non opero per qualcosa che porterà danni diretti ai bambini.
questo perchè per me il fine non giustifica i mezzi. Per hitler si, zum beispiel (per esempio).
non opero per qualcosa che porterà danni diretti ai bambini.
questo perchè per me il fine non giustifica i mezzi. Per hitler si, zum beispiel (per esempio).
Scusa, Para, ma questo è proprio triste... Visto che "l'impegnarsi nel matrimonio" (pur auspicabile, mi sembra di capire) è difficile, risolviamo il problema non sposandoci più...Questo succede già ed è inevitabile. Che la gente debba impegnarsi di più nel matrimonio a sopportare, ok. Ma l'indissolubilità, per dire, è ridicola. Pensiamo a quanti uomini di cacca ci siano in giro, e quanto donne debbano avere il diritto di sfancularli e rifarsi una vita. Questo è fondamentale più ancora di un bambino che vede i genitori separarsi. Che poi, ripeto, ci si possa limitare nelle separazioni questo sì. Io direttamente eviterei il matrimonio
Beh, non mi sembra una grande soluzione, mi sembra più una "fuga"... Guccini in una sua canzone scriveva che troppe volte consideriamo "felicità come se fosse un anagramma perfetto di facilità, barando su di un unica lettera..."
Ieri ho letto di un intervento di Pezzotta e Pera ad un convegno, in cui si discuteva di laicità: ho letto velocemente, ma mi sembra di aver capito che entrambi convenivano che la differenza fra laicità (sana) laicismo (esagerato) è proprio nell'assolutizzare i diritti del singolo, slegandoli dal contesto sociale in cui vive (questo riguarda solo me e nessun altro...)
Io penso che sia questo il fulcro del discorso, per i DICO, ma anche per quasi tutte le altre questioni di cui stiamo parlando...
Questo, per chi fa riferimento all'antropologia cristiana non è accettabile; questo, per chi fa riferimento all'antropologia liberal-radicale è un "comandamento" inattaccabile.
E se ragionassimo su questo?
(possibilmente evitando di "battibeccare" come stiamo ultimamente facendo... sarà anche divertente per qualcuno, ma io sto faticando tantissimo a star dietro alle discussioni...)
Come ho già spiegato, non ci saranno alcun danno ai bambini, e non c'è nessuna motivazione scientificamente valida per affermare ciò.
Si prega di finirla con questa bieca opera di demonizzazione.
Scusa ma, cosa diavolo ha a che fare la separazione con le coppie gay?
Forse che una coppia di gay debba essere destinata alla separazione?
Ma ti rendi conto di quanto pretestuosi e falsi sono i tuoi "ragionamenti"??
Baddo, attribuirmi/ci un "il fine giustifica i mezzi" tirando in ballo Hitler è una forma abbastanza bassa di discussione, e francamente mi sta stancando il tuo modo di caricaturalizzare le opinioni di coloro con cui parli.
Venendo a cose più serie, la distinzione fra "laicità" e "laicismo" non l'ho francamente mai capita.
Di primo acchito, mi sembra un modo per non dar l'impressione di rifiutare del tutto la laicità - allora si distingue fra quella buona e quella cattiva.
Visto che però potrei sbagliarmi, gradirei che qualcuno mi spiegasse seriamente la differenza.
Tecnicamente laicità e laicismo sono la stessa cosa, almeno per la lingua italiana. Il problema è che la laicità non ha una definizione univoca e quindi, in paesi diversi, viene concepita in modi diversi.Venendo a cose più serie, la distinzione fra "laicità" e "laicismo" non l'ho francamente mai capita.
Di primo acchito, mi sembra un modo per non dar l'impressione di rifiutare del tutto la laicità - allora si distingue fra quella buona e quella cattiva.
Visto che però potrei sbagliarmi, gradirei che qualcuno mi spiegasse seriamente la differenza.
Per quelli che sostengono la distinzione, la laicità dovrebbe consistere semplicemente nella libertà religiosa: lo Stato deve garantire il pluralismo, ma può anche promuovere leggi ispirate da dogmi religiosi.
Il laicismo dovrebbe essere invece una totale separazione tra Stato e Chiesa, dove la religione viene confinata nell'ambito privato e quindi c'è un limite a quello che può essere imposto per legge.
