?


    Ciò che vide Kristof Kafka oltre la porta.
    Stai spingendo il battente di destra della porta.
    Alla tua sinistra lo strano latinista sta facendo la stessa cosa, sai che dietro di te l'americano sta guardando irrigidito oltre la porta.
    Ma non è questo che ti turba è il disegno .
    C'è qualcosa in quel disegno di famigliare.
    Non hai mai prestato attenzione alla cabala, quell cumulo di sciocchezze del esoterismo ebraico.
    Eppure ti pare di aver riconosciuto i contorni del albero della vita.
    seppure al interno di diagrammi più complessi.
    -: sei un uomo pieno di contradizzioni figliolo, forse troppe per poter essere sanate.
    Ora tuttavia dovrai scegliere cosa diventare e questo significa rinunciare a una parte di te stesso.
    Ti giri verso l'oscurità.
    Un esserino minuscolo ti guarda .
    é un Lymnic .
    di tutte le cose un Lymnic.
    Tua madre raccontava favole su di loro per addormentarti .
    Tra il pinocchio di Collodi, e le altre favole della buona notte, la mamma rimboccandoti le coperte ti raccontava le storie dei Lymnic con quel suo accento Ceco.
    Favole dolci e divertenti, ma stranamente sinistre, come spesso capita con le favole.
    Poi con l'andare del tempo avevi dimenticato le favole, eri cresciuto, ma i Lymnic a quanto pare non si erano dimenticati di te.


    Cosa vide il Mago oltre la porta?

    Aprì da solo la porta.
    Gli altri il francese e l'inglese non erano mai stati realmente qua, sebbene il qua non avesse senso nè il quando.
    Erano solo ombre.
    Aveva alcune supposizioni in merito ovviamente.
    Ma ciò che lo rinquorava era il disegno sulla porta.
    Non aveva neanche bisogno di guardarlo ormai.
    Per settimane l'aveva inciso sulla carta fino a sfondarla e inciderlo sulla plastica del tavolo .
    Il disegno era tutto il suo lavoro.
    Agli ochhi di un estraneo sarebbe sembrato un ghirigori senza significato.
    Ma ai suoi occhi non era un disegno , era un simbolo, gravido di significato.
    Una porta.
    E lui la stava aprendo.
    Presto sarebbe stato completo, un vero mago, non solo con le parole , ma reale.
    Spalancò la porta e le tenebre lo guardarono con gli occhi della follia.
    Non poteva più parlare, vedere nè ascoltare.
    La mente si era sgretolata sotto i colpi della follia .
    Il corpo non reagiva alla paura che lo strava stringendo.
    Oltre alla porta non c'era nessuno, nulla.
    Non c'era Ecate la titana, non c'era mercurio il messaggero tra gli dei e gli uomini, non c'era l'anima della terra, nè Dio, nè i primi maghi radunati in alto conclave per abracciarlo e insegnarli la via.
    Non c'era nulla.
    Non c'era nulla, non c'era mai stato nulla.
    La magia non era morta.......non era mai esistita.
    L'universo non aveva un senso, perchè il senso è solo una necessità umana e al universo non serviva.
    Il mago guardò la propria follia e la follia guardò di rimando il mago con occhi voraci e una risata di scherno.
    Il mago impazzì.
    Il mago venne scosso da grandi brividi, si contorse grottescamente, gli occhi divennero spilli e bava gli colò dalla bocca.
    Una furia capace di distruggere universi lo colmò, scorrendogli nelle vene come veleno bruciante.
    Era stato tradito!
    Avevano osato ingannarlo!
    Iniziò a urlare a piangere e a ridere.
    Ma non si sarebbe arreso non ora! non si sarebbe ritirato nella sua follia! aveva perso troppo, sacrificato troppo !
    Lui era il mago, l'uomo con un piede in questo mondo e l'altro in un altro.
    Cadde in ginocchio gli occhi fissi sul vuoto e si getto in avanti, e iniziò a struisciare slogandosi gli arti e ferendosi con la testa irrigidità sempre fissando quel inutile vuoto, quel assenza di significato, la totale distruzione di sè stesso, l'acida risata che gli feriva le orecchie e gli diceva: sei in errore!sei in errore!Folle l'hai sempre saputo!Tu stesso hai portato la tua follia per divorarti .
    Ma il mago continua a strisciare lacerandosi l'anima.
    E dalle sue lacrime dalle sue risate isteriche dal suo sangue si formò un rivolo e quel rivolo divenne fiume e quel fiume creò un onda e quell' onda creò morte e distruzione gioia e meraviglia.
    Quel fiume è ciò che chiamiamo magia.
    Ultima modifica di oniecoioni; 07-04-07 alle 11:19:09

  12. #12
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Citazione Originariamente Scritto da oniecoioni Visualizza Messaggio
    sei un uomo pieno di contradizzioni figliolo, forse troppe per poter essere sanate.
    Ora tuttavia dovrai scegliere cosa diventare e questo significa rinunciare a una parte di te stesso.

    Questo è proprio uno strano posto... sto parlando con un Lymic durante un eclisse che sembra la fine del mondo..

    Un lymic, piccolo folletto alato alto circa 10 centimetri, una sorta di mescolanza fra uno gnomo ed una fata, ma la sua pelle è rangrinzita e scavata da ruge, i suoi tratti, come le unghie leggemrnete artigliate, ispirano una vags inquietudine.
    Gli occhi del lymic però sono profondi come pozzi, saggi più di un qualsiasi umano.
    Guardo l'essere per qualche istante, completamente pietrificato dallo stupore prima di rispondere.

