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  1. #1
    keiser
    ospite

    Predefinito [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    Lo spunto della discussione di oggi arriva ancora una volta da un articolo dell'eccellente Escapist, che riguarda la posizione dominante che Wal-Mart (la più grande catena di ipermercati americani) possiede, nel bene o nel male, nel settore delle vendite dei videogiochi, e che influenza lo sviluppo dei nuovi giochi molto più direttamente di quanto non si possa pensare.
    In buona sostanza, i publisher informano tempestivamente i responsabili degli acquisti di Wal-Mart dei titoli in cantiere: soggetto, titolo, grafica, impostazione, persino confezioni. E il supermercato decide se un gioco gli interessa oppure no. In questo caso, non è improbabile che lo sviluppo di un titolo venga cancellato, dal momento che non finirebbe sugli scaffali da cui mezza America va a far la spesa (cosa che evidentemente garantisce un buon venduto).
    La cosa funziona anche in maniera "preventiva", come dice Tom Gilleland, della software house indipendente Beachware: «Wal-Mart occupa una posizione molto forte, che gli permette di stabilire il contenuto della loro linea di prodotti. Dice ai distributori/publisher quello che gli interessa, e il distributore/publisher fa in modo di soddisfare le sue richieste, trovando una software house che accetti di sviluppare quel particolare tipo di gioco. Wal-Mart ha sicuramente le idee molto chiare di quel che vogliono i suoi clienti, altrimenti non avrebbe tanto successo». E i publisher si adeguano.
    Una situazione molto meno sentita qui da noi, anche se non escludo affatto che grandi catene dell'informatica (anche online) possano in qualche modo decidere delle sorti di un gioco nel momento in cui accettano o meno di metterlo sui propri scaffali.
    Da questo punto di vista, con tutti i suoi pro e i suoi contro (di cui tanto abbiamo parlato nei mesi scorsi), la distribuzione digitale assume ancor maggiore importanza, dato che svincola publisher e soprattuto sviluppatori da qualsiasi logica di questo tipo. Lasciando che sia il consumatore a decidere cosa gli interessa veramente in un panorama di scelta molto più completo di quello che trova nel cestone del grande centro commerciale.

  2. #2
    ZeAvIs
    ospite

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    Non so se ridere o piangere.

    Fa davvero tristezza, questo è sicuro. E' assurdo che una catena di supermercati decida sulle sorti di un videogame, specialmente se si basano sui dati di vendita di particolari generi di videogiochi che vendono più di altri. Della serie, 'preparatevi perchè è in arrivo un bell'appiattimento delle esperienze di gioco'. Maledetta economia

    Ormai faccio sempre più il tifo per il digital delivery.

  3. #3
    La Borga
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    keiser ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 12:31
    Wal-Mart ha sicuramente le idee molto chiare di quel che vogliono i suoi clienti, altrimenti non avrebbe tanto successo

    wal-mart ha come motto "se c'è, costa meno": tale risultato viene regolarmente ottenuto quando possibile con accordi quadro (dovuti al grande volume di vendite), quando non possibile "risparmiando" sui diritti dei lavoratori (in america è cosa nota: immigrati, molti anche irregolari, tutti cmq senza diritti, con salari pari ai minimi di legge, e via sfruttando...)

    per sapere quello che i suoi clienti acquistano, wal-mart registra ogni singola transazione (ci sono stime che sostengono che i dati registrati sono di dimensione complessiva paragonabile a quelli contenuti su google...), di modo che per esempio wal-mart viene a sapere che chi compra la coca cola di solito compra anche le patatine, mentre chi compra gli snack di solito compra l'aranciata, sicchè quando lancia l'offerta sugli snack, l'aranciata costa un poco di più (tanto la compri lo stesso: non è che vai in due supermercati...).
    Non per niente, è il più grande sperimentatore di etichette RFID (con le quali non ha più bisogno di "sforzarsi" per registrare questi dati).

