S4pho ha scritto dom, 19 marzo 2006 alle 12:49
A parte che non sono razzista, ma basta dire una cosa contro il senso comune per essere additato. Ci sono abituato ormai.
LeScienze, numero 433, settembre 2004, pagine 34-35, articolo Pillola di Razza
Storia del primo farmaco destinato a uno specifico gruppo etnico.
Praticamente hanno fatto un trial clinico di un nuovo farmaco contro i residui post-infarto, nel quale questo si è rivelato particolarmente efficace verso gli afro-americani, ed a efficacia nulla verso la popolazione bianca.
Un piccolo estratto:
"Da tempo si sa che diversi gruppi etnici manifestano sensibilità diverse nei confronti di alcuni farmaci. Tutte riconducibili a differenze nel patrimonio genetico."
L'obiezione a ciò sono altre ricerche su altri farmaci per cui le differenze genetiche appaiono più evidenti di quelle etniche. Se le differenze etniche portano differenze genetiche, le prima sono in grado di portare screening più efficaci.
Ora sul concetto di razza:
"La nascita e la conservazione della razza è dovuta a processi evolutivi (selezione naturale, isolamento geografico…)"
Da questo appare evidente che si può parlare di differenze razziali nel caso di popolazioni rimaste a lungo indipendenti, nel senso di qualche decina di migliaia di anni, le quali hanno sviluppato caratteri genitici e somatici caratteristici.
A meno che non si voglia dire che un nord-europeo sia uguale a un pigmeo, il quale è come un aborigeno che è come un giapponese, a sua volta facilmente scambiabile con un indio americano.