oniecoioni ha scritto mer, 17 settembre 2003 alle 16:30
è strano a dirsi ma non mi sono mai reputato un tipo fortunato, va beh ho vinto 250 carte alla roulet, ma quello è un caso isolato.Comunque ho sempre goduto di quel misto di abilità e fortuna che mi ha sempre evitato di farmi seriamente male.
a 4/5 anni ero nel mio bel lettino caldo e mia mamma mi stava rimboccando le coperte prima di raccontarmi la favola della buona notte.Ad un certo punto mi lascia per andare a prendere le sigarette in salotto e io decido d'accendere la lampada del comodino.Non so se avete mai visto i fili elettrici di inizio secolo che sono una specie di cordina con alk ijnnterno i fili elettrice, beh per farla breve i fili erano scoperti e mi sono beccatto una bella scarica elettrica da 220 vault.
Qualche anno dopo io e i miei eravamo andati al porto per preparare la barca in vista del inverno incombente.Era Settembre inoltrato tirava vento e faceva un freddo che entrava nelle ossa, per scaldarmi decido di correre su e giù per il pontile di legno alla terza corsetta inciampo e faccio un tuffo a volo d'angelo nel mare.Non sapevo nuotare...
Comunque l'impermeabile di plastica ha formato una bolla d'aria e mi ha spinto verso la superfice.
Il mio terzo tentativo d'annegamento è avvenuto 4 anni fa . stavamo veleggiando verso l'isola di Cherso in Dalmazia sospinti da una leggera brezza mio padre ha la brillante idea d'issare lo spennacher che è una vela enorme di 40 metri quadrati che si usa per le brezze deboli, comunque la procedura per armare lo spe è piuttossto laboriosa bisogna usare una tangone ecc,ecc (vi risparmio i dettagli tecnici) fatto sta che ad un certo punto le drizze dello spee(la cima " la corda" che tiene legato una vela ad al albero) si sono intorgolate sullo strale di prua (che è la corda d'acciaio che s parte dal albero e arriva fino ad ognuna delle parti terminali di un imbarcazione la poppa e la prua). io vado a prua ad aiutare mio padre che nel frattempo sta cercando di aferrare un capo della vela, il vento si anima e in un attimo formiamo una catena umana Io ancorato con una mano allo strale e con l'altra mano trattengo la mano di mio padre che teneva a sua volta la Spee.Infine mio padre lascia la mia mano e parte in volo con lo Spe io per il contraccolpo finisco a fare la polena fuori dalla prua appeso per una mano al pulpito della prua..Alla fine perdo la presa e mi faccio una nuotata sott'acqua per tutta la lunghezza della chiglia e sbuco 5 metri sulla scia della barca , mi afferro ad una cima poco distante e mi arrampico fino al canotto. poi dal canotto ho recuperato mio padre che era ancora agrappatto allo Spenacher.