    Non mi stupisce affatto quindi, che wal-mart abbia un potere determinante in merito: ce l'ha anche su molte altre categorie merceologiche, alcune delle quali assai più critiche per la libertà di espressione.

    Per esempio, wal-mart (ma anche molte altre catene) rifiuta tutte le pubblicazioni a fumetti che non rispettano il comic-act (=il codice di autocensura che impone ai fumetti di adottare un punto di vista adolescenziale e superficiale su argomenti controversi/scabrosi); in questo modo, un fumetto non supereroistico è praticamente condannato al circuito alternativo.

    ZeAvIs ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 12:51
    Non so se ridere o piangere.
    Visto quanto ho detto sopra, la reazione giusta secondo me è tremare...


  4. #4

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    Bhe.. i videogiochi sono fatti per vendere, adesso questa catena verrà demonizzata dagli hardcore-nerd-gamers? Le grosse case di videogiochi fanno sicuramente calcoli simili... non ci vedo nulla di strano.

    Se un genere tira... lo si produce, se no perchè abbiamo rts e fps tutti uguali?
    I programmatori non sono certo dei paladini... in particolare nel mercato pc dove il piattume è già una realtà per quanto mi riguarda.


  5. #5
    ZeAvIs
    ospite

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    IntoTheStars ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:23
    Bhe.. i videogiochi sono fatti per vendere, adesso questa catena verrà demonizzata dagli hardcore-nerd-gamers? Le grosse case di videogiochi fanno sicuramente calcoli simili... non ci vedo nulla di strano.

    Se un genere tira... lo si produce, se no perchè abbiamo rts e fps tutti uguali?
    I programmatori non sono certo dei paladini... in particolare nel mercato pc dove il piattume è già una realtà per quanto mi riguarda.

    Ma non credo sia una questione di demonizzare Walmart o meno, però senz'altro non si può (almeno dal mio punto di vista) non restare amareggiati davanti al fatto che di questo passo, attraverso questo tipo di atteggiamenti si finirà davvero con l'appiattire sempre di più la varietà di giochi disponibili per via del fatto che alcuni vendono di più e altri vendono di meno in un determinato periodo.

  6. #6

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    ZeAvIs ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:28
    IntoTheStars ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:23
    Bhe.. i videogiochi sono fatti per vendere, adesso questa catena verrà demonizzata dagli hardcore-nerd-gamers? Le grosse case di videogiochi fanno sicuramente calcoli simili... non ci vedo nulla di strano.

    Se un genere tira... lo si produce, se no perchè abbiamo rts e fps tutti uguali?
    I programmatori non sono certo dei paladini... in particolare nel mercato pc dove il piattume è già una realtà per quanto mi riguarda.

    Ma non credo sia una questione di demonizzare Walmart o meno, però senz'altro non si può (almeno dal mio punto di vista) non restare amareggiati davanti al fatto che di questo passo, attraverso questo tipo di atteggiamenti si finirà davvero con l'appiattire sempre di più la varietà di giochi disponibili per via del fatto che alcuni vendono di più e altri vendono di meno in un determinato periodo.
    Ti dico.. secondo me è già da un pezzo ( tanti anni ) che questo succede... se no non si spiega perchè è da anni che escono titoli tutti uguali, secondo me sono le stesse case che hanno contribuito a questo, perchè i giochi li producono loro e non mi pare che sono molti i programmatori che rischiano... di titoli atipici ne vedo ben pochi per quanto riguarda il mercato pc.

    Non è in definitiva una notizia che mi colpisce, perchè appiattimento e titoli poco innovativi o sorprendenti per quanto mi riguarda sono costanti che ormai persistono da tanto tempo.

    Poi ognuno ha i suoi gusti, e forse vedrà il mercato e i tioli usciti in altro modo, ma io la vedo cosi'.