    Krystoph: "Cosa significa? cosa devo diventare?"

  13. #13
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    "Ti ricordi di quel gatto che hai trovato morto tra l'immondizia mentre andavi a lavorare?
    Non ti sei fermato a guardare i vermi che uscivano dalla peliccia sudicia che divoravano la carne marcescente, non ti sei chiesto dove andavano.
    Sepolto davanti a un computer intessevi il tuo piccolo mondo di cromo e acciaio pulito morto.
    Non hai visto i vermi venir mangiati dagli altri gatti selvatici, tanto affamati e malati da divorare quasi un loro simile.
    Non hai visto la terra divorare il cadaverino, nutrendosi della sua carne marcescente, spolpandolo fino a ridurre le ossa in polvere e nuova terra."
    L'esserino fa uno strano umido verso di risucchio.
    "Non hai mai visto le radici scavare solchi nella terra, divorando i suoi minerali e innalzandosi da sottoterra nella bramosa ricerca di aria e sole , mentre le radici si ancorano nelle ossa ingiallite degli scheletri consunti.
    Non hai mai visto l'albero divorare l'aria che spegne le candele , mentre sparge l'aria che accende il fuoco, per far nascere nuovi animali , per poter continuare il grande ciclo del divorare che è vita.
    L'anima del mondo è genesi , la fisica è vita, la grande metamorfosi del mondo , un bruco che cresce fino a morire nella crisalide squarciare l'involucro e diventare farfalla."
    "Ma per gli umani è diverso.
    Per voi la ciontinuità è un immagine poetica, non crescete, invecchiate soltamto .
    Una metamorfosi non del corpo , ma dello spirito.
    In tutta la vostra vita incompleta avete solo un paio di occhi , vedete solo un mondo che vi è estraneo e create un altro mondo che chiamate Verità e vi sepellite in esso finche non venite divorati dalla terra per creare acqua .
    Stupido.
    Il mondo è vita , la vita non conosce concetti come tenerezza pulizia o arte.
    Conosce però concetti come fame , divorare, crescere e riprodursi .
    Queste cose che per voi sono parole io li ho impressi nelle terghe .
    Ho ucciso massacrato, storpiato, violentato, ucciso, distrutto generato e creato.
    Ho banchettato sotto le ombre di alberi secolari su suoli muschiosi che trasudavano sangue, bevendo idromele zuccherato con il miele dal cranio di traditori sconfitti, mentre tracciavo il futuro nelle interiora delle famiglie dei sconfitti .
    Le quattro parti della ruota del tempo si innalzavano e scendevano dalla vita alla morte dal bruco, alla crisalide e dalla crisalide, alla farfalla, sotto un cielo immutabile.
    Conoscevo il linguaggio degli uccelli , delle bestie e il coro dell'oscura silva.
    Gli uomini non osavano andare oltre al fuoco dei loro falò e là si estendeva il mio Regno.
    Ma poi qualcosa cambiò , gli umani sparsero l'incendio, gli umani abatterono i grandi pilastri viventi del cielo, gli umani abatterono gli uccelli, gli umani uccisero gli animali da quattro a due zampe senza motivo, fuori dal ciclo della ruota del tempo .
    Terrorizzati dalla Silva abbatterano, schiavizzarono, dominati dalla follia di essere gli unici realmente in vita.
    E ora IO ho di fronte a me l'erede della follia umana."
    il piccolo essere ti guarda con quello che può essere solo discritto con un ira smisurata ben oltre quello che un essere può anche solo comprendere.
    "ma gli umani non comprendevano la silva, non comprendevano l'anima del mondo distruggevano solo loro stessi , impazzivano uno dopo , innalzarono palafitte di legno morto , sventravano le rocce per creare artigli più forti delle loro zampe.
    E la paura li divorava.
    Crearono effigi con legno morte per schernirmi , bruciavono gli animali per mostrarmi come potevano violentare l'anima del mondo e si moltiplicarono credendo di poter ottenere il controllo della morte.
    Ma ancora i loro occhi erano rivolti oltre al cerchio di cenere che li circondavano.
    E infine vennero a cercarmi.
    Gli avvinghiai al suolo stretti da rovi di spine straziandoli finchè non avessero ripagato la loro parte del debito, usai i loro femori come pipe e flauti per farli gridare anche nella morte , intrappolai le loro anime a piante che odiavono quegli animali .
    E per tutto quel tempo urlavano le loro scuse chiamondomi Dio della Silva offrendosi come tributo per domare il mio regno!
    Loro cercarono di corrompermi! di schiavizzarmi di adomesticarmi, con le loro stupide offerte senza significato."
    L'esserino sorride smisuratamente mostrando file e file di denti appuntiti e affilati.
    "Questo è ciò che diventerai....
    Ti adomesticherò come loro cercarono di adomesticare me !"

