Risultati da 1 a 22 di 22
  1. #1
    Lo Zio L'avatar di Ben Gurion
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    Predefinito [ARS] Un videogioco "terapeutico"

    Può un videogioco essere "terapeutico"?
    Può un videogame essere "preventivo"?
    Secondo me, sì.

    L'idea mi è balenata in mente dopo aver letto un trafiletto su un TGM di qualche mese fa, in cui si accennava all'esperienza di tavad.com. Questa associazione ha creato un videogame il cui fine è aiutare nella prevenzione sul consumo di droghe nei ragazzi (lo potete trovare qui http://tavad.com/adicionvirtual.htm ): in poche parole, consiste in un gioco di guida di moto che può essere giocato in due modalità, con l'ausilio di droga e senza; nel primo caso, si hanno prestazioni iniziali superiori, ma alla lunga si perde, nel secondo caso avviene esattamente l'opposto.
    Il gioco è interessante, ad esempio, i piloti "drogati" avvertono l'"astinenza" e si devono fermare per sniffare una nuova dose, perdendo tempo prezioso.

    Spinto da questa interessante scoperta, ho iniziato a fare qualche ricerca bibliografica in università sull'argomento, e con mio sommo stupore ho trovato un bel po' di articoli sull'argomento.
    Gli articoli (ovviamente tutte pubblicazioni scientifiche) bene o male possono essere divisi in due categorie:

    - quelli che trattano degli effetti dei VG su vari aspetti dei soggetti
    - quelli che descrivono gli studi fatti sui vari videogiochi "educativi" (nella maggior parte dei casi creati dagli stessi team di ricerca), con relativi obiettivi, ipotesi, studi e risultati.

    Perchè tutta questa pappardella?
    Per il semplice motivo che tutti questi giochi fanno schifo. Semplice.
    Basta devere il gioco di Tavad, è un abominio, con tutti i simulatori di guida che ci sono ora sul mercato, non si può pensare che un prodotto così mediocre possa interessare ai ragazzi di oggi abituati a Gran Turismo o Toca Race.

    Questo mi ha fatto supporre che i creatori di questi VG siano "entusiasti" del mezzo, ma non fruitori, ricercatori aperti mentalmente ma non videogiocatori.
    E questo è il motivo per il quale sto scrivendo qui, in Ars Ludica.
    Voi siete esperti di VG, non frequento quest'area ma la leggo con piacere e sono giunto a questa conclusione.

    Quello che vorrei chiedervi è questo:

    Cosa secondo voi rende un VG divertente?
    Quali sono gli elementi del design o delle meccaniche di gioco che vi hanno incuriosito in un determianto gioco?
    Quali potrebbero essere i fattori che spingono un videogiocatore ad apprezzare un VG?
    penso, in merito all'ultimo quesito, a fronte della mia poca esperienza, alla competitività o al fattore multiplayer, ma come ho già detto, sono un "nubbio", ho giocato tanto a pochi giochi (Total War e Civ su tutti), ho una visione ristretta.

    Chiedo questo perchè credo che un videogioco di questo genere manchi, che gente che ne consoce di VG possa realizzarlo al meglio ma soprattutto lo chiedo perchè vorrei farlo.

    E' giunto il momento di dare qualche informazione su di me.
    Come alcuni di voi sapranno, sono laureato in Psicologia (a giugno ho l'esame di stato per diventare psicologo) ho fatto la tesi sull'utilizzo della Realtà Virtuale nel trattamento del disturbo di panico e durante il tirocinio in università ho continuato a occuparmi di questa ricerca.
    Questo lo dico da una parte per evidenziare i miei campi di interesse (da una parte la psicologia, dall'altra le nuove tecnologie), dall'altra per dire che il professore con cui ho fatto la tesi e il tirocinio è molto interessato al campo delle nuove tecnologie (anzi, potremmo dire che è il suo campo) e ceh quindi se dovesse vedere un prodotto finito e se lo giudicasse buono, potrebbe aiutare tramite l'università.

