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  1. #226

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Si, scusa, non volevo assolutamente sottintendere che tu ci credessi, mi sono fatto trascinare dal trollaggio di Dunkan, scusa

    Riguardo al strumentalizzazione di Tolkien e ISDA, pensa che al tempo de "Le Due Torri" (immagina questo titolo per gli americani, era il 2002) era stato detto che Gli uruk-hai erano i cattivi terroristi e i nostri buoni dovevano trionfare per il bene della Libertà... dimmi te
    Tranzo tranzo. Comunque vi è stato un periodo in cui qualsiasi cosa era "un richiamo all'11 settembre", più o meno giustificatamente. Pure Transformers per alcuni, no?

  2. #227
    Nevade
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Non ho capito! E' una domanda? Comunque Watchman è assai delicato, si. Lo stesso V era materiale rischioso. Non nego vi siano rischi nella trasposizione.
    Perdonami magari ho scritto troppo di fretta, volevo dire, due pagine di topic sulla PRESUNTA politizzazione di LOTR, pensa te a Watchmen che è pieno di messaggi politici va a finire che si dovrà spostare il topic in Backstage!

  3. #228

    Predefinito Re: Watchmen

    Guarda cosa è successo, e non hanno neppure iniziato a girarlo!
    Non so quanta voglia abbia Snyder di lanciare un messaggio politico: se è maggiore di zero, potrebbe infilarci una quantità di riferimenti al presente, appunto.

    C'è da dire che
    Spoiler:
    all'epoca del fumetto il problema era l'annichilimento nucleare, quindi l'idea finale, per quanto drastica, era quasi ragionevole. Al giorno d'oggi una cosa come il finale di Watchmen porterebbe semplicemente alla sparizione di gran parte delle libertà civili mi sa.

  4. #229
    Nevade
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Guarda cosa è successo, e non hanno neppure iniziato a girarlo!
    Non so quanta voglia abbia Snyder di lanciare un messaggio politico: se è maggiore di zero, potrebbe infilarci una quantità di riferimenti al presente, appunto.

    C'è da dire che
    Spoiler:
    all'epoca del fumetto il problema era l'annichilimento nucleare, quindi l'idea finale, per quanto drastica, era quasi ragionevole. Al giorno d'oggi una cosa come il finale di Watchmen porterebbe semplicemente alla sparizione di gran parte delle libertà civili mi sa.
    Spoiler:

    Credo che oltre i sottili rimandi di cui l'opera è infarcita, il messaggio finale sia attuale oggi quanto lo era anni fa, penso alla guerra in Iraq con le "presunte" armi biologiche che Bush avrebbe messo nei bunker per giustificare l'attacco, penso all'attento del 11 settembre nel vedere New York distrutta, L'alieno che arriva in città in modo da far tornare il bisogno di super-eroi, tu non ci vedi niente di attuale?

  5. #230
    Shogun Assoluto L'avatar di Necronomicon
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    Perdonami magari ho scritto troppo di fretta, volevo dire, due pagine di topic sulla PRESUNTA politizzazione di LOTR, pensa te a Watchmen che è pieno di messaggi politici va a finire che si dovrà spostare il topic in Backstage!
    Esistono le prove del sottotesto nazi del signore degli anelli.
    Spoiler:

    L'ordine degli Stregoni mise a tacere questo increscioso capitolo della storia di Gandalf che venne così dimenticato


    Però l'analisi sul razzismo nelle opere di Tolkien sarebbe interessante da leggere per capire dove effettivamente si possano trovare spunti per simili studi, al di là della sua verità o meno (giudicabile solo una volta letta la tesi e le prove a sostegno)


    Citazione Originariamente Scritto da Nevade
    Spoiler:
    Credo che oltre i sottili rimandi di cui l'opera è infarcita, il messaggio finale sia attuale oggi quanto lo era anni fa, penso alla guerra in Iraq con le "presunte" armi biologiche che Bush avrebbe messo nei bunker per giustificare l'attacco, penso all'attento del 11 settembre nel vedere New York distrutta, L'alieno che arriva in città in modo da far tornare il bisogno di super-eroi, tu non ci vedi niente di attuale?
    Come ho detto prima penso che comunque la guerra fredda stia tornando di attualità con la storia dello scudo spaziale e la risposta della Russia.
    Ultima modifica di Necronomicon; 28-08-07 alle 18:14:22

  6. #231

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    Spoiler:

    Credo che oltre i sottili rimandi di cui l'opera è infarcita, il messaggio finale sia attuale oggi quanto lo era anni fa, penso alla guerra in Iraq con le "presunte" armi biologiche che Bush avrebbe messo nei bunker per giustificare l'attacco, penso all'attento del 11 settembre nel vedere New York distrutta, L'alieno che arriva in città in modo da far tornare il bisogno di super-eroi, tu non ci vedi niente di attuale?
    Caspita, certo che si. Ma infatti sono sostenitore dell'ambientazione originale! Ma non sopravvalutare l'opinione (corretta o errata che sia) che ad Hollywood hanno del proprio target. Tutto qui! Sono ancora in tempo per ripensarci.

