Questa storia dell'intelligenza legata alla razza, mi ricorda tanto la ricerca sul tasso d'incidenti stradali legati al segno zodiacale
http://www.astrostar.com/driver-survey.h tm
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Graziegolem101 ha scritto dom, 19 marzo 2006 alle 12:55
E' un orribile esempio di come si può fare disinformazione, strumentalizzando i dati e rigirandoli per dimostrare aprioristicamente una tesi.
Può far comodo per supportare questa o quest'altra fazione, ma è eticamente offensivo per tutti coloro che si sono occupati o si occupano di scienza e di umanità in senso lato.
Inoltre è fondamentalmente una derivazione di quell'attitudine tipicamente anglosassone di derivare in toto comportamento, carattere, attitudine, da fattori intrinseci genetici, deresponsabilizzando la società per i risultati di devianza individuale, sociale o diffusa che si vengono a creare (determinismo di matrice calvinista).
Ho un'opinione piuttosto forte in merito, e del tutto negativa, se ci fossero dei dubbi.
Io la sapevo in modo un po' diverso... nel senso che la diveristà nell'uomo è per il 95%(circa... non ricordo la cifra "esatta") individuale mentre quello che resta è legato a differenze "etniche"... Questo significa che un nordamericano può essere casulamente più vicino geneticamente ad Abdul il kebabbaro che al suo vicino di casa nordamericano..golem101 ha scritto ven, 24 febbraio 2006 alle 13:48
Allora, facciamo un po' di chiarezza: le razze sono varianti somatiche (caratteristiche morfologiche) di una specie, ma che rimangono interfertili. Ovviamente il processo di speciazione passa anche attraverso la differenziazione in razze sempre più dissimili, fino ad avere una disparità genetica tale da non consentire interfertilità fra le diverse popolazioni.
Orbene, le razze canine - oltre ovviamente ad appartenere ad una singola specie biologica - sono nella stragrande maggioranza dei casi interfertili (tralasciando casi limite), e le più rilevanti differenze somatiche sono dovute a millenni di selezione forzata dall'uomo per scopi pratici (cani pastore, da lotta, da guardia, da caccia, da recupero, eccetera) o per adeguare il cane a precisi standard estetici o funzionali (cani da compagnia, da corsa, eccetera). In entrambi i casi - nel secondo in modo più marcato - c'è ben poco di naturale, al di là di una base con ampie potenzialità di differenziamento plastico del soma; soprattutto possiamo escludere nelle popolazioni umane una influenza selettiva di tale portata nella riproduzione e nello sviluppo popolazionistico, anche tenendo conto di mode, abitudini culturali, e via discorrendo.
Resta comunque una fisiologia del tutto comune, che nei casi di infertilità è dovuta più a complicazioni "meccaniche" (dimensioni) piuttosto che a incompatibilità genetiche.
Le differenze fra le popolazioni umane possono apparire minime, ma nel quadro di specifiche valutazioni antropometriche spiccano come la proverbiale cagata sul lenzuolo.
Insomma, un tipico irochese nordamericano di fianco ad un tipico pigmeo subsahariano presenta differenze somatiche ben chiare ed innegabili, nonchè adattamenti fisiologici piuttosto rilevanti ai diversi ambienti. Eppure le differenze genetiche alla base di tali difformità sono talmente minimali da poter essere giudicate irrilevanti, sia sul piano quantitativo che (soprattutto) su quello qualitativo.
Dico una vaccata?
Sì, anche perchè "la diversità (di un individuo rispetto ad un altro della stessa specie) è del 95% individuale" è una frase che nel campo genetico e biologico è pressochè priva di senso compiuto.
Non capisco perchè non avrebbe senso...golem101 ha scritto lun, 27 marzo 2006 alle 18:39
Sì, anche perchè "la diversità (di un individuo rispetto ad un altro della stessa specie) è del 95% individuale" è una frase che nel campo genetico e biologico è pressochè priva di senso compiuto.