    Tornando alla realizzazione del gioco, quello a cui pensavo io era un videogioco di tipo "preventivo", del tipo di quello linkato sopra.
    Questo perchè ogni volta che mi è capitato tra le mani qualche volantino contro il consumo di droga o altro, sono sempre rimasto perplesso: le varie campagne mi sembrano ben poco efficienti, le persone danno un'occhiata veloce al bigliettino o alla pubblicità, poi ritornano a fare quello che stavano facendo prima.
    il mio presupposto è che un conto è sentire o leggere qualche cosa, un conto è "fare", e con un Vg si "farebbero" (ossia si imparerebbero i comportamenti funzionali perchè solo in quel modo si potrebbe "vincere").

    Ho pensato a come potrebbe essere questo ipotetico gioco, dovrebbere avere secodno me queste caratteristiche:

    - avere un concept innovativo: creare il solito FPS sarebbe un buco nell'acqua, perchè la realizzazione tecnica necessariamente sarebbe inferiore a quella dei prodotti commerciali.
    Ha piu senso un gioco come Gunbound o Cave story, in cui i tecnicismi sono meno e la pate piu importante è l'"idea" che c'è sotto

    - inserire gli elementi "terapeutici\di prevenzione" all'interno della struttura narrativa del gioco: penso ad esempio a un SUper Mario con dei power up particolari che simulano l'effetto di una droga (similemnte a Rag Doll Kung Fu e i suoi funghi, solamente realistici)

    - essere divertente

    Ho volutamente lasciato da parte le considerazioni psicologiche per non appesantire ulteriormente il topic, se qualcuno fosse interessato a collaborare ovviamente se ne parlerà


  2. #2

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Ben Gurion ha scritto gio, 23 febbraio 2006 alle 21:52
    Può un videogioco essere "terapeutico"?
    Può un videogame essere "preventivo"?
    Secondo me, sì.
    Qualche consiglio dalla mie misere conoscenze:

    - usa il 2d. Assolutamente.

    - I giochi educativi non devono dire di esserlo. Il giocatore non deve capire che il gioco sta cercando di insegnargli qualcosa. Perchè non giocherebbe più allo stesso modo. O semplicemente non giocherebbe. Il messaggio deve essere sottile, scorrere sottopelle e rivelarsi al termine della partita, per dare modo al giocatore di prendere coscienza di quello che ha appena vissuto. Ma solo dopo aver giocato. Questo è un punto fondamentale.

    - Per "mentire" più facilmente al giocatore è bene che il gioco si rifaccia a generi diffusi. E non parliamo di rts o fps, ma di casual games e quindi puzzle, platform, semplici giochi d'azione. Fai un giro in freeware o in flash&java per avere un'idea.

    - Quando un gioco è divertente? Eh eh... bella domanda
    Rifarsi a generi o addirittura copiare titoli esistenti è una mezza garanzia di creare qualcosa di giocabile. Il resto sta al designer. Un consiglio: far fare tanto ma tanto beta test a chiunque ti capiti a tiro, in università, su internet, ecc.

    - Il concept è ovviamente fondamentale. Quindi posta qui che ti daremo una mano

  3. #3
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di kaos
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"


    Un gioco deve nascere con l'intento di divertire,il messaggio poi va aggiunto al tutto.
    Il contrario raramente funziona.
    Un gioco mediocre ,nonostante il messaggio importante,resta un gioco mediocre
    Sarebbe come scrivere un libro partendo dalla morale della storia


  4. #4
    Lo Zio L'avatar di Ben Gurion
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    beh, molte volte sembra proprio che i libri li scrivano cosi

    Pensavo anceh io a un 2D, o un platform alla CAVE story, oppure un gioco alla worms...
    il fatto è trovare l'idea vincente

    e invece prendere spunto da qualche vecchia gloria?
    che ne so, prendere il concept di un lemmings o di un loderunner e riproporlo?

  5. #5
    Banned L'avatar di *Vazkor*
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    In questo caso devi assolutamente partire dal messaggio che vuoi veicolare o non ne esci vivo.