  7. #232
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Necronomicon Visualizza Messaggio

    Però l'analisi sul razzismo nelle opere di Tolkien sarebbe interessante da leggere per capire dove effettivamente si possano trovare spunti per simili studi, al di là della sua verità o meno (giudicabile solo una volta letta la tesi e le prove a sostegno)
    L'opera di Tolkien in 60 anni è stata analizzata in ogni sua parte. Non sono state mai trovate tracce, neppure minime, di razzismo e quelli che continuano ad insinuarlo sono solo ignoranti ed offensivi.

  8. #233
    Nevade
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Caspita, certo che si. Ma infatti sono sostenitore dell'ambientazione originale! Ma non sopravvalutare l'opinione (corretta o errata che sia) che ad Hollywood hanno del proprio target. Tutto qui! Sono ancora in tempo per ripensarci.
    su questo se ne è dettVo anchVe tVoppo mio caVo tiVtus

  9. #234

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Nevade Visualizza Messaggio
    su questo se ne è dettVo anchVe tVoppo mio caVo tiVtus
    Era per tenere un pò up il topic.

  10. #235
    Shogun Assoluto L'avatar di Necronomicon
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    L'opera di Tolkien in 60 anni è stata analizzata in ogni sua parte. Non sono state mai trovate tracce, neppure minime, di razzismo e quelli che continuano ad insinuarlo sono solo ignoranti ed offensivi.
    Non è il punto. Un saggio esiste e bon. E' convincente? Boh, ma da qualche parte avrà tirato fuori 'ste cose, magari costruendo castelli in aria ma dal libro deve essere partito. Quindi è quello interessante da capire. Dove come e perchè dica quel che dice. Dare dell'ignorante senza aver letto quello che ha scritto mi pare un po' superficiale.

  11. #236
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Necronomicon Visualizza Messaggio
    Non è il punto. Un saggio esiste e bon. E' convincente? Boh, ma da qualche parte avrà tirato fuori 'ste cose, magari costruendo castelli in aria ma dal libro deve essere partito. Quindi è quello interessante da capire. Dove come e perchè dica quel che dice. Dare dell'ignorante senza aver letto quello che ha scritto mi pare un po' superficiale.
    Guarda che probabilmente questo s'è inventato 'ste cose dal nulla per fare qualche soldo col nome di Tolkien
    Che poi non avevo notizie di 'sto saggio... nome e autore?

  12. #237

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Guarda che probabilmente questo s'è inventato 'ste cose dal nulla per fare qualche soldo col nome di Tolkien
    Che poi non avevo notizie di 'sto saggio... nome e autore?
    Quando dicevo di aver già sentito le questioni relative ai fasci ed a Tolkien, mi stavo riferendo a delle cose chiamate "Campi Hobbit". Ora posto un paio di articoli.

    Campo Hobbit, quella festa a lungo attesa
    intervista a Umberto Croppi di Cristiana Vivenzio


    Alla metà degli anni Settanta i giovani della destra italiana scoprono Tolkien, ne subiscono il fascino e articolano attorno alle suggestioni nate dalla lettura de “Lo Hobbit” prima e del “Signore degli Anelli” poi un percorso reale di rilettura della propria dimensione, in termini non esclusivamente politici ma piuttosto generazionali. Tra i “fanatici” tolkieniani di quella generazione vi era Umberto Croppi, oggi quarantacinquenne direttore della Casa editrice Vallecchi, all’epoca dirigente giovanile del Msi che all’esperienza di quegli anni ha dovuto, forse, molto della sua attività di oggi. E che oggi, alla vigilia dell’uscita del “Signore degli anelli” sugli schermi cinematografici - mentre molti rievocano il significato di quella lettura giovanile e chi ha militato nelle fila della destra rivive l’esperienza tolkieniana come un momento assolutamente determinante del proprio vissuto personale - ricorda quel quinquennio hobbitiano degli anni Settanta al di fuori di ogni forma di nostalgia passatista.