  14. #14
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Come nubi al pascolo

    Quel mondo oltre la porta:
    Se il Re fu il primo a spalancare quella Porta, come avenne che già altri maghi camminavano per il mondo?
    Dobbiamo forse relativizzare l'opera del nostro Signore?
    o chiuderci in un imbarazzante silenzio?
    Come si può infatti essere Kantiani prima di Kant?
    Io ritengo che la domanda sia mal posta, la magia è sempre stata anche prima dei maghi , in realtà il mago non è altro che l'incantesimo della magia, il fenomeno del non fenomenico.
    La divisione tra maghi del re e maghi raminghi è assolutamente inaccettabile, perchè tutti passarono per la Porta anche se per strade diverse.
    Mi ricordo che una volta il mio maestro mi disse di aver incontrato un uomo che camminava in un mare di stelle e quel uomo non era più magico di altri, eppure camminava su un mare di stelle.
    Antropologia di un servo del Mago volume 3°.
    Il folle sguazzava tra pozzanghera e pozzanghera, imbrattandosi di fango i già luridi abiti, ricuciti alla ben e ormai dalla forma irriconoscibile.
    I passanti frettolosi lanciavano occhiate oblique a quel cumulo di spazzatura ambulante , infastiditi dal afrore che emanava cercavano di scansarlo chiedendosi distrattamente perchè la polizia non intervenisse a porre fine a quel indegno spettacolo.
    Un gruppo di bambin invece guardavano quel uomo a bocca aperta , non avevano mai visto uno spettacolo simile e se fosse stato più sinistro anzichè patetico, ne avrebbero avuto soggezione.
    Invece lo seguivano a qualche passo di distanza imitando la sua goffa avanzata e saltando nelle pozzanghere con grande divertimento e futura disperazione dei loro genitori.
    Il folle, ogni qualche passo, roteava la sua testa lonina dai capelli grigi un gesto vacuo come per orientarsi e poi continuava ad avanzare impietrito contro una pozzanghera, rabbrivideva e continuava ad avanzare tenendo la destra alzata.
    Lucia Ambrosini, seguiva quel uomo insieme a Matteo e alla piccola Cri.
    Si sentiva a disagio, ma era troppo forte! e poi genitori non c'erano .
    Quel uomo era un regalo di Matteo alla piccola Cri che soffriva di epilessia e poteva uscire raramente di casa.
    Percui veniva trattata come una principessa dai genitori , la piccola Cri sta soffrendo devi avere pazienza lei non è fortunata come te.
    Diceva la mamma con tono serio , ma Lucia aveva altre idee riguardo alla piccola peste.
    Non doveva neanche andare a scuola e generalmente faceva finta di star male.
    Cri era la preferita per ogni cosa , Lucia veniva sempre in secondo o terzo posto o dimenticata.
    Era un' ingiustizia!.
    Stava giusto pensando a questo quando il folle delle pozzanghere si scontrò contro un lampione.
    Matteo e Cri esplosero in una risata fragorosa.
    "Hai visto Lu! è troppo stupido ! è come un cartone animato"
    "e non è finita, ora si rialza come se niente fosse si spazzola i vestiti e riprende a camminare! ahahaah!Ma l'hai visto! è troppo forte !!"
    Lucia rise con gli altri anche se un po' incerta.
    Matteo gli aveva spiegato che non c'era nulla di male, perchè quel uomo era una persona cattiva.
    Un Pedofilo, coì l'aveva chiamato maestro Stefano parlando sottovoce con la Maestra Angela, perchè stava sempre fuori dai cancelli della scuola con quell' aria un po' inebetita e bavosa.
    E poichè maestro Stefano studiava Filosofia che era materia difficile ed era di gran lunga il più intelligente dei maestri non poteva sbagliare.
    Il folle delle pozzanghere era un pedofilo ossia una persona che sta sempre fuori dai cancelli della scuola , giorno e notte senza genitori, nè papa.
    Una persona cattiva.
    e stupida.
    Matteo aveva inventato questo gioco, che aveva chiamato la grande caccia al folle delle pozzanghere.
    Dalle Tre fino all'ora delle merenda il trio lo seguiva urlando, ridendo fino a cacciarlo dalla scuola.
    Ma questa volta avevano in servo una sorpresa per la piccola Cri, un petardo!
    Matteo l' aveva barattato con i vicini di casa contro sei biglie di vetro.
    "Bene Cri ora vedrai cosa farà quello s******o.
    A Lu non piaceva che Matteo usasse le brutte parole davanti a Cri , però Cri rideva.
    E in genere Cri non rideva mai.
    Matteo mostra il coso giallo, largò metà di una matita, con una nota d'orgoglio.
    Tirò fuori un accendino e accese la miccia tirandola contro il folle.
    E spingendo le ragazze più lontano.

    Un boato squarcia l'aria.

    La macchina impatta.
    I vetri si infrangono.
    La luce si riflette su quei vetri come un mare di stelle.
    Prima di mozzare la vista, la vita, il suono.
    Sei di nuovo in quel istante tra la vista e la cecità, tra la vita e la morte .
    Di nuovo in quel istante .
    E il tuo cuore batte come allora.
    .....
    Ultima modifica di oniecoioni; 22-04-07 alle 23:18:36

  15. #15

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Le tue gambe non ti sopportano più, Outìs.
    E piantala di darti questo nome tanto idiota, che fai solo ridere. Ulisse non era cieco come te quando si faceva chiamare Nessuno.
    E non era nemmeno così.... malato.
    Le tue gambe sono affaticate. Le senti tremare mentre sposti il peso sull'una e sull'altra? Sì, le senti.
    E' l'alimentazione, è tutta colpa dell'alimentazione. Insomma, non hai fatto 10 anni di medicina e molti di più da chirurgo per non sapere nemmeno come mai sei così debole.
    Non mangi nulla, mangi avanzi e porcherie, come pretendi di avere forza?