  6. #6
    Lo Zio L'avatar di Ben Gurion
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    grazie innanzittutto dei suggerimenti

    allora, il messaggio riguarda la prevenzione dalla droga... mi sembra un tema "facile" da mettere in atto e anche abbastanza attuale...è un po' banale, lo so, ma accetto suggerimenti ovviamente

    per la tipologia di gioco, inizialmente avevo pensato a qualcosa tipo worms o gunbound: se si azzecca la trovata giusta, il prodotto diventa molto divertente e coinvolgente...
    il vantaggio è che viene stimolata l'interattività tra i giocatori, lo svataggio sono le difficoltà tecniche di gestoine di un servizio del genere.

    altrimenti pensavo a un platform: divertente, non difficile da realizzare (almmeno credo ) e con la possibilita di inserire diversi elementi "terapeutici" (penso ai funghi di super mario )

    voi cosa ne dite?
    ah forse mi sono dimenticato di dirlo, ma se qualcuno vuole collaborare seriaemnte, ci facciamo sto gioco, lo pubblichiamo, lo facciamo recensire da TGM sotto minaccia di spam molesto sul forum e ci facciamo un sacco di soldi a venderlo alle scuole


  7. #7
    Emack
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Chiedo scusa per aver letto questo topic in ritardo...
    Ben Gurion ha scritto gio, 23 febbraio 2006 alle 21:52
    Cosa secondo voi rende un VG divertente?
    Domanda complessa... E non credo che tutti abbiano pronta la risposta.
    Il divertimento videoludico suppongo sia il primo motivo per cui un individuo videogioca. Ti rimando, dunque, al seguente articolo.

    http://www.gameprog.it/?resource=942

    Se vuoi saperne di più, ti linko le ricerche in lingua madre e per esteso (sempre che riesca a ritrovare le fonti ).

    Inoltre, ti consiglio la lettura anche di questo compendio (sebbene tu sia già preparato nel campo).
    http://www.gameprog.it/?resource=859

  8. #8
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Ben Gurion ha scritto mer, 01 marzo 2006 alle 10:45
    per la tipologia di gioco, inizialmente avevo pensato a qualcosa tipo worms o gunbound: se si azzecca la trovata giusta, il prodotto diventa molto divertente e coinvolgente...
    il vantaggio è che viene stimolata l'interattività tra i giocatori, lo svataggio sono le difficoltà tecniche di gestoine di un servizio del genere.
    E un videogioco tipo Worms quale messaggio potrebbe veicolare?

  9. #9
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di StM
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Emack ha scritto dom, 05 marzo 2006 alle 14:23
    Ben Gurion ha scritto mer, 01 marzo 2006 alle 10:45
    per la tipologia di gioco, inizialmente avevo pensato a qualcosa tipo worms o gunbound: se si azzecca la trovata giusta, il prodotto diventa molto divertente e coinvolgente...
    il vantaggio è che viene stimolata l'interattività tra i giocatori, lo svataggio sono le difficoltà tecniche di gestoine di un servizio del genere.
    E un videogioco tipo Worms quale messaggio potrebbe veicolare?
    Che una molecolina piccola piccola come un verme può farti divertire per un po' ma poi alla fine ti ritrovi con uno scenario distrutto dai colpi di bazooka?

  10. #10

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Ben Gurion ha scritto mer, 01 marzo 2006 alle 10:45
    grazie innanzittutto dei suggerimenti

    allora, il messaggio riguarda la prevenzione dalla droga... mi sembra un tema "facile" da mettere in atto e anche abbastanza attuale...è un po' banale, lo so, ma accetto suggerimenti ovviamente

    per la tipologia di gioco, inizialmente avevo pensato a qualcosa tipo worms o gunbound: se si azzecca la trovata giusta, il prodotto diventa molto divertente e coinvolgente...
    il vantaggio è che viene stimolata l'interattività tra i giocatori, lo svataggio sono le difficoltà tecniche di gestoine di un servizio del genere.

    altrimenti pensavo a un platform: divertente, non difficile da realizzare (almmeno credo ) e con la possibilita di inserire diversi elementi "terapeutici" (penso ai funghi di super mario )

    voi cosa ne dite?
    ah forse mi sono dimenticato di dirlo, ma se qualcuno vuole collaborare seriaemnte, ci facciamo sto gioco, lo pubblichiamo, lo facciamo recensire da TGM sotto minaccia di spam molesto sul forum e ci facciamo un sacco di soldi a venderlo alle scuole
    Non vedo modo di veicolare un messaggio di questo tipo con un gioco arcade...

    Penso che la soluzione sia un gioco di tipo avventura, alla myst, alla sim-date o più beceramente alla tabboz... calando l'ambientazione nel reale riesci ad immergere di più i giocatori e ad avvicinarli al messaggio.