Alcuni paesi, come l'Italia, si affidano alla prima definizione, altri, come gli USA, sostengono invece la totale separazione. Personalmente mi fanno schifo entrambe le cose Avevo aperto un topic in Backstage su questa cosa ma ha fatto una brutta fine
Comunque la mia non è una spiegazione, voglio dire, è quello che credo di aver capito io
I danni ai bambini li portano solo chi li discrimina perchè non si conforma alle proprie relative opinioni personali, momentaneamente diffuse nella maggioranza della popolazione.
Mio dio, non sia mai.questo perchè per me il fine non giustifica i mezzi. Per hitler si, zum beispiel (per esempio).
No ma in realtà non è che non sposarsi sia la soluzione che scelgo per evitarne lo scioglimento. Io proprio non riconosco nel matrimonio alcuna utilità, oppure lo ritengo utile in un numero molto, molto basso di casi.Scusa, Para, ma questo è proprio triste... Visto che "l'impegnarsi nel matrimonio" (pur auspicabile, mi sembra di capire) è difficile, risolviamo il problema non sposandoci più...
Beh, non mi sembra una grande soluzione, mi sembra più una "fuga"... Guccini in una sua canzone scriveva che troppe volte consideriamo "felicità come se fosse un anagramma perfetto di facilità, barando su di un unica lettera..."
Per me è sufficiente l'amore tra due persone, io sto con la mia ragazza da quasi 10 anni, ed anche se un giorno ci sposeremo, io non festeggerò quella data, preferirei festeggiare il giorno in cui ci siamo messi insieme. E' quella la data importante. Il matrimonio per me non ha alcun valore, è solo un insieme di tutele giuridiche in caso di soldi o figli. Tutele che spesso e volentieri diventano un peso nel caso in cui, quando succede ed è giusto che succeda, è meglio per due individui interrompere una relazione.
Ovvio che con i figli di mezzo le cose si complicano. Il problema è che la gente fa figli troppo facilmente e si sposa troppo facilmente
Ovviamente, ci vuole un bilancio tra bene dell'individuo e bene della società. Tutto sta nel valutare cosa faccia o meno bene alla società. Io ritengo che di.co. pacs e compagnia bella non possano che essere innocui, dato che le convivenze omosessuali, con o meno figli sono già possibilissime. Tali regolamentazioni non sarebbero altro che una minima tutela giuridica per evitare che persone finiscano senza diritti in mezzo alla strada. Cosa può cambiare per la società, quindi? Sono anni che lo chiedo ovunque e non c'è stata una singola persona, politico, religioso o chicchessia che abbia mai risposto a quella domanda.Ieri ho letto di un intervento di Pezzotta e Pera ad un convegno, in cui si discuteva di laicità: ho letto velocemente, ma mi sembra di aver capito che entrambi convenivano che la differenza fra laicità (sana) laicismo (esagerato) è proprio nell'assolutizzare i diritti del singolo, slegandoli dal contesto sociale in cui vive (questo riguarda solo me e nessun altro...)
Io penso che sia questo il fulcro del discorso, per i DICO, ma anche per quasi tutte le altre questioni di cui stiamo parlando...
Questo, per chi fa riferimento all'antropologia cristiana non è accettabile; questo, per chi fa riferimento all'antropologia liberal-radicale è un "comandamento" inattaccabile.
E se ragionassimo su questo?
(possibilmente evitando di "battibeccare" come stiamo ultimamente facendo... sarà anche divertente per qualcuno, ma io sto faticando tantissimo a star dietro alle discussioni...)
LEGGETE TUTTI
http://forumtgmonline.futuregamer.it...61#post3535961
non intendevo caricaturizzare l'opinione di qualcuno ma solo rafforzare il fatto che "il fine giustifica i mezzi" sia una cosa sbagliata, imho.Baddo, attribuirmi/ci un "il fine giustifica i mezzi" tirando in ballo Hitler è una forma abbastanza bassa di discussione, e francamente mi sta stancando il tuo modo di caricaturalizzare le opinioni di coloro con cui parli.
Venendo a cose più serie, la distinzione fra "laicità" e "laicismo" non l'ho francamente mai capita.