In campo animale si calcolano sempre indici di diversità intra e inter specifica..
La diversità nell'uomo è del 95% individuale rispetto a cosa??
Per quali parametri? Genetici? Ematico-eziologici? Somatici? Tutti quanti assieme? Quanto è stato pesato nella valutazione l'impatto ambientale?
C'è un errore di campionamento perchè si va a prendere accidentalmente un carattere che presenta frequenze di mutazione significative?
Comunque: tanto per fare un esempio eclatante e ben poco rappresentativo di cosa voglia dire parlare di razze nel genere Homo, per quel che riguarda la struttura scheletrica cranica, i caratteri più primitivi attualmente sono rappresentati dalle etnie aborigene dell'Australia.
Volendo dare un significato qualitativo a tali misurazioni biometriche, si arriva... a un bel nulla. Sono variazioni di carattere globalmente tanto scarso da rimanere fuori da qualsivoglia influenza pratica.
E' un po' come dire che il gatto soriano bianco pezzato è "meno gatto" di un soriano tigrato rosso.
golem101 ha scritto mar, 28 marzo 2006 alle 15:26
La diversità nell'uomo è del 95% individuale rispetto a cosa??
Per quali parametri? Genetici? Ematico-eziologici? Somatici? Tutti quanti assieme? Quanto è stato pesato nella valutazione l'impatto ambientale?
C'è un errore di campionamento perchè si va a prendere accidentalmente un carattere che presenta frequenze di mutazione significative?
Comunque: tanto per fare un esempio eclatante e ben poco rappresentativo di cosa voglia dire parlare di razze nel genere Homo, per quel che riguarda la struttura scheletrica cranica, i caratteri più primitivi attualmente sono rappresentati dalle etnie aborigene dell'Australia.
Volendo dare un significato qualitativo a tali misurazioni biometriche, si arriva... a un bel nulla. Sono variazioni di carattere globalmente tanto scarso da rimanere fuori da qualsivoglia influenza pratica.
E' un po' come dire che il gatto soriano bianco pezzato è "meno gatto" di un soriano tigrato rosso.
Diversità tra individui.. un individuo rispetto ad un altro...
Non so che tipo di marcatori hanno usato, immagino che siano marcatori neutri quindi l'"impatto ambientale" non dovrebbe incidere.
Ma sono d'accoro anch'io che non esistono le razze umane e..
Gli studi sull'argomento sono stati fatti da Lewontin nel 1972 prendendo dati genetici (?, forse gruppi sanguigni) su diverse popolazioni mondiali e li sottopose ad analisi statisitca
Analisi:
1)individuo vs individuo nella stessa popolazione;
2)popolazione vs popolazione nella stessa "razza";
3)"razza" vs "razza".
Ha riscotrato che la maggior parte della variazione genetica nella specie umana si trova tra individui della medesima popolazione, circa 85 %. Il 9% della diversità è invece tra popolazioni della mediseima "razza", mentre la differenza "interrazziale" costituisce solo il 6% della variabilità genetica umana.
Si può quindi dire che l'aspetto razziale è trascurabile dal punto di vista sceintifico e matematico.
Sicuro?Quote:
Sì, anche perchè "la diversità (di un individuo rispetto ad un altro della stessa specie) è del 95% individuale" è una frase che nel campo genetico e biologico è pressochè priva di senso compiuto.
Secondo me le razze nell'uomo esistono eccome. Le differenze genetiche ci stanno, quelle fiosionomiche pure, non vedo perchè ostinarsi a voler necessariamente dire che siamo tutti uguali nella solita tendenza ipocrita al cercare di trovare uguaglianza in tutto pur di non rischiare di essere razzisti. Accettare la diversità degli uomini e delle diverse razze non significa essere razzisti, ma soltanto descrivere la realtà. Ora detto che io non sono razzista a me sembra da perfetti idioti dire che un NERO è uguale ad un BIANCO o ad un GIALLO. Siamo diversi, per colore, genetica e quant'altro, perchè ostinarsi a dire che siamo uguali???