  11. #11
    Lo Zio L'avatar di Ben Gurion
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Emack ha scritto dom, 05 marzo 2006 alle 14:23
    Ben Gurion ha scritto mer, 01 marzo 2006 alle 10:45
    per la tipologia di gioco, inizialmente avevo pensato a qualcosa tipo worms o gunbound: se si azzecca la trovata giusta, il prodotto diventa molto divertente e coinvolgente...
    il vantaggio è che viene stimolata l'interattività tra i giocatori, lo svataggio sono le difficoltà tecniche di gestoine di un servizio del genere.
    E un videogioco tipo Worms quale messaggio potrebbe veicolare?
    chiedo scusa per il ritardo ma in questo periodo sono occupatissimo

    allora (e rispodno anche a monkey soft), l'aspetto innovativo è che il messaggio da veicolare non è nei contenuti del gioco, ma nelle procedure.

    un'avventura grafica con i contenuti da veicolare secondo me non avrebbe un gran successo... a nessuno piace essere "educato", tantomeno da un videogioco scrauso...
    il mio pensiero è che i comportamenti vengono meglio interiorizzati se l'apprendimento è "nascosto", ossia se non diventa il focus del videogioco.

    mettiamo il caso di un platform: il gioco dovrebbe essere un bel paltform, con qualche idea innovativa di design (e questo è il motivo per il quale ho postato qui) che in più veicola un messaggio. come fa a veicolare? ad esmepio con i power up: se prendi il potenziamento "cocaina" corri il 25% di piu per 15 secondi, ma dopo per 30 secondi vai al 50% della velcoita...
    se prendi il power up "pastiglia" salti piu alto per un po', ma poi non salti piu per molto piu tempo.

    in questo modo, il messaggio passa in modo "coperto" e non "pesante", e in più in maniera molto efficace: l'utente non prenderà il potenziamento "cocaina" non perchè l'ha letto in una finestra di testo, ma perchè senno non vince.

    questo tipo di insegnamento, a mio avviso, è quello piu trasferibile in altri contesti, perchè riguarda comportamenti, non mere informazioni

  12. #12
    Lo Zio L'avatar di Ben Gurion
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Monkey Soft ha scritto dom, 05 marzo 2006 alle 14:51
    Ben Gurion ha scritto mer, 01 marzo 2006 alle 10:45
    grazie innanzittutto dei suggerimenti

    allora, il messaggio riguarda la prevenzione dalla droga... mi sembra un tema "facile" da mettere in atto e anche abbastanza attuale...è un po' banale, lo so, ma accetto suggerimenti ovviamente

    per la tipologia di gioco, inizialmente avevo pensato a qualcosa tipo worms o gunbound: se si azzecca la trovata giusta, il prodotto diventa molto divertente e coinvolgente...
    il vantaggio è che viene stimolata l'interattività tra i giocatori, lo svataggio sono le difficoltà tecniche di gestoine di un servizio del genere.

    altrimenti pensavo a un platform: divertente, non difficile da realizzare (almmeno credo ) e con la possibilita di inserire diversi elementi "terapeutici" (penso ai funghi di super mario )

    voi cosa ne dite?
    ah forse mi sono dimenticato di dirlo, ma se qualcuno vuole collaborare seriaemnte, ci facciamo sto gioco, lo pubblichiamo, lo facciamo recensire da TGM sotto minaccia di spam molesto sul forum e ci facciamo un sacco di soldi a venderlo alle scuole
    Non vedo modo di veicolare un messaggio di questo tipo con un gioco arcade...

    Penso che la soluzione sia un gioco di tipo avventura, alla myst, alla sim-date o più beceramente alla tabboz... calando l'ambientazione nel reale riesci ad immergere di più i giocatori e ad avvicinarli al messaggio.
    guarda, le dimensioni che influiscono sul senso di presenza stadno alla letteratura sono la vivacità (intesa come l'ampiezza e la qualità dei sensi coinvolit) e l'interattività (la possibilità di fare qualcosa nel mondo virtuale).
    visto che dovrebbe essere una cosa amatoriale (per lo meno nella prima fase) non si può lavorare troppo con la vivacità, troppi costi e risorse per sviluppare un ambinete simil-reale; ho pensato quindi di focalizzare di piu sulla seocnda componente, che, a ben vedere, è il cuore di ogni videogioco.