  7. #7
    Banned
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    Resp. Wallmart:' allora cicci è pronto il nuovo UT?'
    Epic:'aee cierto ca si..'
    Resp. Wallmart:' come sarà la confezione?'
    Epic:'Una bellissima donna nuda in 3d che spara a uno zombie..'
    Resp. Wallmart:'hmm non va bene.. è un immagine troppo
    forte per i ns clienti sub-umani.. mettete la solita
    copertina con il logo unreal torunament..'
    Epic:'cierto, cierto cgome vuole lei badrone..'


  8. #8
    ZeAvIs
    ospite

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    IntoTheStars ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:39
    ZeAvIs ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:28
    IntoTheStars ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:23
    Bhe.. i videogiochi sono fatti per vendere, adesso questa catena verrà demonizzata dagli hardcore-nerd-gamers? Le grosse case di videogiochi fanno sicuramente calcoli simili... non ci vedo nulla di strano.

    Se un genere tira... lo si produce, se no perchè abbiamo rts e fps tutti uguali?
    I programmatori non sono certo dei paladini... in particolare nel mercato pc dove il piattume è già una realtà per quanto mi riguarda.

    Ma non credo sia una questione di demonizzare Walmart o meno, però senz'altro non si può (almeno dal mio punto di vista) non restare amareggiati davanti al fatto che di questo passo, attraverso questo tipo di atteggiamenti si finirà davvero con l'appiattire sempre di più la varietà di giochi disponibili per via del fatto che alcuni vendono di più e altri vendono di meno in un determinato periodo.
    Ti dico.. secondo me è già da un pezzo ( tanti anni ) che questo succede... se no non si spiega perchè è da anni che escono titoli tutti uguali, secondo me sono le stesse case che hanno contribuito a questo, perchè i giochi li producono loro e non mi pare che sono molti i programmatori che rischiano... di titoli atipici ne vedo ben pochi per quanto riguarda il mercato pc.

    Non è in definitiva una notizia che mi colpisce, perchè appiattimento e titoli poco innovativi o sorprendenti per quanto mi riguarda sono costanti che ormai persistono da tanto tempo.

    Poi ognuno ha i suoi gusti, e forse vedrà il mercato e i tioli usciti in altro modo, ma io la vedo cosi'.

    Guarda che io la penso esattamente come te, stavo solo constatando che ahimè, a leggere di queste manovre commerciali, lo sconforto soppraggiunge ugualmente perchè sembra (escludendo le software house che si appoggiano al digital delivery) che manchi davvero la voglia di uscire dai binari dell'appiattimento totale. :\

  9. #9
    Il Niubbi L'avatar di Kismet
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    L'articolo è così pieno di spunti che non si sa da dove cominciare (per rimanere on topic)...

    Tutto sommato, non trovo la cosa così sorprendente: nel momento in cui ci si vuole rivolgere al mass-market, utilizzare "consulenze" di chi ha diretto contatto con gli acquirenti è "normale".
    L'analisi di mercato e lo studio del proprio target è prassi comune, non è un caso che i videogiochi si siano adattati così rapidamente agli altri media (vedi precedente editoriale), essendo questi ultimi anch'essi basati sull'analisi del potenziale acquirente medio (e, se posso aggiungere, contribuendo a loro volta a "formare" il target medio) con conseguente deriva mainstream del mondo ludico (che come accennavo in un'altra risposta, non gode di una larga presenza di autori indipendenti/low budget al contrario di cinema/musica/narrativa).
    Quel che voglio dire, è che l'articolo suggerisce quasi una prospettiva in cui sia Wal-Mart la causa dell'approccio mainstream, quando credo che la decisione avvenga da parte di altri attori, e il ruolo degli ipermercati sia poi semplicemente funzionale ad essa.

