Ok, l’editoriale di ieri del Todeschini era particolarmente ispirato, e mi vergogno un po’ nel dirvi che me lo sono letto tutto addentando un panino con salsiccia mantovana e maionese, preparato apposta per sostenere le fatiche di una lunga sessione di gara con il GTR dei Simbin.
Guidando e smangiucchiando (solo sui rettifili, eh), mi sono ritrovato a pensare alla mescolanza di emozioni ludiche pure e semplici soavemente descritte dalla pantegana di Vimodrone con il contorno “mangereccio” dell’esperienza videogioco. I giocatori incalliti non mancano mai di accompagnare una sparatoria, un’avventura in un dungeon o una lunga campagna di conquista con generi alimentari assortiti che, inevitabilmente, finiscono per infiltrarsi tra le fessure della tastiera. Merendine, panini, biscotti, focacce, pizza sono un must delle sessioni di gioco in cui la pausa pranzo/cena diventa un semplice optional a cui si può rinunciare grazie alla comodità dei cibi già pronti. Se avete qualche scheletro nell’armadio fatto di partite a base di pane e nutella, barili di patatine o vi siete evoluti alle frittatone di cipolle con familiari di Peroni gelate, questo è il momento e il posto giusto per confessarlo.
Per la cronaca, il personal best del sottoscritto risale a circa un mese fa con una instance di cinque ore di World of Warcraft accompagnata da: lasagne al pesto, pollo arrosto, ricotta, patate alla diavola, due giri di limoncello sardo e vaschetta di gelato alla nocciola formato “Imperatore”.
E fiumi di Coca-Cola, ovviamente...