    questo lo ho visto anche lavorando all'università su un progetto sull'utilizzo della realtà virtuale nel trattamento del disturbo di panico: gli ambienti sono molto belli, ma non puoi fare niente.
    i pazienti sono rimasti scontenti.

    l'idea del tabboz cmq è fantastica

  13. #13
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Puoi dare un'occhiata, se già non l'hai fatto, ai due Fallout. In primis perché la tematica della droga compare in più forme, con gli effetti nefasti che ne conseguono e la fastidiosa e soprattutto frequente possibilità di diventarne dipendenti! L'uso della droga, infatti, garantisce dei vantaggi sul breve termine ma i malus di diventare "addicted" ne scoraggiano fortemente l'uso.
    Tra le altre cose mi è sempre parso un gioco educativo. La condanna della guerra, in questo senso, è mooolto chiara.

  14. #14
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Fallout... Devo decidermi a scrivere qualcosa su di essi, un giorno.

  15. #15
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Emack ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 22:49
    Fallout... Devo decidermi a scrivere qualcosa su di essi, un giorno.
    A proposito dei tre minuti in cui ci hai giocato prima di disinstallarlo?

    Anche a me era venuto in mente Fallout, peccato essere stato preceduto
    (anche se poi io mi facevo di Buffout che era una bellezza)

    Rammento anche il vecchio e misconosciuto Robinson's Requiem, RPG molto "survival" in cui bisognava stare bene attenti alla fisiologia del proprio PG, accuratamente simulata.

  16. #16
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    the_lamb ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 23:01
    Emack ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 22:49
    Fallout... Devo decidermi a scrivere qualcosa su di essi, un giorno.
    A proposito dei tre minuti in cui ci hai giocato prima di disinstallarlo?
    Beh, uno dei due (quello che ho installato e poi disinstallato dopo tre giorni, non tre minuti ) mi pare di averlo come vecchio allegato a TGM... Dovrei procurarmi solo l'altro.

    Ma perché non scrivete qualcosa voi due?

  17. #17
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Emack ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 23:07
    Beh, uno dei due (quello che ho installato e poi disinstallato dopo tre giorni, non tre minuti ) mi pare di averlo come vecchio allegato a TGM... Dovrei procurarmi solo l'altro.
    Allegato a TGM c'era il 2.

    Quote:
    Ma perché non scrivete qualcosa voi due?
    Io ho già scritto quella recensione di merda secca agli albori di AL e mi guardo bene dal riprovarci

  18. #18
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    the_lamb ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 23:34
    Io ho già scritto quella recensione di merda secca agli albori di AL e mi guardo bene dal riprovarci
    Dannato ApocaFUD

  19. #19
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Emack ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 23:07

    Beh, uno dei due (quello che ho installato e poi disinstallato dopo tre giorni, non tre minuti ) mi pare di averlo come vecchio allegato a TGM... Dovrei procurarmi solo l'altro.
    Se ti consola mi successe la stessa cosa. Pazienta per un po', poi ti conquisterà.

  20. #20
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    [email
    Ph@ntom[/email] ha scritto sab, 18 marzo 2006 alle 14:58]
    Emack ha scritto dom, 12 marzo 2006 alle 23:07

    Beh, uno dei due (quello che ho installato e poi disinstallato dopo tre giorni, non tre minuti ) mi pare di averlo come vecchio allegato a TGM... Dovrei procurarmi solo l'altro.
    Se ti consola mi successe la stessa cosa. Pazienta per un po', poi ti conquisterà.
    Beh, l'inizio di Fallout 2 è in effetti, forse, un po' troppo "annasposo" (mentre quello del primo forse eccessivo in senso contrario, visto che ci si attrezza in un tempo relativamente breve). Il tempio la prima volta non ti passa mai, per non parlare di quanto si impiega a sviluppare una potenza di fuoco soddisfacente.

  21. #21
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Il tempio mi fecIe una brutta impressione, "esagonale" direi . Comunque la via del cecchino ha riservato delle belle soddisfazioni.

  22. #22
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Un videogioco "terapeutico"

    Mai provato a considerare le meccaniche di Killer7?

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