    Come avete scoperto Tolkien, autore allora quasi clandestino per l’Italia? E perché il riferimento a un autore del tutto al di fuori della dimensione politica?

    In Italia Tolkien fu pubblicato per la prima volta da Rusconi nel 1970. Segnalato in quegli anni dalle riviste “L’italiano”, con un intervento di Gianfranco de Turris, e “Intervento”, con un articolo di Franco Cardini, l’autore del “Signore degli Anelli” venne presentato quasi per caso agli ambienti della destra giovanile. Alcune centinaia di noi lessero Tolkien e se ne innamorarono. Non che vi fosse un aperto e chiaro legame con la politica, ma il racconto di fantasia dello scrittore britannico significava richiamare un primato della dimensione creativa e fantastica e una rottura esistenziale con i modelli sociali piccolo-borghesi. Ne subimmo il fascino al punto che quella lettura creò in noi una sorta di autorappresentazione individuale. E va subito detto che nella nostra lettura e nella nostra passione non c’era nessuna ispirazione neo-pagana, come recentemente hanno scritto i giornali. A noi semplicemente piaceva quel mondo fantastico. E all’inizio leggere Tolkien significava esclusivamente un’esperienza individuale.

    E poi che cosa accadde, che cosa produsse l’immedesimazione dei giovani di destra con Tolkien?

    Fu la recensione del libro apparsa su “La Voce della Fogna” e firmata da Marco Tarchi che funzionò da collante per quanti di noi avevano scoperto la vitalità e la portata innovativa di quella letteratura. Per la prima volta veniva scoperto e “adottato” un autore che nulla aveva a che vedere con i testi sacri del fascismo, che non scriveva saggi politici, che non proponeva riletture storiografiche, ma era un narratore puro. Quella scoperta ci consentì per la prima volta di sentirci a tutti gli effetti parte della contemporaneità, di uscire dalla diversità cui eravamo stati relegati per la nostra appartenenza politica. Non ci sentivamo più diversi. Quando Tolkien scriveva “Le radici profonde non bruciano”, per noi il senso era evidente: riscoprivamo la possibilità di pensare un universo esistenziale alternativo al di fuori delle mitologie passatiste della nostra area politica. Da questa presa di coscienza collettiva cominciarono a prodursi effetti, altrettanto spontaneamente di quanto era successo nell’avvicinarsi di ognuno di noi agli scenari tolkieniani: nacquero gruppi musicali - come “La compagnia dell’Anello” a Padova - associazioni, circoli culturali - come la nostra “Taverna di Brea” a Palestrina. Nelle sedi giovanili cominciarono a circolare i poster di Hildebrandt con Galdalf al posto dei manifesti sulle rivolte anticomuniste. E da lì prese le mosse l’avventura dei campi.

    Era il giugno del 1977: la destra giovanile italiana inaugura i campi Hobbit. Che cosa furono? E che significato ebbero per la vostra generazione?

    I campi Hobbit furono un’idea di Generoso Simeone, un dirigente politico giovanile e operatore culturale di Benevento. Non so se realmente Simeone avesse letto “Il Signore degli Anelli”. Certo, la brillantezza dell’idea consistette comunque nell’averne intuito la portata innovativa per quei tempi. Siamo nel 1977, dicevamo. Il primo campo fu organizzato in un paesino del beneventano, con il divieto formale di Almirante e Fini. Praticamente blindato dalla polizia, per paura di scontri. Un’immagine, ripensandoci a distanza di anni, “raccapricciante”. Tre torridi giorni di fine giugno, 700-800 di noi accampati in un campo sportivo, improvvisando dibatti sui generis e giochi assurdi. Ricordo che in quel primo “raduno” si improvvisò addirittura un corteo interno, tanto la politica in quegli anni era concepita come scontro e a dimostrare quanto da quel clima di scontro fossimo lontani. Per noi che vivevamo quell’esperienza fu un’emozione straordinaria.

    Come fu accolta l’organizzazione dei campi?