Le razze esistono eccome quello che veramente è UGUALE e deve rimanere tale è il rispetto per le varie differenze.
Non è retorica, ma sono proprio le differenze che ci permettono di mantenere la nostra specie.
Dire che siamo tutti uguali vuol dire che siamo tutti ciechi!!!
forse non ti è molto chiaro il concetto biologico di "razza"...MastroL ha scritto gio, 30 marzo 2006 alle 18:55
Secondo me le razze nell'uomo esistono eccome. Le differenze genetiche ci stanno, quelle fiosionomiche pure, non vedo perchè ostinarsi a voler necessariamente dire che siamo tutti uguali nella solita tendenza ipocrita al cercare di trovare uguaglianza in tutto pur di non rischiare di essere razzisti. Accettare la diversità degli uomini e delle diverse razze non significa essere razzisti, ma soltanto descrivere la realtà. Ora detto che io non sono razzista a me sembra da perfetti idioti dire che un NERO è uguale ad un BIANCO o ad un GIALLO. Siamo diversi, per colore, genetica e quant'altro, perchè ostinarsi a dire che siamo uguali???
Le razze esistono eccome quello che veramente è UGUALE e deve rimanere tale è il rispetto per le varie differenze.
Non è retorica, ma sono proprio le differenze che ci permettono di mantenere la nostra specie.
Dire che siamo tutti uguali vuol dire che siamo tutti ciechi!!!
Nessuno mette in discussione che siamo diversi, semplicemnte le razze non hanno un fondamento biologico.MastroL ha scritto gio, 30 marzo 2006 alle 18:55
Secondo me le razze nell'uomo esistono eccome. Le differenze genetiche ci stanno, quelle fiosionomiche pure, non vedo perchè ostinarsi a voler necessariamente dire che siamo tutti uguali nella solita tendenza ipocrita al cercare di trovare uguaglianza in tutto pur di non rischiare di essere razzisti. Accettare la diversità degli uomini e delle diverse razze non significa essere razzisti, ma soltanto descrivere la realtà. Ora detto che io non sono razzista a me sembra da perfetti idioti dire che un NERO è uguale ad un BIANCO o ad un GIALLO. Siamo diversi, per colore, genetica e quant'altro, perchè ostinarsi a dire che siamo uguali???
Le razze esistono eccome quello che veramente è UGUALE e deve rimanere tale è il rispetto per le varie differenze.
Non è retorica, ma sono proprio le differenze che ci permettono di mantenere la nostra specie.
Dire che siamo tutti uguali vuol dire che siamo tutti ciechi!!!
Per quale motivo?Alb83 ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 12:17
Nessuno mette in discussione che siamo diversi, semplicemnte le razze non hanno un fondamento biologico.MastroL ha scritto gio, 30 marzo 2006 alle 18:55
Secondo me le razze nell'uomo esistono eccome. Le differenze genetiche ci stanno, quelle fiosionomiche pure, non vedo perchè ostinarsi a voler necessariamente dire che siamo tutti uguali nella solita tendenza ipocrita al cercare di trovare uguaglianza in tutto pur di non rischiare di essere razzisti. Accettare la diversità degli uomini e delle diverse razze non significa essere razzisti, ma soltanto descrivere la realtà. Ora detto che io non sono razzista a me sembra da perfetti idioti dire che un NERO è uguale ad un BIANCO o ad un GIALLO. Siamo diversi, per colore, genetica e quant'altro, perchè ostinarsi a dire che siamo uguali???
Le razze esistono eccome quello che veramente è UGUALE e deve rimanere tale è il rispetto per le varie differenze.
Non è retorica, ma sono proprio le differenze che ci permettono di mantenere la nostra specie.
Dire che siamo tutti uguali vuol dire che siamo tutti ciechi!!!
