MorsTua ha scritto dom, 26 febbraio 2006 alle 23:15
non si ha una muscolatura più debole. Hai danni alla vista, ricevi radiazioni prodotte dal monitor, e la sedentarietà cause malattie gravi all' apparato cardiaco.
Per quanto riguarda socializzare con persone (vedi ad esempio le ragazze) certo, preferisco di gran lunga quelle REALI a quelle virtuali.
Conosco la ragazza, la vedo, la odoro, la posso toccare e anche portarmela a casa. Via internet puoi beccare il maschio che ti fa lo scherzo o corteggiare mesi una che ti racconta un sacco di balle che si descrive come alta bionda, magra e poi ti trovi un lavandino con le gambe.
E non tralasciamo il fatto che molto spesso, su internet, non siamo noi stessi.
Per i danni che i videogiochi arrecano ti incollo qui alcuni passi di un articolo
"Gli instancabili giocatori non sanno, però, che l'eccessiva dedizione ai videogames può arrecare gravi danni alla salute.
E stato accertato, infatti, che il consumo ripetuto e prolungato dei videogioco chi può provocare attacchi epilettici in persone ipersensibili alla luce e soprattutto ai flash. Sono 121 i casi riscontrati finora in Giappone..."
"Ma, oltre ai danni di tipo organico, il contatto prolungato con la realtà di questi gadget può indurre gravi problemi psicologici, soprattutto nei giocatori in tenera età..."
" Diventare abili significa acquistare una reattività esclusivamente meccanica, e raggiungere tempi di reazione sempre più brevi. Compiendo azioni fine a se stesse, il giocatore rischia di annullare il confine tra immaginazione e realtà giungendo talvolta a pericolose forme di estraniazione in cui tutto, anche la violenza, viene percepito in modo irreale"
Caro mio, stare ore,ed ore qui davanti fa male, PUNTO! E questa non è una congettura mia ma un dato di fatto scientificamente provato.Se poi tu vuoi stare 24h al gg davanti a wow o a qualche altro mmorpg, sei libero di farlo come sei libero di drogarti.Questo però, ne' ti giustifica ne' prova che e i videogames e la chat, siano salutari o paragonabili alla vita reale.