    Quelle voci. I bambini un tempo mi piacevano, io piacevo a loro. Ora mi odiano, mi temono, mi canzonano. Sento della gente attorno a me, per strada.
    Tic, tac, tic, tac, fa il tuo bastone da cieco.
    Tic, tac, tic, tac, fa il tuo cuore indebolito.
    Tic, tac, tic, tac, fa lo scorrere del tempo della tua inutile vita.

    Perchè sei qui, Raffaele? Perchè non sei stato a casa tua, dai tuoi familiari, perchè te ne sei andato?
    Non fare più quella domanda, BASTA!

    Loro sono morti. Tutto il mondo è morto. Tu sei morto.
    Lasciati andare, vecchio. Non camminare, non respirare, non mangiare quel poco che mangi.
    Cadi. Molla tutto, molla la tua stupida forza di volontà. Ne sei schiavo, vecchio.
    Lasciati cadere: l'asfalto è tiepido in questa stagione, e in fondo non ti importa nemmeno di quello.
    Che scopo ha questa vita?

    Esatto, dici bene vecchio. Che scopo hai?
    Hai perso moglie e figlia in un incidente stradale, e con essi la vista, il lavoro, tutto.
    Perchè non la smetti di pensare che un giorno tornerà tutto come prima?
    Non osare zittirmi, non osare ignorarmi, non osare...

    C'è qualcuno che sussurra alle porte della mia testa. Una voce che mi perseguita e che mi costringe a camminare, bere, mangiare. E' dietro il cranio, dove c'è il cervelletto, all'attaccatura del midollo spinale. Quando parla, i miei nervi vibrano e le mie mani tremano, le gambe si sciolgono e il cuore accelera.
    Ma io vedo. E' un suono e un sapore, un odore, una consistenza metallica, fredda, liquida come il mercurio e densa allo stesso modo.
    Si chiama Outìs. Quando lui parla, io vedo. Vedo i colori e le montagne, anche se sono in città, e vedo gli alberi e i loro intrichi di rami e i loro nidi, anche se sono sotto un ponte.
    E l'altra voce, quella della ragione, tace.
    Outìs non mi parla come quella voce. Outìs mi agisce.
    Lui mi aiuta a proseguire la mia sciocca e inutile e irrazionale corsa verso l'ignoto.
    Lui mi ha detto di partire, anzi mi ha fatto partire. Mi ha sollevato, e mi ha trasportato via dalla mia casa, dai miei ricordi malati.

    Li senti quei bambini, vecchio? Ridono di te: e se sentissero quello che pensi, riderebbero tanto da scoppiare

    Che muoiano uccisi da un maniaco sessuale

    Cosa sento mai, vecchio. Violenza, crudeltà, rancore nelle tue parole. Sono solo bambini, viziati e maleducati. Non sei mai stato meglio di loro.

    Io aiutavo i malati, li curavo, ho gettato dieci anni della mia vita per imparare a curarli. Non li sfottevo nè li perseguitavo come mostri.

    Tu sì che sei un eroe. Hai studiato per te stesso, per la tua autocelebrazione, e li curavi per i tuoi soldi, per la tua carriera, per te stesso e nessun altro.
    Che cos'hai imparato in tutto quello che hai passato, vecchio?
    Che il mondo è cattivo, che non vale la pena nemmeno sputare per terra, da quanto fa schifo. E' questo che hai imparato

    Ho imparato ad amare il mio prossimo, a rispettare la sofferenza, a perdonare...
    Hai ragione. Sono solo bambini. Sono solo bamb...

    A
    Hio che male.
    Un palo? Stai attento a dove vai, vecchio. Vuoi farci ammazzare?

    Forse...

    Al diavolo, sarebbe l'ora. E poi...

    LA LUCE, E' ANCORA QUELLA LUCE! QUELL'ESPLOSIONE, QUEL DOLORE, QUELLA LUCE IMMENSA, BRUCIANTE, CHE TUTTO COPRE, CHE COME UN SUDARIO OCCLUDE IL RESPIRO E I MOVIMENTI, E UCCIDE, UCCIDE, UCCIDE, UCCIDE, UCCIDE, UCCIDE, UCCIDE


    "
    UCCIDE, UCCIDE, UCCIDE UCCIDE..."
    Così ripete il vecchio cieco dopo l'esplosione, riverso a terra sul marciapede, che piange.
    I suoi ochi non vedono, non vedono nulla. Ma piangono.
    Piangono un pianto disperato, un pianto di migliaia di anni di dolore e tristezza e abbandono, un pianto che uccide chiunque lo ascolti.
    Uccide, uccide, uccide...



    Ultima modifica di Cervantes; 24-04-07 alle 00:10:49

  16. #16
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Ps. di tuttti gli scenari questo era quello che mi ero immaginato.