Di primo acchito, mi sembra un modo per non dar l'impressione di rifiutare del tutto la laicità - allora si distingue fra quella buona e quella cattiva.
Visto che però potrei sbagliarmi, gradirei che qualcuno mi spiegasse seriamente la differenza.
chiedo venia.
Mi linki uno studio con un campione statistico sufficentemente ampio ?
Immagino che lo studio debba aver seguito i bambini almeno per una ventina d'anni o fino ad un'età considerata adulta per capire se abbiano sviluppato nevrosi ricollegabili all'adozione da parte di coppie gay.
Non che io lo abbia, naturalmente, ma chiedendo a dei miei amici psicologi questa è una cosa di cui non c'è ancora certezza nè in un senso nè nell'altro, perché non esiste una bibliografia sufficente.
L'unica cosa su cui concordano è che il bambino per svilupparsi correttamente deve avere una figura materna e una paterna, quindi potrebbe darsi che questo comunque si verifichi anche all'interno di una coppia omosessuale.
Ma mi sembra che non si parlasse solo di questo, si parlava anche della discriminazione. Del fatto che, a prescindere dal discorso delle figure paterne e materne ecc., dei bambini possano venire presi in giro se il loro modello familiare non si uniforma a quello che c'era fino a qualche decina di anni fa e, anche se sempre meno, ancora oggi. Io dico che questo problema è solo relativo e dovuto ad una certa "parte" di popolazione che, come dire, fa pressioni psicologiche sugli altri in quanto ad oggi è la maggioranza. Se in un futuro più o meno prossimo tutti fossero più aperti e tolleranti questo problema non ci sarebbe, per cui non andrebbe aggiunto come argomentazione contro il discorso delle coppie gay con figli ecc. (che, tra l'altro, sotto forma di convivenza sono già oggi completamente e totalmente possibili).
CHE poi questo aspetto sia sottovalutabile, raffrontato al discorso psicologico del bambino e figure dei genitori su cui ovviamente non ci sono ancora campioni sufficientemente ampi, questo è probabile.
Mio dio, come ho scritto arzigogolato
tralasciando il fatto che trovo che la tua visione sia eccessivamente ottimistica (fa conto che i bambini si prendono ancora in giro tra loro se uno dei due genitori è di colore, o ha una menomazione, o è povero, o è grasso), il comportamento di discriminazione nel bambino è insito e naturale. Non arriviamo agli estremi che diceva Indro Montanelli, ovvero che i bambini sono esseri malvagi ehMa mi sembra che non si parlasse solo di questo, si parlava anche della discriminazione. Del fatto che, a prescindere dal discorso delle figure paterne e materne ecc., dei bambini possano venire presi in giro se il loro modello familiare non si uniforma a quello che c'era fino a qualche decina di anni fa e, anche se sempre meno, ancora oggi. Io dico che questo problema è solo relativo e dovuto ad una certa "parte" di popolazione che, come dire, fa pressioni psicologiche sugli altri in quanto ad oggi è la maggioranza. Se in un futuro più o meno prossimo tutti fossero più aperti e tolleranti questo problema non ci sarebbe, per cui non andrebbe aggiunto come argomentazione contro il discorso delle coppie gay con figli ecc. (che, tra l'altro, sotto forma di convivenza sono già oggi completamente e totalmente possibili).
CHE poi questo aspetto sia sottovalutabile, raffrontato al discorso psicologico del bambino e figure dei genitori su cui ovviamente non ci sono ancora campioni sufficientemente ampi, questo è probabile.
Mio dio, come ho scritto arzigogolato
Chi ci dice che un giorno saremo tutti più aperti e tolleranti? In questo periodo telegiornali e meida in genere non fanno altro che aumentare i pregiudizi nella gente... ogni volta che si sente di gente ammazzata è un immigrato ,a gente "oh tutti sti immigrati assassini" ogni volta che c'è un ciocco è un albanese ubriaco, la gente "oh tutti sti albanesi ubriaconi assassini". Che pretendi? Che la gente abbandoni i pregiudizi? A me viene un "hah" alla caprapall, ma ovviamente è una mia visione. magari sono io che sono pessimista.
fattostà che se per giungere a un obiettivo c'è da dare in olocausto dei bambini, per fargli fare da cavia, o punta di diamante per l'abbattimento dei pregiudizi (e si parla di decine di generazioni, non una...) scusate ma non me la sento proprio... preferisco che le coppie omosessuali sopperiscano con un cane o un gatto. o un panda.