    Che poi Wal-Mart o le altre grandi catene commerciali abbiano ruolo di consulenti primari è più che altro legato al fatto che il mercato occidentale dei videogiochi è per la maggior parte nord-americano, noi europei stiamo diventando lentamente significativi in termini di venduto (più che altro UK-Germania-Francia), ma evidentemente non abbastanza da garantire una grande attenzione nè in termini di analisi nè di sviluppo di contenuti specifici (anche perchè probabilmente siamo largamente "formati" dall'esportazione di cultura americana).

    Guardo con una certa speranza agli sviluppatori europei, anche se non mi pare diano grossi segni di indipendenza culturale: perchè The Longest Journey (FunCom, norvegese), ha una protagonista americana ed è ambientato negli Stati Uniti (Venice, Newport - che non è Venezia )? Fahrenheit (Quantic Dreams, francese, anche se non so David Cage di dove sia) perchè ambientato a New York (quando nell'intro dice "New York, centre of the universe" - o "capital of the universe" non ricordo - ho sentito un brivido). L'ambientazione è secondaria, okay, e soprattutto per TLJ non è che vi siano altre "strizzatine d'occhio" al mercato statunitense, però ugualmente il dubbio che ci si voglia rifare all'equazione americano=cool un po' c'è. Ma vabbè sto andando OT.

    Interessante anche il legame con la presenza di nudo/sesso nei giochi (già trattata altrove in passato), avevo letto tempo fa in un articolo (mi pare sempre su the Escapist) che Wal-Mart e altre grosse catene di centri commerciali, che costituiscono i principali rivenditori di videoG negli States, non vendono per precisa politica aziendale (questione di immagine presumibilmente) giochi con rating M (Mature, il nostro VM1.
    Da questo deriva l'esistenza del ridicolo rating 17+ dell' ESRB tra "Teen" e "Mature", a cui gli sviluppatori si affidano per osare un po' di più di quanto il rating "Teen" consentirebbe senza incorrere nella perdita di vendite che un rating M comporta, venendo automaticamente tagliati fuori dalla catena di grandi rivenditori. Il fatto che non ci siano più bambini NPC nei videogiochi credo derivi da una causa nel Regno Unito però, non diamo tutta la colpa agli americani. Peccato, mi mancano i bimbi "You smell funny!" di Ultima...

    Non sapevo dei cambiamenti imposti per le scatole, onestamente...

    Viene citato il digital delivery come possibile via d'uscita: non è chiaro come mai però il download non costi - almeno per la mia esperienza - meno delle versioni scatolate, se non altro per incentivare l'acquirente a passare al nuovo sistema (io mi domando anche come spiegare al finanziere che il download in quel caso è legittimo, ma transeat... ).
    Accanto al ritorno alle release ad episodi, su cui non mi dilungo o rischio di non combinare nulla per tutto il pomeriggio, mi pare che al momento sia più che altro un modo per tagliare costi (che non è un male) e magari guadagnare un po' di più a scapito del cliente (che invece un po' male lo è), anche se nel caso permetta effettivamente alle software house minori di avere un proprio spazio (condizione necessaria affinchè si affermi un mercato indipendente foriero di contenuti alternativi), ben venga.

  10. #10

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    ZeAvIs ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:47
    IntoTheStars ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:39
    ZeAvIs ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:28
    IntoTheStars ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:23
    Bhe.. i videogiochi sono fatti per vendere, adesso questa catena verrà demonizzata dagli hardcore-nerd-gamers? Le grosse case di videogiochi fanno sicuramente calcoli simili... non ci vedo nulla di strano.

    Se un genere tira... lo si produce, se no perchè abbiamo rts e fps tutti uguali?
    I programmatori non sono certo dei paladini... in particolare nel mercato pc dove il piattume è già una realtà per quanto mi riguarda.

