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  1. #1
    Il Nonno L'avatar di unkle
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    In Italia disponibile dal 26 marzo...


    Quote:

    Stephen King: CELL
    di Wu Ming 1

    Molti ammiratori "storici" di Stephen King, letto questo libro, proveranno sollievo. Parleranno del "ritorno in forma del Re" dopo le recenti vaghezze e astruserie (da Cuori in Atlantide a Buick 8, da Insomnia a Colorado Kid, storie nate all'ombra dell'eptalogia La Torre nera). Diranno che "era ora", finalmente la storia ha un capo e una coda, proprio come ai "vecchi tempi", viva il figliol prodigo, King è ancora il maestro dell'horror. Diranno tutto questo, anzi, in America già lo dicono. Lo dicono e hanno torto, perché si fermano (non tutti, per fortuna) alle apparenze. La questione è più complicata: King si sta "ri-evolvendo", proprio come i phoners che riempiono le strade di questo romanzo.
    Di primo acchito, Cell (Scribner, New York, 2006) è un romanzo più "canonico" e "di genere", quel genere neo-horror che King ha trasformato e rivoluzionato sin dalla metà degli anni Settanta. Sono evidenti i richiami a L'ombra dello scorpione, saga di apocalisse e palingenesi terminata da King nel 1978 ma pubblicata nella sua versione uncut solo dodici anni dopo.
    Là un'epidemia denominata "Captain Trips" decimava la specie umana nel giro di poche settimane. Qui The Pulse, messaggio trasmesso alla stessa ora da tutti i telefonini d'America (e quindi del mondo, com'è tipico della narrativa americana), "riformatta" il cervello di chi lo ascolta, come fosse il disco rigido di un computer. Millenni di cultura e civiltà spazzati via, rimangono gli istinti-base. Nudi, immediati, acuminati. L'istinto di uccidere e quello di sopravvivere. Si colgono echi - e pure qualcosa di più - di letture etologiche e antropologiche: c'è il Konrad Lorenz de L'aggressività e de Il declino dell'uomo, c'è il Robert Ardrey de L'istinto di uccidere, forse pure l'Irenäus Eibl-Eibesfeldt di Etologia della guerra.

    Caduto il Leviatano, è bellum omnium contra omnes. L'uomo non è "buono", ci ricorda King. L'assenza di regole e strutture non è libertà, ma licenza di sopruso. L'assenza di limiti è più autoritaria della peggiore dittatura. Se si crede che l'umano sia "buono" e si fa affidamento su questo, il debole è condannato a soccombere. Nel tutti-contro-tutti vince chi è in grado di strappare il paraurti da un'auto e spaccartelo in testa. Ha la meglio chi t'affonda in gola i denti, magari affilati dal broxismo. E' "la mano invisibile del mercato", bellezza.
    Nel mondo di Cell, resta in possesso delle proprie facoltà chi non stava usando il cellulare o, meglio ancora, non ne possedeva uno. In Italia non ci sarebbero stati sopravvissuti. Nottetempo i normies (i "normali", cioè noi) possono viaggiare e cercare vie di scampo. Nottetempo, perché i phoners vanno a caccia soltanto di giorno. Al calare del sole, si riuniscono e spostano in grandi "stormi", si sdraiano in vasti spazi aperti e "ricaricano le pile" in un modo che non descriverò, per non rovinare la sorpresa. Risulta evidente, a chi li osserva durante il re-boot, che stanno "ripartendo da zero". E' cominciata una ri-evoluzione. Una nuova specie soppianterà l'Homo Sapiens Sapiens.
    Si scopre poi che i phoners sono telepati, vanno formando una mente collettiva e hanno pure nominato un portavoce (meglio: un porta-mente, dato che i phoners non usano le corde vocali). C'è chi lo chiama "l'Uomo Malconcio", per altri è "il Presidente di Harvard", poiché indossa una felpa del celebre ateneo. I phoners hanno addirittura... una missione: convertire gli ultimi normali. Le antenne sui tetti, grazie ai generatori d'emergenza, seguitano a trasmettere l'Impulso, e i phoners vogliono che il maggior numero di persone riceva la "buona novella", diffusa sulle ali dell'elettrosmog.
    Gli ultimi sopravvissuti della vecchia specie umana s'incamminano verso Kashwak, zona rurale del Maine dove "non c'è campo". La salvezza non è dove la comunicazione pervade tutto, bensì dove i segnali si perdono, esauriscono la spinta prima di giungere a bersaglio. Nel frattempo, tra i normies nascono fenomeni (sparuti) di resistenza o (più frequentemente) di "collaborazionismo". Come fa notare King con acume, quando i collaborazionisti sono la maggioranza, i partigiani (gli "ammazzastormi") vengono ribattezzati terroristi o criminali. E chi ha orecchie per intendere...
    Ecco le premesse del plot, che si snoda in modo impredicibile.
    Il protagonista, al solito, è un alter ego dell'autore. Stavolta non si tratta di un romanziere del Maine, ma di un fumettista del Maine. Qui troviamo, come succedeva in altri romanzi non poco esecrati, un riferimento al ciclo della Dark Tower. Come si sa, la Marvel Comics sta lavorando a una versione a fumetti della saga in sette volumi. Ebbene, in Cell il mondo impazzisce proprio il giorno in cui Clayton Riddell riesce a vendere a un'importante casa editrice la sua saga Dark Wanderer (l'oscuro vagabondo), a un certo punto definita una storia di "cowboy dell'apocalisse". E' solo una strizzata d'occhio o - come già accaduto altrove - un preciso indizio?
    Lo scenario è molto simile a quello del film di Danny Boyle 28 giorni dopo. In realtà era il film ad avere uno sviluppo à la King, debitore de L'ombra dello scorpione. Al nucleo tematico e filosofico del libro troviamo alcune grandi immagini-idee: l'analogia tra intelligenza naturale e artificiale; l'analogia tra comportamento umano e comportamento animale; la tensione tra coscienza individuale e coscienza di specie; la dialettica irrisolta tra libero arbitrio e destino, tra la capacità di prendere decisioni e tutto quanto sta prima, come la programmazione genetica e la sovradeterminazione sociale.
    Come sempre, stupisce la capacità di King di costruire un mondo partendo dai minimi dettagli, rendendo sinistri e ammantando di sospetto oggetti di banale uso quotidiano. Stupisce la capacità di rendere plausibile una trama come questa, di portarla avanti, disseminandola di burle crudeli ai danni del lettore, costretto a ripetute "elaborazioni del lutto". Stupisce la facilità di scrittura, il periodare sempre più terso, l'icasticità di questa lingua che ai poveretti appare "povera", e che invece è tanto difficile da tradurre.
    Cell ci restituisce un autore maturo e teso in avanti, nel pieno di una nuova evoluzione, padrone dello stile, della materia narrativa e delle sue implicazioni profonde.
    Oggi King, arricchito dalle sperimentazioni con l'indeterminato, l'informe, l'ineffabile, può permettersi di non spiegare, di non risolvere i misteri ultimi, di non riepilogare: chi ha programmato e trasmesso l'Impulso? E a che scopo? La ri-evoluzione era nei loro piani o è uno sviluppo non previsto? Non ha la minima importanza, almeno non tra le copertine di questo libro. Sono altre e su altri livelli le sorprese a cui va incontro il lettore.
    A conti fatti, non è il King "dei vecchi tempi", ma quello dei tempi nuovi. Il Re è tornato, ma è un altro reame.