    E il pianto cresce nella tua testa, trasportata dal eco del esplosione.
    E si trasforma.
    L'onda d'aria provocata dall'esplosione ha il rumore del pianto, un pianto straziante , il pianto della musica delle sfere , il pianto di tuttio il creato che maledice sè stesso per essere stato creato diviso, infranto.
    Il pianto cresce in volume e dimensione, rabbioso e cieco fino a staccarsi da te, l'onda d'urto abbatte il lampione accartocciandolo come la carta dei cioccolatini ,polverizza l'asfalto, abbatte gli alberi , il trio dei bambini viene strappato da terra come pupazzi di stoffa, vengono stritolati e trasportati per centinaia di metri mentre il terreno del parco diventa una terra sconvolta, messa a nudo.
    Fuori dal parco l'onda d'urto raggiunge due edifici , le finestre eruttono vetri infranti mentre i palazzo si inclinano su sè stesso.
    Un tubo del gas viene divelto ed entra in contatto con i fili scoperti del impianto elettrico provocando una nuova esplosione terrificante che fa tremare tutto il circondario.
    Una colonna di fumo nero inizia a sollevarsi in aria nascondendo le fiamme.

    Lucia colpisce di spalle la ringhiera del parco.
    Il dolore l'aceca e un suono acuto le perfora i timpani.
    La vista ritorna a poco a poco ,il parco è stato rivoltato, nel aria nuvoloni di macerie rendono l'aria pesante e acida.
    Il folle delle pozzanghere continua a piangere sul bordo della distruzione.
    A metà strada la sagoma di Cri è infossata nel terreno.
    Con uno sforzo Lucia si strappa con forza dalla ringhiera e metà a gattoni e metà strisciando si avvicina alla sorella.
    "Cri stai bene?
    è tutto finito , ti puoi alzare ora..
    Cri?
    Cri rispondimi?
    Ti prego?"
    Il corpo infranto della sorella fissa il cielo caliginoso.
    Un braccio spezzato indica il cielo.
    Una piccola cosa immobile , inerme e spezzata nel mondo.
    Lucia afferra la sorella e l'abraccia piangendo, urlando in modo straziante.

    Outis sorride:
    "Lo vedi vecchio non è ancora finita.
    O no, non è per nulla finita.
    Lo stenti questo suono?
    chi pensi che l'abbia provocato eh eroe?
    Segui quel suono va da Lei, tu l'hai creata tua è la responsabilità."
    Ultima modifica di oniecoioni; 24-04-07 alle 10:53:22

  17. #17
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    tu non addomesticherai me piccolo lymic, io ti conosco

    nonostante tutto sorrido

    Kristoph: "mia madre mi ha parlato molto di voi lymic... favole belle e terribili, sagge e oscure... la morte è il ciclo del divorare dici?"

    *chiudo gli occhi*

    Kristoph: "la vita è una catena di esseri che cercano di divorarsi fra loro i grandi divorano i picocli e i piccoli divorano i grandi... la vita è morte.. come la paura"

    rido iniziando dire cose a caso

    Kristoph: "ma tu non mi adomesticherai piccolo Dio della Selva... la vita non è solo morte è un insieme di variabili e possibilità... come un computer ha un linguaggio binario.. sì è no, vita e morte, giorno e notte, acceso e spento, anche se a volte possiamo inserire un terzo dato, il forse"

    vediamo però cosa può insegnare

    Kristoph: "puoi avermi come alleato, o aliemo, ma non sarò una tua marionetta non mi addomesticerai come l'uomo ha fatto per trasformare il lupo in cane... sono un programmatore.. conosco la tecnologia.. la tecnologia cambia la storia.. l'impero romano ha costruito strade, la gran bretagna navi.. gli stati uniti la bomba atomica"

  18. #18
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Il Lyumpa ride divertito.
    Umani, davvero credi di poter imparare da solo a usare il mana?
    Il mana non è una cosa, non è un pugnale di selce piccolo umano.
    Il mana è una creatura vivente.
    Esigente e spietato , che divora la mente in perpetua trasformazione.
    Se non sarai in grado di conoscerlo impazzirai diventerai tabù, un essere intrappolato negli incubi, distorto pazzo.
    Solo io posso insegnarti i segreti senza distruggerti.
    Non hai realmente nessuna scelta.
    Perchè solo io ti conosco.
    Verrà il tempo in cui non potrai fare a meno di me e allora sarai mio!
    Detto questo il mostro si lancia contro di te come una vespa infuriata , la bocca dai denti appuntiti si spalanca orribilmente enormemente . senti i suoi denti penetrarti nella mano,incidendo la pelle e fracassando le ossa.
    Non hai mai provato un dolore simile in tutta la tua vita .
    La vista si copre da un abbagliante luce di sofferenza.

    é il dolore che ti sveglia , il letto è zuppo di sudore ed hai un sapore ramato in bocca.
    Il sogno tuttavia non è scomparso aleggia chiaro bella tua mente.
    Non hai mai sognato prima nulla di così realistico.
    La mano sinistra dove il Lyumpa ti ha morso è chiusa a pugno senti il braccio umido.
    La mano è strana però, irrigidita e attanagliata da un leggero pizzicore .
    Provi a stendere le dita, ma la mano rimane immobile nella sua stretta.
    Con orrore scopri di non esserne più in controllo.

  19. #19

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Si è spento? E' finito? Sono vivo?

    Eppure brucia ancora nella testa. Quella luce, quella luce accecante.

    Sei già cieco

    Vero. Outìs ha ragione. Sei già cieco. Stupido vecchio.

    Qualcosa vedi

    Vedo qualcosa, sì. Sono io, o è Outìs che vede per me?
    Non saprei dirlo. Ma vedo qualcosa. Una figura minuta, fragile come un filo di carta, piegata su un corpo inerme, spezzato. E piange. Questo non lo vedo: questo lo sento. Sento il suo dolore, o forse è il mio che sento e lo rifletto sul suo o entrambe le cose non lo so.

