+ Rispondi alla Discussione
Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
    Lo Zio L'avatar di royp
    Data Registrazione
    19-10-03
    Località
    Samaria, Israele
    Messaggi
    2,240

    Predefinito ONU, riformata commissione dei diritti umani

    beh prima vi linko un paio di articoli
    repubblica, corriere.
    anche se in realtà penso che siate molto informati...
    in ogni caso espongo brevemente ciò che penso: a parte l'assurdità di vedere paesi costantemente sotto accusa dalle ong come violatori di diritti umani, e fin qui vabbè non è cambiato praticamente nulla rispetto alla vecchia commissione, ma ciò che mi ha un pochino sorpreso è stato vedere l'europa (italia compresa!)in blocco schierarsi dalla parte di tutti gli stati canaglia, per una volta che si poteva fare qualcosa di decente per un'organizzazione che praticamente non serve a nulla, essendo monopolizzata da stati totalitari (nonostante in realtà gli usa finanzino di tasca loro più del 50% delle spese dell'onu).
    Non so che dire io sinceramente non ho più parole... il mondo va verso l'assurdo.

  2. #2
    Lo Zio L'avatar di royp
    Data Registrazione
    19-10-03
    Località
    Samaria, Israele
    Messaggi
    2,240

    Predefinito Re: ONU, riformata commissione dei diritti umani

    ah dimenticavo che c'è pure una clausola che vieta la "diffamazione dei profeti" da parte dei mass media.... la censura ora viene proprio controllata dall'onu!

  3. #3
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: ONU, riformata commissione dei diritti umani

    Sinceramente non vedo il nesso tra gli articoli e il tuo commento, sarà perché non conosco minimamente la questione.

    Puoi darci qualche altra informazione ?

  4. #4
    Sbonk
    ospite

    Predefinito Re: ONU, riformata commissione dei diritti umani

    royp ha scritto dom, 19 marzo 2006 alle 22:39
    beh prima vi linko un paio di articoli
    repubblica, corriere.
    anche se in realtà penso che siate molto informati...
    in ogni caso espongo brevemente ciò che penso: a parte l'assurdità di vedere paesi costantemente sotto accusa dalle ong come violatori di diritti umani, e fin qui vabbè non è cambiato praticamente nulla rispetto alla vecchia commissione, ma ciò che mi ha un pochino sorpreso è stato vedere l'europa (italia compresa!)in blocco schierarsi dalla parte di tutti gli stati canaglia, per una volta che si poteva fare qualcosa di decente per un'organizzazione che praticamente non serve a nulla, essendo monopolizzata da stati totalitari (nonostante in realtà gli usa finanzino di tasca loro più del 50% delle spese dell'onu).
    Non so che dire io sinceramente non ho più parole... il mondo va verso l'assurdo.
    Non capisco 2 cose: perchè è assurdo che le ong (penso che tu parli di Amnesty International et similia) denuncino costantemente la violazione dei diritti umani se queste effettivamente si verificano e non vengono inibite?
    E poi perchè dici che l'onu è monopolizzata da stati totalitari? Da quello che so io le magagne e le macchie più grandi per l'onu sono accadute per la scarsa volontà degli stati democratici occidentali...

  5. #5
    Lo Zio L'avatar di royp
    Data Registrazione
    19-10-03
    Località
    Samaria, Israele
    Messaggi
    2,240

    Predefinito Re: ONU, riformata commissione dei diritti umani

    ifatti scusa chiwaz il problema di questi articoli online è che dicono il minimo possibile...
    allora cito da il foglio del 17:
    Quote:

    New York. “Business as usual” alle Nazioni Unite. Dopo il voto dell’Assemblea generale, la nuova Commissione diritti umani dell’Onu inizierà i suoi lavori il 19 giugno. Con fierezza, come dicevano ieri molti giornali italiani, che hanno sposato con enfasi la teoria della “sconfitta di John Bolton”, ambasciatore statunitense all’Onu. Ma quel che è strombazzato con trionfalismo antiamericano come un successo “storico” è per molti, in realtà, una sconfitta dell’intera comunità internazionale. “Passeggiando tra gli scranni del Palazzo delle Nazioni a Ginevra (dove si riunirà la neonata Commissione, ndr) vedremo le solite facce: quelle dei rappresentanti di Libia, Sudan e Cina”, dice al Foglio Hillel Neuer, direttore di UNWatch, un’ong che – con i Radicali transnazionali, Freedom House e un’altra quarantina di organizzazioni – s’è opposta alla creazione di un’istituzione che di fatto non cambia nulla. Del resto l’aveva detto anche il segretario generale, Kofi Annan, ben prima di festeggiare sorridente “la storica vittoria” di mercoledì: gli stati torturatori sarebbero entrati “non per rafforzare i diritti umani, ma per proteggere loro stessi contro le critiche oppure per criticare altri paesi”. La semplice regola secondo cui chi rispetta i diritti umani può entrare in una Commissione che si batte per la loro difesa non è stata accolta, in mezzo a mille compromessi e all’ostinata opposizione di Stati Uniti e Israele, cui si sono aggiunte Palau e le Marshall Islands . Tutti gli altri si sono ritrovati d’accordo. L’Europa ha votato insieme con le dittature. Joshua Muravchik, uno dei maggiori esperti di Nazioni Unite – ha scritto un libro, “The future of the UN”, nel quale critica la tendenza dell’Onu a trasformarsi in “protogoverno mondiale” – ha detto al Foglio di non essersi per nulla sorpreso dell’atteggiamento del Vecchio continente: “I paesi europei vorrebbero una riforma vera, ma la storia impedisce loro qualunque frizione con i paesi del terzo mondo: basta ricordare che, nell’unico anno in cui gli Stati Uniti sono stati assenti dalla Commissione diritti umani, nessuno ha avuto il coraggio di inserire la parola Cina nell’agenda. Gli europei hanno gli stessi obiettivi degli americani, ma hanno paura di lottare per raggiungerli”. La mancanza di coraggio dell’Europa è storia vecchia, ma in questo caso il Vecchio Continente è entrato a far parte di quella “vergogna delle Nazioni Unite” denunciata dal liberal New York Times. Anche Matteo Mecacci, rappresentante all’Onu per i Radicali transnazionali, ha sottolineato, in un comunicato stampa, che la responsabilità di aver approvato questa “riformetta” che non cambia niente aleggia sopra i cieli europei. Anche l’Italia è stata zitta, e per questo Mecacci rilancia la necessità che Emma Bonino, leader della Rosa nel pugno, vada alla Farnesina, una possibilità per “far entrare i diritti umani e la democrazia al centro della politica estera europea”. Ben più diplomatica è Jennifer Windsor, direttrice di Freedom House, famosa ong bipartisan, che ha detto: “Il testo, come spesso accade con le Costituzioni, contiene molte ambiguità: ora tocca ai paesi democratici coalizzarsi ed evitare che i punti oscuri del testo siano sfruttati dai violatori dei diritti umani”. Impresa non facile se si considera che, con questa riforma, basterà raggiungere la maggioranza assoluta – e non i due terzi dei voti, com’era stato richiesto nella fase di negoziazione – per essere eletti nella Commissione e i paesi democratici – nella ripartizione geografica dei seggi – non potranno impedire alla Cina di rappresentare l’Asia, al Sudan di essere delegato dai paesi africani o alla Cuba di Castro di occupare il seggio dell’America Latina. In più le ong saranno sotto tiro, perché il loro contributo dovrà essere considerato “effettivo”. In altre parole – come già accaduto in passato – stati come la Russia, la Libia o il Vietnam potranno chiedere la sospensione del loro diritto di parola. Infine, la clausola proposta dai paesi islamici sulla blasfemìa che affida ai mass media la prevenzione della “diffamazione dei profeti” getta le basi per un meccanismo di controllo della stampa a livello internazionale. New York. “Business as usual” alle Nazioni Unite. Dopo il voto dell’Assemblea generale, la nuova Commissione diritti umani dell’Onu inizierà i suoi lavori il 19 giugno. Con fierezza, come dicevano ieri molti giornali italiani, che hanno sposato con enfasi la teoria della “sconfitta di John Bolton”, ambasciatore statunitense all’Onu. Ma quel che è strombazzato con trionfalismo antiamericano come un successo “storico” è per molti, in realtà, una sconfitta dell’intera comunità internazionale. “Passeggiando tra gli scranni del Palazzo delle Nazioni a Ginevra (dove si riunirà la neonata Commissione, ndr) vedremo le solite facce: quelle dei rappresentanti di Libia, Sudan e Cina”, dice al Foglio Hillel Neuer, direttore di UNWatch, un’ong che – con i Radicali transnazionali, Freedom House e un’altra quarantina di organizzazioni – s’è opposta alla creazione