Arcigay: vogliamo il matrimonio
I CUS, Contratto di Unione Solidale, rappresentano un primo piccolo passo migliorativo rispetto alla proposta di legge del Governo sui DICO. Finalmente è cancellata l’odiosa discriminazione nei confronti delle coppie conviventi che non erano riconosciute in quanto tali, e si prevede un registro pubblico presso il giudice di pace. Positive sono inoltre le norme che prevedono la possibilità per i partner di scegliere il regime patrimoniale e di inserire nel contratto i contenuti che preferiscono. Rappresenta inoltre un passo in avanti la parificazione ai parenti di primo grado per l’assistenza e le informazioni di carattere sanitario e penitenziario e la spettanza in via presuntiva delle scelte sanitarie e post mortem, salvo diversa indicazione scritta.
Purtroppo I CUS, al pari dei DICO, non rispondono in alcun modo alla richiesta avanzata dal movimento lgbt (lesbiche, gay, bisessuale, transgender) italiano di piena equiparazione della dignità delle persone e delle coppie omosessuali.
Per noi l’unica proposta di legge che ci soddisfa è una ed una sola: il matrimonio civile
Sul piano del riconoscimento concreto di diritti i CUS mostrano inoltre diversi aspetti negativi, soprattutto in materia previdenziale, di successione, di trasferimento lavorativo e degli stranieri.
Il nostro giudizio complessivo quindi si attesta ad una presa d’atto della volontà da parte del Senato di proseguire nella discussione, partendo da un testo lievemente migliorativo dei DICO, che però non tiene per nulla conto dell’evoluzione sociale, del ben più avanzato quadro legislativo europeo, e non risponde positivamente alla necessità per le persone omosessuali di essere considerate dal diritto alla stessa stregua delle persone eterosessuali.
Articolo di Aurelio Mancuso pubblicato sul sito Il Dialogo
Veronesi: anche le coppie gay hanno diritto di avere un figlioMi linki uno studio con un campione statistico sufficentemente ampio ?
Immagino che lo studio debba aver seguito i bambini almeno per una ventina d'anni o fino ad un'età considerata adulta per capire se abbiano sviluppato nevrosi ricollegabili all'adozione da parte di coppie gay.
Non che io lo abbia, naturalmente, ma chiedendo a dei miei amici psicologi questa è una cosa di cui non c'è ancora certezza nè in un senso nè nell'altro, perché non esiste una bibliografia sufficente.
L'unica cosa su cui concordano è che il bambino per svilupparsi correttamente deve avere una figura materna e una paterna, quindi potrebbe darsi che questo comunque si verifichi anche all'interno di una coppia omosessuale.
Le coppie omosessuali hanno diritto ad avere un figlio». Ne è «convinto» l’oncologo Umberto Veronesi, che sul numero di oggi del settimanale Grazia - nella sua rubrica «Pensiero forte» - spiega perché secondo lui è giusto concedere anche a donne e uomini gay il diritto a maternità e paternità. «I danesi - ricorda l’ex ministro della Sanità - sono stati i primi al mondo a legalizzare il matrimonio delle coppie omosessuali, nel 1989. Dieci anni dopo hanno autorizzato le adozioni per omosessuali. Un mese fa hanno varato una legge sull’inseminazione artificiale anche per donne single o lesbiche. E la procreazione assistita per le donne sole è consentita anche in Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Slovenia e Spagna. Da noi in Italia invece è ancora un tabù». Il fondatore e direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano crede fermamente «che tutte le donne abbiano diritto alla maternità, quale che sia il loro orientamento sessuale. Noi siamo iscritti in un disegno biologico che porta naturalmente alla procreazione, così come alla morte. Avere un figlio, desiderarlo, fa parte del nostro Dna. E non dobbiamo scandalizzarci se una donna cerca in tutti i modi di diventare madre, anche se è omosessuale. Fa parte della sua natura». Riguardo all’educazione dei figli di coppie omosessuali Veronesi dichiara: «Il problema dell’educazione dei figli è un argomento che divide. Ma è troppo semplicistico ritenere che un bambino, per crescere in modo equilibrato, abbia bisogno della presenza di un padre e di una madre di sesso diverso. A questo proposito possono far riflettere le risoluzioni dell’American psychiatric associaton (2002) e dell’American psychological association (2004): entrambe sulla base di osservazioni scientifiche documentate, sostengono che i bambini educati da una coppia omosessuale dimostrano un livello emozionale, cognitivo e sociale simile a quello dei bambini cresciuti con genitori eterosessuali».