Due cani di razza differente hanno la stessa fisiologia. Hanno una conformazione differente. Una differenza "SOMATICA" come è presente tra gli uomini. Non avete mai guardato una persona e indovinato da che paese viene? Insomma anche nella stessa razza bianca ci sono delle differenze tali da poter distinguere uno scandinavo da un latino. Cosa è una razza allora?Abbbiamo la stessa fisiologia ma abbiamo similitudini somatiche ragruppate in popolazioni. Non è una razza questa?
no.MastroL ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 15:06
Per quale motivo?Alb83 ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 12:17
Nessuno mette in discussione che siamo diversi, semplicemnte le razze non hanno un fondamento biologico.MastroL ha scritto gio, 30 marzo 2006 alle 18:55
Secondo me le razze nell'uomo esistono eccome. Le differenze genetiche ci stanno, quelle fiosionomiche pure, non vedo perchè ostinarsi a voler necessariamente dire che siamo tutti uguali nella solita tendenza ipocrita al cercare di trovare uguaglianza in tutto pur di non rischiare di essere razzisti. Accettare la diversità degli uomini e delle diverse razze non significa essere razzisti, ma soltanto descrivere la realtà. Ora detto che io non sono razzista a me sembra da perfetti idioti dire che un NERO è uguale ad un BIANCO o ad un GIALLO. Siamo diversi, per colore, genetica e quant'altro, perchè ostinarsi a dire che siamo uguali???
Le razze esistono eccome quello che veramente è UGUALE e deve rimanere tale è il rispetto per le varie differenze.
Non è retorica, ma sono proprio le differenze che ci permettono di mantenere la nostra specie.
Dire che siamo tutti uguali vuol dire che siamo tutti ciechi!!!
Due cani di razza differente hanno la stessa fisiologia. Hanno una conformazione differente. Una differenza "SOMATICA" come è presente tra gli uomini. Non avete mai guardato una persona e indovinato da che paese viene? Insomma anche nella stessa razza bianca ci sono delle differenze tali da poter distinguere uno scandinavo da un latino. Cosa è una razza allora?Abbbiamo la stessa fisiologia ma abbiamo similitudini somatiche ragruppate in popolazioni. Non è una razza questa?
da Wikipedia
Col termine razza viene inteso generalmente - e a parere di molti in maniera impropria - un gruppo di individui, animali o vegetali appartenenti ad una stessa specie ed accomunati da caratteri comuni che si differenziano, in modo più o meno marcato, da altri gruppi di individui appartenenti alla stessa specie, in modo da poterne essere distinti.
La specie, considerata come insieme, si divide in sottoinsiemi (sottospecie, razze), distinguibili da elementi fisici caratterizzati dall'ereditarietà. La nascita e la conservazione della razza è dovuta a processi evolutivi (selezione naturale, isolamento geografico…). Individui di razze diverse possono, in quanto appartenenti alla stessa specie, dare luogo ad ibridi con capacità riproduttive immutate.
La nozione di razza è controversa ed ha suscitato un ampio dibattito scientifico trascinatosi sino ad oggi, soprattutto quando la stessa viene utilizzata per definizioni concernenti la specie umana, suddividendola sulla base di caratteristiche intellettive e fisiche correlate tra loro o quando le definizioni e i fenotipi vengono classificati come ereditari ed immodificabili .
Di fatto, il termine viene usato in senso appropriato nel caso di animali domestici, per indicare varietà prodotte artificialmente e che devono conservare determinati standard. Non ha senso nel caso di specie naturali, e tantomeno è applicabile ad una specie geneticamente omogenea come quella umana. Tra l'altro, se si volesse suddividere a tutti i costi la specie umana in razze si sarebbe obbligati dai dati genetici ad accostare gli europei agli africani, separandoli da altri gruppi.