    Lei è come te. Lei è te.

    Lei è me. E' una bambina, quanti anni avrà? Non lo so, non importa. Lei è come me.

    Prendila, prendila con te. Tu l'hai creata: lei è tua e tu sei suo.

    Siamo uno. Lei i miei occhi, le mie gambe, io la sua testa. Siamo uno.

    Il Vecchio Cieco si avvicina alla bambina. Con un istinto innaturale la trova, la vede, le si piega addosso, le posa una mano sulla fragile spalle.
    "Vieni con me, piccola. Io sosterrò il tuo dolore..." le parole non sono le sue, non è il vecchio che ha parlato, forse il vecchio non sa nemmeno di avere parlato.

    Qualcuno ha parlato, e qualcuno ha ascoltato.



  20. #20
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    cosa? non si muove! no si muove!

    con l'altra mano cerco di aprire il pugno

    Kristoph: "apriti! apriti!"

    questo mentre la mente sconvolta ritorna sul sogno

    sognare un Lyumpa dopo tanti anni... il mana... cosa sarà?

    gocce di sudore continuano a scendermi negli occhi mentre sputo rantoli di dolore

  21. #21
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Kristof Harlan

    Il sangue continua a scorrere un sottile fiume al tramonto. (?)
    La stretta deve essere stata tanto forte da penetrare la carne.
    La cosa buffa è che non senti assolutamente nulla.
    Anche nello sforzo di scardinarne la presa solo la mano destra avverte la mano sinistra, in modo estraneo .
    Ma la mano sinistra è muta.
    Un totale abisso di estraneità.
    La sveglia sul comodino trilla insistente mentre uil rivolo scorre sul letto e tocca il pavimento.
    Malgrado tutto oggi è anche un giorno di lavoro.
    Potresti cercare di fermare l'emoragia con la garza , oppure comprarla in farmacia o meglio ancora andare al pronto soccorso.
    Quello che non puoi fare è rimanere pietrificato nella paura, come un animale al angolo incapace di muoversi mentre il cacciatore alza la sua lancia di selce e l'abassa.
    Sbatti gli occhi.
    L'immagine svanisce, ma una strana sensazione sarcastica e aliena aleggia ancora come un evanescente ghignno dai denti appuntiti.


    Ehm...... Otis (?) Cervantes


    La bambina continua a piangere tenendo stretto il corpicino.
    Non lo vedi , ma non hai neanche bisogno .
    Quante vittime d'incidenti hai visto nella tua precedente vita?
    lo stato di shock l'hai sperimentato sia in prima persona che come medico curante.
    Negazione, rabbia , depressione e rassegnazione.
    In quale di queste quattro fasi ti trovi ancora oggi?
    La piccola piange ti rendi conto che non hai mai sentito tua figlia piangere in questo modo straziante.
    Con un senso di colpa sai di esserne grato.
    La piccola muove la testa sentendo le tue parole e per la prima volta ti guarda non come a una cosa , ma come a una persona.
    shock psicologico
    "Cri non si muove , è mo. morta ver..?
    Le parole le escono spezzate dalla bocca.
    Ma poi qualcosa nel tono cambia, tanto improvvisamente da spaventarti.
    "Tu tu hai fatto tutto questo, io ti ho visto puoi riportarla in vita?"
    Questa è l'unica cosa che ti spaventa.
    C'è una fame in questa bambina con la quale puoi più che simpatizzare.
    Cancellare al istante tutto, gli anni di sofferenza, la scoperta di essere sepolto in un mondo di tenebra e di doverci vivere da solo.
    Per quante notti sei rimasto sveglio con quest'unico pensiero in testa, fino ad intaccare l'anima e a costringerti a scappare?
    è anche la prima volta che hai la certezza che in questo mondo il dolore che stai sperimentando da quando hai memoria può essere capito .
    Cerchi di ricordare quello che hai fatto, ma è confuso.
    Effimero un disegno di cui pensi di conoscere , ma che non riesci a fare tuo.
    Forse se tu riuscissi a capire meglio che cosa è successo a controllarlo........
    No, in cuor tuo sai che non sarebbe solo impossibile, ma sbagliato che non sarebbe la persona che era , ma solo un corpo animato.
    Ma come spiegarlo a una bambina in lacrime?

  22. #22
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Kristoph: "Sangue!? sangue? sangue!"

    ***** calmati.. pensa pensa pensa

    guardo il sangue che macchia il lenzuolo, mi alzo dal letto e corro in bagno

    tieni fuori la paura, non c'è tempo per la paura

    cerco del disiffettante e lo verso sulla mano anche se brucia

    Kristoph: "AHHHHH ***** BRUCIA"
    prendo delle bende e bendo la mano... mi lavo la faccia e dopo essermi asciugato mi guardo di sfugita allo specchio

    cosa vedo? un programmatore scemo che si fa influenzare dagli incubi

    tanto non riesco ad aprirla, poi torno in camera e velocemente mi vesto e poi corro al pronto soccorso..

    dovrebbe essercene uno vicino, credo

    sicuro?

  23. #23

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Io ho fatto tutto questo?

    Chi ha fatto tutto questo?

    Sono stato io? No, non può essere. E' stato un incidente, una fatalità, come quando...