    Ma non credo sia una questione di demonizzare Walmart o meno, però senz'altro non si può (almeno dal mio punto di vista) non restare amareggiati davanti al fatto che di questo passo, attraverso questo tipo di atteggiamenti si finirà davvero con l'appiattire sempre di più la varietà di giochi disponibili per via del fatto che alcuni vendono di più e altri vendono di meno in un determinato periodo.
    Ti dico.. secondo me è già da un pezzo ( tanti anni ) che questo succede... se no non si spiega perchè è da anni che escono titoli tutti uguali, secondo me sono le stesse case che hanno contribuito a questo, perchè i giochi li producono loro e non mi pare che sono molti i programmatori che rischiano... di titoli atipici ne vedo ben pochi per quanto riguarda il mercato pc.

    Non è in definitiva una notizia che mi colpisce, perchè appiattimento e titoli poco innovativi o sorprendenti per quanto mi riguarda sono costanti che ormai persistono da tanto tempo.

    Poi ognuno ha i suoi gusti, e forse vedrà il mercato e i tioli usciti in altro modo, ma io la vedo cosi'.

    Guarda che io la penso esattamente come te, stavo solo constatando che ahimè, a leggere di queste manovre commerciali, lo sconforto soppraggiunge ugualmente perchè sembra (escludendo le software house che si appoggiano al digital delivery) che manchi davvero la voglia di uscire dai binari dell'appiattimento totale. :\
    Si, concordo, assolutamente.
    Probabilmente sarà anche colpa di chi compra i giochi e forse anche della pirateria dilagante... che potrebbe non incoraggiare progetti più ambiziosi o particolari.

    Cmq tanti anni fa.. ai tempi di Another World, Syndacate... si che rimanevo stupito, e pensavo.. cavoli.. che grandi che sono stati questi programmatori, ci hanno messo del loro.
    Ora.. pare una frase fatta.. ma è tutto troppo uguale, mi rammarico anche della pochezza dello stile grafico.. tutto che tende alla riproduzione più o meno fedele della realtà, oppure si attesta su cose già consolidate.. non vedo la mano concettuale di veri artisti grafici.

    Morale.. senza fare polemiche ho cambiato la mia piattaforma di gioco e mi diverto tantissimo, a livello videoludico su pc fondamentalmente gioco solo a PES5 online, riconosco che ci sono gran titoli.. come si fa a non considerare Oblivion un titolo stupendo, di prima grandezza... però non mi colpisce per elementi concettuali, è solo una cosa più grossa di qualcosa che era già ben presente, bellissimo gioco per carità.. ma purtroppo non tutti i giochi hanno questa qualità.. se no i cloni penso che sarebbero più che bene accetti

  11. #11
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    FireSword ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:44
    Resp. Wallmart:' allora cicci è pronto il nuovo UT?'
    Epic:'aee cierto ca si..'
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    Epic:'Una bellissima donna nuda in 3d che spara a uno zombie..'
    Resp. Wallmart:'hmm non va bene.. è un immagine troppo
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    Digital delivery >

  12. #12
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    keiser ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 12:31

    Una situazione molto meno sentita qui da noi, anche se non escludo affatto che grandi catene dell'informatica (anche online) possano in qualche modo decidere delle sorti di un gioco nel momento in cui accettano o meno di metterlo sui propri scaffali.
    mm diciamo che da noi invece, al posto delle catene di distribuzione ci sono i media (FUTURE ? )
    Con le maggiori riviste del settore in mano ad uno solo...

  13. #13
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    Leggere queste cose, mi rende triste.
    Non è che non lo sapessi(soprattutto la questione relativa ai fumetti), però leggere tutto in maniera così........brutale......dispiace.

  14. #14
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    keiser ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 12:31
    come dice Tom Gilleland, della software house indipendente Beachware: «[i]Wal-Mart occupa una posizione molto forte, che gli permette di stabilire il contenuto della loro linea di prodotti. Dice ai distributori/publisher quello che gli interessa, e il distributore/publisher fa in modo di soddisfare le sue richieste, trovando una software house che accetti di sviluppare quel particolare tipo di gioco.