    Qualche giornalista partecipò all’iniziativa. E in ogni caso, la grande rottura antropologica si era consumata. E l’esperienza del campo si ripeté appena tre mesi dopo. Una formula più aggiornata, un titolo “Programma domani” e un simbolo, un tubetto di dentifricio, che già diceva tutto delle intenzioni degli organizzatori. Volevamo superare ad ogni costo gli schemi precostituiti della comunicazione retorica. I temi più aggiornati, gli interventi qualitativamente più validi. Le cose però erano cambiate in seno al partito. La gestione unitaria del Msi trasformò il secondo campo in un fallimento. Quella visione unitaria aveva svuotato i contenuti di significato, annacquandone il valore innovativo. Sul piano emotivo l’esperienza del campo venne vissuto come una sorta di psicodramma.

    Eppure quel fallimento non segnò la deriva di quell’esperimento…

    Passarono tra anni prima di ritentare l’esperienza e fui io stesso ad assumermi l’incarico di organizzare il terzo campo Hobbit, quello che riuscì meglio. Fu concepito come una vera e propria presa di distanza dal passato, per superare il problema dell’isolamento cui ci sentivamo confinati, decisi di scegliere un centro urbano - non più centri disabitati, dunque - anche se non una città. La scelta ricadde su Castel Camponeschi, in Abruzzo. Partimmo con due mila lire e riuscimmo a mobilitare uomini e mezzi per 20 milioni, grazie alle sottoscrizioni di tutti quei volontari che contribuirono al successo dell’iniziativa. Pensammo ad una qualità dell’offerta che fosse fruibile da tutti e cercammo di realizzare tutto tenendo fede alle forme più spettacolari della comunicazione.

    Qual era il motore portante?

    La dimensione politica certamente era fortissima, ma era il progetto ad essere entusiasmante e l’esperienza fu tale da condizionare le iniziative successive di ciascuno di noi. L’elemento di maggior distanza dal passato si realizzò nel rapporto con i mezzi di comunicazione di massa. Accettammo la presenza dei giornalisti. Il giorno dopo su L’Europeo usciva un servizio dal titolo “Come Duce vogliamo il Signore degli Anelli”. Su questa scia appariva sulla prima pagina del Manifesto a firma di Pierluigi Sullo “Evoluzione della razza fascista in un paesino dell’Abruzzo”. E Giampiero Mughini per una trasmissione di Rai 1 intitolata “Nero è bello” fece per la prima volta nella nostra storia una trasmissione interamente dedicata a noi. Una ricognizione sulla destra che passava in rassegna case editrici, iniziative culturali, giornali, movimenti femministi.

    E il mondo politico come reagì a tanta visibilità?

    In quell’occasione sia Fini sia Almirante rifiutarono di rilasciare interviste. Ma in poco tempo tutto cambiò. Qualche giorno dopo ci fu la strage di Bologna, che impose una normalizzazione interna al partito rispetto alle aperture creative. Il gruppo di persone che si riunivano attorno alle iniziative dei campi Hobbit cominciò a disarticolarsi. Questo fu dovuto soprattutto al fatto che le nostre iniziative, riportando il confronto sul terreno delle idee e abbandonando quello della violenza e dello scontro fisico, di fatto sottraevano il movimento giovanile ad una strumentalizzazione, portando, anzi in luce gli elementi di similitudine, le analogie generazionali. Questo percorso di coesione generazionale ci portava a continuare a cogliere le contraddizioni interne del comunismo ma non portando la contrapposizione su posizioni oltranziste. L’esperienza dei campi Hobbit finì lì, molti di noi partirono da lì per occuparsi a tempo pieno di musica, comunicazione, giornalismo… Avevamo scoperto la metapolitica.

    11 gennaio 2002

    [email protected]
    e poi questo link bizzarro che non ho ancora sviscerato: http://www.campohobbit.it/

  13. #238
    Nevade
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Era per tenere un pò up il topic.
    Oh, a quello ci pensa gia Fox

  14. #239
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Guarda che probabilmente questo s'è inventato 'ste cose dal nulla per fare qualche soldo col nome di Tolkien
    Che poi non avevo notizie di 'sto saggio... nome e autore?
    L'ho fatto al singolare ma intendevo al plurale. Non so i nomi ma se ci son state della accuse raccolte nella enciclopedia tolkeniana alla voce "razzismo" bisognerà pure che qualcuno le abbia fatte

  15. #240
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    Predefinito Re: Watchmen

    Paradossalmente mentre in Italia Tolkien veniva eletto scrittore simbolo della destra giovanile, negli States analizzando la sua opera si faceva leva sul suo messaggio implicito di tolleranza e integrazione razziale e veniva elevato ad autore rappresentate della cultura dei "Figli dei fiori".

    Quando si dice "ognuno ci vede quel che gli pare, no?