alternat ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 19:18
no.MastroL ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 15:06
Per quale motivo?Alb83 ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 12:17
Nessuno mette in discussione che siamo diversi, semplicemnte le razze non hanno un fondamento biologico.MastroL ha scritto gio, 30 marzo 2006 alle 18:55
Secondo me le razze nell'uomo esistono eccome. Le differenze genetiche ci stanno, quelle fiosionomiche pure, non vedo perchè ostinarsi a voler necessariamente dire che siamo tutti uguali nella solita tendenza ipocrita al cercare di trovare uguaglianza in tutto pur di non rischiare di essere razzisti. Accettare la diversità degli uomini e delle diverse razze non significa essere razzisti, ma soltanto descrivere la realtà. Ora detto che io non sono razzista a me sembra da perfetti idioti dire che un NERO è uguale ad un BIANCO o ad un GIALLO. Siamo diversi, per colore, genetica e quant'altro, perchè ostinarsi a dire che siamo uguali???
Le razze esistono eccome quello che veramente è UGUALE e deve rimanere tale è il rispetto per le varie differenze.
Non è retorica, ma sono proprio le differenze che ci permettono di mantenere la nostra specie.
Dire che siamo tutti uguali vuol dire che siamo tutti ciechi!!!
Due cani di razza differente hanno la stessa fisiologia. Hanno una conformazione differente. Una differenza "SOMATICA" come è presente tra gli uomini. Non avete mai guardato una persona e indovinato da che paese viene? Insomma anche nella stessa razza bianca ci sono delle differenze tali da poter distinguere uno scandinavo da un latino. Cosa è una razza allora?Abbbiamo la stessa fisiologia ma abbiamo similitudini somatiche ragruppate in popolazioni. Non è una razza questa?
da Wikipedia
Col termine razza viene inteso generalmente - e a parere di molti in maniera impropria - un gruppo di individui, animali o vegetali appartenenti ad una stessa specie ed accomunati da caratteri comuni che si differenziano, in modo più o meno marcato, da altri gruppi di individui appartenenti alla stessa specie, in modo da poterne essere distinti.
La specie, considerata come insieme, si divide in sottoinsiemi (sottospecie, razze), distinguibili da elementi fisici caratterizzati dall'ereditarietà. La nascita e la conservazione della razza è dovuta a processi evolutivi (selezione naturale, isolamento geografico…). Individui di razze diverse possono, in quanto appartenenti alla stessa specie, dare luogo ad ibridi con capacità riproduttive immutate.
La nozione di razza è controversa ed ha suscitato un ampio dibattito scientifico trascinatosi sino ad oggi, soprattutto quando la stessa viene utilizzata per definizioni concernenti la specie umana, suddividendola sulla base di caratteristiche intellettive e fisiche correlate tra loro o quando le definizioni e i fenotipi vengono classificati come ereditari ed immodificabili .
Di fatto, il termine viene usato in senso appropriato nel caso di animali domestici, per indicare varietà prodotte artificialmente e che devono conservare determinati standard. Non ha senso nel caso di specie naturali, e tantomeno è applicabile ad una specie geneticamente omogenea come quella umana. Tra l'altro, se si volesse suddividere a tutti i costi la specie umana in razze si sarebbe obbligati dai dati genetici ad accostare gli europei agli africani, separandoli da altri gruppi.
Amico mio, se Wikipedia è vangelo, lì sopra c'è scritto esattamente quello che ho detto io. Almeno nelle prime righe.Poi si contraddice spudoratamente.Come vedi anche nella definizione c'è la solita ipocrita voglia di accostare europei ed africani nel timore di scadere nel razzismo. Per me è incomprensibile. Le differenze genetiche ESISTONO ECCOME quindi esistono le RAZZE. Non arrampichiamoci sugli specchi. Io non ho problemi ad essere accostato agli africani,ma la differenza mi sembra così palese. Così come mi sembra palese la differenza tra noi e gli scandinavi o gli eschimesi. Io non vedo perchè questa falsità!!! Siamo diversi SOMATICAMENTE e GENETICAMENTE. Sarò ritardato ma definitemi in parole povere il termine RAZZA???