  2. #2
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Bene, vedremo.
    E meno male che aveva detto che dopo la Torre Nera non avrebbe scritto più niente.

  3. #3
    Banned L'avatar di Ash'84
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Spettacolo

  4. #4
    david
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    E andiamoooooooooooooooo

  5. #5
    Chiwaz
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Mah, non si può certo dire che sprizzi originalità... tuttavia ho letto un po' di recensioni e tutte concordano nel fatto che sia un buon libro e un evoluzione di King.

    Addirittura, sembra che ci sia un BEL FINALE
    ("come quello di Pet Sematary" )

    Mi sa che lo comprerò.

  6. #6
    Il Nonno L'avatar di Coma White
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    King il re del pacco...

  7. #7
    Davidian
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Ottimo, in più me lo dice Wu Ming 1 e quindi vado sul sicuro...

  8. #8
    Chiwaz
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Davidian ha scritto mer, 08 marzo 2006 alle 00:53
    Ottimo, in più me lo dice Wu Ming 1 e quindi vado sul sicuro...
    Quote:
    Nel frattempo, tra i normies nascono fenomeni (sparuti) di resistenza o (più frequentemente) di "collaborazionismo". Come fa notare King con acume, quando i collaborazionisti sono la maggioranza, i partigiani (gli "ammazzastormi") vengono ribattezzati terroristi o criminali. E chi ha orecchie per intendere..


    deve essere un bel kultura.

  9. #9
    Il Nonno L'avatar di unkle
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Chiwaz ha scritto mer, 08 marzo 2006 alle 09:29
    Davidian ha scritto mer, 08 marzo 2006 alle 00:53
    Ottimo, in più me lo dice Wu Ming 1 e quindi vado sul sicuro...
    Quote:
    Nel frattempo, tra i normies nascono fenomeni (sparuti) di resistenza o (più frequentemente) di "collaborazionismo". Come fa notare King con acume, quando i collaborazionisti sono la maggioranza, i partigiani (gli "ammazzastormi") vengono ribattezzati terroristi o criminali. E chi ha orecchie per intendere..
    deve essere un bel kultura.
    Che ci vuoi fare, l'ennesimo comunista.
    (vuoi vedere che alla fine Berlusconi ha ragione...)




  10. #10
    Davidian
    ospite

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Oh bhè, che Wu Ming (sia singoli che come gruppo di scrittori) siano leggermente di sinistra non è una novità

    Ah, e non mi fa alcun fastidio, anzi...

  11. #11
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re



    Mi sono informato un po' sul gruppo Wu Ming e sembrano dei ganzi.