    Lo scrittore ha comunque sempre negato ogni possibile rilettura politica. E per dovere di cronaca era anche profondamente anti-fascista e provava un radicato disprezzo per le ideologie nazionalsocialiste.

    Incollo un paragrafo da Wikipedia:
    Posizioni politiche e religiose
    A partire dalla sua pubblicazione, si è parlato tanto del messaggio politico trasmesso da Il Signore degli Anelli e dalle altre opere dello scrittore.

    In realtà si tratta di un falso problema: Tolkien non era un attivista politico, né uno scrittore politico. Egli stesso si oppose ad interpretazioni del genere, ed ebbe a dichiarare che Il Signore degli Anelli «non ha intenzioni allegoriche [...] o morali, religiose o politiche» (Lettera 165, La realtà in trasparenza), sebbene scrisse anche «solo l'Angelo custode di ognuno di noi, oppure Dio stesso, è in grado di svelare la vera relazione che c'è tra i fatti personali e le opere di un autore. Non certamente l'autore stesso (benché ne sappia più di qualsiasi investigatore), e certamente nemmeno i cosiddetti "psicologi"» (lettera 213, La realtà in trasparenza).

    Questa opposizione sembra sussistere, anche se in forma minore, anche quando confessa apertamente la propria fede cattolica: «[...] sono un cristiano (cosa che può anche essere dedotta dalle mie storie), anzi un cattolico. Quest'ultimo fatto forse non può essere dedotto dalle mie storie; benché un critico [...] abbia affermato che le invocazioni di Elbereth e la figura di Galadriel nelle descrizioni dirette [...] siano chiaramente collegate alla devozione cattolica a Maria. Un altro ha visto nel pane da viaggio (lembas) un viaticum e nel fatto che nutre la volontà [...] e che è più efficace quando si è digiuni un riferimento all'Eucarestia. (Cioè: la gente indugia in cose molto elevate anche quando si occupa di cose meno elevate come una storia fantastica).» (lettera al padre gesuita Robert Murray).

    Tuttavia egli sembra non disprezzare il metodo simbolico tipico delle parabole evangeliche, ossia il parlare di una verità utilizzando dei simboli: «Io pretenderei — scrive —, se non pensassi che fosse presuntuoso da parte di una persona così mal istruita, di avere come obiettivo quello di dimostrare la verità e di incoraggiare i buoni principi morali in questo nostro mondo, attraverso l'antico espediente di esemplificarli attraverso personificazioni diverse, che alla fine tendono a farli capire».

    Inoltre, a tal proposito, afferma: «Il Signore degli Anelli è fondamentalmente un'opera religiosa e cattolica; all'inizio non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione. Questo spiega perché non ho inserito, anzi ho tagliato, praticamente qualsiasi allusione a cose tipo la "religione", oppure culti e pratiche, nel mio mondo immaginario. Perché l'elemento religioso è radicato nella storia e nel simbolismo. Tuttavia detto così suona molto grossolano e più presuntuoso di quanto non sia in realtà. Perché a dir la verità io consciamente ho programmato molto poco: e dovrei essere sommamente grato per essere stato allevato (da quando avevo otto anni) in una fede che mi ha nutrito e mi ha insegnato tutto quel poco che so.» (lettera al padre gesuita Robert Murray).

    Ovviamente — come tutti — anche Tolkien aveva delle idee politiche, ma queste non vanno ricercate nella sua produzione letteraria. L'unico modo in cui è forse possibile ricostruirle è attraverso la lettura di scritti più personali (e non pubblicati mentre era in vita), come la raccolta delle Lettere (edita in Italia col titolo di La realtà in trasparenza. Lettere 1914-1973, a cura di Humphrey Carpenter e Chrisopher Tolkien, Rusconi, Milano 1990).

    Come ci riferisce il biografo Humphrey Carpenter, Tolkien ricordava la madre con grande affetto: «"Mia madre è stata veramente una martire; non a tutti Gesù concede di percorrere una strada così facile, per arrivare ai suoi grandi doni, come ha concesso a Hilary e a me, dandoci una madre che si uccise con la fatica e le preoccupazioni per assicurarsi che noi crescessimo nella fede". Ronald Tolkien scrisse queste parole nove anni dopo la morte di sua madre. Ci indicano come egli associasse alla madre la propria appartenenza alla Chiesa cattolica. Si potrebbe aggiungere che, alla morte della mamma, la religione prese nei suoi affetti il posto che lei aveva precedentemente occupato. La consolazione che gliene derivò fu sia emozionale sia spirituale.» (Humphrey Carpenter, La vita di J.R.R. Tolkien, traduzione italiana con introduzione e note di Gianfranco de Turris, Ares, Milano 1991).