di un’istituzione che di fatto non cambia nulla. Del resto l’aveva detto anche il segretario generale, Kofi Annan, ben prima di festeggiare sorridente “la storica vittoria” di mercoledì: gli stati torturatori sarebbero entrati “non per rafforzare i diritti umani, ma per proteggere loro stessi contro le critiche oppure per criticare altri paesi”. La semplice regola secondo cui chi rispetta i diritti umani può entrare in una Commissione che si batte per la loro difesa non è stata accolta, in mezzo a mille compromessi e all’ostinata opposizione di Stati Uniti e Israele, cui si sono aggiunte Palau e le Marshall Islands . Tutti gli altri si sono ritrovati d’accordo. L’Europa ha votato insieme con le dittature. Joshua Muravchik, uno dei maggiori esperti di Nazioni Unite – ha scritto un libro, “The future of the UN”, nel quale critica la tendenza dell’Onu a trasformarsi in “protogoverno mondiale” – ha detto al Foglio di non essersi per nulla sorpreso dell’atteggiamento del Vecchio continente: “I paesi europei vorrebbero una riforma vera, ma la storia impedisce loro qualunque frizione con i paesi del terzo mondo: basta ricordare che, nell’unico anno in cui gli Stati Uniti sono stati assenti dalla Commissione diritti umani, nessuno ha avuto il coraggio di inserire la parola Cina nell’agenda. Gli europei hanno gli stessi obiettivi degli americani, ma hanno paura di lottare per raggiungerli”. La mancanza di coraggio dell’Europa è storia vecchia, ma in questo caso il Vecchio Continente è entrato a far parte di quella “vergogna delle Nazioni Unite” denunciata dal liberal New York Times. Anche Matteo Mecacci, rappresentante all’Onu per i Radicali transnazionali, ha sottolineato, in un comunicato stampa, che la responsabilità di aver approvato questa “riformetta” che non cambia niente aleggia sopra i cieli europei. Anche l’Italia è stata zitta, e per questo Mecacci rilancia la necessità che Emma Bonino, leader della Rosa nel pugno, vada alla Farnesina, una possibilità per “far entrare i diritti umani e la democrazia al centro della politica estera europea”. Ben più diplomatica è Jennifer Windsor, direttrice di Freedom House, famosa ong bipartisan, che ha detto: “Il testo, come spesso accade con le Costituzioni, contiene molte ambiguità: ora tocca ai paesi democratici coalizzarsi ed evitare che i punti oscuri del testo siano sfruttati dai violatori dei diritti umani”. Impresa non facile se si considera che, con questa riforma, basterà raggiungere la maggioranza assoluta – e non i due terzi dei voti, com’era stato richiesto nella fase di negoziazione – per essere eletti nella Commissione e i paesi democratici – nella ripartizione geografica dei seggi – non potranno impedire alla Cina di rappresentare l’Asia, al Sudan di essere delegato dai paesi africani o alla Cuba di Castro di occupare il seggio dell’America Latina. In più le ong saranno sotto tiro, perché il loro contributo dovrà essere considerato “effettivo”. In altre parole – come già accaduto in passato – stati come la Russia, la Libia o il Vietnam potranno chiedere la sospensione del loro diritto di parola. Infine, la clausola proposta dai paesi islamici sulla blasfemìa che affida ai mass media la prevenzione della “diffamazione dei profeti” getta le basi per un meccanismo di controllo della stampa a livello internazionale.
    @sbonk: no l'assurdo non è che amnesty et similia denuncino i casi di violazione dei diritti umani, ma mi riferivo proprio all'opposto: che stati accusati di barbarie presiedano a un'istituzione che dovrebbe combatterli, stati che in alcuni casi (la libia l'anno scorso) sono stati addirittura a capo della commissione.
    e sull'onu diventa monopolizzata da stati canaglia nel momento in cui uno stato come la siria viene a far parte del consiglio di sicurezza, la maggioranza dei membri sono di governi totalitari e l'occidente (anzi l'europa) ha sempre paura di muoversi contro di loro (x ripercussioni economiche immagino)

  6. #6
    Sbonk
    ospite

    Predefinito Re: ONU, riformata commissione dei diritti umani

    Hai le idee un pò confuse sul consiglio di sicurezza: gli unici membri fissi e con diritto di veto sono: USA, GB, Francia,Cina e Russia (penso di aver ricordato bene), gli altri membri sono a rotazione e non hanno diritto di veto, quindi come fanno a monopolizzarlo gli stati canaglia?La siria, facendo parte dell'Onu, ha tutto il diritto, quando è il suo turno, di stare nel cons. di sicurezza.

    Per quanto riguarda la tua grande preoccupazione per la presenza dei cosiddetti stati canaglia ti voglio dare un informazione su come si pone lo stato che ha inventato questa definizione rispetto ai diritti umani:
    la "convenzionesui sui diritti del fanciullo" è stata ratificata da tutti gli stati (poi l'applicazione è un'altra cosa) tranne 2: la Somalia e gli Usa... trai le tue conclusioni.

+ Rispondi alla Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  • Il codice BB è Attivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG] è Attivato
  • Il codice HTML è Disattivato