MastroL ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 19:39
definitemi in parole povere il termine RAZZA???perchè in parole povere? razza ha una definizione precisa e scientifica (già citata sopra), e le differenze che citi (che esistono, e nessuno lo nega) NON ci rientranoalternat ha scritto gio, 30 marzo 2006 alle 21:13
forse non ti è molto chiaro il concetto biologico di "razza"...
ti garantisco che non è così, specialmente se insisti a cercare giustificazioni per sentirti superiore agli altri.MastroL ha scritto ven, 31 marzo 2006 alle 19:39
Amico mio
Ragazzi state fuori di testa? Alternat,mi hai dato una definizione scopiazzata da internet portandola in opposizione a quello che dicevo io mentre è sulla mia stessa lunghezza d'onda.
Non mi pare presunzione questa. Perchè non devi dire che ho ragione non lo capisco. Le definizioni di Wikipedia parlano da sole. Tra l'altro non mi interessa essere amico di chi si dimostra sì poco umile da non ammettere la ragione altrui.
Per quanto riguarda Ronin, non pretendo parole povere per definire RAZZA però quando vedo che la definizione che mi vien data per sconfessare la mia tesi, riprende le mie ipotesi mi dà da pensare che non sono io che non capisco o che non voglio capire. Tra l'altro le differenze che cito rientrano ESATTAMENTE nella definizione di wikipedia. Che devo dirvi?
Dobbiamo dire che io sono uguale ad un giapponese che ha polimorfismi ovunque? Va bene!!! Usiamo i paraocchi, io ci sto!!!Contenti voi......
PS: Alternat, dal modo in cui ragioni mi vien da pensare che sei Juventino......... scusa se sbaglio....CIAO CIAO
Qua secondo me fa un po' di confusione... rischia di mischiare il concetto di razza con quello di specie (che già di per se è difficile definire )Quote:
La specie, considerata come insieme, si divide in sottoinsiemi (sottospecie, razze), distinguibili da elementi fisici caratterizzati dall'ereditarietà. La nascita e la conservazione della razza è dovuta a processi evolutivi (selezione naturale, isolamento geografico…). Individui di razze diverse possono, in quanto appartenenti alla stessa specie, dare luogo ad ibridi con capacità riproduttive immutate.
Hai qualche pubblicazione o dato a riguardo?Quote:
Per me è incomprensibile. Le differenze genetiche ESISTONO ECCOME quindi esistono le RAZZE. Non arrampichiamoci sugli specchi. Io non ho problemi ad essere accostato agli africani,ma la differenza mi sembra così palese. Così come mi sembra palese la differenza tra noi e gli scandinavi o gli eschimesi. Io non vedo perchè questa falsità!!! Siamo diversi SOMATICAMENTE e GENETICAMENTE. Sarò ritardato ma definitemi in parole povere il termine RAZZA???
Quote:
Dobbiamo dire che io sono uguale ad un giapponese che ha polimorfismi ovunque? Va bene!!! Usiamo i paraocchi, io ci sto!!!Contenti voi......
mi autoquoto... [...Ha riscotrato che la maggior parte della variazione genetica nella specie umana si trova tra individui della medesima popolazione, circa 85 %. Il 9% della diversità è invece tra popolazioni della mediseima "razza", mentre la differenza "interrazziale" costituisce solo il 6% della variabilità genetica umana.
Si può quindi dire che l'aspetto razziale è trascurabile dal punto di vista sceintifico e matematico.]
Cos'hai contro gli Juventini.Quote:
PS: Alternat, dal modo in cui ragioni mi vien da pensare che sei Juventino......... scusa se sbaglio....CIAO CIAO
Rimani più sereno nell'affrontare la discussione, qui nessuno vuole prevaricare gli altri.. si discute
Detto che non ho intenzione di alzare i toni, non mi interessa,ma sono stato tacciato di saccenza e presunzione solo per aver espresso il mio pensiero, mi sembra opportuno precisare che mi sembrano superflue le pubblicazioni di chissàchi per dover dire che è presente una evidente differenza genetica tra gli uomini di Razza diversa.