    Nelle Lettere Tolkien appare innanzitutto come un uomo profondamente cristiano e cattolico. Questa sua visione ispira indubbiamente la sua opera, e dal suo senso religioso discendono anche le sue idee politiche, che mai prendono esplicitamente posizione verso una particolare fazione.

    Anzi, nella lettera 52 Tolkien dichiara che le sue opinioni politiche «inclinano sempre più verso l'anarchia (intesa filosoficamente come abolizione di ogni controllo, non come uomini barbuti che lanciano bombe)». La sua è piuttosto insofferenza verso le istituzioni e le organizzazioni concepite, costruite e guidate da uomini su altri uomini.

    Nella lettera 154 Tolkien dice poi: «Io non sono un riformatore e nemmeno un "conservatore"! Non sono un riformatore (attraverso l'esercizio del potere) dato che mi sembra si vada sempre a finire nel Sarumanismo. Ma anche "imbalsamare" comporta, com'è stato dimostrato, delle punizioni».

    Ancora più diffidente è il suo atteggiamento — per le medesime ragioni — verso gli uomini di governo: «L'occupazione più inadatta per qualsiasi uomo [...] è governare altri uomini. Non c'è una persona su un milione che sia adatta e men che meno quelli che cercano di afferrare l'opportunità» (lettera 52). Si tratta quindi di un'anarchia di carattere religioso: il governo sull'uomo è un fatto divino. Il governo "umano" sull'uomo finisce sempre nel male.

    Allargando il discorso, Tolkien diffida fortemente di tutte le forme di "organizzazione" create dall'uomo, comprendendo in queste anche le istituzioni, gli eserciti e la tecnologia (Lettera 66). Anche alla base di queste affermazioni vi è un concetto religioso: è la presunzione umana che costruisce diavolerie senza disporre del senno per padroneggiarle; e arrogandosi il potere di "creare", che è invece riservato a Dio, mentre all'uomo rimane solo la potenzialità della sub-creazione artistica (Lettera 75).

    Per questo le sue simpatie vanno a coloro che cercano di sottrarsi agli schieramenti e alle conquiste dell'uomo: «agli staterelli che rimangono neutrali», alla Gallia libera e a Cartagine durante l'Impero Romano. Ed egli stesso dichiara di appartenere «alla parte dei sempre sconfitti mai sottomessi» (lettera 77).

    Tolkien non ha mai dichiaratamente appoggiato un partito politico, né una nazione o un'alleanza fra nazioni. Ed in effetti i suoi commenti personali al riguardo sono quasi sempre critici. Alcune lettere (tratte da La realtà in trasparenza) ne sono esempi illuminanti.

    Sul nazismo: Adolf Hitler viene citato diverse volte, come un «piccolo ignorante, ispirato da un diavolo pazzo» (lettera 45), o un «piccolo furfante volgare e ignorante» (lettera 81). Nella lettera 78 Tolkien afferma che «non c'è molta gente così corrotta da non poter essere redenta», ma ammette l'esistenza di persone «che sembrano incorreggibili a meno di uno speciale miracolo», e che «di queste persone esiste una concentrazione particolarmente elevata in Germania e Giappone».

    Su Stalin e il comunismo: Stalin è definito come un «vecchio assassino assetato di sangue» (lettera 53), mentre per quanto riguarda la propaganda comunista Tolkien afferma: «persino i piccoli infelici Samoiedi, temo, hanno cibo in scatola e l'altoparlante del villaggio che racconta le favole di Stalin sulla democrazia e sui fascisti crudeli che mangiano i bambini e rubano i cani da slitta» (lettera 52).

    Sugli USA: Tolkien teme le "manie di massa" introdotte dagli americani, tanto da dubitare che quelle portate dai soviet possano essere peggiori (Lettera 77). In ogni caso non si ritiene sicuro che «una vittoria americana a lunga scadenza si rivelerà migliore per il mondo nel suo complesso» (lettera 53).

    Sulla Patria: Tolkien è patriota, ma nei confronti della sola Inghilterra, «non la Gran Bretagna e sicuramente non il Commonwealth — grr!» (lettera 53).