  12. #12
    Davidian
    ospite

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Di loro ti consiglio assolutamente "Q", scritto ancora sotto il nome di Luther Blisset.

    Tutto quello che hanno scritto è cmq scricabile gratuitamente dal loro sito:

    http://www.wumingfoundation.com/italiano /downloads_ita.htm

  13. #13
    L'Onesto L'avatar di Phantom Phoenix
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Quando dovrebbe uscire Cell? Il 26 è domenica...

  14. #14
    Banned L'avatar di Ash'84
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Sto leggendo la lunga marcia, uno dei suoi primi libri: bellissimo, mi ha davvero sorpreso

  15. #15
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Ash'84 ha scritto gio, 23 marzo 2006 alle 18:46
    Sto leggendo la lunga marcia, uno dei suoi primi libri: bellissimo, mi ha davvero sorpreso
    Leggero, veloce, e paurosamente angosciante, nevvero ?

  16. #16
    Davidian
    ospite

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Riletto per l'ennesima volta poco tempo fa: spettacolo!

  17. #17

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Il post fa un po' troppo spoiler

  18. #18
    Banned L'avatar di Ash'84
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Chiwaz ha scritto gio, 23 marzo 2006 alle 20:28
    Ash'84 ha scritto gio, 23 marzo 2006 alle 18:46
    Sto leggendo la lunga marcia, uno dei suoi primi libri: bellissimo, mi ha davvero sorpreso
    Leggero, veloce, e paurosamente angosciante, nevvero ?
    Si, l'ho letto in due giorni e mi ha davvero emozionato, era da un bel po' (a parte lunar park) che non mi commuovevo tanto
    Molto leggero e vrloce, per fortuna inizia subito in medias res, al contrario di molte sue opere
    Uno dei migliori king che abbia mai letto

  19. #19
    Banned L'avatar di Ash'84
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    VI è piaciuto il finale?
    Perchè il problema di king, sono proprio i finali, e leggendo i commenti in giro anche questo sembra bistrattato.
    Invece a me è piaciuto, l'ho trovato profondo e toccante, almeno secondo la mia interpretazione:
    Spoiler:
    la figura che vede alla fine ray nel delirio non è altro che una visione che raccoglie tutti i suoi amici conosciuti sulla pista, cisuramente i migliori che abbia mai avuto nella sua vita grigia: e il suo correre finale è sia un andare verso l'amicizia, sia un correre via dall'orrore del mondo in cui si trova, anche se ha vinto la gara.

    Qual'è la vostra interpretazione?

  20. #20
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Kivan
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Ecco un altro libro da comprare.
    Ammetto di non aver letto tantissimo di King, anche perchè sono innumerevoli le sue opere, però l'ultimo libro che ho preso, mucchio d'ossa, mi è piaciuto veramente tanto.
    Lo prenderò assolutamente, prezzo permettendo. Non è che sparano più di 20 eurI?

  21. #21
    Il Niubbi
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    come scrive Paola Barbato:"leggevo King.. da quando lui ha cominciato a ri-scrivere io ho smesso di ri-leggere".. forse dovrebbe semplicemente smetterla di buttare su carta ogni porcheria che gli viene in mette.. esempio: lascia un argomento simile a qualcuno che ne sa parlare meglio di te tipo Chricton (che già non è una cima.. in alcuni suoi libri l'unica cosa intreressante è l'appendice bibliografica tipo in Preda)...

    per il prezzo di 20 € mi pare il minimo visto l'andazzo generale (avete presente gli ultimi libri di Simmons?)

  22. #22
    Il Puppies L'avatar di marpio1
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    LordKivan ha scritto sab, 25 marzo 2006 alle 16:43
    Ecco un altro libro da comprare.
    Ammetto di non aver letto tantissimo di King, anche perchè sono innumerevoli le sue opere, però l'ultimo libro che ho preso, mucchio d'ossa, mi è piaciuto veramente tanto.
    Lo prenderò assolutamente, prezzo permettendo. Non è che sparano più di 20 eurI?
    18, ma su internetbookshop lo vendono a 14.40
    http://www.internetbookshop.it/ser/serds p.asp?shop=2057&c=CEHWJPXJMGDAC

  23. #23
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Kivan
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    ordinato insieme alle cronache del ghiaccio e del fuoco

  24. #24
    david
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    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Preso oggi
    Appena finisco Romanzo Criminale attacco con questo

  25. #25
    Ragnarokker
    ospite

    Predefinito Re: Il Re è tornato, lunga vita al Re

    Finito oggi! Niente male, simpatico il fatto che il protagonista, un fumettista, abbia inventato un personaggio, il Dark Wanderer, che è "un pistolero dell'apocalisse". La recensione è in effetti mooolto spoilerosa, rivela fatti che si scoprono poco DOPO LA META' del libro. Per il resto il finale è un po' troppo aperto per i miei gusti, ma non è che faccia schifo, questione di gusti.
    non vado oltre, aspetto che qualcun'altro lo finisca per parlarne.

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