Originariamente Scritto da
Seblon
Nel film non esiste Donald Blake. O meglio, è esistito e ha timbrato il proprio cartellino identificativo. Il personaggio-Thor non entra minimamente in contatto con la personalità di Donald Blake. Rimane Thor, sempre. Ma il processo di umanizzazione sussiste eccome, c'è un intero passaggio sicuramente brusco quanto necessario e rassegnato che Branagh è bravo a disporre come ponte simpatetico (l'affezione verso la gente comune, la disposizione secondo il medesimo piano di esistenza..). Il D. Blake cinematografico si consuma nell'essere ex di Jane Foster; nulla oltre la citazione fumettistica. Non tocca il personaggio, tantomeno lo scalfisce. Dai, siamo anni luce distanti da quell'immaginario. Si crea qualcosa di nuovo, figlio della run di Stracchino (i cartelloni che citano a destra e a manca.. il Thor figlio di una comunità.. i continui e impliciti rimandi delle caratterizzazioni..) che pure attinge alla storica rappresentazione dovuta allo sconfinato immaginario di Kirby. A me è sembrato un film gagliardo, forte del migliore villain finora istituito.