    Quindi??
    A che distributore ha detto cosa, e quando?
    A quale publisher ha fatto le sue richieste, e quali richieste?
    Forniamo esempi pratici, oppure stiamo discutendo del nulla, caro signor Gilleland...


  15. #15
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    bè, Wal-Mart è di fatto un 'impresa che gode di fortissimo potere di mercato e che quindi nei suoi rapporti contrattuali esercita tutto il suo predominiio.Già mesi fa avevo sentito che Wal Mart, già celebre per numerose pratiche anti-sindacali, in vari casi arriva a sfruttare con clausole vessatorie i suoi fornitori, che senza wal-mart non saprebbero dove far sboccare i loro prodotti sul mercato.Per quello che penso, il mkt americano non rimarrà ancora per molto il primo al mondo, perchè si stanno affacciando i mercati asiatici; quindi lo strapotere di wal-mart dovrà per forza diminuire.E poi i VG si possono sempre acquistare usati o su internet!e fregare così Wal-mart!

  16. #16
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa


    Come hanno già detto sopra il centro commerciale non è l'unica possibilità...
    play.com e negozietto sotto casa rules!


  17. #17
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    achi ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 20:28

    Come hanno già detto sopra il centro commerciale non è l'unica possibilità...
    play.com e negozietto sotto casa rules!

    Quoto.

  18. #18

    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    achi ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 20:28

    Come hanno già detto sopra il centro commerciale non è l'unica possibilità...
    play.com e negozietto sotto casa rules!


    Però un casual gamer non saprei quanto si può indirizzare verso negozi online... oppure metti i genitori che devono fare regali ai figli.
    Penso ci siano alcune eventualità in cui il negozio online non viene preso in considerazione.

  19. #19
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    achi ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 20:28

    Come hanno già detto sopra il centro commerciale non è l'unica possibilità...
    play.com e negozietto sotto casa rules!
    Il punto non è se vi siano o meno alternative, ma che i centri commerciali americani come Wal-Mart sono la fonte di vendite principale negli States, più degli online shops o dei negozi minori, da cui l'importanza di Wal-Mart come referente per le decisioni dei publisher.

    Ovviamente ciò apre interessanti interrogativi sulla tipologia di acquirenti dei videogiochi odierni (un gioco, quello di interpretare il target principale, a cui mi dedico da qualche anno cercando di interpretare le mosse della FunCom riguardo al loro MMORPG, Anarchy Online), a cui non è possibile dare risposta senza avere accesso ai vari sondaggi / risultati di vendite, sfortunatamente.

  20. #20
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    FireSword ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:44
    Resp. Wallmart:' allora cicci è pronto il nuovo UT?'
    Epic:'aee cierto ca si..'
    Resp. Wallmart:' come sarà la confezione?'
    Epic:'Una bellissima donna nuda in 3d che spara a uno zombie..'
    Resp. Wallmart:'hmm non va bene.. è un immagine troppo
    forte per i ns clienti sub-umani.. mettete la solita
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  21. #21
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    zlatan89 ha scritto ven, 14 aprile 2006 alle 13:36
    FireSword ha scritto gio, 13 aprile 2006 alle 13:44
    Resp. Wallmart:' allora cicci è pronto il nuovo UT?'
    Epic:'aee cierto ca si..'
    Resp. Wallmart:' come sarà la confezione?'
    Epic:'Una bellissima donna nuda in 3d che spara a uno zombie..'
    Resp. Wallmart:'hmm non va bene.. è un immagine troppo
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  22. #22
    La Nebbia
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    Predefinito Re: [13/04/2006] Investiti da un carrello della spesa

    Quello che mi ha fatto capire cosa fosse Wall-mart e che potere potesse avere sulla società americana è stato quando ho letto che:

    se Wall-mart fosse un paese sarebbe il settimo paese importatore dalla Cina.




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