Insomma ci sarà un cavolo di motivo se gli asiatici hanno tutti occhi a mandorla, i neri hanno tutti la pelle iperpigmentata e le labbrone (più o meno) gli scandinavi sono biondi occhi azzurri ecc ecc. Insomma non sono stereotipi. Non me li sto inventando!!!
Se questi hanno ste caratteristiche è semplicemente perchè si tramandano le loro DIFFERENZE genetiche di padre in figlio. Io continuo a non capire perchè se vedo un cane Husky e un Pastore Tedesco posso dire che sono di due razze diverse mentre devo dire che un asiatico e un africano sono della stessa razza.
Allora visto che nell'uomo la razza non esiste cosa distingue le due razze di cani suddette? Spiegatemelo così poi cercherò di applicarlo anche alla nostra specie.
PS: Con gli juventini in sè non ho nulla(o quasi) solo che abbi pazienza ma non comprendo proprio un tifoso juventino che non sia di Torino. Insomma mi sembra tanto comodo quanto stupido tifare per Inter Milan Juve quando non si vive nelle città rappresentate. Non apriamo un dibattito su questo, ma a me un calabrese che tifa juve(inter o milan) mi sembra come un Italiano che tifa Brasile.Non ti pare??? Che senso ha? Non dovresti tifare per la TUA città?Quindi tifare per la squadra di un'altra città significa tifare con i paraocchi e lo fai solo perchè ti è stato detto di farlo, solo perchè sei stato educato (o maleducato?) così, sia da parenti ma soprattutto dall'infamia della stampa/tv.CIAO CIAO
Come premessa non è il massimo, se non hai dati alla mano come puoi affermare che c'è differenza genetica?Quote:
mi sembra opportuno precisare che mi sembrano superflue le pubblicazioni di chissàchi per dover dire che è presente una evidente differenza genetica tra gli uomini di Razza diversa.
Le razze canine non hanno alcun valore a livello tassonomico, non sono sottospecie.Quote:
Insomma ci sarà un cavolo di motivo se gli asiatici hanno tutti occhi a mandorla, i neri hanno tutti la pelle iperpigmentata e le labbrone (più o meno) gli scandinavi sono biondi occhi azzurri ecc ecc. Insomma non sono stereotipi. Non me li sto inventando!!!
Se questi hanno ste caratteristiche è semplicemente perchè si tramandano le loro DIFFERENZE genetiche di padre in figlio. Io continuo a non capire perchè se vedo un cane Husky e un Pastore Tedesco posso dire che sono di due razze diverse mentre devo dire che un asiatico e un africano sono della stessa razza.
Allora visto che nell'uomo la razza non esiste cosa distingue le due razze di cani suddette? Spiegatemelo così poi cercherò di applicarlo anche alla nostra specie.
Ti faccio alcuni esempi banalissimi:
1)Uno stesso genotipo può dare forme totalmente diverse..
E' un esempio un po' del cavolo ma è solo per spiegare come dalla morfologia non si possa inferire sempre una diversità anche a livello genetico.
2)Plasticità fenotipica
Questo simpatico lucertolone a seconda di dove si sviluppa può avere caratteristiche diverse. A seconda di come sono allevate possono avere arti più o meno lunghi.
3)Maschi major e minor
Questi due maschi di scarabei hanno lo stesso genotipo! Sono paurosamente diversi, sono la stessa specie e oltre alla morfologia cambia anche tutto il comportamento riproduttivo. Le differenza sono legate a quanto hanno mangiato.
Mi scuso per aver utilizzato un approccio fondamentalmente zoologico, però secondo me rende bene l'idea di come il genotipo non influenzi sempre direttamente la morfologia.