    Sulla seconda guerra mondiale: della guerra, nonostante i suoi libri ne parlino spesso, Tolkien pensa tutto il male possibile. La guerra «moltiplica per tre la stupidità e all'ennesima potenza» (lettera 61). Anche la guerra "giusta", dal momento che gli capita di commentare «stiamo tentando di conquistare Sauron utilizzando l'Anello» (lettera 66).

    Sul razzismo: nel 1938 una casa editrice tedesca che voleva pubblicare Lo Hobbit in Germania chiese a Tolkien se fosse di origine ariana. Tolkien ne fu molto seccato, e fu tentato — pur se in ristrettezze economiche — di «lasciare che la pubblicazione tedesca andasse a quel paese». A questo episodio sono totalmente dedicate le lettere 29 e 30, in cui Tolkien fra l'altro si espresse con parole lusinghiere nei confronti del popolo ebraico, e definì la dottrina della razza completamente infondata e pericolosa.

    Ancora: nella lettera 61 scrive di provare orrore per l'apartheid sudafricano. Infine, sul razzismo in generale, la sua parola definitiva si trova nella lettera 81: «I tedeschi hanno lo stesso diritto di definire polacchi ed ebrei vermi da schiacciare, creature subumane, quanto noi di definire così i tedeschi: e cioè nessuno, qualunque cosa abbiano fatto».

    È indubbio che nei vari "stati" presenti nella Terra di Mezzo si possano riconoscere varie forme di "governo", ma Tolkien ha negato in varie occasioni ogni identificazione "politica" tra Terra di Mezzo e mondo contemporaneo.

    Quella che può sembrare l'analogia più significativa, tra Mordor e Unione Sovietica, è smentita da Tolkien nella lettera 229 (La realtà in trasparenza): «La localizzazione di Mordor all'est è dovuta semplicemente alle necessità geografiche del racconto, all'interno del mio sistema mitologico. La fortezza originaria del Male era (come vuole la tradizione) a nord; ma dato che venne distrutta e sepolta sotto il mare, doveva esserci una nuova fortezza, lontana dai Valar, dagli elfi e dalla potenza marinara di Númenor».
    Tanto OT per OT...
    Ultima modifica di Torquemada; 28-08-07 alle 18:53:28

  16. #241
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Titus_silverblood Visualizza Messaggio
    Ne avevo sentito parlare pure io, ma non ho mai approfondito. Cosa lo farebbe pensare Dunkan?
    Scusa il ritardo della risposta

    La visione Nazista la si può dare per esempio vedendo come i buoni (Aragorn, umani, elfi e compagnia bella) siano una perfetta rappresentazione della razza ariana, che va a combattere contri i brutti e cattivi che, casualmente, dove stanno? A Est, quindi rappresentano i sovietici.

    Anche la questione dell'onore credo possa c'entrarci

    Ne parlai con un mio prof del liceo, che mi ha fatto notare questi particolari.

    Oh, poi magari son fregnacce eh! Però è una possibile interpretazione

    Fox-Astrolfo, non sto trollando, quindi abbassa i toni e non rompere

  17. #242
    Fox-Astrolfo
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Torquemada Visualizza Messaggio
    Paradossalmente mentre in Italia Tolkien veniva eletto scrittore simbolo della destra giovanile, negli States analizzando la sua opera si faceva leva sul suo messaggio implicito di tolleranza e integrazione razziale e veniva elevato ad autore rappresentate della cultura dei "Figli dei fiori".

    Quando si dice "ognuno ci vede quel che gli pare, no?

    Lo scrittore ha comunque sempre negato ogni possibile rilettura politica. E per dovere di cronaca era anche profondamente anti-fascista e provava un radicato disprezzo per le ideologie nazionalsocialiste.

    Incollo un paragrafo da Wikipedia:


    Tanto OT per OT...
    Grazie Torquemada, m'hai risparmiato il lavoro

    Leggendo "La Realtà in Trasparenza" Raccolta di lettere di Tolkien dal 1914 al 1973, si capisce chiaramente che Tolkien era totalmente anti-fascista. Ma, ripeto, lo si capiva già leggendo le sue opere.
    La questione dei campi hobbit è nata solo qui in Italia (ah, Titus, il link che hai segnalato, CampoHobbit, è un'aberrante distorsione di Tolkien) come dimostrato in America era amato specialmente dai "Figli dei fiori".
    Va detto che Tolkien era un cattolico praticante e un amante della natura e della vita umile in generale. Come si può pensare di accoppiarlo all'ideologia fascista?
    Comunque sappiate che io son di sinistra abbastanza spinta

  18. #243
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Dunkan Visualizza Messaggio
    Scusa il ritardo della risposta

    La visione Nazista la si può dare per esempio vedendo come i buoni (Aragorn, umani, elfi e compagnia bella) siano una perfetta rappresentazione della razza ariana, che va a combattere contri i brutti e cattivi che, casualmente, dove stanno? A Est, quindi rappresentano i sovietici.