    Come quando lei ha visto la sorella saltare in aria e ha visto i suoi tendini sciogliersi e le articolazioni roteare a trecentosessanta gradi su se stesse per sette volte sette e l'ha vista cadere svenuta per il dolore e l'ha vista morire senza nemmeno sapere perchè?

    Come quando è successo a me.
    Perchè a me? Perchè io? Perchè a me il demone della morte?

    Io sono la vita

    Ma hai portato la morte a lei. E' solo una bimba

    Tu non sai cos'è la vita. Io te lo sto insegnando.

    IO SO COS'E' LA VITA, IO HO STUDIATO PER ANNI LA VITA, IO HO GIOCATO CON LA VITA DI DECINE, CENTINAIA DI PERSONE, E L'HO VISTA IN FACCIA E HO VISTO QUELLA ***** DELLA SUA SORELLA CON LA FALCE IN SPALLA E CI HO LOTTATO CONTRO E HO VINTO HO VINTO HO VINTO HO VINTO

    Ho urlato? Le ho dette ad alta voce quelle parole?

    Sì, hai urlato, ma non puoi zittirmi. E non puoi zittire LEI!

    "Piccola mia..." il vecchio si abbassa vicino al viso della bimba. Le tocca le guance, vedendole così per la prima volta. Da vicino, in fondo, non è poi così vecchio
    "Io non posso far tornare indietro tua sorella..."

    Bravo. Le bugie sono sempre sbagliate, le bugie a fin di bene non esistono. E in fondo te la cavi: quante volte hai detto ai parenti delle tue vittime che non c'era niente da fare, che avevi fatto il possibile..

    "Faremo il possibile" l'alito del vecchio è caldo e umido " Faremo il possibile per andare avanti, io e te. Da soli"
    Il vecchio si alza, e tende una mano verso la bimba. Un fremito immortale illumina il pallore della sua destra callosa. Un alone di mistero cinge le spalle e riempie di elettricità statica i capelli. Un dolore lancinante lo percuote in un pulsare assordante dietro le orecchie, sotto gli occhi, parte dal cervelletto e percorre la spina dorsale e irradia le mani e il torso e le gambe.
    Sente il battito del cuore, il rumore dei bronchi che si dilatano, lo scricchiolare di ogni singolo tendine che lega le ossa ai muscoli mentre si muovono, lo scorrere fluente del sangue nelle vene e nelle arterie.
    Percepisce il volto della bambina e vede il suo movimento, così come vede gli uccelli che si appollaiano sulle macerie e le automobili che si addensano ad osservare la scena con i loro occhi di vetro, e vede le nuvole e il sole e anche la luna e le stelle tutte.

    Mi chiamo Raffaele

    Questo vorrebbe dirle. E invece, da quella bocca che più non controlla, con un gesto ampio della mano sinistra che non ha mosso di sua volontà, la sua voce, limpida come non era più da anni, dice

    "Io sono Outìs!"



  24. #24
    oniecoioni
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    Kristof.

    Inizi a correre già per i ripidi scalini del vecchio condominio.
    Sgarbatamente scansi correndo i tuoi coinquilini tutte persone anziane in un certo senso inquietanti.
    Arrivi fino al marciapiedi quando capisci di essere preda di un problema molto più grande di quanto non pensi.
    Praticamente monco, non puoi guidare, nè andare in bicicletta.
    Come un uomo primitivo sei costretto ad andare a piedi.
    Sotto shock per l'emoragia e lo stranco comportamento della mano non pensi di chiamare un tuo collega, invece reggendoti il braccio corri verso la stazione del metropolitana più vicina .
    Le forze ti mancano sulla carozza e svieni.