Sono d'accordo. Cioè ci sto sul fatto che fenotipi diversi possono essere espressione di genotipi identici modificati dall'ambiente, ma le differenze genetiche esisto lo stesso.Insomma io posso essere allevato con un bambino nero nel medesimo ambiente, ma io nasco e rimarrò sempre bianco e lo stesso dicasi per il nero.
Un individuo con gli occhi azzurri ha un allele diverso implicato nella genesi del pigmento dell'iride rispetto ad uno con gli occhi neri.
Il "nero" ha caratteristiche genetiche diverse da un "bianco" o da un "giallo" che lo fanno essere così. Quando nasce già è nero, giallo, scandinavo ecc. non è l'ambiente che lo cambia. L'ambiente al massimo può cambiare la penetranza e l'espressività di alcuni geni, ma le differenze di base ci sono.
Un esempio banale si può avere con gli asiatici che per un polimorfismo in un gene per un Citocromo, hanno più difficoltà a metabolizzare l'alcol e lo tollerano meno di altre razze.
Ti potrei portare l'esempio che un beta-bloccante è inutile per la razza nera perchè sono in grado di metabolizzarlo tanto rapidamente che ne azzerano la biodisponibilità.
Insomma, non ti porto le pubblicazioni perchè sono tantissime e non ho molto tempo al momento, ma se tu cerchi su PUBMED qualcosa a riguardo, ti accorgi che il concetto di "razza" è dato per scontato nelle varie ricerche.
rimango della mia opinione (perché sostenere una tesi di diversità se non avessi problemi a sentirti uguale?) e sorattutto non sono iuventino (e siamo di nuovo alla catalogazione delle persone per schemi inconsistenti).
guarda...approssivatamente le razze ce le abbiamo anche noi...le intendiamo come caratteristiche somatiche diverse perchè anche i cani sn uguali ma hanno caratterisstiche diverse. Noi europei e gli africani siamo diversi di "razza" perchè il dna è uguale ma abbiamo tratti somatici diversi! secondo me in questo senso le razze esistono tra noi
ok va bene.. ma non ha alcun fondamento biologico.lorance vance ha scritto dom, 02 aprile 2006 alle 11:59
guarda...approssivatamente le razze ce le abbiamo anche noi...le intendiamo come caratteristiche somatiche diverse perchè anche i cani sn uguali ma hanno caratterisstiche diverse. Noi europei e gli africani siamo diversi di "razza" perchè il dna è uguale ma abbiamo tratti somatici diversi! secondo me in questo senso le razze esistono tra noi
magari l'Enciclopedia Britannica è più autorevole di Wikipedia... vediamo un po':
in sostanza, la razza non esiste. Esiste solo nelle vostre menti ba'ate (cit.)" http://www.britannica.com/ebc/article-93 76353?query=race&ct=
http://www.britannica.com/ebc/article-93 76353?query=race&ct=[/url]"]Term once commonly used in physical anthropology to denote a division of humankind possessing traits that are transmissible by descent and sufficient to characterize it as a distinct human type (e.g., Caucasoid, Mongoloid, Negroid).
Today the term has little scientific standing, as older methods of differentiation, including hair form and body measurement, have given way to the comparative analysis of DNA and gene frequencies relating to such factors as blood typing, the excretion of amino acids, and inherited enzyme deficiencies. Because all human populations today are extremely similar genetically, most researchers have abandoned the concept of race for the concept of the cline, a graded series of differences occurring along a line of environmental or geographical transition. This reflects the recognition that human populations have always been in a state of flux, with genes constantly flowing from one gene pool to another, impeded only by physical or ecological boundaries. While relative isolation does preserve genetic differences and allow populations to maximally adapt to climatic and disease factors over long periods of time, all groups currently existing are thoroughly “mixed” genetically, and such differences as still exist do not lend themselves to simple typologizing. “Race” is today primarily a sociological designation, identifying a class sharing some outward physical characteristics and some commonalities of culture and history. See also climatic adaptation, ethnic group, racism.