Devo confessarvi, amici, che la notizia della causa della Lindows.com mi ha davvero lasciato senza parole. Chi non avrebbe paura a trovarsi di fronte la forza e la cattiveria del "braccio della legge" di Microsoft? Quale coraggio e arroganza si deve avere non già per fronteggiarlo, ma per sfidarlo apertamente? Provo una sincera ammirazione per il signor Roberston, non foss'altro perchè sta dimostrando di avere fegato da vendere.
E poi, ve lo dico in tutta sincerità, sotto sotto, un pochetto ci spero che Lindows.com vinca la causa. E non perchè abbia qualcosa contro la Microsoft, assolutamente no. In realtà, ammetto di tifare per Lindows indipendentemente dai fatti in questione. La mia è una "partigianeria" puramente dettata dal romanticismo, dall'ideale, dal sogno. Perchè mi entusiasma l'idea, nel mondo dominato dalle grosse società di oggi (le temute "Compagnie" di tanti film di fantascienza di vent'anni fa...), di una piccola ditta di provincia, un Davide da cinquanta impiegati, che riesce a stendere il Golia da quattrocento miliardi di dollari e a rivendicare, almeno per un po', la supremazia del piccolo sul grande. È una battaglia che perdiamo tutti i giorni, quando dobbiamo pagare le tasse, quando siamo in colonna in tangenziale, quando si impalla il computer e quando ci arriva l'estratto conto della banca, e che ogni tanto vorremmo poter non già vincere, ma almeno combattere. E ci viene naturale tifare per chi ci prova, a combattere.
E anche perchè sarei davvero curioso di sapere cosa succederebbe DOPO... Cosa succederebbe se a qualcuno, sull'onda dell'entusiasmo, venisse l'idea di rivendicare la "libertà" di parole come "Word", "Access" o "Money"?
Buon fine settimana a tutti!