    L’altro correva tra le radici degli alberi con lunghi salti dominati da un equilibrio strano , il suo equilibrio non era né quello ordinato di un essere umano né la grazia innata di una creatura della foresta.
    Riusciva a non cadere solo perché proiettava gli sbilanciamenti della sua corsa in avanti usando il peso del corpo per catapultarsi avanti ad ogni salto.
    L’altro non provava alcuna gioia per quella corsa, al inizio era rimasto estasiato dalla gioia della caccia e se ne era immerso totalmente il fatto che fosse la preda e non il cacciatore non l’aveva molto preoccupato quanto eccitato trascinando gli inseguitori in una logorante marcia nel fitto della foresta.
    A poco a poco se li era lasciati indietro incapaci di tenere il suo passo, l’altro non aveva bisogno di bere né di mangiare né di dormire l’altro era la follia dello sciamano e si nutriva avidamente delle sue emozioni la sua rabbia il suo odio la sua paura abbeverandosi nei suoi ricordi facendoli suoi.
    L’altro aveva solo un nemico nella selva sé stesso , o per meglio dire lo sciamano che l’aveva evocato trangugiando una certa radice dal gusto amaro.
    Da allora aveva corso, saltato a un ritmo sfrenato guidato solo dal suo istinto e dal battere del cuore.
    Il fiumiciattolo scorreva veloce nella radura che la selva aveva abbandonato dal suo abbraccio.
    Era la prima volta che vedevo il sole da molti giorni di marcia forzata
    Ero stanco , più che stanco a pezzi e sul orlo della morte.
    I primi giorni della sua fuga si era nutrito di carne secca dal sapore del cuoio non avendo il tempo materiale per cacciare e razionando l’acqua il più possibile.
    Il grosso dei suoi inseguitori si aspettavano una fuga più ordinata con bivacchi notturni e soste per cacciare.
    Non si sarebbero mai aspettati ciò che ai loro occhi doveva essere apparso come un improvvisa volatilizzazione.
    Inghiottito dalla selva uh?
    Magia avrebbero sussurrato e dopo i primi giorni si sarebbero arresi, non trovando tracce del suo cammino, né piste da far seguire ai cani.
    La sua fuga in realtà non era stata molto magica , anzi dolorosamente fisica e in definitiva del tutto folle.
    Non avrei dovuto mangiare le radici dell’ Erilas e far uscire allo scoperto l’altro, pensava.
    L’altro aveva usurpato il suo corpo, censurato la sua mente, esasperando i suoi istinti più profondi:
    la paura di venir catturato dagli Homo sapiens.
    Il dolore che aveva provato quando loro avevavano attaccato il villaggio in un cieco e insensato mattatoio.
    L' altro si era nutrito di loro come una sanguisuga, consumando la sua carne, i suoi muscoli, il suo sangue.
    Il prezzo fisico era stato enorme spingendolo a un passo dalla morte.
    Si avvicinò strisciando verso il fiumiciattolo e immerse una mano tremante nel fiume succhiando l’acqua dalle dita .
    Era decisamente troppo debole, non riusciva a muoversi e la sua vista si stava sfuocando velocemente.
    Le ombre degli alberi si stavano muovendo verso di lui, la foresta voleva afferrarmi per non abbandonarmi più, cullandomi per sempre nel suo abbraccio sussurrandomi le sue dolci canzoni di morte e vita introducendomi nel suo circolo primordiale.
    Sussurai il rituale di unione con la foresta, le ultime parole che i moribondi del suo villaggio udivano dalle sue labbra prima di riunirsi alla selva.
    E si addormentò così nelle sue braccia muschiate.
    Mentre il vento portava l'odore delle ceneri , mischiato al odore dolciastro dei cadaveri dati alle fiamme.

    Ti svegli in una stanza del ospedale in pigiama una flebo infilata sul braccio.
    Un uomo alto dalla mascella spigolosa sta leggendo una cartellabianca.
    La mano sinistra è fasciata e steccata, ma ancora non la senti.
    L'uomo sentendo un rumore alza gli occhi nocciola e ti guarda.
    "Buongiorno, finalmente si è svegliato.
    Ha passato la mattinata in stato d'incoscienza intervallato da deliri.
    Spero che ora si senta meglio."
    Poi guarda la mano.
    "i ragazzi del pronto soccorso hanno dovuto slogarle la mano per pulire , disinfettare e mettere i punti sulla lacerazione.
    dopodichè le hanno fatto le hanno fatto una risonanza magnetica a cranio.
    In realtà il neurochirurgo voleva operare d'urgenza , ma sono riuscito a tenerlo a bada al meno per un po'."
    Deve capire che nel suo caso clinico è nata quel che potremmo chiamare un "conflitto di diagnosi".
    C'è una concreta possibilità che lei abbia un tumore nel cervelletto , oppure....No.
    Al momento è in una sorta di limbo , non è ricoverato nè in neurochirurgia nè nel reparto di psichiatria.
    Il neurochirurgo vorebbe operarla il prima possibile io vorrei che lei rifiutasse il suo consenso."
    Non deve rispondermi subito ha ancora qualche giorno di tregua però io vorrei farle subito qualche domanda .
    Se, se la sente.?"


    Outis:

    La bambina piange sommessamente, cullata dalle parole del vecchio.
    Andare avanti, lasciare la casa i genitori, una lapide e una piccola bara.
    Abbandomare una vita per far nascere una nuova.
    La piccola non è in grado di capirlo, non è in grado di capire l'ennormità della scelta che sta compiendo.
    Si lascia solo cullare dalla voce del vecchio , che la distrae dal suo dolore, che la fa uscire dal suo isolamento.
    Che le offre qualcosa di più di una vuota condoglianza, speranza.
    "andare.....
    dove? "
    Nel frattempo le sirene dei pompieri e delle ambulanze annunciano i loro arrivo .
    Presto la zona sarà estremamente affollata.
    è l'ora di muoversi .
    Ma verso dove?
    La città ti sembra troppo rumorosa e sterile, troppo triste e claustrofobica.
    Hai bisogno di solitudine per pensare.
    Prendendo la mano della bambina sgusci fuori dalla folla e ti innoltri nella periferia e da lì in poi le strade come tante vene arterie che si intrecciano .
    Il Mondo.
    Lucia non ha mai visto il Mondo, non conosce le marcie spacca piedi senza meta , conosce solo le case il quartiere la scuola.
    Ma sentendo il tuo sospiro felice si guarda intorno vede solo appartamenti di cemento armato , la campagna e una strada provinciale e ti chiede delusa "è questa la tua casa?"
    Vi lasciate alle spalle Milano con il sole morente dietro di voi.

    Ok poi prepariamo assieme un itinerario.
    Ultima modifica di oniecoioni; 04-05-07 alle 22:51:37

  25. #25
    Harlan draka
    ospite

    Predefinito Re: [Mage the ascension] The Mage.

    cosa? dove? come? quando?

    Kristoph: "un tumore? su quali basi? non si possono fare altri test?"

    riprendo fiato

    ***** qui va sempre peggio

    Kristoph: "daccordo, rispondero alle sue odmande.. ma prima può dirmi cosa aveva la mia mano?"

+ Discussione Chiusa
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