tomlovin ha scritto mer, 15 marzo 2006 alle 19:13
Personalmente non ho mai apprezzato granchè Albertini, sarà perchè per me il centrocampista é prima di tutto un costruttore di gioco e solo in seconda battuta un difensore aggiunto.
Di Albertini ricordo semplicemente una certa solidità: era un giocatore completo nel senso che non eccelleva in quasi niente (tiro in porta a parte) e non perchè facesse bene tutto.
Non stiamo mica parlando di Rijkaard.
Ok, tutto quel che dice Abbath é vero: ha vinto tanto, ha fatto parte del grande Milan, ecc...ma a 'sto punto si potrebbero dire le stesse cose di Tassotti, Evani, Massaro, Simone ed altri ancora, tutta gente che in quel Milan ci ha passato un sacco di anni.
Non é che siccome si gioca in una grande squadra si é grandi, il giocatore va valutato SINGOLARMENTE.
Aggiungo che ho un ricordo decisamente NEGATIVO di Albertini in Nazionale: le sue presenze si inseriscono completamente nel periodo (che ora pare finito, sperèm) dell'Italia priva di idee e gioco. Sia che Albertini giocasse con Dino Baggio che con Di Biagio che con Tommasi.
E mi sa tanto che se non fosse stato del Milan di presenze ne avrebbe fatte mooooooooolte meno...
D'altronde se era così forte come vi spiegate che sia stato scaricato dal Milan poco dopo i 30 anni (32, se non ricordo male)?
Un fulmine di guerra non é mai stato, quindi non é certo perchè le sue prestazioni atletiche fossero calate di brutto.
ma proprio per niente tomlovin, proprio per niente. è chiaro che la tua memoria fa cilecca, oppure parli per sentito dire, oppure tutt'e due.
evito il multiquote perchè sto per mettermi a tavola, in ogni caso cercherò di smontare pezzo per pezzo quanto dici.
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Albertini era un costruttore di gioco, e in seconda battuta un difensore aggiunto. se ti ricordi Albertini come grande difensore, probabilmente sbagli persona: Albertini non era nero (quello era Desailly ), non era biondo (quello era Angelo Colombo ), e non ha giocato nei Rangers (quello era Gattuso ). Albertini era un geometra, un Pirlo più pratico ma soprattutto più "veloce" a pensare; con un discreto lancio, un tiro fortissimo, ma soprattutto, mi ripeto, una visione di gioco davvero rara. altrochè solidità... ma cosa vuol dire solidità? Non a caso (ma questa più che altro è una nota di colore), Pellegatti lo chiamava "il metronomo" o "euclide", mica "panzer" o "la diga"... così, tanto per farti capire che se lo consideri principalmente un difensore è chiaro che hai sbagliato persona.
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nel Milan dei primi anni novanta, non quello che ha cambiato il calcio con Sacchi, ma quella straordinaria macchina di vittorie e tofei allenata da Capello, Albertini era un punto fermo, esattamente come lo è stato Rijkaard (che al milan è stato meno tempo). nel mio primo post ho cercato di puntualizzare - con la parola "undici" - evidentemente senza risultati, che Albertini era TITOLARE FISSO in quel grande milan, e non uno che entrava a venti minuti dalla fine come Massaro, o che faceva rifiatare gli olandesi come Evani (stessa cosa si dica per Simone e tutti gli altri... tranne Tassotti: si vede che ti ricordi male pure lui). anche qui, ti sbagli. Albertini è stato - non per tutta la carriera, ma per parecchi anni - un punto fermo, e il tabellino delle sue presenze non dà scampo a smentite. Sono convinto (non so tu) che non si diventa un punto fermo di quella che era la squadra più forte al mondo se non si è veramente forte. ma VERAMENTE forte, non so se mi spiego.
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Capitolo Nazionale. Albertini ha giocato in Nazionale circa ottanta partite, ora non ricordo di preciso quante, in ogni caso tante: l'Italia in cui giocava Albertini è quella del secondo posto a USA 94, ma anche del secondo posto degli Europei del 2000, dove l'Italia non faceva poi così pietà, non la ricordo così "priva di gioco e di idee". In quell'Italia Albertini era, di nuovo, titolare fisso. E va bene che quando allenava Sacchi giocavano solo i milanisti (banalità che si sente spesso dire, la verità è che Sacchi pescava nel club più forte del mondo, senza contare che le convocazioni "a blocchi" si son sempre fatte), ma in Olanda allenava Zoff.
sarebbe stupido comunque negare che Albertini abbia avuto un finale di carriera in crescendo (al contrario), oppure che la stato irreprensibile lungo tutto l'arco della sua "vita calcistica", tutt'altro: io sono convinto che la sua "lucidità" sia finita tutto sommato troppo presto, e qui si spiegherebbe il perchè della sua dipartita da "casa milan" a soli trenta o trentun'anni. inoltre, caratterialmente - ripeto - Albertini non è mai stato il massimo della disponibilità, ricordo parecchi musi lunghi al momento di accettare la panchina e tante altre piccole "frizioni" che lo hanno portato a scegliere l'Atletico di Madrid nei primi anni del 2000. in ogni caso è bene notare che i suoi anni bui hanno coinciso con quelli del "pessimo" milan della seconda metà degli anni '90, il milan dei Davids, dei Bogarde, e dei Kluivert, quando in panca c'era Tabarez e compagnia bella. Con Zaccheroni invece ha contribuito sensibilmente allo scudetto. ma se adesso mi vieni a dire che i campioni sono quelli che tengono in piedi una squadra, allora smettiamo di discutere: di Maradona ce n'è stato uno soltanto.
e con questo so benissimo che non mi darai mai ragione, sebbene - entusiasmo a parte - quanto ho scritto siano fatti più o meno incontestabili. basterebbe solo riconoscere che di partite di Albertini e di quel milan te ne ricordi veramente poche... sicuramente ti ricordi meglio quelle di Conte, Di Livio e Marocchi e Paulo Sousa