Veronesi è un oncologo, quindi che ne sa di psicologia evolutiva?
Invece ti ringrazio per la segnalazione sugli studi delle associazioni americane, che vado a cercare immatinente.
Ci sono degli articoli molto interessanti, basati su diversi studi. Purtroppo non sono descritti i metodi di indagine quindi se qualcuno ha voglia di aiutarmi a cercare credo sia un bene per tutti perché si potrebbe dare una rispsta a una menata che torna sempre ogni volta che ci sono discussioni di questo tipo... peggio dei missili sul Pentagono
Naturalmente ritengo ininfluente che alcuni dottori che hanno condotti questi studi siano a loro volta gay.
Ultima modifica di Chiwaz; 18-07-07 alle 20:14:36
No bon, a me non pare che si arrivi a quei livelli. Ed ho due sorelle giovani eh, parlo con cognizione di causa. Semmai si prendono in giro tra di loro, se sono grassi o di colore ecc., ma dei genitori più o meno mi pare se ne sbattano. E anche del catechismo, come dicevo altrove.tralasciando il fatto che trovo che la tua visione sia eccessivamente ottimistica (fa conto che i bambini si prendono ancora in giro tra loro se uno dei due genitori è di colore, o ha una menomazione, o è povero, o è grasso), il comportamento di discriminazione nel bambino è insito e naturale. Non arriviamo agli estremi che diceva Indro Montanelli, ovvero che i bambini sono esseri malvagi eh
Più che pessimista sei realista, purtroppo per noi io però continuo a sperare in positivo, è gratisChi ci dice che un giorno saremo tutti più aperti e tolleranti? In questo periodo telegiornali e meida in genere non fanno altro che aumentare i pregiudizi nella gente... ogni volta che si sente di gente ammazzata è un immigrato ,a gente "oh tutti sti immigrati assassini" ogni volta che c'è un ciocco è un albanese ubriaco, la gente "oh tutti sti albanesi ubriaconi assassini". Che pretendi? Che la gente abbandoni i pregiudizi? A me viene un "hah" alla caprapall, ma ovviamente è una mia visione. magari sono io che sono pessimista.
Non la vedo così tragica. In ogni caso, questa non può essere una scusa per rimandare il cambiamento. Facciamo così, vedili un pò come dei martirifattostà che se per giungere a un obiettivo c'è da dare in olocausto dei bambini, per fargli fare da cavia, o punta di diamante per l'abbattimento dei pregiudizi (e si parla di decine di generazioni, non una...) scusate ma non me la sento proprio... preferisco che le coppie omosessuali sopperiscano con un cane o un gatto. o un panda.
Il post di Veronesi mi permette di introdurre un altro motivo di riflessione:
trovo negativo (ed è uno dei principali motivi di contrarietà della Chiesa) mettere l'accento sul "diritto di maternità (o di paternità)".
Al primo posto c'è il diritto del bambino a nascere e crescere nelle migliori situazioni possibili...
Secondo me (ma non solo) questo è uno dei problemi più importanti: se prevale il mio "diritto" ad un bambino, il rapporto con quel bambino nasce già viziato pesantemente (al di là dell'essere etero o omosessuale).
Infine, leggendo almeno il post, Veronesi non ha portato "motivi" alla sua tesi; ha semplicemente elencato i paesi dove questo è possibile... sarebbe questa la dimostrazione che si tratta di una cosa valida?
veramente di per se il fatto che si faccia in altri paesi, e non vengano riscontrati i "problemi all'ordine pubblico", o per meglio dire, i problemi di convivenza, di cui qualche post più su baddo aveva una paura terribile per la disgregazione della nostra società, dovrebbe essere un buon punto di partenza per dire che i figli nelle coppie omosessuali sono legittimi.Il post di Veronesi mi permette di introdurre un altro motivo di riflessione:
trovo negativo (ed è uno dei principali motivi di contrarietà della Chiesa) mettere l'accento sul "diritto di maternità (o di paternità)".