    Anche la questione dell'onore credo possa c'entrarci

    Ne parlai con un mio prof del liceo, che mi ha fatto notare questi particolari.

    Oh, poi magari son fregnacce eh! Però è una possibile interpretazione

    Fox-Astrolfo, non sto trollando, quindi abbassa i toni e non rompere
    Beh leggiti il resto del topic, in particolar modo l'ultimo post di Torquemada, noterai che son fregnacce, appunto
    La visione che tu hai riportato è la più banale ed ignorante che si possa fare
    E non sto dando dell'ignorante a te ma al tuo professore di liceo... cosa insegnava?

  19. #244
    Nevade
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Comunque sappiate che io son di sinistra abbastanza spinta
    Ma mica si vede eh!??!

  20. #245
    Moderatore scostumato L'avatar di Dunkan
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    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Fox-Astrolfo Visualizza Messaggio
    Beh, leggiti il resto del topic, noterai che son fregnacce, appunto
    La visione che tu hai riportato è la più banale ed ignorante che si possa fare
    E non sto dando dell'ignorante a te ma al tuo professore di liceo... cosa insegnava?
    1) Mi hai dato ripetutamente del troll

    2) Lo sarà per te, a noi comuni mortali ogni tanto piace discutere di possibili interpretazioni, senza doverci credere per forza. Si è in un forum apposta per discutere

    3) Ignorante il mio professore? Certo taci a proposito, grazie

    4) Scendi dal piedistallo

  21. #246
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Dunkan Visualizza Messaggio
    1) Mi hai dato ripetutamente del troll

    2) Lo sarà per te, a noi comuni mortali ogni tanto piace discutere di possibili interpretazioni, senza doverci credere per forza. Si è in un forum apposta per discutere

    3) Ignorante il mio professore? Certo taci a proposito, grazie

    4) Scendi dal piedistallo
    1)Scusa credevo stessi solo provocando me

    2)Anche a me piace discutere, però in questo caso le prove che Tolkien era antifascista, che odiava il nazismo sono disponibili a tutti. Insomma è inutile discuterci

    3)Certo, solo perchè è professore non significa che non sia ignorante. Ignora tutto di Tolkien: ha dato una lettura superficiale di alcuni particolari nel modo più banale possibile

    4)Non sto mai su un piedistallo, se mi conoscessi lo sapresti

  22. #247
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    Predefinito Re: Watchmen

    Personalmente trovo che l'interpretazione figlio dei fiori sia preoccupante tanto quanto quella nazi fascista.

  23. #248
    Fox-Astrolfo
    ospite

    Predefinito Re: Watchmen

    Citazione Originariamente Scritto da Necronomicon Visualizza Messaggio
    Personalmente trovo che l'interpretazione figlio dei fiori sia preoccupante tanto quanto quella nazi fascista.
    Di certo è più congeniale a quella interpretazione che a quella fascista.
    Ma comunque Tolkien, sempre nelle sue lettere, respingeva ogni lettura politica o ideologica delle sue opere

  24. #249
    Moderatore scostumato L'avatar di Dunkan
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    Predefinito Re: Watchmen

    Bon, non ho voglia di polemizzare oltre.

    Una cosa riguardo al mio prof: evidentemente non avrà letto tutto quello che gira in internet, visto che non pensi lo frequenti molto ma ti assicuro che è una delle persone più colte che conosca insegna storia dell'arte, ma stava anche per prendere la laurea in psicologia, è attivo nel mondo dell'arte contemporanea e ne sa a pacchi di tutto (difatti in classe si discuteva di tutto, dal cinema, alla musica).

    Chiudiamo che non c'è bisogno di scannarci per 'ste cagate

  25. #250

    Predefinito Re: Watchmen

    Del resto pure a Dune di Herbert spesso si muovono critiche di questo tipo: i buoni sono tutti belli, i cattivi tutti brutti e pure omosessuali a volte, il destino di miliardi di persone è in mano a poche famiglie composte da individui superiori per nascita che non esitano ad cospirare ed ucci... ehy! Fermi tutti!

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