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Discussione: Gli Individualisti

  1. #1
    Il Nonno L'avatar di unkle
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    Predefinito Gli Individualisti

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    Begli amici, gli intellettuali del Cavaliere

    Vi ha divertito il Foglio? Forte, vero? Corrosivo, amaro, esilarante. In ogni articolo, di qualsiasi argomento, un inserto in neretto che cita la già mitica frase del telesuicidio berlusconiano.
    Tipo: «Impossibile argomentare in maniera compiuta», «con il poco spazio a disposizione l’editoriale non soddisfa», «non mi spiego, me ne spiaccio». Tante satiriche leggere pietre tombali sulla leggenda del grande comunicatore. E sulle chancesdi rifarsi.
    Che libertà di pensiero, lo sberleffo non separato dal sostegno politico.
    Chi potrebbe permetterselo? Chapeau. Ma guardiamola da un altro punto di vista. Andiamo oltre Giuliano Ferrara (che rimarrà fino a Salò). Entriamo nel mondo intellettuale che sulle ali della vittoria politica accarezzava il sogno dell’egemonia culturale. Poteva prendersi le rivincite, se era un antico o giovane fascista, un comunista spretato, un liberista sfrenato, un moderno tradizionalista.
    Scrivere politicamente scorretto, agitare il microfono in Rai, seppellire di ridicolo i polverosi cattocomunisti, gli odiosi radical chic. Hanno avuto giornali, i propri e la simpatia degli altri.
    Hanno comandato a viale Mazzini.
    Ci hanno fatto vedere i sorci verdi, vecchi e ingessati com’eravamo.
    Ora però, nella cattiva sorte, li riconosciamo.
    Hanno sempre quel vizio incancellabile, croce e delizia della destra. Quel loro irriducibile irrimediabile irritante individualismo.
    Individualisti che si sono riconosciuti nell’avventura del Più Grande Individualista.
    Finalmente liberi, legittimati, sostenuti. Egemoni appunto.
    Ma nel disfare il vecchiume italico non costruivano nulla, non si riconoscevano comunità, non elaboravano cultura condivisa, non tessevano reti di solidarietà. Né fra loro, tanto meno con la politica che l’aveva condotti fin lì. E come avrebbero potuto? Individualisti sono, appunto: fanno per sé.
    E così, come quegli elettori pigri disperazione del Cavaliere, gli intellettuali del decennio nel momento del bisogno non ci sono. Peggio, ci sono e per primi scuotono la testa. Fanno smorfie. La vedono perduta senza speranza. Compatiscono le gaffes che pure tanto li divertivano. Nelle pagelle del dopo-duello, le loro fotine stanno tutte nella colonna che boccia Berlusconi.
    Liberi di criticare e irridere, certo: non sono forse sempre i più liberi? Poi, però, ognuno a casetta sua.
    La piazza della manifestazione sognata da Ferrara rimane vuota. E Berlusconi s’arrangi, tanto non finisce povero.
    Sapete che c’è? Che c’avranno fatto ballare, ma alla fine viva la faccia di chi quando ha perso però s’è tenuto insieme. Di quei polverosi lamentosi noiosi che alla politica rompono le palle e magari le girano in tondo, però non scappano quando piove, fanno la coda alle primarie, firmano appelli. E se vogliono sfottere Mortadella, capace che come Crozza glielo dicono in faccia davanti a cinquemila dei suoi.
    Sai come rideva Berlusconi ieri leggendo il Foglio... Begli amici.

    da www.europaquotidiano.it
    E' davvero così?
    La destra quando perde, perde peggio?
    L'individualismo è veramente un "stato mentale" della destra?

  2. #2

    Predefinito Re: Gli Individualisti

    9 aprile, istruzioni per sopravvivere
    La sconfitta va messa nel conto, l’importante è salvare una storia

    Molti pensano che ci sarà la grande sorpresa, il 9 aprile, con la smentita dei sondaggi, l’emersione del paese reale che non subisce la dittatura d’opinione dei giornali, che si sottrae al potente blocco sociale antiberlusconiano dei grandi, forgiatosi negli anni, con una nuova rivolta dei piccoli, delle moltitudini escluse per tradizione dal grande gioco. Molti pensano che ogni errore è rimediabile per chi ha, se non la verità, il sole in tasca. Per chi non crede alla felicità come figlia della noia. Per chi intuisce che dietro la retorica del declinismo, astutamente soffiata in ogni orecchio stropicciato da mesi e mesi, c’è una realtà del paese distaccata dall’ultimo editoriale di grido, dagli assalti plebiscitari al solito uomo nero della situazione, dalla vocazione eterna al salto della quaglia che si rinnova anche nelle caste partitiche di centrodestra. E’ bello che ci sia in giro ancora un po’ di ottimismo, sul fronte berlusconiano che sembra in ritirata permanente, che soffre sondaggi ed elezioni vere sul brutto stabile da molte stagioni. Ma più importante ancora è che si diffonda un clima di maturità civile e politica, perché nella non remotissima eventualità di una sconfitta qualcosa si salvi.
    E quel che si deve salvare è una storia. Una storia complicata, anomala, ma tutto sommato lineare, ricca di spavalderie e di cadute nella polvere, di cali degli zuccheri e smaglianti euforie, sempre tenuta rigorosamente nell’alveo delle compatibilità democratiche, del “possibile” democratico negato dai demonizzatori, dagli apocalittici, dai furbi cultori dell’interdizione sociale, politica e antropologica, insomma dai conformisti. Ci si batte meglio per la vittoria se si abbia un’ironica tolleranza verso l’idea della disfatta, perché la via misteriosa alla formazione di una classe dirigente passa anche per l’autoanalisi, per il sapere che spesso noi siamo parte di un problema senza soluzione e che la volontà di forzare la realtà non si può separare dalla ragionevole visione della realtà. Anche se questa è la battaglia della vita per il berlusconismo, per questo fenomeno insieme elementare e sofisticato della nostra storia politica e civile; anche se questa è una partita esistenziale, anzi proprio per questo, bisogna capire e fare propria con faticosa pazienza l’idea che le parabole abbiano una fase discendente, che l’impennata miracolosa è possibile, ma l’alternanza alla guida del governo non cancella di certo un quindicennio di lucide follie.



    Questo editoriale di ferrara, mi pare la risposta migliore al quotidiano europa.....

  3. #3
    Il Nonno L'avatar di unkle
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    Predefinito Re: Gli Individualisti

    Più che una risposta a me sembra un appello ed una speranza...

  4. #4

    Predefinito Re: Gli Individualisti

    Guarda, perde piuttosto male anche la sinistra. Nel 2001 sono arrivati a dire che la sconfitta era colpa di quelli che “demonizzavano Berlusconi”. Non delle vaccate, delle mancanze o dei tradimenti verso la propria base elettorale (D’Alema uber alles), figuriamoci.

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