Il Cairo, 10 feb. (Adnkronos/Aki) - '
'Resterò al potere fino alle prossime elezioni''. E' quanto annunciato dal presidente egiziano Hosni Mubarak nel suo discorso televisivo. A proposito delle vittime degli scontri tra manifestanti e polizia delle scorse settimane in Egitto, ha assicurato che "il loro sangue non è stato versato invano".
Nel corso del video messaggio, il capo dello Stato ha parlato di ''fine dello stato d'emergenza" introdotto nel 1981, aggiungendo che ha l'intenzione di non ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali: "Esaudirò le richieste avanzate dai giovani". Inoltre, '
'Farò in modo che ci siano tutte le condizioni per tenere elezioni libere e trasparenti in Egitto".
Subito dopo la messa in onda del messaggio al popolo da parte della tv di Stato egiziana, il presidente Mubarak si recherà a Sharm el-Sheikh. L'emittente 'al-Arabiya' riferisce inoltre che il capo di Stato egiziano si recherà nei prossimi giorni in Germania, dove si sottoporr ad alcuni esami medici.
Nle pomeriggio, il sito dei Fratelli Musulmani, principale forza di opposizione in Egitto, comunicava che "il presidente Hosni Mubarak ha lasciato il Cairo'' per andare a Shrm el-Sheikh, sul Mar Rosso, accompagnato al capo di Stato maggiore dell'esercito, Sami Annan, che ai manifestanti ha detto: "Tutte le vostre richieste verranno soddisfatte". La rete americana 'Abc News' gli ha chiesto se ciò significa che Mubarak lascerà l'incarico. "Finirà stanotte", ha risposto Sami Annan.
Sempre il sito dei Fratelli Musulmani ha annunciato che, nel messaggio tv, il presidente ''annuncerà il passaggio dei poteri militari ai vertici dell'esercito'' ma ''il resto delle deleghe costiuzionali'' andranno ''al suo vice". Secondo il movimento islamico, "Suleiman sarà il capo delle forze armate in una fase di transizione durante la quale si faranno le riforme costituzionali per poi giungere alle elezioni".
Da parte sua, il premier Ahmed Shafiq, citato dalla tv satellitare 'al-Arabiya', ha fatto sapere che "la situazione potrebbe risolversi presto". Del resto, ''il potere in Egitto è passato nelle mani dell'esercito" ha annunciato il sito del partito di opposizione egiziana 'al-Wafd'.
Ore di attesa, quindi, per i dimostranti che sono in piazza al Cairo per il 17esimo giorno consecutivo. In centinaia hanno strascorso la notte accampati in strada, vicino alle sedi parlamentari. Le autorità egiziane hanno comunque deciso di schierare di nuovo l'esercito a difesa di alcuni obiettivi sensibili al Cairo.
Per quanto riguarda le altre città, a Port Said un gruppo di manifestanti ha preso d'assalto la sede della polizia. Secondo quanto riferisce 'al-Jazeera', i manifestanti - circa 3.000 persone - hanno dato fuoco a 15 auto della polizia. Il sito dell'emittente, inoltre, fa sapere che è stato licenziato il responsabile della sicurezza della città di Wadi al-Jadid, teatro da giorni di gravi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza che hanno provocato la morte di 5 persone e decine di feriti. Il capitano di polizia che ha autorizzato gli agenti a sparare sulla folla è stato arrestato e sarà processato.
Intanto la procura del Cairo ha accusato formalmente l'ex segretario del Partito nazionale democratico al governo, Mohammed Ezz, e tre ex ministri del passato governo di corruzione. Lo ha reso noto la tv di Stato egiziana. La procura ha confermato anche il congelamento dei conti correnti di Ezz, dell'ex ministro del Turismo Zuheir Jarana, dell'ex ministro per l'Edilizia pubblica Ahmed Moghrebi e dell'ex ministro del Commercio Mohammed Rashid. La procura li accusa anche di peculato e di altri reati commessi durante l'esercizio delle loro funzioni pubbliche.