Gabbi ha scritto mer, 22 marzo 2006 alle 14:08
IntoTheStars ha scritto mer, 22 marzo 2006 alle 13:22
Secondo me il Cinema e la letteratura hanno molte più freccie al loro arco, vuoi solo per l'impatto maggiore che possono avere sulla società, vuoi per il fatto che sono forme di espressione che esitono da molto più tempo rispetto ai videogiochi... hanno insomma una portata decisamente più universale e non sono schiave dell'interazione, fondamentale in un videogioco... che bene o male deve sempre offrire gli aspetti puramente ludici, se no diventa altro, per cui è la rilevanza dell'aspetto ludico su tutto che a parer mio non permette ai giochi di essere altro, se non giochi.
individuo due punti in questo discorso: la maturità del media e l'interazione con l'utente.
primo punto. c'è poco da aggiungere. i videogiochi sono effettivamente un media giovane, e forse ancora acerbi per sviluppare una corrente artistica (o forse siamo noi che non abbiamo ancora maturato un metro adatto a loro). in effetti io fin'ora ho parlato di potenzialità.
l'interazione. al di la del fatto che postazioni interattive come forma d'arte sono ormai una realtà consolidata, il videogioco deve forse sottostare a punti fermi forse troppo rigidi per esprimersi liberamente (la struttura obbligatoriamente meritocratica della sua interattività).
a questo punto vorrei dividere un attimo il discorso. prima parlavo di videogiochi come arte e di videogiochi con contenuti artistici. direi che sui secondi nessuno avrà nulla da obiettare: se un videogioco ha contenuti artistici appartenenti all'arte tradizionale (grafica, musica, narrazione) questi sono facilmente individuabili e valutabili coi parametri di giudizio utilizzati per le forme d'arte relative, ma questo non fa di un videogioco un'opera d'arte, in quanto è arte solo una sua parte.
secondo me, per giudicare un videogioco come arte è necessario sviluppare tutta una nuova consapevolezza, che tenga conto delle peculiarità del medium, ad esempio l'interazione.
ora, se io dovessi indicare quali videogiochi sono arte e quali no (premesso che dubito di averne le capacità) cercherei di capire quali videogiochi possano avere un'impronta artistica nel loro gameplay. che so, riflettendo i loro canoni estetici nel gameplay stesso, come Ikaruga, il cui dualismo biano-nero non è solo caratteristico della grafica, ma ne pervade il gameplay. oppure Devil May Cry, nel quale il combattimento stylish non è solo motivo di gasamento per bambocci, ma mezzo per facilitarci il gioco, in quanto dispensatore di una maggior quantità di sfere rosse. oppure casi come Ico, che partendo da necessità di gameplay (senza di lei non si aprono le porte) ci porta a preoccuparci di Yorda indipendentemente da queste, anche a discapito della salvaguardia del nostro alter ego, o Shenmue, che mescola dialoghi utili al proseguimento del gioco ad altri totalmente inutili a questo scopo, ma che riesce a farcene interessare più che a quelli necessari al raggiungimento della vittoria.
vorrei puntualizzare che non so dire se i giochi da me citati possano davvero essere considerati arte, volevo solo esprimere le mie elucubrazioni, alcune ipotesi, l'argomento mi affascina molto e discuterne mi appassiona parecchio.