Al primo posto c'è il diritto del bambino a nascere e crescere nelle migliori situazioni possibili...
Secondo me (ma non solo) questo è uno dei problemi più importanti: se prevale il mio "diritto" ad un bambino, il rapporto con quel bambino nasce già viziato pesantemente (al di là dell'essere etero o omosessuale).
Infine, leggendo almeno il post, Veronesi non ha portato "motivi" alla sua tesi; ha semplicemente elencato i paesi dove questo è possibile... sarebbe questa la dimostrazione che si tratta di una cosa valida?
E' comunque ingiurioso per i loro diritti di persone che si debba procedere da un punto di vista collettivo di non nocività, per approvare qualcosa che dovrebbe essere già un loro diritto su base individuale, IN QUANTO PERSONE.
Veramente Veronesi ha citato due studi delle più grosse associazioni di psicologi USA che approfondiscono quello che Veronesi cita di sfuggita, e del resto non spettava nemmeno a lui entrare nel dettaglio.Il post di Veronesi mi permette di introdurre un altro motivo di riflessione:
trovo negativo (ed è uno dei principali motivi di contrarietà della Chiesa) mettere l'accento sul "diritto di maternità (o di paternità)".
Al primo posto c'è il diritto del bambino a nascere e crescere nelle migliori situazioni possibili...
Secondo me (ma non solo) questo è uno dei problemi più importanti: se prevale il mio "diritto" ad un bambino, il rapporto con quel bambino nasce già viziato pesantemente (al di là dell'essere etero o omosessuale).
Infine, leggendo almeno il post, Veronesi non ha portato "motivi" alla sua tesi; ha semplicemente elencato i paesi dove questo è possibile... sarebbe questa la dimostrazione che si tratta di una cosa valida?
Ti consiglio di cercarle partendo dalla ricerca su Google di quelle associazioni.
Secondo me il "diritto" alla maternità è materia molto spinosa, non lo darei per scontato.veramente di per se il fatto che si faccia in altri paesi, e non vengano riscontrati i "problemi all'ordine pubblico", o per meglio dire, i problemi di convivenza, di cui qualche post più su baddo aveva una paura terribile per la disgregazione della nostra società, dovrebbe essere un buon punto di partenza per dire che i figli nelle coppie omosessuali sono legittimi.
E' comunque ingiurioso per i loro diritti di persone che si debba procedere da un punto di vista collettivo di non nocività, per approvare qualcosa che dovrebbe essere già un loro diritto su base individuale, IN QUANTO PERSONE.
Nessuno mette in dubbio il fatto che il bambino deve COMUNQUE avere dei diritti, e che la coppia a cui viene affidato deve avere certe prerogative.Il post di Veronesi mi permette di introdurre un altro motivo di riflessione:
trovo negativo (ed è uno dei principali motivi di contrarietà della Chiesa) mettere l'accento sul "diritto di maternità (o di paternità)".
Al primo posto c'è il diritto del bambino a nascere e crescere nelle migliori situazioni possibili...
Secondo me (ma non solo) questo è uno dei problemi più importanti: se prevale il mio "diritto" ad un bambino, il rapporto con quel bambino nasce già viziato pesantemente (al di là dell'essere etero o omosessuale).
Infine, leggendo almeno il post, Veronesi non ha portato "motivi" alla sua tesi; ha semplicemente elencato i paesi dove questo è possibile... sarebbe questa la dimostrazione che si tratta di una cosa valida?
Ciò che è in discussione è il fatto che l'omosessualità dei componenti della coppia debba costituire APRIORISTICAMENTE un fatto tale da vietare l'adozione.
Così non è, come veronesi stesso afferma.
Ed io sono d'accordo con lui: sarebbe un pregiudizio (scientificamente smentito, tra l'altro!) troppo grosso per passare inosservato.
Ultima modifica di Morghen; 18-07-07 alle 22:25:18